Seyss Inquart assume il potere di Italo Zingarelli

Seyss Inquart assume il potere L'AUSTRIA NAZIONALSOCIALISTA Seyss Inquart assume il potere Le dimissioni di Schuschnigg: "Non intendiamo spargere sangue tedesco,, - // nuovo Cancelliere chiede a Hitler l'invio di truppe per il mantenimento dell'ordine ma la frontiera, in seguito al chiarimento della situazione, non è stata varcata Vienna, 11 marzo. Il Gabinetto Schupchnigg che era al potere attraverso" alcune trasformazioni, dal 30 di luglio del 1934, nel pomeriggio di oggi si è dimesso per far posto ad un Gabinetto presieduto dal dott. SeyssInquart che era diventato Ministro dell'Interno come fiduciario dei nazionalsocialisti, all'indomani del convegno di Berchtesgaden. Si é chiuso cosi un perìodo di storia austriaca veramente drammatico, e quanto all'avvenire non è questo il momento di fare delle previsioni. Oggi facciamo della cronaca, cercando di ricostruire i fatti nel modo più utile per la comprensione degli avvenimenti. Un mese di febbre Dopo il Convegno di Obersalzberg, l'Austria è stata presa da un panico crésciuto in seguito all'Improvviso rimpasto del Governo, e diventato ancora più acuto essendosi il nuovo Ministro dell'Interno Seyss-Inquart nelle ventiquattro ore successive alla sua nomina recato a Berlino ad informare il Governo tedesco. Il panico si calmò per effetto, dell'assicurazione che Hitler nel suo discorso del 20 febbraio, avrebbe ancora una volta riconosciuto in modo formale l'indipendenza dell'Austria, ma, come è noto, il discorso non contenne nessuna dichiarazione del genere, avendo forse il Cancelliere tedesco ritenuto superfluo ritornare su punti precisati nell'accordo dell'll luglio 1930. Venne quindi l'energico discorso pronunciato da Schuschnigg il giorno 24; ma questo discorso se da un lato restituì a molti austriaci la fiducia perduta, dall'altro determinò nel Reich una prima sensibile reazione giacché il tono sembrò di sfida. Intanto i nazionalsocialisti austriaci, levata la testa, accampavano tumultuando diritti che per primi furono concessi nella Stiria e immediatamente sospesi dal Governo centrale: a pochi giorni di distanza tuttavia i diritti venivano riconosciuti per i nazionalsocialisti dell'Austria intera, ed i fatti dimostrano che i bruni non hanno mancato di valorizzare il loro successo. - L'altra sera a Innsbruck Schuschnigg ex abrupto annunciava che era suo proposito rivolgere al popolo un appello per chiedergli se approvasse il programma governativo dell'Austria indipendente, tedesca, cristiana e organizzata su basi corporative: il plebiscito avrebbe dovuto aver luogo domenica 13 corrente. Ma plebiscito vero e proprio, si è saputo poi, non era; giacché un plebiscito può essere indetto soltanto dal Presidente della Confederazione quando sia necessario conoscere il pensiero del popolo — cosi stabilisce l'articolo 65 della Costituzione — in merito a un determinato progetto di legge; il Cancelliere si è per suo conto richiamato all'articolo 93 il quale dice che deve il Capo del Governo fissare le direttive politiche; comunque questo non ha impedito ai nazionalsocialisti di dichiarare il plebiscito illegale, mentre la Germania interveniva affermando che si era commessa una violazione dell' accordo di Berchtesgaden date le modalità del plebiscito; senza contare che Schuschnigg aveva preso la decisione lasciando all'oscuro vari membri del Gabinetto e fra l'altro il dott. SeyssInquart che a parte la sua carica di fiduciario dei nazionalsocialisti avrebbe dovuto nel caso di un plebiscito popolare provvedere come Ministro dell'Interno alla sua realizzazione. Telefonate di Goering In queste posizioni la rottura sia fra il Governo austriaco ed 11 Governo tedesco che fra il Cancelliere austriaco e il suo Ministro dell'Interno era Inevitabile. Stamane un ultimatum presentato dalla Germania alla Cancelleria federale ha fatto precipitare le cose. Che l'ultimatum non fosse una pura minaccia lo dimostravano le misure di carattere militare prese dal Governo tedesco che ha proceduto a concentramentl alla frontiera lungo il tratto fra Passovia e Salisburgo, mobilitando forti contingenti del 7.o Corpo d'Armata bavarese. Nelle prime ore del pomeriggio Schuschnigg ha tentato di salvare la situazione