L'abbraccio del Duce a Bruno

L'abbraccio del Duce a Bruno // ritorno dei "Sorci Verdi,, dall'America L'abbraccio del Duce a Bruno Napoli e Roma accolgono con manifestazioni calorose gli audaci transvolatori dell'Atlantico Napoli, 22 febbraio. Sensibile all'entusiasmo per tutto ciò che è bello e forte, il popolo partenopeo con fervido slancio ha salutato stamane nei componenti degli equipaggi dei « Sorci verdi » il simbolo della vigorosa e audace giovinezza del tempo di Mussolini, agguerrita nel corpo e nello spirito e protesa alle maggiori conquiste. L'arrivo del « Neptunia » Gli « atlantici » sono giunti con la motonave Neptunia. Quando la snella sagoma della nave ha imboccato-Ventrata del porto; il molo Razza e tutta la zona adiacente erano nereggianti di folla: popolo e fascisti. Vi erano infatti convenuti e. si erano allineati a plotoni affiancati i manipoli e le centurie del GVF Mussolini e le legioni delia GIL. Più in là le scolaresche, le donne fasciste, i Sindacati. intellettuali. Dinanzi alla stazione marittima, sotto l'ampia pensilina, erano i Gruppi rionali. Svila tettoia della stazione stessa, tutta nera di turisti, specialnlente tedeschi, si sventolano bandiere tricolori e hitleriane. Brano presenti le autorità: fra i primissimi, il dottor Gardini in rappresentanza del Partito, il generale Giovine in rappresentanza dell'ammiraglio Valle, il Prefetto, il "Federale, il Podestà, gli alti Comandi dell'Esercito, della Marina, della Milizia, dell'Aeronautica, le alte cariche della Magistratura e un brillantissimo stuolo di ufficiali dell'Esercito e della Milizia. Dietro questo imponente stuolo premeva una folla smisurata di popolo. fi Neptunia è apparso all'entrata del porto alle 11 e subito dopo con rapida manovra si è ormeggiato al molo Razza. Dal ponte di comando Bruno Mussolini e gli altri trasvolatori rispondevano col saluto militare e col saluto fascista agli applausi, fervidissimi, della folla. Improvvisamente il popolo, nel fervore dell'entusiasmo, ha superato la debole resistenza dei cordoni, si è spinto innanzi, improvvisando al figliolo del Duce, che vestiva la divisa di capitano pilota dell'Arma azzurra, una commovente e spontanea dimostrazione di orgoglioso affetto. Il primo saluto della Patria avuto a Napoli, è stato per gli « atlantici » un saluto commovente, per fede e calore. Le bande suonano gli inni, freme l'onda dell'entusiasmo, nel cielo.volteggiano gli aeroplani. L'auto di Bruno spinta a braccia Mentre la dimostrazione al figliolo del Capo e,agli altri eroici trasvolatori continua, le autorità salgono _a bordo per porgere ai.reduci il saluto della Patria e della città fedelissima. Commovente, a bordo, è l'incontro fra Stoppani e la moglie, qui giunta appositamente. Poco dopo i trasvolatori e con essi Stoppani scendono dalla nave, mentre le truppe presentano le armi e le bande eseguono le marce militari. Ancora una volta l'anima popolare dà una prova della sua ardente commozione: la folla circonda l'automobile di Bruno Mussolini e la sospinge a braccia, fino ai cancelli del molo. Poi, fra le strade palpitanti di tricolori-elgremite di una folla ardente di entusiasmo, le automobili con a bordo i componenti della squadriglia dei « Sorci verdi » passano, fra continui, altissimi applausi. Così per le più belle strade di Napoli fino all'albergo Excelsior, dove infine Universitari, Giovani Fascisti, folla e turisti improvvisano una nuova ardente ovazione al Duce e ai piloti, i quali dal balcone dell'albergo rispondono e salutano. Bruno Mussolini ai giornalisti che l'acclamavano ha detto: « Sono lieto di salutare e di ringraziare il popolo napoletano per la commovente manifestazione ». Durante la mensa cameratesca, offerta poi a Bruno Mussolini ed ai suoi compagni di volo dal Presidio aeronautico di Napoli, il generale Giovine, comandante l'Accademia d'Aeronautica di Caserta, ha parlato nobilmente, a nome di S. E. Valle e dei settecento allievi dell'Accademia aeronautica. Successivamente ftanno parlato brevemente il Prefetto ed il Federale. Bruno Mussolini, seguito dagli ufficiali e sottufficiali dei « Sorci verdi », si è recato a Palazzo Reale, per firmare nel registro della portineria. Tutti si sono poi recati in un ristorante al Vomere, per un ricevimento offerto dal Podestà. Alle 16,b5, dopo una breve passeggiata panoramica in città, gli aviatori si sono recati alla stazione di Mergellina nel cui piazzale erano schierate larghe rappresentanze di Camicie Nere e della GIL che hanno loro rinnovato vibranti manifestazioni di simpatia. Quindi gli ardimentosi sono partiti per Roma. Il saluto dell'Urbe Roma, 22 febbraio. L'alata pattuglia dei Sorci Verdi, transvolatori dell'Atlantico, assottigliata del capo, colonnello Biseo, rimasto come è noto nell'America Latina, ma rinforzata dall'asso Mario Stoppani, altro eroico divoratore di spazio, è rientra¬ a , a elal lato cuore di questa di Roma, a a ì i , a e , i i . i i a i n i e L i r , o ¬ ta stasera al nido. Se si pensa che il nido è in questo caso Roma, Capitale dell'Impero fascista, quella Roma in cui i sentimenti, le passioni, l'entusiasmo del popolo italiano vibrano con moltiplicata potenza, è facile immaginare quali accoglienze abbiano coronato questo vittorioso ritomo. Di tante manifestazioni popolari che al loro arrivo a Rio de Janeiro gli intrepidi trasvolatori hanno suscitato sul loro passaggio, testimonianza e riprova, della eco mondiale del bellissimo volo, certo nessuna deve essere giunta più cara perchè è in questa che hanno inteso palpitare l'anima immensa della Patria. Alla stazione di Termini • • -J-.