Il Torino ha vinto netto ma il Livorno s'è battuto bene: 4-1 (2-1)

Il Torino ha vinto netto ma il Livorno s'è battuto bene: 4-1 (2-1) Il Torino ha vinto netto ma il Livorno s'è battuto bene: 4-1 (2-1) Rati1: Zidarieh (L.) al 4' • Busoaglia T.) al 10' - Callea (T.) al 13' del primo tempo ■ Busoaglia (T.) al 29' od al 35' della ripresa. TORINO: Maina; Brunella, Ferrini; artario, Ellena, Neri: Bo, Gallea, Bali, Buscaglia, Palumbo. LIVORNO: Bucheri ; Bonaccorsi, Del Buono j Querci, Uslenghi, Lomatti; Neri, Arcari IV, Angelini, Ziarioh, Pomnoni. ARBITRO: Salvadori, di Roma, Questa partita il Torino l'ha giuocata con quel suo stile sbaazzino che sfugge ad una defiizione precisa. L'ha iniziata tano sbadatamente da prendersi suito un goal e mettere in allarme ì suoi sostenitori, poi è scatato al contrattacco ed in pochi mimiti ha pareggiato ed è andao in vantaggiò, infine s'è come marrito in ima azione inconsitente che per un'ora ha permeso al Livorno di sperare nella divisione dei punti; nel finale si è mposto a piacer suo ed ha cancellato, con un successo pieno, le precedenti incertezze. Gioco da registrare Non è stato, come il risultato potrebbe far credere, un confrono privo di equilibrio. Per i due erzi della gara gli amaranto, velti decisi intraprendenti ed abìli, hanno lottato da pari a pari con i granata. Azioni rapide nei due campi, manovre belle per ecnica e per costruzione, tiri improvvisi, parate dei portieri, diese impegnate a tutto spiano. Il Torino attaccava in prevalenza, ma distruggeva in area quanto di buono creava a metà campo. Pariva a raffiche all'attacco, ma mostrava di non sapere e non poter concludere. Baldi, centro attacco il cui lavoro sfarebbe messo in grande rilievo da due nterni che fossero in grado di sfruttare la sua opera di smistamento, finiva di prodigarsi senza costrutto che Buscaglia dopo la prima rete segnata, e... in attesa di marcare le ultime due, vagava a metà campo e sciupava, nelle puntate in avanti, una serie di palloni da rete: E Gallea, messosi di puntiglio a sbagliare, raggiungeva, sia nel giuoco di linea che nei tjiri, il colmo della confusione così da risultare' un valido aiuto dei difensori avversari. Si aggiunga che Bo venne lasciato noperoso per lunghi momenti e che Palumbo, azzoppatosi in un acrobatico arresto della palla, restò del tutto ineffioiente, e si comprenderà come il Torino fosse... utto fumo e niente arrosto. Così che il Livorno, staccato di un soo punto, si prodigò per approfittare della situazione favorevole, e attaccò tanto pericolosamente da costringere Maina, che per buona sorte era in giornata di vena, a parare quattro o cinque valloni dì notevole, notevolissima difficoltà. La partita trasse, è vero, da ?uesto stato di cose, eccellenti moIvi di interesse, ma non c'era da esser lieti di qttello sciupio di energie da parte dei granata che denotava, in essi, il cronico difetto per cui i risultati pratici mai corrispondono alla mole di lavoro svolto. Ci volle, come s'è detto, il finale, per rasserenare quanti già si stizzivano. Alla distanza non solo, il Livorno cedette, ma il Torino operò in modo più pratico, tanto da vincere a mani basse e da mostrarsi degno di un punteggio ancora più rilevante. Buona prova o cattiva? Un po' l'una ed un po' l'altra, ,a ricordar l'incontro in tutte le sue fasi. Ancora una volta s'è avuta l'impressione di una squadra alla quale non manchi che una precisa messa a punto per divenire irresistibile, ma che la registrazione migliore non ha trovato per motivi che non è facile stabilire. MpgdnchtpqdzdcmqtmtMmc Maina, Neri, Baldi risultarono i più continuativi e, quindi, i migliori, ma pure da segnalare è Cadano, ragazzo che è impostato benissimo ed il cui rendimento è in crescendo di partita in partita. Bo ha avuto spunti efficaci ed il suo temperamento combattivo gli ha permesso di emergere anche quando i compagni annaspavano disordinatamente. Il Livorno è piaciuto. Incondizionatamente. Ha giuocato bene, difendendosi abilmente ed attaccanto in stile spavaldo. Ha perso, ma ha confermato di possedere quelle doti, già altre volte riscontrate, che legittimano la sua permanenza nella massima divisione. I tempi e le reti Segnò per primo il JÀvorno, al 4.o minuto, quando Zidarich ficcò in rete la palla con un tiro raso terra nell'angolo sinistro. Il Torino pareggiò al 10', a conclusione di una bella discesa a palla volante. Il tiro conclusivo fu di Buscaglia, forte, proprio sotto la traversa. Andò in vantaggio al 12.o, dopo che Baldi, di testa, aveva colpito là sbarra trasversale. Rete di Gallea, con pallone deviato da un difensore. Mezz'ora di gara morta, punteggiata di calci d'angolo e finale del tempo a favore del Livorno. Parata di Maina con l'aiuto di un montante sii tentativo di Zidarich e, ancora, un volo del portiere torinese per mettere in angolo un proietto di Lombata. Il Torino, nella ripresa, non potè contare su Palumbo, immobilizzato, e tanto meno su Gallea, le cui idee si erano totalmente annebbiate. Giocherellò per qualche po', sventò alcune minacele, quindi si mise al sicuro. Al 29' Bo e Baldi avanzarono e Buscaglia, servito a tempo, si districò fra i difensori e potè segnare. Al 35' ancora Baldi mise la sua mezz'ala sinistra in condizioni favorevoli. Buscaglia filò a zig-zag in area evitando tre o quattro avversari, tirò ed il montante destro gli deviò in rete la palla, Seguirono altre occasioni, ma non ne uscì nulla. Quattro goals bastavano. Lo credette anche la folla, che al termine applaudi. Giornata di primavera. Terreno duro. In tribuna d'onore il Po desta. Luigi Cavaliere»

Luoghi citati: Livorno, Roma, Torino