L'ambasciatore lord Porti partirà sabato per Roma di Leo Rea

L'ambasciatore lord Porti partirà sabato per Roma L'ambasciatore lord Porti partirà sabato per Roma La data per l'inizio dei colloqui verrà fissata nell'Urbe Londra, 3 marzo. Il Libro Bianco sulla difesa, o, n altre parole, le nuove maggiori pese per gli armamenti, ha provocato e provocherà reazioni d'or dine finanziarlo e d'ordine politio. Trecentoquarantatre milioni di terline costituiscano un colpo grosso anche per la borsa della icca Inghilterra, specialmente quando una cinquantina di milioni delle stesse sterline devono, essere procurati non si sa bene come: mediante aumento della tassa sulla ricchezza mobile che è già del 25 per cento ? o l'aumento sulle già gravi imposte indirette ? Questi due interrogativi — ai quali giornali hanno tentato di rispon dere con lunghe colonne piene di numeri e di raffronti, di incoraggiamento o di compianto per i contribuenti — hanno provocato una forte caduta in borsa: il prestito di guerra, uno fra i più quotati titoli di Stato, è caduto di oltre dodici scellini per cento sterine, e tutto il resto ha seguito 'andamento del massimo titolo di Stato, un po' per simpatia con esso, un po' per paura di un aumento dell'imposta sul reddito, un po', ancora, in seguito al nervosismo che si accompagna alle notizie che il Governo ha bisogno di maggiori fondi, nervosismo che in borsa trova pronti sfruttatoli. {.ricatto dell'opposizione Steli fronte politico la notizia ha dato*» modo all'opposizione di operare nn tentativo di- vendetta con ro ChVmberlain. Le dimissioni di Eden, in- fallita speranza di formare Intorno a lui un partito di centro (che nelle intenzioni del sognatori, doveva essere una specie di nocciolo intorno al quale In prosieguo di tenapo si doveva formare una specie di fronte popolare nglese), la nomina di lord Halifax, il rapido r.'tmo impresso dal Premier per realizzare il suo progetto di distensione europea, sono altrettanti rospi che socialisti e liberali hanno dovuto- deglutire uno dopo l'altro nello spazio di dieci giorni. Ora hanno perle mani questa nuova manovra ct\e non concluderà nulla ma che servirà a fare, di fronte al mondò, un'altra stamburata a favore delta, guerra contro le potenze autoritarie. Per valutare la portata (li questa nuova manifestazione dell'opposizione bisogna fare un piccolo passo indietro. Quando essendo Premier Baldwin e Cancelliere dello Scacchiere Chamberlain, l'Inghilterra si è imbarcata nel rjAù mastodontico schema di armamenti mal registrato nella storia, la1 opposizione social-liberale si associò toto corde al progètto. Oggi fa macchina indietro: basta leggere gli editoriali del News Chronicle, del Daily Herald e del pomeridiano Star per capire dove- è e dove scricchiola il perno di quel che in Inghilterra si potrebbe chiamare 1 ricatto dell'opposizione. In poche parole questa ragiona cosi: noi abbiamo votato e acclamato i miliardi di spese per gli armamenti con l'idea e l'intenzione che voi adoperaste-quelle navi, quei cannoni e quegli aeroplani contro l'Italia e contro la Germania: ora che dimostrate di voler discutere di pace con la prima e vi sospettiamo disposti di fare altrettanto con la seconda, noi ritiriamo il voto e invece di applaudire fischiamo. A questo punto a noi osservatori stranieri non è lecito entrare nella polemica. Se le dicano fra loro. Tuttavia, come commentatori delle cose di questo Paese, non possiamo non rilevare una certa dose di incoerenza fra questi nuo¬ vcdnrsfppslanplanGdal vi milioni di sterline destinati a cannoni, navi e aeroplani e quei discorsi con i quali, all'inizio del novembre scorso, Chamberlain ha rimesso pubblicamente in luce la sua buona volontà di finirla con le falde un po' intemazionali e un po' personali. Le conclusioni e i progetti ultimi di quei due discorsi, erano univoci: la speranza che la distensione, mutua comprensione, collaborazione ecc. europee, portassero ad una limitazione della corsa agli armamenti o magari ad una riduzione degli stessi. Ora noi non\vogliamo suggerire che il Governo, inglese metta il cavallo dietro il carro, ma ci sembra una abbastanza strana procedura quella di imporre proprio oggi un nuo- vo e maggior peso sulla schiena del cavallo che porta la già grave soma degli armamenti britannici. A quando i colloquii ? Questa la piccola bufera interna. Sul cielo internazionale