L'ATTEGGIAMENTO DELL'INGHILTERRA di Leo Rea

L'ATTEGGIAMENTO DELL'INGHILTERRA L'ATTEGGIAMENTO DELL'INGHILTERRA Non si prevedono ulteriori complicazioni - Un comunicato dopo una. riunione del Gabinetto dice: "L'azione del Governo tedesco non può non avere effetti nocivi sulle relazioni anglo-tedesche e per la pubblica fiducia in tutta l'Europa,, Londra, 12 marzo. Le reazioni di questa capitale all'occupazione militare dell'Austria possono essere distinte in due categorie: quelle provocate dal brusco sbalzo del barometro politico nel centro Europa, e sono reazioni violentissime; più calme, più fredde sono invece quelle che non sono completamente originate dall'elemento sorpresa. In altre parole c'era a Londra una forte corrente che aveva giubilato al 'annunzio del plebiscito indetto'da Schuschnigg e aveva giubilato non tanto per simpatia verso l'ex-Cancelliere austriaco, quanto per antipatia contro il nazismo; corrente forte per numero e forte di gente facilmente suggestionabile e che aveva mandato giù a gola tutta aperta e ad occhi completamente chiusi tutto quello che alcuni giornali gli avevano per quarantotto ore dato a bere. Se questa gente avesse sia pure socchiuso un solo occhio si sarebbe accorta che il. vino era intorbidato da molte fecole. « Per ora non c'è pericolò.» L'altro gruppo, quello più prudente, aveva bensì apprezzato e odato il gesto di Schuschnigg, ma come tutte le persone di buon senso prevedeva che dopo ogni botta viene la risposta; e la risposta di Berlino non è stata, per essi uha sorpresa o, per lo meno, la sorpresa si è limitata soltanto alla misura, o come dicono loro, alla violenza della risposta. UEvening News riconoscendo che la real politile è quella che oggi conta, scrive: «H linguaggio diplomatico co>re pietosamente quella che è di atto la morte della diplomazia». E subito dopo scrive : «Poiché la potenza bilanciata di Europa sta subendo un'alterazione, la Gran Bretagna ha di fronte a sè un chiaro monito: è finito il tempo in cui una Inghilterra disarmata si lasciava invischiare nei pericoli ' di lotte europee ». E anche questo giornale conclude con un invito ad accelerare il programma di armamenti. Bisogna notare che la frase « potenza bilanciata » è una frase propria del linguaggio diplomatico: e aggiungere che vi è un'alterazione dell'equilibrio in tale bilancia vuol dire — traducendo quel linguaggio in uno più corrente — che quando una diplomazia fallisce, non c'è che la guerra che possa ristabilire l'equilibrio rotto o stabilirne per qualche tempo uno nuovo. La Sfar, guerrafondaio, scrive al fondo del suo editoriale: « Una frase che il signor Eden ci ha dato allorché si è dimesso, avrebbe potuto risparmiarci tutto questo se l'avessimo ascoltata: « questo è il momento di tener duro », egli disse. Era vero allora, come gli avvenimenti hanno tragicamente dimostrato; è vero anche oggi ». Questo è il solo giornale che oggi risuscita Eden, oltre, naturalmente, alla Yorkshire Post che non si lascia sfuggire l'occasione di fare un po' di pubblicità per l'ex-ministro degli esteri: ma si tratta soltanto di una propaganda pre elettorale. Tra 1 giornali domenicali, 11 Sunday Times nell'editoriale, nell'articolo politico e nella nota del suo collaboratore diplomatico è vioentissimo. Tra le molte colonne della sua prosa, togliamo questo brano che non è affatto fra 1 più severi. - - * « Nei circoli politici londinesi, a qualunque partito appartengano, c'è un'unica opinione circa l'azione tedesca. Essa è considerata con ndignazione e con disgusto, C'era stato da parte nostra un sincero desiderio per un accordo con Berino e 1 negoziati che 11 nostro governo era pronto ad avviare richiedevano simpatia e buona voontà dall'altra parte. E' ovvio che essi non possono più proseguire. La fiducia, che è essenziale per 0gnl acpordo stabile, è stata distrutta ». Per contro nell'Observer Garvin al fondo di un vibrato articolo, scrive: « Speriamo che gli sviluppi di questi avvenimenti assicurino una unione federale fra i due Stati, naturalmente con identità di vedute in politica estera e in materia militare e con stretta collaborazione economica, ma con autonomia per l'Austria di governare indipendentemente le sue faccende interne e in materia religiosa ». La riunione del Gabinetto Lo stesso giornale nella colonna destinata al commentario dela settimana, scrive: « Non c'è alcuna ragione per credere che la nuova situazione austriaca abbia ripercussioni sui negoziati fra Ciano e