I Legionari pronti a un nuovo balzo

I Legionari pronti a un nuovo balzo I Legionari pronti a un nuovo balzo (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Elsa, 25 marzo. Metà della strada da Saragozza a Lerida è stata occupata dalle truppe del generale Yague. Oggi alle quattro del pomeriggio le avanguardie del Corpo d'Esercito marocchino sono entrate a Bujaraloz. Le resistenze-nemiche, sempre più fiacche e sporadiche, non intralciano questa avanzata, che va rapidamente tramutandosi in una marcia trionfale. Lo spostamento di iln enorme esercito, costituito da masse di uomini, di animali e di macchine su di un territorio che da diciannove mesi i repubblicani avevano ammirevolmente fortificato e apprestato per una difesa che doveva essere inesorabile, avviene con un ritmo da maratona. Bujaraloz, che sembrava dovesse costituire un caposaldo assai duro da superare, è caduta quasi senza combattimento. Sulla Sierra di Alcubierre La jnarcia che sta realizzando il Corpo d'Esercito di Yague nella direzione di Lerida, per il volume colossale degli uomini e degli impedimenti sarebbe suscettibile di attacchi efficaci e sanguinosissimi, ove il nemico possedesse ancora capacità di spirito combattivo e soprattutto di consistenza. Le pattuglie che Yague manda avanti alle due Divisioni, per esplorare e aprire la strada, hanno facilmente ragione dei nuclei disperati appiattati sulle coste montane. L'impeto e la decisione delle avanguardie rende inutile ogni impeto del grosso, che marcia dietro. Ormai le Diuisiont, che irresistibilmente si accostano a Lerida e alla frontiera catalana, non camminano più in ordine sparso, ne le loro artiglierie vengono stac cate dai traini, nè i fucili e le mitragliatrici delle truppe entrano in azione. Bastano i compagni delle avanguardie a spalancare le .pòrte della grande strada trionfale. Davanti alle interminabili colonne dei muli, degli autocarri, delle artiglierie, non ci sono che disperate belve, che le pattuglie snidano e uccidono come battitori in una partita di caccia grossa. L'a culeo più . grosso nel complesso movimento della battaglia in còrso, è Yague con i suoi marocchini, con i navarresi della quinta Divisione e con, la cavalleria. La sua marcia sulla strada di Francia è fiancheggiata da un'altra azione, e questa realizzata appunto dai cavalieri, su Monegrillo, un centrò ai piedi della Sierra di Alcubierre, al quale i nazionali sono arrivati oggi galoppando sulla carretera che si dirama dalla grande rotabile di Saragozza. L'occupazione di Monegrillo fa parte dell'accerchiamento, già da due parti iniziato, della Sierra di Alcubierre, bastione montano che i rossi hanno considerato sempre lo spalto avanzato da cui contemplavano prossima la conquista dell'Ebro e di Saragozza. I monti di Alcubierre, desolata catena di color calce sporca, sono stati trasformati in una successione di fortilizi, di gallerìe, di caverne, acconciati per la guerra statica e indefinita. Di lassù i reparti rossi tenevano in stato d'assedio, strano a dirsi, non una città o una serie di paesi, ina una pianura e un fiume. Importava che il bacino, alla sinistra dell'Ebro, rimanesse sotto la minaccia, che l'acqua del fiume di Saragozza e dell'Aragona non fosse libera alla manovra nazio naie. Dai primi giorni della rivoluzione, il comando repubblicano mandò sulle creste calcinate di Alcubierre alcuni battaglioni, per che se ne impossessassero. Nel settore legionario Dai primi giorni di guerra, una volta resistito all' assalto iniziale di Franco, sulla Sierra di Alcu bierre, si fondò uno dei pilastri del l'attacco- che i rossi