niente di nuovo da segnalare, se non che è confermato che la partenza di lord Perth per Roma avrà luogo sabato e che le conversazioni tra il conte Ciano e lui dovrebbero aver inizio rapidamente, per quanto il giorno definitivo Bara fissato a Roma. Secondo le ultime informazioni, l'ambasciatore sarà accompagnato dal signor Ingram, capo della divisione per gli affari sud-europei al Ministero degli Esteri e che, fino ad alcuni mesi or sono, era consigliere d'ambasciata a Roma. In proposito il Daily Telegraph scrive: « Lord Perth e il signor Ingram si dedicheranno interamente durante le prossime settimane ai negoziati Intesi a ristabilire le vecchie relazioni e quella stretta amicizia e fiducia che hanno unito le due Nazioni fino al periodo sanzionata ». Quanto alla durata che avranno i negoziati, il giornalista dice che si tenterà di raggiungere un accordo per la fine del prossimo mese e che fino a questo momento non è possibile predire quale forma assumerà lo strumento che conterrà l'accordo. « L'ambasciatore ritorna a Roma —prosegue il giornale — portando con se un imponente dossier che contiene le istruzioni ricevute a Londra. Tutti 1 punti che possono essere sollevati durante i negoziati, sono stati, per quanto possibile, previsti ed è stata decisa una linea d'azione In confronto di ciascuno di essi. Per li momento tuttavia non è da anticipare che l'Italia possa sollevare alcuna questione che la Gran Bretagna abbia difficoltà ad accettare. Il contributo maggiore che sarà offerto da parte britannica per la conclusione dell'accordo, sarà un ulteriore Profondo sforzo per persuadere Italia che la Gran Bretagna non ha alcun desiderio di minacciare 1 suoi interessi, sia vecchi che nuovi, Il riconoscimento di diritto della conquista italiana dell'Etiopia, costituirà la prova finale della nostra sincerità. Da parte sua l'Italia può dare numerose prove che essa accetta le nostre assicurazioni. Grande importanza sarà annessa allo spirito che Roma dimostrerà nel cercare di liquidare le complicazioni, internazionali in Spagna ». Venendo a parlare dello stato attuale della situazione, dal punto di vista internazionale in Spagna, il giornalista scrive: c Per quanto si sia ormai ottenuta un'accettazione di principio degli abbinati problemi del ritiro dei volontari e del riconoscimento della belligeranza, nuove difficoltà sono state sollevate circa il ristabilimento del controllo alle frontiere ». Il giornalista, concludendo la sua nota, scrive: « Non è da attendersi che durante i negoziati l'Italia chieda una limitazione delle forze navali e delle fortificazioni nel Mediter raneo. Si può aspettarsi forse che l'Italia cerchi di ottenere una dichiarazione nella quale sia implicito che i suol interessi mediterranei sono ancora maggiori di quelli della Gran Bretagna ». I soliti zelanti... Intanto ai Comuni, il liberale Mandler ha chiesto al Primo Ministro se il Governo francese sia stato consultato ed abbia consentito al punto di vista britannico circa le idee esposte dal Primo Ministro a proposito della Lega delle Nazioni e della sicurezza collettiva nonché della possibilità, di applicazione dell'articolo 16 del Covenant della Lega. Lo stesso Mander ha chiesto se la Francia sia d'accordo con il Governo britannico nell'approvare la apertura di negoziati con la Germania e con l'Italia ad esclusione della Russia per una sistemazione europea tra le quattro Potenze occidentali. Il Primo Ministro ha risposto: « Dalle mie recenti dichiarazioni risulta chiara quale sia la mia opinione su questi argomenti. Non posso accettare sotto nessun aspetto l'interpretazione delle mie dichiarazioni fatta dal signor Manda-. Per quanto concerne l'atteggiamento del governo francese mi riferirò soltanto al recenti discorsi fattlVlla Camera francese dal presidente del Consiglio Chautemps e dal sigivor Delbos. Per ora non esiste, a quanto sappia, alcuna proposta peV un patto fra le Potenze occidentali. Non occorre che io chiarisca ancora una volta che neiVavvenire come già nel passato, il governo britannico si manterrà in intimo contatto con il governo francese su tutte le questioni di comune interesse del due governi». Leo Rea intasvesnpnvddpchsoseglacpkleregrCwravptdsledbRfidtaMpqmiltdbndvimrsnmLpDrlmkrlmmgcualsvnrvTfgbsmgmmtbdddsvpldapupmcldzgllzngsgrsclv

Persone citate: Cancelliere, Chamberlain, Ciano, Delbos, Ingram, Mander