CHIARO DISCORSO del Ministro Alfieri

CHIARO DISCORSO del Ministro Alfieri Il bilancio della Calittra Popolare CHIARO DISCORSO del Ministro Alfieri Un nuovo periodo per la produzione cinematografica: abolite le anticipazioni dirette si premiano i film in base agli incassi à e a e 4 a , . r i a i i Roma, 21 marzo. La seduta è aperta alle ore 16 dal presidente S. E. CIANO. L'ingresso del DUCE nell'aula è salutato dai deputati e dal pubblico con calorose acclamazioni. Al banco del Governo siedono anche i ministri Ciano, Starace, Guarnieri, 'Cobolli-Gigli e i Sottosegretari Medici del Vascello, Pariani, De Marsanie e Teruzzi. L'aula è affollata in tutti i settori; molto pubblico inelle tribune. Approvato il verbale della seduta di venerdi scorso, si riprende la discussione del bilancio del Ministero della Cultura popolare. GJUNTA esamina i vari fattori della crisi del teatro; quindi s'addentila ad esaminare la situazione della cinematografia italiana. FERRARIO si occupa quindi dei problemi della radio. Sale -.quindi alla tribuna il Ministro della Cultura popolare salutato coni vivi, generali, prolungati, reiterati - applausi. Teatri e radio ALFIERI incomincia accennando alle "necessità di rammodernare i teatri; a tal fine i maggiori Comuni saranno autorizzati a contrarre speciali mutui. Il Ministero sta anche compilando un programma per una sèrie di importanti manifestazioni di carattere musicale, che avranno luogo in estate, all'aperto, . e permetteranno a larghe masse di pubblico di intervenire; si contribuirà, così come é volere del Duce, a raccorciare anche nel campo del teatro le distanze sociali (appi.). Nel settore della radio, il compito di ispirazione, direzione e controllo da parte del Ministero è assai complesso, perchè la materia svariatisslma non ha confini e nei suoi molteplici aspetti si alterna con ritmo frequente nei programmi che quotidianamente si svolgono per 22 ore su 24, di fronte ad un pubblico che si moltiplica all'infinito. La cifra attuale di 840 mila abbonati alle radiodiffusioni, che si prevede salirà entro l'anno XVI a un milione, non è che un indice minimo, poiché è noto che ogni apparecchio raggruppa attorno a sé, per ragioni di consuetudine, di ubicazione, di economia, un numero imprecisato e variabile, ma certamente notevole di acoltatori. L'ampiezza della materia, il frazionamento del pùbblico e la sua completa indipendenza, l'impossibilità tecnica organizzativa ed artistica di corrispondere contemporaneamente a tutte le contrastantì esigenze, creano indiscutibili difficoltà. Ma bisogna pur tener presente che la radio, essendo mezzo potente di diffusione e di penetrazione per quelle attività culturali che nei vari campi il Ministero promuove ed assiste, diventa ogni giorno più delicato ed efficace strumento politico Per ciò che riguarda l'estero, la funzione informativa si diffonde per linee divergenti nello spazio ma convergenti negli scopi vei-30 tutti i popoli, dall'Europa al Continente africano, dalle Americhe all'Oriente medio ed estremo. Le nostre trasmissioni sono effettua te ih 19 lìngue con criterio ade rente ai rapporti che intercorrono con i vari Paesi e sempre con ca rattere sereno ed elevato' e senza le asprezze e le violenze della polemica di cui non ha bisogno una nazione che può essere di esempio al mondo. Una visione ideale di questo lancio ininterrotto di messaggi aerei disegna un'Italia collegata con ogni angolo della terra mediante fili invisibili ma tenaci, che operano intelligentemen te una trasfusione capillare e con vincente del pensiero e della real tà italiana e fascista (approvi. e e l a l e i e e a a o Il problema cinematografico Un settore nel quale molto si discute e dove la discussione non di rado trascende, è quello della cinematografia. Non ignora che le dichiarazioni che sta per fare alla Camera sono attese con una certa impazienza in questo ambiente. Ma .appunto per ciò, esse saranno improntate alla maggiore precisione nell'esporre i criteri ai quali si ispireranno i provvedimenti già studiati dal Governo per la disciplina della produzione cinematografica e che saranno portati al prossimo Consiglio dei Ministri del 23 aprile. In questi iltimi tre anni, la politica del Regime ha agevolato, da un lato, la costituzione di un forte organismo per la costruzione e la gestione di adeguati s'-abi-imenti di posa, mèta questa oggi pienamente raggiunta mediante il funzionamento di Cinecittà (vuole qui ricordare, per quanto su diverso piano, anche gli stabilimenti di Tirrenia) ed ha reso possibile dall'altro la creazione di un saldo organismo di esercizio e di noleggio mercè il potenziamento dell'Emo. Si deve considerare questo periodo, che ha favorito la formazione di una produzione nel suo complesso soddisfacente come una fase sperimentale che ha giovato a metterci in guardia contro gli errori, a darci gli elementi necessari per un più sicuro orientamento. Di gran lunga preferibili sono le iniziative modeste, che nella loro stessa molteplicità permettono una salutare selezione e l'affermazione dei più degni. E se, in un avvenire prossimo, sorgeranno organismi di più consistenza e a carattere continuativo, dotati di solidi quadri, va detto subito, e molto chiaramente, che queste nuove imprese non dovranno determinare la scomparsa delle imprese minori. Risulta da ciò. che siamo