L'amicizia italo-polacca riaffermata da Ciano da Beck

L'amicizia italo-polacca riaffermata da Ciano da Beck L'amicizia italo-polacca riaffermata da Ciano da Beck I*'ospite bi*1mida alla ssalute del Mie d'Italia Imperatore d'Etiopia Roma, 8 marzo. Ita seconda giornata romana idei Ministro degli Esteri polacco si è iniziata nel segno della giovinezza. Lasciata Villa Madama! per tempo egli si è recato, accompagnato dal vice-capo del cerimoniale di palazzo Chigi e dal seguito, al Foro Mussolini per una visita ai mirabili impianti dove si formano gli educatori della Gioventù Italiana del Littorio. A ricevere il visitatore si trovavano il Ministro degli Esteri conte Galeazzo Ciano, il Ministro Segretario del Partito Achille Starace e lo Stato Maggiore della G.I.L. La musica ha intonato l'inno polacco seguito da « Giovinezza » mentre la folla ammassata- lungo il viale Angelico improvvisava all'ospite una entusiastica manifestazione. Il Ministro, dopo aver passato in rivista il reparto d'onore, accompagnato dal Ministro degli Esteri, dal Segretario del Partito e dal generale Moretti, ha iniziato la visita all'Accademia, assistendo nel vari stadi della Farnesina alle ordinarie esercitazioni de gli allievi e compiacendosi per il loro perfetto addestramento. In onore dell'ospite, squadre di accademisti hanno compiuto il classico lancio del disco e del giavellotto. Quindi un reparto di al lievi, in costume ginnastico e mo schetto, è sfilato dinanzi all'ospite nel nuovo passo romano di para' ta, destando l'ammirazione di quanti assistevano alla rassegna. Dopo aver visitato i campi di tennis, il Ministro ha assistito, nella sala di scherma, ad un interessante assalto di sciabola diretto dal maestro Ridolfi. Dopo la sala di scherma, il colonnello Beck, accompagnato sempre da Ciano e Starace, ha visitato la piscina scoperta. Terminata la visita il Ministro ha passato in rassegna un reparto di accademisti con musica, che era schierato nel piazzale esternò. Quindi alle 11,10, salutato dal Ministro degli Esteri e dal. Segretario del Partito e da tutte le altre personalità presenti, ha lasciato il Foro Mussolini dopo avere espresso il suo compiacimento per 10 spettacolo offerto ai suoi occhi. Successivamente il Ministro, la signora e la signorina Beck si sono recati al Quirinale per l'udienza accordata dai Sovrani. L'udienza sovrana Gli ospiti graditi sono giunti alla Reggia, in automobile, scortati da metropolitani motociclisti, alle ore 11,45. Nella; prima vettura era la signorina Beck, accompagnata dal conte Cittadini, del cerimoniale - del Ministero degli Esteri. Seguivano nella seconda vettura 11 Ministro e la Signora. Ai piedi -dello scalone sono stati ricevuti dal Principe Ruffo di Calabria e dal marchese Marini Clarelli cerimoniere di Corte di Servizio. In cima allo scalone, gli ospiti erano attesi dal Primo Maestro delle Cerimonie, conte di Sant'Elia, che ha subito introdotto il Ministro degli Esteri polacco nella sala delle udienze ove era S. M. il Re Imperatore. Nel frattempo, la signora e la signorina Beck ricevute dal Cavaliere d'onore di S. M. la Regina Imperatrice nobile Solaro del Borgo, dal conte e dalla contessa Guicciardini, gentiluomo e dama di corte di servizio della Sovrana, sono state introdotte alla presenza della Sovrana che, insieme con S. A. R. la Principessa di Piemonte, attendeva nel salone degli Stucchi. - S. M. il Re Imperatore, dopo l'udienza, ha accompagnato il Ministro Beck nel salone degli Stucchi e lo ha presentato alfa Regina Imperatrice ed alla Principessa. Dopo qualche istante, annunziati dal Primo Maestro delle Cerimonie conte di Sant'Elia, i Sovrani, la Principessa e gli ospiti sono apparsi nella galleria dove si trova¬ vcrnssdtrstdVIIialaaiMdg i e a a a i i e n e e o e a o e a i o a . i , ¬ vano gli invitati alla colazione, che i Sovrani hanno