Crescente inquietudine negli ambienti francesi

Crescente inquietudine negli ambienti francesi Crescente inquietudine negli ambienti francesi La situazione di Delbos sempre più delicata.- «Egli ha mancato di sangue freddo e di buon senso » = Verso un Ministero di concentrazione nazionale? Parigi, 24 febbraio. Le numerose riunioni di gruppi che hanno servito oggi da prefazione al dibattito di politica estera che si inizierà domattina a Palazzo Borbone, provano l'incertezza che domina nei circoli politici e parlamentari su quello che la Francia deciderà di fare in presenza della delicata attuale situazione internazionale. Ricevendo una delegazione delle sinistre, il Presidente del Consiglio Chautemps dopo aver fatto il punto della situazione, ha tenuto a precisare che la Francia rimane fedele al principio della Società delle Nazioni e della sicurezza collettiva, nonché alle sue amicizie tradizionali, in particolar modo con l'Inghilterra e con gli Stati dell'Europa centrale. Egli ha precisato che non è ostile, all'apertura di conversazioni internazionali ma per quel che concerne, per esempio, il problema della Spagna, chiederebbe delle garanzie. Per quello che concerne poi la politica interna il Presidente del Consiglio ha assicurato che comprende perfettamente il desiderio di certi parlamentari di vedere formare un grande Gabinetto di larga unione. Egli ha affermato che se questa formula avesse delle possibilità di riuscita, a breve scadenza, egli è pronto finora a lasciare il posto a quel Gabinetto. « Ma certo — ha aggiunto — a condizione che questo Gabinetto sia di un vero Gabinetto di unione nazionale e che la sua costituzione non rimanga nel campo delle speranze vaghe ma passi in quello delle realtà ». il gruppo radicale socialista si è riunito esso pure e innanzi ai suoi colleghi l'on. Mistler, presi, dente della Commissione degli E steri, ha delineato un quadro com- pleto della situazione .diplomatica, passando successivamente in rivista le conversazioni di Berchtesgaden, il discorso del Cancelliere Hitler e le dimissioni di Eden, non senza insistere sulla dipendenza che collega strettamente gli uni agli altri tutti questi avvenimenti, concludendo col dire che la Francia deve rimanere in ogni caso fedele alla Gran Bretagna e conservare con questa contatti continui. Il presidente della Commissione, degli Esteri ha aggiunto inoltre che il patto franco-sovietico non è affatto incompatibile con una politica di riawicinamento franco-italiano. Il gruppo ha deciso, per fissare definitivamente il suo atteggiamento, di attendere le dichiarazioni che il Governo farà alla tribuna. In modo generale esso ritiene che la politica francese deve rima, nere sulla linea che ha seguito fino ad ora. Parallelamente a quella radica, le, si è tenuta pure a Palazzo Boibone una riunione del gruppo so. cìalista, nel corso della quale Grumbach ha fatto approvare il tema del suo intervento nella discussione di domani che confermerà la fedeltà dei deputati socia, listi . ai principii della sicurezza collettiva e di tutte le direttive che hanno ispirato, dal maggio 1936, l'azione diplomatica di Delbos. Da parte sua, il Comitato direttivo dell'alleanza democratica, alla fine di uno scambio di vedute, cui* hanno partecipato numerosi deputati e militanti, ha approvato all'nanimità un ordine del giorno approvante senza riserve le dichiarazioni del suo presidente Flandin, manifestandogli la sua piena fiducia per esprimere alla Camera sulla politica estera della Francia il pensiero unanime della alleanza democratica. Il gruppo comunista non si è riunito, ma il suo atteggiamento è stato definito nell'organo del partito, il quale annunziava stamane che la posizione della Francia doveva rimanere immutata e che si doveva esigere prima della conclusione di ogni accordo, «il ritiro dei volontari, l'arresto dell'intervento in Spagna e, speriamo, l'arresto degli invìi di materiale », parole che meritano di essere registrate, qualora si pensi ai continui invìi di uomini, di materiali e munizioni alla Spagna rossa Sugli sviluppi che la discussione potrà assumere e sul voto che la sanzionerà sarebbe azzardato fare pronostici. A giudizio di alcuni commentatori, la situazione del Ministero non è eccessivamente solida e sulla « Victoire » Gustavo Hervé non esita a scrivere che in questi giorni si assisterà verosimilmente al crollo del fronte popolare, essendo poco probabile che il Ministero Chautemps passi la settimana. « Dopo il crollo del suo programma di politica interna contrassegnato dalla persistenza dell'ondata di anarchia, dalla distruzione dell'autorità patronale e dallo scivolio continuo della moneta con lo aggravamento del caroviveri e decambio, il Ministero di Fronte popolare a direzione radicale è condannato e l'aggravarsi della situazione internazionale mette il Ministero Chautemps nell'obbligo morale di ritirarsi al più prestoil suo patriottismo che non è morto gli vieta di rimanere più a lungo alla testa del Paese ». Particolarmente delicata è sempre la situazione del Ministro degli Esteri Delbos, sul quale Miatlerle cui simpatie' per le sinistre sono a tutti note, ha emesso, dopo la lererte riunione della Commissio i i a e o a e a i r . l o e e a o e i i ne degli Esteri, questo severo giudizio: , [.'■'." « Delbos ha mancato di sangue freddo e di buon senso. Egli ha ascoltato degli amici pericolosi e ha avuto il torto di non prestarsi ai tentativi di riawicinamento con l'Italia ». Il settimanale Cyrano, confermando che Delbos aveva offerto martedì le sue dimissioni, assicura che esse sarebbero state accettate all'unanimità dai membri del gabinetto se Chautemps non avesse messo in rilievo che un tale gesto non avrebbe mancato di essere interpretato come un segno di completa dipendenza dall'Inghilterra e che per di più non si sarebbe saputo con chi sostituirlo. D'altra parte, sempre secondo Cyrano, come ebbe a sottolineare un membro del Governo, Delbos è meno colpevole della gente che lo circonda e alcuni commissari avrebbero sottolineato che nel personale del Qua! d'Orsay il settarismo politico di alcuni alti funzionari rasenta addirittura il tradimento. Come sintomo dell'incertezzdella situazione e delle inquietudini che essa desta, dobbiamo registrare oggi l'accentuarsi delltensione dei cambi che accreditsingolarmente le voci che tornana circolare su di una prossima instaurazione del controllo sucambi. Per il dibattito di politica estera che comincerà domani è stato deciso, onde permettere il voto nella notte fra il sabato e la domenica, di ritenere soltanto 18 interpellanze ad ognuna delle quali verranno accordati soltanto 20 minuti al massimo. Gli oratori del Governo, cioè il Ministro degli Esteri ed il Presi - dente del Consiglio occuperanno le , n a i a e i o e tribune durante due ore ed un quarto in tutto. Il Ministro degli Esteri Delbos risponderà nel pomeriggio di sabato agli interpellanti e Chautemps farà al momento della discussione dell'ordine del giorno l'annunciata dichiarazione. I protagonisti del dibattito saranno De Monzie, Mistzker presidente della commissione estera, Ybarnegaray, Marin, Flandin e Paul Reynaud. Grumbach esporrà la tesi socialista e Peri.quella del partito comunista. * cmacadGwdatetlddvlvnmgvSidrttcr»snapssl