proponendo un rinvio del plebiscito di quattro settimane, e la 'sua proposta è stata respinta. Subito dopo è avvenuto un colpo di scena: il Cancelliere che in mattinata aveva ordinato il richiamo alle armi dei riservisti della classe del '15, ha pensato per un istante non solo ad opporre resistenza, ma anche a fare arrestare il Ministro dell'Interno Seyss-Inquart e gli altri capi del nazionalsocialismo austriaco: il presidente del Consiglio prussiano Goering è allora intervenuto chiamando due volte al telefono Schuschnigg con 11 quale ha avuto drammatici colloqui che non hanno purtroppo portato ad Un accordo, tanto vero che verso le 17 le truppe tedesche hanno iniziato la loro marcia verso la frontiera austriaca precedute da aeroplani ammonitori. Il Cancelliere Schuschnigg a questo punto si è dimesso e al Ballhaus hanno avuto inizio senz'altro i negoziati per la formazione del nuovo Gabinetto. Il fermento in provincia Il Cancelliere ha dovuto dimettersi anche perchè in provincia il fermento diventava sempre più grave. Malgrado lo sbarramento operato dalla forza pubblica, a Innsbruck verso mezzogiorno era, comparso nel centro un primo reparto di circa 170 nazionalsocialisti in uniforme delle S. A. — organizzazione di carattere militare proibita in Austria — dietro al quale si è raccolta una folla enorme che la polizia non ha potuto trattenere; sempre con le SA. in testa la folla ha raggiunto la strada Maria Teresa dove davanti alla sède del Governo provinciale ha trovato schierato un altro reparto di S.S., in camicia bianca e con il bracciale dalla croce uncinata. Alle 12,30 venivano distesi striscioni con le diciture: « Tutto per l'Austria senza Schuschnigg >; « Vogliamo le dimissioni di Schuschnigg»; <Gli uomini onesti domenica non voteranno »; sicché il comando della piazza ha dovuto fare intervenire truppe regolari con baionetta in canna Queste dimostrazioni si sono ripetute a Innsbruck nel pomeriggio e la maggioranza dei nazionalso cialisti sono apparsi tutti In uniforme S. A. e S.S., seguiti da reparti della gioventù hitleriana; la polizia ha caricato i dimostranti alla baionetta e li ha fatti retrocedere verso la strada Maria Teresa, dove la folla si è imbattuta in altri reparti di polizia contro i quali ha però clamorosamente protestato. Nel frattempo sulle ca se di Innsbruck venivano issate bandiere dalla croce uncinata. I re ticolati disposti nelle vie del centro e anche le mitragliatrici non hanno però intimorito la folla. A Graz gli studenti delle scuole medie in seguito alla sospensione di uno dei loro Insegnanti hanno proclamato lo sciopero e sono scesi in strada a cantare inni nazionalsocialisti. Le dimostrazioni a Vienna Una certa calma ha conservato Salisburgo dove ieri sera si erano avuti scontri fra nazionalsocialisti e membri del fronte patriottico. Tuttavia per misura di sicurezza gli edifici pubblici erano stati militarmente occupati. A Vienna nelle prime ore del pomeriggio le manifestazioni nazionalsocialiste, sebbene In mattinata 1 seguaci del Fronte patriottico avessero tenuto grandi e imponenti cortei, si sono scatenate con tale violenza che la polizia, la quale ha fatto uno spiegamento di forze sempre più vasto, ha dovuto sbarrare gli accessi al Ring come pure i ponti sul canale del Danubio che menano nel quartiere israelita della Leopoldstadt. La calca è però cresciuta, e i dimostranti hanno assunto attitudine sempre più minacciosa, e verso sera la polizia ha incominciato a caricare. Se il Cancelliere non si fosse dimesso, In serata si sareb bero certamente verificati incidenti di carattere sanguinoso, con il risultato che ognuno può immaginare, tanto più che i socialisti ed anche i comunisti, ringal luzziti dalle concessioni che negli ultimissimi giorni il Governo ha fatto alla classe operaia (anche questo un elemento che ha contribuito a peggiorare 1 rapporti fra Vienna e Berlino), si erano confusi nei cortei organizzati dal Fronte patriottico minacciando gli hitleriani, levando il pugno chiuso e gridando di continuo: « Viva Mosca ». Una dichiarazione di Schuschnigg Questa sera alla radio il dott. Schuschnigg ha fatto la seguente dichiarazione: « Austriaci e austriache, la' giornata odierna ci ha posti davanti a una situazione grave e