dato in onore del Ministro Beck, La colazione, di cinquantasette coperti, si è svolta nel salone di ballò. Alla destra di S. M. il Re Imperatore sedevano la Principessa di Piemonte ed il Ministro degli Affari Esteri conte Ciano di Cortellazzo; alla sinistra la signora Beck ed il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, on. Medici del Vascello. Di fronte a S. M. il Re Imperatore sedeva S. M. la Regina Imperatrice che aveva alla destra il Ministro degli Esteri polacco ed alla sinistra l'Ambasciatore di Polonia dott. Wysocki. Alla colazione hanno partecipato anche il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri on. Bastianini, il Ministro della Real Casa conte Mattioli Pasqualini, le personalità del seguito di S. E. Beck, dame, gentiluomini, dignitari di Corte ed alti funzionari della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Esteri. Terminata la colazione, i Sovrani hanno tenuto circolo intrattenendosi affabilmente con gli ospiti, dai quali si sono congedati verso le ore 14. Alla Mostra Augustea Nel pomeriggio il Ministro Beck si è recato alla Mostra Augustea, ove era ad attenderlo l'on. prof. Giglioli. Il grandioso panorama della Romanità ha vivamente interessato il Ministro che ha ascoltato con attenzione l'illustrazione del prof. Giglioli al quale ha rivolto parecchie domande su argomenti particolari. L'ospite ha raggiunto poi la chiesa dell'Istituto di S. Stanislao dei Polacchi, in .via delle Botteghe Oscure. Presente la colonia polacca quasi al completo, si è qui svolta una cerimonia religiosa. Poco prima delle 18, il Ministro ha lasciato l'Istituto di San Stanislao e, sempre accompagnato dalla signora e dalla figliola si è recato alla Città Universitaria. Egli è stato ricevuto ai piedi della scalea dell'edificio centrale dello Studium Urbis dal Ministro dell'Educazione nazionale, dal Rettore Magnifico e dal Corpo accademico. La visita si è iniziata nell'Aula Magna gremita di una folla che ha tributato all'ospite illustre vibranti manifestazioni di simpatia ed ha proseguito nella biblioteca e nelle maestose sedi delle varie facoltà. La signora Beck e la figlia, per rispondere ad un precedente impegno hanno dovuto affrettare a malincuore la visita, che è stata però continuata a lungo dal Ministro il quale si è voluto interessare ai più minuti particolari della perfetta organizzazione universitaria e del suo imponente complesso edilizio scientifico e culturale. Al termine della visita il colonnello Beck ha espresso la sua ammirazione ed il suo compiacimento per le grandi opere del Regime, in favóre dello studio e della scienza. Salutato da una nuova calorosissima acclamazione S. E. Beck, congedatosi dal Ministro Bottai, dal rettore De Francisci e dai professori dell'Ateneo ha lasciato, in auto, la Città Universitaria non senza avere prima risposto sorridente con ripetuti cenni agli omaggi degli studenti che, plaudenti, hanno fatto ala al passaggio della sua màcchina. In serata il conte Ciano ha offerto a Palazzo Barberini, al Circolo delle Forze Armate, un pranzo in onore del Ministro e della signora Beck. Insieme con le persone del seguito del Ministro Beck, con l'Ambasciatore e l'Ambasciatrice di Polonia e col personale dell'Ambasciata, sono intervenuti al pranzo il Presidente del Senato e Presidente della R. Accademia cav. Federzoni, i Collari dell'Annunziata maresciallo De Bono e Ambasciatore Imperiali, il Mini¬ scdtgsritvsCvv a , , n n , a a , e i o a e ¬ stro Segretario del Partito Starace, il Ministro delle Finanze Thaon di Revel, il Ministro dell'Agricoltura e Foreste Rossoni, i Sottosegretari di Stato1 per gli Affari Esterl Bastianini, per l'A. O. I. Terruzzi, e per le Corporazioni Ricci, il Governatore di Roma Don Pietro Colonna ed alte personalità civili e militari della Corte e della società romana. Il brìndisi di Ciano Al