Berlino e Parigi di fronte all'atteggiamento inglese

Berlino e Parigi di fronte all'atteggiamento inglese Berlino e Parigi di fronte all'atteggiamento inglese Riserva e riserbo della stampa tedesca Berlino, 25 marzo. Sul discorso Chamberlain si deve dire che un atteggiamento ufficioso o comunque autorizzatamente rappresentativo di questi circoli competenti, come anche del resto una larga presa di posizione generale della stampa, che potrebbe farne le veci, manca. Questo risèrbo ufficiale non è però negativo, bensì positivo: esso va ritenuto cioè come espressione positiva dello scarso bisogno in questi circoli ufficiosi sentito di prender posizione su una manifestazione il cui complesso di questioni poste si aggira tutto su un tema che l'opinione tedesca, in principio come in fatto, respinge, e tanto meno se suscitato o interessatamente gettato sul tappeto internazionale a proposito dell'annessione dell'Austria: ipotesi cioè di aggressioni tedesche. Su questo punto i pochi giornali che si occupano stasera del discorso si limitano a rilevare che il signor Chamberlain ha detto cose già note sulle quali l'Inghilterra non aveva mai lasciato dubbi, nè alcuno all'estero si permetteva di dubitare, l'elenco, cioè, che ha fatto dei casi di precise alleanze nei quali l'Inghilterra scenderebbe in guerra, o di quelli nei quali soltanto potrebbe, ma senza prenderne impegni e darne preventive garanzie, partecipare a un conflitto. Ed ha detto cose note anche quando a proposito degli impegni societari ha respinto ogni automatismo, in special modo per quanto riguarda la media Europa e la Cecoslovacchia, intendendo sostanzialmente di riservare al governo britannico la più assoluta libertà d'azione, seppure ha tenuto, a mo' di monito, a sottolineare la estrema difficoltà e inverosimiglianza che in caso di grande conflitto ci possa essere qualcuno, specie se grande, il quale possa sperare di rimanersene in disparte. Per chi gli avvertimenti? «Va benissimo.. Ma questi avvertimenti a chi li rivolge ? — gli domanda la Deutsche Allgemeine Zeitung —. Alla Germania, se mai, sarebbe strano, dappoiché se c'è qualcuno in Europa il quale da cinque anni ormai ha intrapreso una politica pratica di vera pace, ispirata appunto alla convinzione dal signor Chamberlain espressa della impossibilità di limitare un eventuale conflitto, che perciò diventerebbe una catastrofe generale, questo qualcuno è, appunto, Adolfo Hitler; notevole è piuttosto — dice il giornale — che questi avvertimenti alla Germania si possano o forse si debbano intendere come avvertimenti all'Inghilterra ove si pensi al fatto che tanta parte del discorso deve essere stata determinata da ragioni interne, dappoiché vi sono in Inghilterra tanti « pacifisti » i quali si erano aggrappati alla speranza di vedere già fin da ora garantito un intervento dell'Inghilterra in determinati conflitti ». Ma, ciò rilevando, il giornale, per altro, non manca di notare come « ci siano voci inglesi le quali credono o temono che le dichiarazioni di Chamberlain abbiano avuto una portata effettiva la quale va molto oltre anche a una diretta garanzia inglese quale da taluni era desiderata e che Chamberlain ha respinto ». <: I cosiddetti politici inglesi dell'isolamento sostengono cioè, — spiega il giornale — che ora, dopo queste dichiarazioni di Chamberlain, i cosiddetti impegni inglesi non hanno più limite, mentre pri ma ne avevano, non essendo più affatto limitati a casi precisi e determinati ». Il giornale si dice informato che appunto dopo il discorso di Cham berlain taluni oppositori del Primo Ministro, fino a ieri accanitissimi, non sono più ora altrettanto scontenti di lui quanto finora. Del resto il giornale non manca di osservare che le dichiarazioni si possano guardare anche da un altro punto di vista, e cioè questo: che « dopo l'indubitabile aumento del peso della Germania in Europa, dovuto agli ultimi avvenimenti, e dato il rafforzamento che ne è venuto all'asse Roma-Berlino, non può destare sorpresa che l'Inghilterra abbia tenuto ad accentuare il- valore dell' amicizia francobritannica ». I problemi della pace Anche il Berliner Tageblatt rileva l'opinione di molti in Inghilterra che le parole di Chamberlain sulla quasi impossibilità per alcuno di tenersi in disparte in caso di conflitto, costituiscano « il più chiaro ammonimento che mai dalla bocca di un Primo Ministro inglese sia partito finora». «Ma per quanto riguarda la Germania — dice — questo è sfondare porte aperte; e meglio si comprenderebbe