decisiva. Sono incaricato di informare il popolo austriaco sugli avvenimenti della giornata. Il governo del Reich tedesco ha presentato alla presidenza della Confederazione un ultimatum con scadenza fissa, chiedendo al Presidente della Confederazione di nominare Cancelliere federale un candidato propostogli che avrebbe dovuto costituire il governo secondo le proposte del governo tedesco, altrimenti si sarebbe presa in esame un'avanzata delle truppe tedesche in Austria. « Dichiaro davanti al mondo che le notizie diffuse in Austria di disordini di operai e di spargimenti di sangue, dell'impossibilità del governo di padroneggiare la si tuazione e di mantenere l'ordine con mezzi proprii sono inventate dall'a alla zeta. Il presidente della Confederazione m'incarica di comunicare al popolo austriaco che noi pieghiamo alla violenza. Siccome non intendiamo a nessun còsto, nemmeno in questa grave ora, spargere sangue tedesco, abbiamo dato ordine alle nostre truppe, per il caso che l'avanzata avvenga, di ritirarsi senza opporre effettiva resistenza, aspettando le decisioni delle prossime ore. Il Presidente della Repubblica ha affidato il comando ai generale di fanteria Schilhawski ispettore generale delle truppe: per il suo tramite l'esercito riceverà ulteriori istruzioni. « Io prendo cosi congedo dal popolo austriaco in questa grave ora, con la parola tedesca e con un cordiale augurio: Iddio protègga l'Austria ». Seyss Inquart alla radio Il ministro dell'Interno Seyss Inquart ha parlato alla radio ammonendo il popolo a mantenersi disciplinato nelle prossime ore. Le manifestazioni non dovranno de¬ generare in eccessi e in particolare toccherà alle formazioni del partito nazionalsocialista vigilare sulla tutela dell'ordine pubblico, appoggiando l'azione della polizia. Il ministro Seyss Inquart ha aggiunto che se le truppe tedesche dovessero entrare in territorio austriaco una resistenza è assolutamente esclusa anche u<i parte della forza pubblica. Nel concludere egli ha ammonito a non resistere, annunciando al popolo che si va verso un migliore avvenire, In quasi tutta l'Austria le organizzazioni militari nazionalsocialiste collaborano con la polizia al mantenimento dell'ordine. Dimostrazioni e fiaccolate battono le vie di tutte le città. A Graz la notizia delle dimissioni del Governo ha richiamato in strada una folla di settanta, mila persone. Quando alle ore 18 le truppe sono state ritirate i nazionalsocialisti le hanno salutate con grida di: «Evviva Hitler!» che le truppe hanno ripetuto, A Vienna i nazionalsocialisti hanno strappato gli emblemi e gli stemmi dalla facciata del Fronte Patriottico, sulla quale hanno poi issato la bandiera dalla croce uncinata. Poco dopo la bandiera è stata issata sulla Cancelleria federale, sul Parlamento, sulla direzione della polizia. Molti agenti di polizia a Vienna già portano il bracciale con la croce uncinata. Seyss Inquart, che nell'attesa della definitiva composizione del nuovo Gabinetto esercita in Austria tutti i poteri, ha nominato Borgomastro di Vienna il vice Borgomastro Lahr. Seyss Inquart ha telegrafato al Governo tedesco pregando di aiutarlo nel tenere l'ordine, inviando in Austria delle truppe e mediante la radio ha comunicato alla popolazione austriaca che all'avanzata di queste truppe nessuno deve opporre resistenza. I nazionalsocialisti hanno issato la bandiera dalla croce uncinata sulla Cancelleria federale, sul Parlamento, sulla Direzione della polizia e sulla sede del Fronte patriottico. La radia austriaca questa sera per la prima volta ha diramato, alle ore 23,25, l'Inno nazionalsocialista « Horst Wesael ». La situazione sembra chiarita a tal punto che l'avanzata delle truppe tedesche su territorio austriaco non avrà più luogo. II Borgomastro di' Vienna Schmitz, che era anche capo della sezione viennese del fronte patriottico, è stato arrestato. Altresì si annunzia l'arresto di vari membri dei Sindacati operai, quasi tutti ex capi socialisti. Per impedire la fuga all'estero di persone politicamente sospette, è stata decisa la chiusura delle frontiere. Il traffico ferroviario non è però sospeso. Italo Zingarelli il SEYSS INQUART . . ., nuovo Cancelliere austriaco. i

Persone citate: Ballhaus, Goering, Hitler, Seyss Inquart