levar delle mense, il conte Ciano ha pronunciato il seguente discorso: . « Eccellenza, « É' con sincera gioia che io dò a Vostra Eccellenza il mio cardia le benvenuto a nome del Governo e del Popolo italiano, che sono lieti di salutare in voi il rappresentante della nobile nazione po lacca, alla quale l'Italia è legata da vincoli secolari di comune civiltà e da cordiale e profonda amicizia. La resurrezione della Polonia nella grandezza della sua tradizione e della sua unità, è stata, nel passato, uno dei voti più cari del Popolo italiano, che oggi sente profondamente, nella giovinezza e nella forza della Polonia, l'alto compito che essa è chiamata ad assolvere. « L'Italia ha seguito in questi venti anni con ammirazione l'opera realizzata per la grandezza del vo stro Paese dal Maresciallo Pilsudski, dall'eroismo delle sue Legioni, dalla determinazione dei capi militari e degli uomini di Stato che ne continuano le idee e i prin cipii, tra cui voi, Eccellenza, così degnamente figurate, e che hanno vigorosamente gettato le basi della nuova Polonia e le hanno assicurato quella essenziale funzione che, nella sua tradizione e nell'interesse dell'Unità civile dell'Europa, essa è naturalmente chiamata ad esercitare. « All'opera Vostra e del Vostro Govèrno vanno i nostri auguri più sinceri e più cordiali, quali essi sono dettati dall'amicizia inalterarabile che unisce i nostri due Pae si dall'esistenza di fondamentali interessi comuni, dalla comune volontà che guida la politica dei nostri due Governi, di fare in ogni campo opera di pace. « E' con questi sentimenti, nei quali io interpreto quelli unanimi del Popolo italiano, che alzo il bicchiere in onore del Presidente della Repubblica polacca, alla Vostra salute e a quella della Vostra graziosa Signora, alla grandezza e alla prosperità del Vostro glorioso Paese ». dgHtgtrsIdIccdRslpemsMRlpsnrtdsPtdrcnsmLa risposta dell'ospite Il Ministro Beck ha cosi risposto: « Eccellenza. « La ringrazio di cuore per le tanto amabili parole di saluto a me rivolte e desidero da parte mia esprimere la profonda soddisfazione di trovarmi in mezzo alla grande Nazione italiana con la quale il Popolo polacco è legato da così profondi vincoli di amicizia, o la cui secolare cultura ha avuto così grande parie nella nostra storia. Le parole con le quali Vostra Eccellenza ha voluto rendere omaggio alla memoria del nostro grande Condottiero, che ha ridonato alla Polonia il posto che le spettava tra le Nazioni, mi hanno particolarmente commosso. Da molti anni la Polonia seguiva con la più grande simpatia la rinascita e la unificazione della Nazione italiana, e negli ultimi tempi essa guarda con tut.ta l'ammirazione, lo svi•luppo della potenza dell'Italia guidata verso una nuova gloria e grandezza dal Suo provvidenziale Capo, continuatore delle tradizioni dell'antica Roma. « La comune fonte della nostra cultura latina è indubbiamente una felice garanzia della reciproca comprensione tra le nostre la¬ zioni, sul cui sfondo la collaborazione dei due Governi, per lo sviluppo delle relazioni internazionali, si è sempre svolta con profitto per la pace. « Mi rendo conto che le parole che pronuncio qui si ripercuoteranno con la eco più profonda nel-, la mia Patria, ed è perciò che, con la più grande gioia, alzo il bicchiere in onore delle Loro Maestà Vittorio Emanuele Re d'Italia e Imperatore d'Etiopia e della Regina Imperatrice Elena, alla prosperità di 8. E. Benito Mussolini, come pure alla salute di Vostra Eccellenza e alla grandezza e sviluppo dell'Italia fascista ». L'ultima frase del brindisi è stata pronunziata dal Ministro Beck in lingua italiana con chiara e perfetta pronunzia, la qual cosa ha dato al pensiero schiettamente espresso il colore e il vigore di una particolare cordialità. M. MINISTRO BE«K E LA SIGNORA ALLA MOSTRA DELLA ROMANITÀ' ,(Telefoto).