Su un fronte di 1000 Km. i nipponici puntano su Hankau di Ernesto Quadrone

Su un fronte di 1000 Km. i nipponici puntano su Hankau (Dal nostro Inviato) Sciangai, 22 marzo. La battaglia iniziata ieri dai nipponici impegna un fronte di qualche migliaio di chilometri; da Hankau in direzione nord-ovest fino alla lontana provincia del Suiyuan. Ricorderete come, dopo una lunga e impreveduta battuta d'aspetto, durante la quale venn* cambiato il generalissimo Matsui con il generalissimo Hata, i giapponesi sferrarono un improxrviso attacco in direzione nord-sud nella provincia dello Sciansi, arrestando i loro contingenti presso la sponda sinistra del Fiume Giallo, dalla quale .obbligarono i cinesi a ritirarsi. Fatta questa puntata, gli imperiali si mossero ieri all'estrema provincia del Suiyuan, trovando poca resistenza da parte della famigerata ottava Armata rossa, che, agli ordini del generale comunista Ciutei, si arrampicò su un terreno montuoso, senza più discendere a valle, ove avrebbe trovato la resistenza delle truppe imperiali. I combattivi soldati maomettani d'ella attigua provincia del Giansù e sui quali Ciang Hai Scek contava, non si sono mossi. Il generalissimo repubblicano, allora, dettò un regolamento per lo sviluppo della guerra. Numerosi suoi reparti approfittarono di tale ordine per disperdersi, imboscarsi e vivere tranquillamente lontani dal teatro deXle operazioni. Quaranta Divisioni, intanto, si raccolsero e sono tuttora nei dintorni di Hankau e Canton, ove tutto lasciava supporre un probabile sbarco di due Divisioni giapponesi, sostenute dalla marina imperiale, non disturbata dalla ormai inesistente marina repubblicana; ciò,-come è noto, non è però finora avvenuto. I motivi del mancato attacco su Cànton, forse, vanno ricercati nella situazione politica, essendo tale città troppo vicina ai possedimenti inglesi, perdurando il ricordo nei circoli internazionali del disgraziato incidente della Panay. I giapponesi, intanto, si addensano nel centro della Cina, da dove, secondo un'intervista concessa dal generale Hata, possono muoversi con speranza di successo in qualunque direzione. Tutto lascia supporre- che tale movimento sia ormai in atto sulla Lunghai, verso sud-ovest, addirittura verso Hankau, cuore delia resistenza cinese. Le truppe dei due eserciti, sulla ferrovia di Lunghai, si fronteggiano attualmente a trenta metri di distanza, offendendosi con lancio di bombe a mano, mentre in tale settore l'artiglieria imperiale sotetopone il nemico a un continuo bombardamento. E1 evidente che, mentre i nipponici perseguono sistematicamente gli obbiettivi ben definiti, l'esercito cinese non sa quale decisione prendere e dove sferrare una controffensiva di qualche importanza, per fermare almeno temporaneamente la marcia dell'esercito nipponico, che è in movimento in tutte le-direzioni tendendo evidenlemente a smembrare l'impero in tre parti: nord, centro e sud. In ogni modo Tokio ricusa ({{.cominciare le trattative con Ciang Kai Scek, che è definito il « dittatore dei compromessi ». Ogni guerra interprovinciale in Cina si è sempre conclusa in base a compromessi. Ernesto Quadrone Nella Cina Centrale Su un fronte di 1000 Km. i nipponici puntano su Hankau

Persone citate: Ciang Hai Scek, Ciang Kai Scek, Hata, Matsui

Luoghi citati: Canton, Cina, Fiume Giallo, Sciangai, Tokio