La grande collaborazione fra chirurgia e radiologia

La grande collaborazione fra chirurgia e radiologia IL RADIUM, ELEMENTO MAGICO La grande collaborazione fra chirurgia e radiologia (DAL NOSTRO INVIATO) BRUSSELLE, febbraio. Alla mia domanda se, nella lotta contro il cancro, il radium sia superiore o meno, alla chirurgia, i grandi cancerologi belgi, poco su poco giù, mi rispondono così: — Al giorno d'oggi, con i prògressi realizzati nella curieterapia e nella chirurgia, un quesito del genere è malposto, è impreciso ed inesatto. — In che senso ? — Nel senso che non è possibile parlare di superiorità di un metodo sull'altro, perchè, in realtà, non esistono due metodi, ma esistono semplicemente due mezzi di cura .| diversi, ognuno con possibilità proprie di successo, ognuno con un proprio campo di esperienza, due mezzi, che, invece di combattersi, in molti casi possono e debbono integrarsi e completarsi a vicenda. — La statistiche, in ogni modo... — Le statistiche, egregio signore, affermano, che i successi còme le delusioni esistono sia per la chirurgia come per la curieterapia. Esse, però, affermano che le delusioni sonò assai minori quando i due mezzi di cura riescono saggiamente a completarsi. E la cosa si spiega. Tutti e due — l'atto operatorio e l'applicazione del radium — posseggono le loro frontiere, al di là delle quali non devono essere tentati, mentre al di qua devono sempre essere imposti. Non esistono, difatti, cancri radio-resistenti e non esistono cancri che, per la loro estensione e complessità anatomo-patologica, non possono essere sradicati dal bisturi? E non capita con estrema frequenza che l'ablazione chirurgica anche ben fatta e fatta a tempo non sempre guarisce il cancro, perchè ramificazioni e radici infinitesimali- riescono sempre a sfuggire all'occhio del chirurgo t Ora, come il bisturi pud asportare i neoplasma radio-resistenti, così il radium può raggiungere tutte le cellule folli sfuggite all'opera del chirurgo, bombardarle con i suoi raggi gamma, distruggerle, incenerirle, renderle inerti. Collaborazione — Perciò, — osservo — fo vecchia rivalità fra il radium e la chirurgia dovrebbe finire t — Da noi, almeno, è finita! — mi rispondono i cancerologi belgi. E il prof. Murdoch, primario di radiologia all'Università di Brusselle e capo-servizio al Dentro Uni versitario dei tumori, mi precisa — Nel nostro centro all'Ospedale Brugmann, la chirurgia, i raggi X e il radium vanno di pari passo. Bi aiutano e si integrano. Dopo 10 studio delle condizióni del malato, della sua resistenza e, naturalmente, della natura istologica e della posizione anatomica del can ero, io decido sul da farsi sempre d'accordo con il mio collega, prof, Loicq, capo-servizio di chirurgia. — Normalmente, -quale dei due mezzi viene usato con maggiore frequenza* — Una risposta esatta non è possibile. In media, posso dire che si hanno 5 casi per cento di chi rurgia pura e il 20-25 per cento di chirurgia e radiologia. — E quali sarebbero i casi in cui 11 radium deve avere la preceden za sull'atto chirurgico T — Anche qui, nessuna risposta esatta 'è possibile, ogni caso esigendo una cura e uno studio speciale. In linea generale, tuttavia, si potrebbero stabilire tre categorie. JLa prima per i cancri curabili con il solo radium e contempla i tumori ganglionari, i tumori della pelle, i cancri della lingua, del colto, del collo uterino e certe forme del cancro all'esofago. La seconda raggruppa i cancri che esigono lo intervento chirurgico e la curieterapia post-operatoria: i più tipici sono i cancri del seno e dell'utero. cpcpgrturtggg—tccvdstvtccpcccdsesi npdcsrlrgdSvmdddrltccnrdnvtmtvdrluutcdsgsmmn Vengono, infine, i cancri per i quali il radium è inutile, sia perchè il bisturi guarisce sicuramente il male come per i- cancri dello stomaco o dell'intestino alla fase di operabilità netta; sia perchè il tumore è troppo diffuso e .attaccato a grossi vasi che il radium ris'ehierebbe di ulcerare, troppo profondo o legato ad uno stato di deperimento organico o di cachessia molto avanzato. — In conclusione f — Solo la collaborazione stretta fra chirurgia e radiologia è suscettibile di dare risultati fruttuosi. Occorre, perciò, che ogni caso particolare sia esaminato in comune fra radiologo e chirurgo e possa essere curato con l'arnia che più gli conviene — bisturi, raggi X e radium —. o, caso più frequente, con l'accordo di questi diversi manzi terapeutici. Le tre strade A Brusselle e a Lovanio, una simile cura razionale del cancro è facilitata dal fatto che i cancerosi, si trovano raggnippati in un unico servizio — il centro universitario dei tumori — e non sparsi nei vari servizi come capita in molti altri paesi. Una iniziativa del genere è dovuta alla Lega Nazionale Belga contro il cancroj lega sorta fin da quando le ricerche scientifiche e cliniche dimostrarono