lord Perth;. ma ha fatto certamente riflettere l'Inghilterra sulle sfortunate conseguenze di mesi e mesi di ritardo con cui le conversazioni si sono iniziate ». Da stamane a stasera è stata intensa l'attività al Foreign Offi ce e al numero 10 di Downlng Street. Dopo la mezzanotte su oggi è stato annunciato che il gabinetto si sarebbe riunito alle ore 10,30. Dopo due ore di seduta è stato diramato un comunicato nel quale è detto che il governo ha discusso gli avvenimenti d'Austria e che era stata fatta presso .11 governo di Berlino una protesta formulata nel termini più severi e che proteste analoghe erano state fatte direttamente a von Ribbentrop dal Primo Ministro e dal segretario agli Esteri. Il comunicato quindi dice: « Il gabinetto ha avuto l'impressione che l'azione del governo tedesco non può non avere effetti nocivi per le relazioni anglo-tedesche e per la pubblica fiducia in tutta l'Europa ». Per il resto il comunicato dice che il governo di Gran Bretagna si mantiene nel più stretto contatto con quello francese e segue continuamente gli sviluppi della situazione; i ministri resteranno a Londra o vicino a Londra durante la fine di settimana e che in ogni caso il gabinetto si riunirà nuovamente lunedi. Fin qui il comunicato: però si assicura che i ministri saranno convocati domani in sessione domenicale. Chamberlain è partito' stasera per la villa del Chequers; Halifax è stato occupato durante tutta la giornata in colloqui Con 1 rappresentanti diplomatici della Francia, dell'Austria, della Cecoslovacchia e con i capi dell'opposizióne parlamentare. Si ritiene che durante la seduta alla Camera dei Cornimi lunedi sarà presentata una.interrogazione dal capo della opposizione al Primo Ministro sui recenti avvenimenti dell'Europa Centrale. Non è probabile tuttavia che si abbia una discussione completa. I colloquii Haltfax-Ribbentrop Questa sera si è diffusa la voce che lord Halifax si sarebbe recato all'ambasciata di Germania dove avrebbe avuto un lungo colloquio con il collega tedesco. La notizia è stata raccolta da qualche agenzia, ma all'ambasciata di Germania ci è stato detto che la notizia è completamente infondata. La stessa prolungata permanenza di von' Ribbentrop a Londra dà luogo ad una serie di voci. I fatti sono questi: il ministro degli Esteri tedesco doveva partire ieri subito dopo la colazione offertagli al numero 10 di Downing Street; l'aeroplano era pronto; riia a sera si è annunciato che il ministro tedesco sarebbe partito oggi'o domani. Oggi non è Certamente partito e secondo le ultime notizie non partirebbe prima di lunedi. Ieri è stato detto che egli è trattenuto a Londra da ragione di carattere privato: questa spiegazione agli inglesi pare un po' strana. Ad essi non sembra troppo naturale che il ministro degli Esteri tedesco, proprio in questo momento, abbia tempo e modo di dedicarsi ad affari di origine privata o personale. Qualcuno suggerisce che Ribbentrop si è fermato a Londra allo scopo di tentare di tranquillizzare il governo britannico. Quanto sia riuscito nell'intento attribuitogli non sappiamo dire; sappiamo però che i circoli britannici si dimostrano, e probabilmente lo sono, tanto più urtati e scandalizzati in quanto che mentre Berlino preparava il colpo per uscire dal sacco nel quale il nazismo si considerava chiuso in seguito alla convocazione del plebiscito austriaco, von Ribbentrop era qui a Londra per parlare di soluzione di problemi anglo-tedeschi. I- problemi anglo-tedeschi erano, secondo il punto di vista inglese, inquadrati in .una sistemazione generale europea. Comunque questa sera la situazione è vista da. Londra in questo modo: l'occupazione militare dell'Austria è un fatto che non può essere cancellato che con la forza. L'Inghilterra per quanto ai sia scandalizzata da tale fatto, non è assolutamente disposta a fare, nè da sola, nè in compagnia la guerra alla Germania. Crediamo di essere vicini al vero se diciamo che gli sforzi immediati del governo britannico sono diretti a evitare la possibilità di complicazioni e di incidenti in uno dei punti di frizione più acuti: alla frontera austro-cecoslovacca dove la atmosfera deve essere impregnata di elettricità, positiva quella dei nazisti vittoriosi, negativa quella dei loro avversari che han¬ no cercato asilo oltre i confini. Un contatto fra i due eccitatissimi poli provocherebbe una scin tilla che potrebbe essere fatale. Leo Rea Cfi ii

Persone citate: Berino, Chamberlain, Ciano, Garvin, Ribbentrop