LA FRANCIA SALVATA DAI MILITARI da un catastrofico intervento

LA FRANCIA SALVATA DAI MILITARI da un catastrofico intervento SVImIm'ORImO DEImIm'ABISSO LA FRANCIA SALVATA DAI MILITARI da un catastrofico intervento Le due Camere nuovamente in contrasto sulla polca finanziaria . Parigi, 23 marzo. La commissione senatoriale degli esteri ha ascoltato ne! pomeriggio le spiegazioni fornitegli dal ministro degli esteri Paul-Boncour. Secondo la consuetudine, anzi, il presidente sen. Beranger aveva fin da ieri avvertito il ministro delle domande che gli saebbero state rivolte e delle garanzie che avrebbe dovuto dare circa il mantenimento della neuralità francese in Spagna. lina catastrofe scongiurata A questo riguardo il settimanale < Candide » pubblica che, sbalzato al governo di sorpresa per le dimissioni di Chautemps, il ministro si è trovato obbligato a fare dell'interventismo in conformità alle prescrizioni della diplomazia sovietica e, per quanto meno convinto di qualsiasi altro, a presentare un piano di intervento n Spagna per opporsi all'avanzata delle truppe del generale Franco. Questo piano che comprendeva l'occupazione del Marocco spagnolo, il blocco delle Bacani lo sbarco di una guarnigione francese a Mlnorca e l'invio di tre divisioni in Catalogna per opporsi all'avanzata vittoriosa delle truppe nazionali, incontrò però una tale opposizione fra le autorità militari che vi si dovette rinunciare. La guerra fu cosi evitata per poco. Intanto Jouhaux, il pontefice massimo della Confederazione generale del lavoro, che la scorsa settimana aveva facilitato il compito di Blum lottando contro la demagogia dei comunisti, ha bruscamente cambiato opinione in seguito ad una visita durata più di due ore, fattagli dal console di Spagna a Parigi* Non appena questo funzionario di un Governo moribondo ebbe lasciato la sede della Confederazione generale del lavoro, Jouhaux si precipitò da Blum per fargli sapere che i sindacati avrebbero accettato una deroga alle 40 ore di lavoro a condizione che la frontiera venisse aperta in favore degli spagnoli repubblicani. Alla Confederazione generale del lavoro si conferma che 11 passo del console spagnolo sarebbe stato fissato di comune accordo tra l'ambasciatore sovietico e lo ambasciatore spagnolo, facendo valere l'utilità di una specie di protettorato della Catalogna da parte della Francia, prospettato da Negrln durante la sua recente visita a Parigi. Ancora più preciso, il Jour afferma che il capo del governo spagnolo, mentre implorava i comunisti francesi per ottenere un soccorso disperato, egli faceva al gabinetto Blum-Boncour una offerta categorica: la Catalogna avrebbe dichiarato la sua autonomia e simultaneamente si sareb be posta sotto una specie di prò tettorato francese analogo a quel lo che la Francia ha il diritto di esercitare al Marocco. Ma Blum — aggiunge 11 Jour non ha osato assumersi la responsabilità di accettare questa prò posta. Dichiarazioni di Paul-Boncour Nelle spiegazioni del ministro Paul-Boncour davanti alla coni missione degli esteri, non si trovano tuttavia nel comunicato uf fidale della seduta prolungatasi per oltre tre ore, dichiarazioni che permettano di farsi una idea molto precisa di quello che il Governo intenda fare. Il comunicato dice che Paul-Boncour ha ritracciato gli eventi svoltisi in Austria e in Lituania e riconfermato la volontà del Governo di assolvere per quel che concerne la Cecoslovacchia, gli impegni, contratti. Il comunicato aggiunge poi testualmente: < Il ministro ha precisato la situazione attuale nel Mediterraneo ed in modo particolare in Spagna ed ha mostrato senza ambiguità la posizione del Governo francese. Ricordando l'importanza vitale degli interessi francesi in quella regione, interessi la cui salvaguardia richiede la più ferma vigilanza, il ministro ha espresso il desiderio di vedere i negoziati attuali in corso tra i Governi britannico e italiano accompagnati o per lo meno seguiti da una reale evacuazione delle truppe straniere che combattono attualmente sul suolo spagnolo. Se la politica fissata dai Governi precedenti è infatti con tinuata dal Governo attuale, essanon potrebbe in nessun momento e sotto nessuna forma avere per ri¬sultato un indebolimento della posizione della Francia e permettere l'tolfllkwrttfflB..datura, fl tem o i e a a e l o a à . a l o n e i poranea di forze non spagnole in prossimità del territorio francese o sulle sue linee di comunicazione. Il ministro ha riprovato energicamente i bombardamenti aerei la cui estensione ba indotto il Governo francese- ad assumere l'iniziativa di un'azione diplomatica tendente a mettervi fine; un passo è stato compiuto presso le autorità di Salamanca, passo al quale si è associata la Gran Bretagna e che è stato accompagnato da un intervento parallelo della Santa Sede. Per concludere, PaulBoncour ha chiesto alla conammissione di usare della propria alta autorità per convincere l'opinione che essa deve ali infuori di ogni questione di partito non prendere in considerazione che gl'interessi del Paese e della pace ». Per farsi un'idea più precisa della portata delle dichiarazioni del ministro sarà necessario aspettare di conoscere dalla lettura dei giornali indipendenti quali furono le domande rivoltegli da numerosi membri della commissione fra cui l'ex-presidente del Consiglio Lavai che, decidendosi a parlare dopo due anni di silenzio per denunziare gli errori accumulati dalla diplomazia del Fronte popolari, ha fatto una « rentrée » sen sazionale che per alcuni è uri preludio a una prossima ripresa della sua attività politica. Intanto l'on. Marcel Heraud, deputato della Senna, ba chiesto di interpellare il Governo sul «peri coli che fanno correre all'intesa della Francia con l'Inghilterra, gli intrighi del Governo francese presso 1 membri dell'opposizione inglese » e sulla « necessità di fare delle dichlamzioni pubbliche di non intervento in Spagna per mantenere la pace minacciata dall'atteggiamento equivoco del Governo ». La prima parte dell'interpellanza del deputato della Senna concerne le visite e la larga accoglienza riservata a Lloyd George durante la sua visita a Parigi, visita di cui è oggetto la nota di carattere ufficioso pubblicata oggi dal Times nella quale si protesta contro le recenti attività di Lloyd George al Quai d'Orsay. Il Senato contro la Camera Mentre Paul Boncour si spiegava davanti alla commissione degli esteri, la commissione delle finanze del Senato sotto la presidenza di Caillaux procedeva all'audizione di Blum sui progetti finanziari presentati dal governo e approvati dalla Camera. Il presidente del Consiglio ha sviluppato davanti ai commissari gli argomenti presentati il giorno prima alla Camera in favore dell'adozione dei due progetti. Dopo la partenza di Blum, la commissione ha deliberato. Da prima essa ha scartato con 15 voti contro 11 un emendamento di Dumesnll che tendeva al rigetto puro e semplice del progetto. Il rela tore Gardey ha poi proposto la fusione dei due progetti in uno solo e di ridurre a cinque miliardi, invece dei nove votati dalla Carne ra, l'ammontare dei crediti sollecitati dal governo con la riparti zione seguente: tre miliardi al fondo di livellamento dei cambi due miliardi per gli anticipi della Banca di Francia. Il relatore ge nerale ha ritenuto infatti che la somma di cinque miliardi è largamente sufficiente per assicurare i bisogni della tesoreria fino alla fine di aprile e d'altra parte per permettere al governo di presentare al Parlamento dei progetti fi nanziari più ristretti. Questa prò posta è stata approvata con' 17 voti contro due. Anche questa voi ta il Senato, che seguirà certamente la sua commissione, avrà modo di esercitare un'azione fre natrice nella corsa all'inflazione che il governo ha iniziato e che la Camera si è affrettata ad approvare integralmente. Poiché si tratta anzi tutto di sapere a quanti miliardi ascenderà esattamente la inflazione chiesta dal governo. Vi sono da prima i cinque miliardi di anticipi della Banca di Francia: inflazione propriamente detta. Vi sono poi i tre miliardi e 145 milioni che il governo intende prelevare sul fondo di livellamento dei cambi, ciò rappresenta un'inflazione indiretta. Questi tre miliardi rappresentavano sino ad ora dei franchi che dormivano ed erano in certo qual modo sterilizzati. Essi verranno lanciati nella circolazione e potranno ormai esercì- hatescSriMroadmnulimleflLavmlindigSilsrfitatftluanvvacdsriddsirtamstinsvsetelocflngcfu«zvleaaltare ,a lor£ sui prezzi. In e ¬ fine il governo chiede che la cassa della Difesa nazionale venga autorizzata ad emettere dei buoni a tre mesi di scadenza. E Flandin IeurSdspdpmnlssldbbptGmmfrsmsadqsissremtacnrpdiaAil ha formulato la domanda seguene: « Questi buoni si potranno contare alla Banca di Francia? Se non si possono scontare, tutto rimane finanziariamente corretto Ma se si possono scontare, la loo creazione obbligherà la Banca ad emettere dei biglietti supplementari, ciò che costituirà una nuova inflazione di parecchi miiardi ». Cinque, otto o dieci miliardi? Cinque miliardi, otto miliardi » mezzo o più di dieci miliardi: quae è l'ammontare esatto dell' inlazione che il governo sollecita? La commissione delle finanze non avendolo potuto appurare ha cominciato col ridurre a cinque miiardi le richieste totali del governo. Vedremo domani le reazioni di quest'ultimo quando i due progetti verranno in discussione al Senato. Gli àuguri prevedono che il dibattito sarà molto vivace e segnerà un altro passo verso la rottura del Fronte popolare e la fine del secondo ministero Blum Certo è che, in pratica, la quarta tappa della svalutazione monetaria é iniziata ed il fenomeno In flazionistlco ha acquistato un au tentico carattere ufficiale. Alla luce di queste considerazioni negli ambienti politici si prevede che la nuova situazione importerà a breve scadenza non soltanto una nuova caduta del franco in relazione alle altre valute pregiate ma anche un nuovo aumento del prezzo della vita. La pericolosa e dolorosa realtà della instabilità monetaria investe cosi tutti gli aspetti della vita nazionale e suscita aspre deplorazioni contro il Governo che si è messo in condizione di dover ricorrere a mezzi di fortuna per tamponare le casse dello Stato e mettersi in grado di pagare gli stipendi ai funzionari. Si afferma intanto che la fuga del capitali — sia con la loro esportazione attraverso acquisto di valute pregiate, sia con l'emigrazione delle grosse e piccole fortune private — si intensifica toccando ora quasi il valore di 40 miliardi di franchi. I giornali della sera insorgono contro il terribile spettro della inflazione. La « Lìbertè » rivela che nelle casse dello Stato non riman gono che duecento milioni di f ran chi per pagare i suoi impiegati e funzionari alla fine del mese, e il « Journal de» Débats » invita senz'altro il Senato a rovesciare il governo Blum affermando che tutte le forze sane del Paese lo esigono a voce altissima.