volevano portare a Saragozza impadronendosi con essa dell'Aragona. • In questi tre ultimi jrtorni si realizza il rovescio del sogno repubblicano. La Sierra di Alcubierre, uno dei calvari più duri dell'immenso fronte su cui, sia rossi che i nazionali, hanno scritto pagine di lotte sanguinosa, virtualmente caduta per Viano vra. L'esercito di Moscardo, dal settore al sud di Huesca, preme infatti su Torralba de Aragon e au Graùen. e si è messo sulle due strade che portano a Robres e al villaggio di Alcubierre. Da Bujaraloz a Pehalba, le truppe di Yague già marciano per chiudere al sud le provenienze dalla Sierra, il che vuol dire per gli estremi difensori la resa o la morte sicura. A nord di Huesca, in terreno alpino, le truppe di Solchoaga hanno oggi sorpassata la cittadi' na di Apies, noto difensivo di un sistema di comunicazioni essenziali per la montagna, che raggiungono e dominano la rotabile dcfvlepAcrlazv«mFczdfistmdltgèlnLdmdsugzgar n i a e i di Éarbastro, il cui possesso è la chiave delle comunicazioni con la frontiera pireneica. La difesa è vigorosa. Si spiega la relativa lentezza dell'avanzata da questa parte. Nel settore legionario: al sud di Alcaniz, ci si guarda negli occhi. Dopo la battaglia e. le memorabili rotte inflitte aita Lister, alla Campesino e alla SS.a internazionale di Madrid, dalle due Divisioni di volontari italiani, la « Littoria » e la «23 Marzo », comandate dai generali Frusci, e Franoisci, le truppe nemiche, accatastate-contro di noi, galvanizzate da una intensa propaganda di odio, hanno dovuto serrare le fila. Le migliori unità superstiti, su cui Barcellona aveva puntato tutte le sue speranze, sono state messe in brandelli, come. ho già detto, dalle, fanterie volontarie italiane. Occorre aggiungere che l'urto tremendo ricevuto nella battaglia anniversaria di Guadalajara è quello che ha deterrninato il collasso più grave nella resistenza e nel morale della Spagna rossa. L'impiego totale di tutti i mezzi di offesa, le requisizioni delle armi automatiche, dell'artiglieria, dell'aviazione, operate dai rossi sugli altri fronti, per impiegarle in uno sforzo a denti stretti contro gli italiani, ha piegata la resistenza su tutta là linea della battaglia, e il fronte lungo l'Ebro, fino a Huesca, si è spezzato come un ramo secco.. Un messaggio disperato / Legionàri aspettano gli ordini per l'ultimo balzo. Hanno davanti un nemico deciso a difendere la via del mare, le rotabili di Torto-: sa, di Castellon de la Plana, il nodo di Valdealgorfa, come si sa, già conquistata. Hanno concentrato qui quasi tutte le loro artiglierie e ormai solò sul fronte legionario è possibile udire i cannoni dei -rossi. I comandanti delle divisioni repubblicane « 51 » e « S2 » hanno ieri telegrafato 'al capo dell' ll.o Corpo di esercito un disperato messaggio, in cui dicono che la situazione è « angosciosa * eia truppa « esausta ». Il solo settore ove ancora la resistenza pare che voglia obbedire all'ordine del ministro repubblicano Prieto: « Morire piuttosto che arrendersi », è quello ove i Legionari attendono un solo segno per portare fino al Mediterraneo le bandiere del Fascismo, armato e vittorioso. Giovanni Artieri i rsic ROSSI CONTINUANO A FUGGIRE DALLA SPAGNA. Un centinaio di profughi hanno varcato la frontiera a Valcèbollère dove sono stati accolti dalle Guardie Mobili francesi. si ri o al e e e al aaal il ia. no a in ngle tidneDgntoOmbrveegdute! ziciin1 te; p; br1 p

Persone citate: Giovanni Artieri, Huesca, Lister, Moscardo, Prieto, Viano

Luoghi citati: Barcellona, Castellon De La Plana, Madrid, Spagna, Torralba De Aragon