-J r L'arrivo del treno che portava gli equipaggi gloriosi era stato annunciato per le venti. E già prima, un'ora, due ore prima, sull'imbrunire le adiacenze della stazione andavano animandosi di folla accorsa da ogni rione. L'interno della stazione era non meno dell'esterno, denso di bandiere. Camicie Nere, rappresentanze, tutti gli alfieri dei Fasci rionali con le insegne, reparti della R. Aeronautica con le fanfare, ed un foltissimo gruppo di ufficiali della R. Aeronautica si erano schierati lungo la pensilina, contro una ricca decorazione di piante e fiori. Avanti al colorito e vario schieramento, sulla piattaforma del primo binario, proprio dinanzi alla saletta reale, si sono raccolte le autorità: Ministri fra i quali Dino Alfieri, Sottosegretari fra i quali il gen. Valle, il capo di S. M. della M.V.S.N. gen Russo, senatori, deputati, generali, alte cariche dello Stato, le magistrature dell'Urbe. Era rappre sentata l'Ambasciata del Brasile, a documentazione della viva parte presa dall'amica Nazione, alle vicende del volo avventuroso Più tardi è giunto, fatto segno al deferente ossequio dei presenti, il Ministro degli Esteri conte Galeazzo Ciano con la contessa Edda Ciano. 'Alle SO infine, preannunciato dagli squilli di « attenti » e dalle note di Giovinezza, subito soverchiate da una formidabile acclamazione, ha fatto il Suo ingresso nella stazione, il Duce che vestiva l'uniforme di Comandante della Milizia ed era accompagnato dal Ministro Segretario del. Partito Sotto l'arco di un fervido applauso, il Duce ed il Segretario del Partito hanno percorso tutto il fronte dello schieramento, passati do in rassegna i reparti armati; quindi si sono fermati sotto la pensilina in attesa del treno. Il Capitano ventenne Il convoglio ha arrestato la sua corsa dinanzi alla sala reale, dove erano le autorità! Il Duce, seguito dal Segretario del Partito, dai conti Ciano, dal Ministro Alfieri e dal Sottosegretario Valle, si è avviato verso il vagone sul quale erano i piloti, che era indietro, oltre la tettoia. Intanto uno sportello si apriva e Bruno, il capitano ventenne, veterano di guerra e transvolatore di oceani, saltava giù, volando all'abbraccio paterno. Suonavano le musiche; gli,altri piloti dell'eroica squadriglia facevano cerchio sull'attenti. Un tumulto di voci era il commento alla scena, colorita di una nota di soave intimità familiare^ Poi il Sìttìe, si volgeva ai compagni di Bruno, li salutava con gesto cordiale e un luminoso sorriso; aveva per essi un'infervorante parola di elogio. Lentamente il gruppo si è mosso, si è avviato verso la saletta reale, l'ha attraversata, è uscito sul piazzale. L'apparizione dei piloti — tutti in divisa, tranne Stoppani che era in borghese — è stata salutata da una esplosione di grida che si mescolavano alle musiche, in una sinfonia infernale. E' stato, nella vasta piazza illuminata dai potenti fasci di decine di riflettori, un grande e bel momento. Tutto il popolo si stringeva attorno alla splendida giovinezza, reduce dalla mirabile galoppata sui deserti e sugli oceani in groppa alle bufere. E con i nomi dei protagonisti dell'impresa gridava il nome del Capo dell'Aviazione italiana, dell'Animatore di ogni manifestazione di audacia, in cui si cimenta la gioventù nuova, il Duce. Per qualche minuto l'accoglienza di Roma si è manifestata in questo festoso rimescolio, in questo pittoresco tumulto, in questo altissimo grido; poi Bruno Mussolini e i suoi compagni hanno preso posto, in piedi, in una colonna di macchine aperte che si è avviata lentamente nel vivo solco aperto nel folto della moltitudine acclamante. Nella prima automo bile erano il maggiore Paradisi e il capitano Bruno Mussolini; nella seconda il maggiore Stoppani, il tenente Mancinelli e il sottotenente Vitalini. Per la piazza dell'Esedra che non era che una ondeggiante marea di folla, per via delle Terme, via XX Settembre, via Nomentana, la colonna, sempre pre annunciata, accolta, inseguita da esplosioni di applausi, ha raggiunto Villa Torlonia dove i piloti sono stati ricevuti dal Duce. TRANSVOLATORI ATLANTICI ALLO SBARCO A NAPOLI (Telefoto). IL DUCE CON GLI AVIATORI ALLA STAZIONE DI ROMA (Telefoto).