decisamente contrari ad ogni e qualsiasi monopolio. Stabilite queste norme l'azione dello Stato, nei confronti della produzione cinematografica, assume due aspetti: uno politico-morale ed uno economico-finanziario. Gli pare superfluo indugiare sul primo. Si dice tutto, quando si ricorda che esso deve ispirarsi alla severa concezione della vita che è pro¬ pbcristpsgcalsnèccrzqt e e d i a a pria del Fascismo. Vi sono delle barriere di ordine politico-morale che sono e saranno sempre insuperabili (approvazioni). Preferisce invece, intrattenersi brevemente sull'aspetto economico-finanziario. I premi e il giudizio del pubblico Esclusa .qualsiasi diretta partecipazione- dello Stato alla, .produzione propriamente detta, che cosa può fare lo Stato per l'industria cinematografica? Può e deve esserne il propulsore, incoraggiando e valorizzando al massimo grado tutte le iniziative serie e creando le condizioni necessarie al loro consolidamento, Non ha nessuna difficoltà a riconoscere che la situazione odierna denuncia un. troppo forte squilibrio tra i costi di produzione e gli utili che ne possono derivare. Vuole anzi aggiungere che rilievi statistici precisarlo che la grandissima maggioranza, anzi la quasi totalità dei filmi italiani, senza il concorso dello Stato sotto forma di premi, non riesce nemmeno a coprire le spese. E ciò è facilmente spiegabile quando si consideri la ristrettezza del mercato italiano. Si tratta, quindi, di rendere più redditizia la produzione, la produzione buona. E per questo non basta, ne conviene, tutelare il produttore nel suoi rapporti con gli stabilimenti e col mercato di consumo. Occorre stimolarlo, mediante una oculata politica di premi alla produzione migliore e più meritevole. Su questo punto, 11 Governo ritiene che il definitivo giudizio deve essere uno solo: quello del pubblico. Ne consegue che il congegno dei premi e la loro attribuzione dovrà essere valutato e misurato ih* base alla frequenza del pubblico nelle sale di proiezione. L'oratore passa senz'altro a trattare dei provvedimenti che il Governo si riserva di emanare e che riguardano appunto i premi alla produzione e il credito cinematografico. Verrà, innanzi tutto, conservato come premio fisso il cosidetto premio di doppiaggio che ha dato buoni risultati. Verrà, inoltre, istituito un premio proporzionale agli incassi conseguiti da un determinato film durante tre anni dalla prima proiezione. Ma sopratutto saranno stabiliti dei premi progressivi a scalare, nell'intento di indurre i produttori a dedicare tutte le loro cure alla buona riuscita dei filmi. A questi premi non potranno concorrere i filmi che non abbiano raggiunto un determinato incasso triennale. Per gli incassi superiori, invece, saranno istituite diverse percentuali in diretto rapporto con la cifra degli incassi realizzati. La percentuale sarà tanto maggiore, quanto maggiore sarà stato l'incasso. Oltre, questi premi fondamentali il Ministero avrà facoltà di attribuire premi di carattere straordinario a quei filmi che meglio avranno interpretato lo spirito del tempo nostro. L'oratore deve da ultimo ricor- . dare che, nell'intento di favorire soltanto le case che diano serio affidamento di stabilità e di continuità, e di evitare le improvvisazioni che,- tendono unicamente a speculare sui premi statali, tali premi non saranno corrisposti a quei produttori che siano costituiti in società anonima, quando, la società stessa non abbia un capitale sottoscritto ed effettivamente versato di almeno 500 mila lire. Con la istituzione dei premi suddetti vengono naturalmente aboliti i premi disposti dalle leggi in vigore; ed i .produttori i quali abbiati» in corso di fabbricazione dei filmi, potranno optare, ove lo credano, per le disposizioni attualmente vigenti in luogo di quelle- che verranno emanate. Un «registro» per i nuovi film Per quanto riguarda il credito verranno abolite le antictpaSoni di credito diretto da por^dX Stato, le quali, si vogUaono riportano fatalmente unaliwereiua deg'i organi statali nel pESeSS produttivo, tagerenaa che, Mfun». Tutte le complèsse attività del Ministero assolvono eyJicacemente il loro compito in virtù di un'esperienza ohe si completa ogni giorno: dal turismo che svolge una assai importante azione, che è insieme di contenuto economico e di prò- * paganda politica, al teatro cha tutela ugualmente bene gli interessi materiali e morali di quanti vi dedicano la loro attività; dalla propaganda, che ha per insegna la verità, al giornale e al libro, che assumono ogni giorno più r impronta indelebile della nostra civiltà che prende il nomev da Mussolini. La cifra attuale di 840 mila abbonati alle radiodiffusioni, che si prevede salirà entro l'anno XVI ad un milione, non è che un indice minimo poiché è noto che ogni apparecchio raggruppa intorno a sè un notevole numero di ascoltatori. Le nostre trasmissioni per l'estero sono effettuate in 19 lingue. Oltre 52 mila lettere sono pervenute nel 1937 dall'estero ai nostri Centri radiofonici con richieste di notizie, dati e pubblicazioni. I nuovi provvedimenti per la disciplina della produzione cinematografica, che saranno pòrtati al prossimo Consiglio dei Ministri del 23 aprile, escludono qualsiasi monopolio della produzione e qualsiasi diretta partecipazione dello Stato.

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