Le truppe di Franco in Catalogna
Le truppe di Franco in Catalogna L'offensiva nazionale ad una fase decisiva Le truppe di Franco in Catalogna Fraga occupata dopo breve resistenza - Verso le centrali elettriche del Segre - Aspre cime montane strappate ai rossi dai Legionari (Da uno dei nostri inviati) Saragozza, 28 marzo. L'esercito nazionale è arrivato ieri sera alle 8J0, già di buio, al paesello di Masalcorfeig, primo villaggio di Catalogna, sul quale hanno messo piede i soldati di Franco. La cittadina di Fraga, ad appena 29 chilometri da Lerida, è stata occupata alle otto. Il campo fortificato di Fraga, costruito laboriosamente in molti mesi di preparazione della grande offensiva nazionale da parte dei repubblicani di Catalogna, è crollato in meno di un'ora. Le truppe sono alcuni chilometri di là da Fraga, sulla sponda sinistra del Cinca; questa fiume è stato passato in due punti. Il Cìnca è un corso d'acqua che scorre diritto diritto da nord a sud, come un meridiano; fiume abbastanza scarso ma, in compenso, assai ampio, non meno dell'Ebro. Da Mont Perdu dei Pirenei esso scende fino alla confluenza con l'Ebro un po' più a sud di Fraga. Il confine della regione non coincide con il fiume se non in un breve tratto; ma si prevedeva la resistenza del nemico e la sua ricostituzione su questa comoda linea difensiva naturale che avrebbe potuto almeno fermare, trattenere per alcuni giorni il passaggio del colorito e monumentale esercito marocchino e navarrese di. Yague, vero popolo in migrazione verso le valli -del levante e il confine francese. La resistenza è stata invece scarsissima e, dopo alcuni sporadici combattimenti di retroguardia durante la mattinata, le truppe di Yague hanno avuto il passo libero nel pomeriggio e hanno raggiunto il Cinca. Fine di uno spauracchio Il problema del fiume si è presentato allora per il Cornando^ Il passaggio di un corso d'acqua è sempre una operazione laboriosa e rischiosa; qui sopratutto dove, dietro il Cinca, c'era una barriera fortificata temibile, vi era 'motivo di esitare. Prima che le pattuglie celeri potessero attraversare il fiume sul ponte che dà accesso alla città di Fraga, eretta sulla sponda sinistra, i rossi in fuga avevano fatto saltare il ponte. Ma prima che i nemici in fuga potessero prendere posizione sulla riva opposta, raggiungere gli appostamenti difensivi predisposti da lungo tempo, i soldati nazionali, tagliando corto a un ritardo che avrebbe potuto essere fatale, hanno varcato il fiume a guado, colpendo il nemico ancora in disordine, distruggendo piccoli nidi di mitraglieri, oltrepassando, con una puntata audace, la città che, semi circondata, è stata frettolosamente sgomberata da tutto l'elemento militare. Fraga è stata così occupata. Lo spauracchio del Cinca aveva cessato di esistere. Ma più a sud, quasi al punto dove il fiume si getta nell'Ebro, un'altra schiera di soldati, che aveva pure raggiunto il corso d'acqua, tendeva, con l'aiuto del genio, una passerella di legno, passava sotto il fuoco nemico, prendeva postatone sull'altra sponda che in questo settore è terra di Lerida. C'era senza dubbio un'ansia vivace nei soldati di toccare la Marca Catalana, di penetrare nella terra il cui spirito di autonomi»?^ e di indipendenza, più o meno artificioso, è vero, ma assai turbolento, aveva negli ultimi an ni della vita spagnola pesato in modo grave sui destini della Patria. Nel tempo stesso in cui Fraga, ultima cittadina aragonese, era occupata, i soldati del generale Bandita Gonzalez piantavano la bandiera rossa e gialla sulla casa comunale di Masalcorreig, in Catalogna. 60 Km. oltre Huesca Ai due lati estremi dello schieramento delle truppe di Franco nell'Aragona, a nord e a sud, le]\ avanzate parziali sono continuate ieri con ritmo rapidissimo a nord, più lento a sud, dove i Legionari e le colonne Aranda urtano contro la resistenza vivacissima delle migliori brigate internazionali ancora su piede di combattimento, per allineare il fronte e appianare il saliente costituito dalle avanzate travolgenti della colonna Yague. A nord sono stati occupati altri quindici o sedici villaggi, situati fra Huesca e il Cinca; le posizioni più avanzate raggiunte sono quelle di Peralta de Alcolea e El Tornitilo, a oltre sessanta chilometri a sud-est di Huesca, di dove era partita l'avanzata. A sud i Legionari e le colonne del generale Aranda hanno conquistato, dopo .dura lotta, molte aspre cime che i rosài avevano tenaaemente difeso e in particolare i monti Morron e Millanr- al di là dei quali le truppe sono scese nella provincia levantina di Castellon de la Plana. Tre paeselli di questa provincia sono stati occupati alla fine detta giornata. Il bottino di guerra-raccolto sull'inBieme -del fronte nella sola giornata di ieri comprende fra l'altro ^vindici cannoni. jfccc&rdo Forte cpCndcdptbvpty Boltana -A/o*no o/l/t/es \ Graus ; Trem/i , W)W5Cq \ ° 0B&>at>arre §/ Z Mmudwrfl/icien °Mt!£° Sariasfrt *\_oliana O I o bsj'o -, l/^WSS&tfi \Moron , . Zuera! ^^^BSra/Ten , C 'o -Polis Ot o >>cx«™' V tN JBalaguer f ò armena r . / Q ÌPengr/or ÌLERIDR Quinto Sahara \SF*kfL. "Mun/èsa vSeros {Ménfo-uems '°fiayon ■Afcaniz fangosa ^
Luoghi citati: Aragona, Castellon De La Plana, Catalogna
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