se il signor Chamberain intendesse rivolgersi all'inter-no a calmare la sua opposizione ». .11 fatto è «he nei" circoli del Reich, più che una manifestazione oratoria impostata su ipotesi e quesiti che l'opinione pubblica tedesca in principio e in fatto respinge si sarebbe càpite e desiderata una • manifestazione rivolte allaiorganizzazione della pace. Suuesto punto i commenti esprimo^ no riserve anche su quanto il Pr»A mo Ministro ha detto circa la Società dell" Nazioni e lo accusano di poca cr.inrezza, non.potendosi conciliare il fatto di tener ferie a una istituzione internazionale ialla cui capacità funzionale non si/crede più. Giusi pPe Pian+za In Francia si desideravano impegni più precisi Parigi, 25 marzo. L'atteso discorso di Neville Chamberlain è stato generalmente bene accolto in questi circoli e dalla stampa. L'ufficioso Petit Parisien ne è addirittura entusiasta e scrive che mai un ministro inglese si era espresso con tanta convinzione sul fatto che, sia nella pace come nella guerra, le sorti dell'Inghilterra e della Francia saranno fatalmente legate. L'interesse principale del discorso era però "concentrato per gli osservatori francesi, sulle dichiarazioni che il Primo Ministro avrebbe fatto circa l'atteggiamento dell'Inghilterra in presenza degli eventi dell'Europa centrale e n particolare di quelli della Cecoslovacchia. L'organo del Quai d'Orsay se ne dimostra soddisfatto ritenendo che le dichiarazioni di Chamberlain sono più nette e formali di quelle fatte precedentemente a nome del Governo del Regno Unito, soprattutto per quel che concerne l'aiuto da darsi alla Francia e al Belgio nel caso che questi due Paesi fossero oggetto di aggressioni non provocate. La Liberté non condivide invece l'entusiasmo del grande organa») ufficioso perchè, a suo giudizio, il discorso di Chamberlain costituisce una critica completa della diplomazia del Governo di fronte popolare. Chamberlain infatti condanna la guerra e i metodi diplomatici di quelli che considerano allegramente l'intervento armato. Ora gli animatori della politica estera del fronte popolare, non hanno cessato di reclamare iniziative che provocherebbero, se attuate, inevitabilmente la guerra. Chamberlain non ha fede nella Società delle Nazioni;» Blum, Paul-Boncour e il fronte popolare la pensano invece al contrario. Chamberlain si è categoricamente rifintato di contrarre un nuovo impegno per la Cecoslovacchia nel caso in cui entrasse in guerra; ora Blum e Paul-Boncour avevano formalmente sollecitato questo impegno da Londra. Chamberlain ha. parlato sprezzantemente della nuova proposta di Litvinof tendente ad aggravare la tensione fra le Potenze europee; mentre invece la diplomazia del fronte popolare è vincolata strettamente alla diplomazia sovietica. Chamberlain ha non soltanto rifiutato ^'intervento per i rossi di Spagna, ma non ha neppure condannato il solo intervento italiano; e il fronte popolare non cessa di reclamare l'intervento in favore dei rossi e la condanna dell'atteggiamento italiano. Chamberlain spera nella conclusione di un prossimo accordo con l'Italia; Blum e Paul-Bon- cour si rifiutano invece di inviare |W'f|| jjEste-Tjdel Senato e della Camera, sif ihiaramente capito che il Go-'- un ambasciatore a Roma (il Jour precisa che dal tono delle dichiarazioni rese da Paul-Boncour da vanti alle commissioni degli Este ri, è chiaramente capito verno francese si rifiutava unii volta per sempre di negoziare oVn Franco e di mandare un am'faksciatore a Roma). • l « Ma il risultato non meno importante del discorso di ieri ai/Comuni, è che la campagna dell'opposizione laburista e liberali*' non ha potuto intaccare l'autori'cjì del Primo Ministro il cui successo prova inoltre che ogni minaccia di scissione nel seno stesso-- della maggioranza ad opera di»f;li elementi giovani del partito/«conservatore, sembra .scartata /Per consenso unanime H Gabinetti Chamberlain appare cosi decisamente consolidato. j « Ora — ed è questa l'ultima constatazione ièlla « Lfiberté * — Blum e Paul-Bonc.Mir Avevano intrigato con Lloyd Geoide e i laburisti per rovesciai lo/: Blum e Paul-Boncour farebbero bene a comprendere l'avverti/mento salu tare che viene loro 'ila. Londra — conclude l'organo di/fDoriot — invece di divertirsi nel giocherello delle minorante, p/oichè si tratta del mantenimento ideila pace » Proveniente da londra, per via aerea è giunto a^Parigi Winston Churchill. Egli soirk colloqui con i membri del gcó.-erno francese con altre personalità politiche.