Il colpo mancato

Il colpo mancato L'attualità pugilistica Il colpo mancato Perchè Spoldi non ha «fulminato» Crispos Aldo Spoldi è stato costretto ad Interrompere la serie delle sue fulminee vittorie. Al Giardino d'Inverno della Mostra del Tessile il debutto romano di « Spoldino » non ha avuto quell'epilogo sul quale moltissimi avrebbero giurato. Infatti il greco Crispos, un giovane e coraggioso atleta ben lontano, però, dal cosi detti « fuori classe », è sfuggito alle fuminanti stoccate del nostro campione ed è arrivato senza momenti molto difficili (salvo quello provocato da un corto destro allo stomaco e però ben superato) alla fine delle dieci prestabilite riprese. Come si spiega tutto ciò ? Dove è andata la cosi detta « dinamite », o « polvere sonnifera » contenuta nel pugno di Spoldi?, ci pare di sentir chiedere da ogni parte. In un modo semplicissimo, rispondiamo noi e cioè: Aldo Spoldi appartiene all'insigne schiera di quei privilegiati atleti del pugno che posseggono quelle doti, in gran parte naturali, di colpo d'occhio, scelta di tempo e senso della distanza — che provengono da una eccezionale rapidità di riflessi — nonché di elasticità muscolare, che permettono di colpire con precisione e potenza d'urto un bersaglio in movimento, anzi, spesso, mentre percorre una traiettoria rapidissima. A questa esigua schiera di privilegiati hanno appartenuto ed appartengono — per citare solo alcuni atleti che hanno formato e formano l'ammirazione dei teonici contemporanei — Ted Kid Lewis, l'ebreo inglese che impressionava per la potenza del suo pugno; Giorgio Carpentier, il più elegante e intelligente speditore d'uomini nel mondo dei sogni; Benny Léonard, che è stato forse il più completo peso leggero esistito; Al Brown, il lungo negro che vanta nel suo stato di servizio, una interminabile serie di vittorie «prima del limite; Pietro Montanez, il filippino che ful- ' minò Orlandi dopo aver fatto il vuoto intorno a sé in Europa, per poi recarsi a fare altrettanto in America, e Henry Armstrong, l'attuale campione del mondo dei leggeri, che è arrivato al massimo titolo sopratutto per la velocità e secchezza del suo pugno. Spoldi, dicevamo, ha le suddette qualità, ma non bisogna credere che, per questo nessun avversario, anche senza parlare dei « fuori classe », possa sfuggire alla sua stoccata addormentatrice. Vi sono circostanze, sistemi di difesa, metodi di condurre i combattimenti che favoriscono il pugnatore che basa le sue più belle probabilità di vittoria sull'efficacia del pugno, mentre ve ne sono altri, spesso adottati da pugnatori non di elevata classe che ostacolano terribilmente le mire dei suddetti < addormentatori » di avversari. Ted Kid Lewis, che fu campione del mondo dei pesi medi e che abbattè un numero impressionante di avversari in tutte le parti del mondo, messo di fronte a Bruno Frattini, dovette attendere diciotto riprese (quello tra Frattini e Kid Lewis al Palazzo dello Sport di Milano fu, se non andiamo errati, l'ultimo combattimento su venti riprese disputato in Italia) per «pescare» e mettere fuori combattimento l'indomabile pugile milanese, e per riuscire a far ciò dovette, per tre o quattro1 riprese, svolgere una tattica insidiosa tendente, per usare una frase del gergo pugilistico, a dar confidenza all'avversario e farlo, così, scoprire. La guardia e- il metodo di combattimento di Bruno Frattini avevano, dopo i tentativi fatti nelle prime dodici riprese, convinto lo scaltro pugile inglese che non era possibile trovare la strada che portava al mento di Frattini, e se questi non fosse caduto nella trappola, molto probabilmente, il segnale della ventesima ripresa avrebbe trovato il nostro campione illeso e chiuso nella sua ermetica e caratteristica guardia. Al Brown opposto a Vittorio Tamagnini, che per l'occasione adottò una guardia ed un metodo di difesa accuratamente studiato ed intelligentemente applicato, non raggiunse altro risultato che quello di rompersi le mani sui gomiti del civitavecchiese nei reiterati tentativi di piazzare il suo destro fatale. E gli esempi potrebbero continuare; ma crediamo, con i due succitati, aver chiarito a sufficenza la teoria esposta per rispondere agli interrogativi di coloro che non riescono a spiegarsi come Spoldi non abbia potuto far fare a Crispos la fine di tanti altri avversari tra i quali non pochi di classe superiore a quella del greco. C'è chi trova la ragione nella ferita allo zigomo riportata da Spoldi nelle prime riprese, in seguito ad uno scontro con la testa dell'avversario; c'è chi vuol spiegare la cosa coli'incidente del colpo basso ricevuto dal greco e con la concessione di due minuti di riposo avuti dall'arbitro, ma sono tutte spiegazioni basate su considerazioni molto fragili. La vera ragione deve ricercarsi nel sistema di combattere che ha Crispos o, almeno, nel sistema da lui adottato di fronte a Spoldi — che ben conosceva come un formidabile colpitore — sistema basato nel lasciare l'iniziativa all'avversario Fer contrattaccare solo quando azione di Spoldi si fosse sviluppata e perciò non presentasse più pericoli imminenti. Chi cerca il colpo duro con un antagonista che non attacca, ha da risolvere un problema difficilissimo, poiché vengono eliminate quelle possibilità di colpire d'incontro che, più o meno, si accompagnano sempre al casi di messa « f. c. » classica. Piuttosto, se vogliamo fare delle osservazioni di indole tecnica, diremo che, a nostro parere, il Suoco svolto da Spoldi è stato troppo semplice e uniforme speSateente quando egli sape va^be££sin»o come si trovasse EU[frotte idra antagonista prevenuto deUe -ue^ttnzioni di liquidarlo in pochi battute. Non è aufficente una g&^slntetro per poter far scoSSre ra^ersario guardingo e ?Vazlare, cosi, 11 decisivo destro Punta *M^--£» ro di prima interi- tasuvgnpsgLespende di sorprendercela ma cui un'désti zionc. ma Spola..- la sua fama di « addormentator- di uomini'rimangono dunque intatte dopo il mancato colpo ai danni cu crispos. Sarebbe inlatti assurti., pensare Che, solo perchè un pugilulnre ha il pugno del e f. c. >, nessun nvversano possa sfuggire alio stesso e debba inesorabilmente linirr- \\ combattimento in posizione orizzontale. Carlo Volpi

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