Dalla bauxite all'alluminio

Dalla bauxite all'alluminio Il volto minorarlo della nuova Italia Dalla bauxite all'alluminio La produzione dell'alluminio raggiùngerà 40.000 t. annue. Il nuovo metallo potrà sostituirei! rame nelle condutture elettriche? (DAL NOSTRO INVIATO) ARSI A, febbraio. « Bauxite » è ancora una parola poco nota in Italia, è anche di difficile comprensione, proviene infatti da Baux, in Provenza, dove si trovano importanti giacimenti di questa materia prima. La bauxite è un idrossido dal quale si estrae l'allumina e con un successivo processo si fabbrica l'alluminio. Con quattro tonnellate di bauxite si produce un quintale di alluminio. . Vi sono anche impieghi sussidiari. Dalla bauxite si estrae il ferro ; può essere usata per la fabbricazione del cemento e degli abrasivi, dei colori e di altri prodotti chimici. Per ora limitiamoci a parlare dell'alluminio. Pochi decenni or sono questo nuovo metallo era una curiosità dà laboratorio chimico, in trentanni, grazie ai perfezionamenti tecnici, ha assunto un'importanza non minore del rame e del piombo, dello zinco e dello stagno. L'alluminio è un metallo molto leggero, a parte gli usi correnti ed a tutti noti, è indispensabile per le costruzioni aero-, nautiche, ferroviarie ed automobilistiche. Fuso con altri metalli dà leghe di altissima resistenza, non e soltanto conduttore di calore ma anche di .elettricità. Potrà sostituire il rame? Sarebbe per noi italiani, dati gli sviluppi dell'industria elettrica e la nostra deficenza di questo importante metallo, una rivoluzione tecnica di grande importanza. Negli S. U. si è già affermato vittoriosamente negli impianti elèttrici, non tarderemo à seguirne l'esempio. Nel 1636 là produzione mondiale di alluminio è stata di 366 mila t. Al primo rango gli S. U. con 110 mila t., al sesto l'Italia con 16 mila. Ma nel 1937 la nostra produzione è stata di 22 mila t. Siamo passati al quinto posto ed abbiamo superato l'Inghilterra. Un primo passo, ne faremo prossimamente degli altri ancor più rapidi. Le riserve Ho visitato in Istria parecchie cave di bauxite, viaggio piacevole se le strade, in queste zone disabitate e deserte, fossero migliori. Infatti importanti lavori di costruzióne sono in corso. Due grandi società- private hanno il monopolio della produzione; controllano parecchie centinaia di sacche di dimensioni più o meno estese e di profondità variabile. Circa duemila operai sono dedicati all'estrazione in Istria. Laverò all'aria aperta, senza molti pericoli e relativamente semplice. Difficile e delicato invece il lavoro dei gabinetti "Mìmici per l'esatto controllo della qualità del materiale. Non tutta-.la bauxite è atta a fabbricare alluminio; il suo valore dipende dal tenore di allumina e di silice e, secondo questo tenore, bisogna indirizzare il prodotto verso gli usi corrispondenti. Soltanto dopo l'esame chimico si procede alla spedizione ed all'imbarco nei vicini porti dell'Adriatico. A quanto ammontano le nostre riserve di bauxite ? Nei nostri giacimenti in Istria sono calcolate a dodici milioni di t. Continuano le ricerche ed i sondaggi con molte'probabilità di successo. Altro centro importante: gli Abruzzi. La commissione ministeriale ha accertato nel '26-'27 il quantitativo disponibile in quella zona in 5,5 milioni di t. Ulteriori studi hanno fatto salire queste riserve ad otto o 10 milioni di t. Sui giacimenti in Puglia ed in Gorizia si manca ancora di dati precisi. Come abbiamo detto, non tutta la bauxite può essere atta alla fabbricazione dell'allumina almeno con i metodi usati sinora in Italia, ma sin d'ora è garantita a questo scopo una sicura riserva di almeno dieci milioni di t. L'Italia produceva nel 1631 appena-80 milat. di bauxite, nel 1937 circa 370 mila, delle quali 340 mila in Istria. Una produzione superiore ai bisogni nazionali. Infatti lo scorso anno abbiamo esportato allumina.per il valore di 50 milióni di lire e 140 mila t. di bauxiteper-il-valore approssimativo di dodici milioni. L' avvenire La bauxite, l'allumina e l'alluminio sonò tre, prodotti che hanno già una importante e so prò- lida situazione, ma si spetta per loro un più vasto avvenire. Entro il 1941 la produzione dell'alluminio sarà raddoppiata : .40 mila t. annue. L'ultimo Consiglio dei Ministri ha deciso che lo Stato po--| tra imporre l'uso dell'alluminio per determinati prodotti, ita sostituzione di metalli importati, come il rame ed il nichel, lo stagno ed il cromo. Se potrà sostituire il rame, almeno in parte, nelle condutture elettriche, l'Italia avrà fatto un passo .decisivo sul cammino dell'autarchia. Anche l'industria dell'alluminio ha gravi problemi da affrontare e risolvere. Tra gli altri la possibilità di sfruttamento di bauxite a più basso tenore di allumina e più alto di silice (soluzione necessària per aumentare le nostre riserve), ed il metodo di produzióne. ' , L'Italia, come quasi tutti i paesi' d'Europa, segue il procedimento Bayer ; in Norvegia, da oltre un decennio, è in uso il metodo Pedersèn. Quest'ultimo, affermano taluni tecnici e soprattutto i produttori della materia prima,- permetterebbe di usare bauxiti più scadenti. Le nostre riserve, automaticamente, sarebbero" duplicate.'. D metodo Pedersèn avrebbe inoltre un vantaggio: ricuperare, sotto forma di ghise preiaté, il ferro contenuto nelle aiutiti che ora ..va completamente perduto. Il procedimento richiede però un alto consumo di energia elettrica non ancora disponibile. ,' • Ma il tema oltrepassa i limiti della nostra esposizione'che mira a spiegare quali, progressi sono stati tatti nella conquista di materie prime nazionali. Iti pochi anni abbiamo decuplicato la nostra produzione di alluminio e siamo diventati-' esportatori di matèrie prime e di semi-lavorati. Nel '30 e nel '31 importavamo ancora la bauxite francese.!. r. d b. SACCA LORD HALIFAX Ministro degli Esteri - Inglese.