che il neoplasma per la sua frequenza e curtalità costituiva un pericolo sociale al pari della tubercolosi e delle malattie veneree e, di conseguenza, un pò', dappertutto apparvero i primi organismi di lotta anticancerosa, organismi che si moltiplicarono ben presto, passando ' dal campo teorico al campo pratico man mano che si perfezionavano la tecnica chirurgica e la tecnica dei raggi X e dei raggi gamma. /I costo del radium delle installazioni di ràggi X, tuttavia, non permetteva, in generale, ai mèdici di impegnare la lotta in modo individuale. In conseguenza, ' nei vari paesi, l'impulso generale tendeva a centralizzare gli sforzi, a creare — come dire* — un lavoro a squadre con direttive comuni e comuni mezzi di cura. Così la Lega Nazionale Belga contro il cancro, d'accordo col Governo, appena sorta, decide di fondare nelle i università — Brusselle, Lovanio, Liegi e Gand — altrettanti centri anticancerosi, dove la lotta avrebbe dovuto orientarsi lungo tre strade diverse, ma convergenti verso un'unica mèta che è la guarigione totale del neoplasma. Lungo la prima strada camminane i biologi e gli istologi che, nei laboratori dei centri cancerosi e in quelli universitari studiano la natura del neoplasmai il suo sviluppo, il modo di propagarsi e il rimedio specifico. Lungo la seconda strada, troviamo i clinici, i radiologhi, i chirurghi che curano i cancerosi con tutti i mezzi possibili e particolarmente col radium. Il problema clinico del cancro, tuttavia, non si risolve con la sola cura. Malattia, suscettibile di riapparire sotto forma di recidive locali o di metastasi, anche se curata con successo, deve essere seguita e riesaminata ad intervalli determinati. In proposito, la dott. Simon, assistente al Centro universitario dei tumori di Brusselle, mi informa: — La maggioranza delle recidive si producono durante i primi due anni, ma la sorveglianza medica deve continuare per un periodo di almeno 5 anni. Ed è quello che noi facciamo, il nostro centro, difatti, ha organizzato, d'accordo con la Lega Nazionale^' un corpo di infermiere, che per 5 anni visitano ogni 6 mesi i cancerosi da noi curati, si .informano delle loro condizioni, prendono nota dei possibili disturbi, provvedono ad accompagnare ai centri i « recidivi » o a segnalarli ai medici, qualora i malati non po tessero recarsi ai consulti: — Afa come potete ritrovare vostri ex-màlatit — In modo semplice: possedendone, cioè, i nominativi e gli indirizzi precisi. L'anagrafe dei malati E, con una certa soddisfazione, la dott. Simon m'accompagna in un ufficio, all'apparenza simile ad un qualunque ufficio amministrativo. Ma all'apparenza soltanto, che i classici armadietti Roneo dal colore verde scuro, allineati sulle quattro pareti, non contengono indicazioni contabili, nè liste di fornitori o clienti e nemmeno cataloghi di merci o volu mi, ma contengono bensì lunghe liste di malati con i nomi tecnici dei rispettivi tumori, le indicazio rsnltsnLcBdip1asni biologiche e istologiche, il mez-zo, la durata e i risultati della cu- ra e i risultati delle visite succesive, compiute dalle infermiere. — Li teniamo catalogati per nome e per tumore — mi'spiega 'assistente, aprendo un armadietto, dove l'orlo superiore delle schede appare tichettato di puntine nere, violette, verdi e gialle. — Le agrafes gialle indicano > cancerosi perduti di vista. Vedete t Bono rarissime. La media dei perduti di vista, difatti,- non supera l due per cento. — E le verdiT — / recidivi. Non sono molte, ne poche queste agrafes. In media, il 15 per cento. Ma hanno tendenza a diminuire soprattutto da quan- do esiste una più stretta collaborazione fra la curieterapia e la chirurgia. Le gialle e le nere indicano i cancerosi incurabili ed i morti di cancro. Sono piuttosto abbondanti, vero ? Esattamente, sono... La dottoressa apre un altro schedario, ne trae una cartella e mi dice: — Prendiamo i cancerosi da noi curati nel 1930. Sono SS1. Nel 19*5, dopo 5 anni, troviamo: guariti 11 (£1,5 per cento), morti per malattie intercorrenti (tubercolosi, polmonite, ecc.) 18, perduti di vista 1, morti per operazione 8, per cancro 242 (73 pei- cento). Nel 1931, i curati sono 396. Nel 1936, risultano guariti 79 (19 per cento), morti per malattie intercorrenti 22, per operazione 11, per cancro 277 (70 per cento), perduti di vista 7. Il numero delle morti non vi impressioni! Diversamente da quanto succede negli altri paesi, in Francia per esempio, il nostro centro accoglie ' i cancerosi di qualunque grado essi siano ed anche sui cosidetti « incurabili » vengono- esperimentati tutti i rimedi terapeutici. — / cosidetti a incurabili » sono molti? — Sì, ma possono essere assai meno, se il pubblico ed i medici si convincessero della necessità assoluta della diagnosi precoce. Arrivare in tempo Ora, la propaganda per là segnalazione precoce della malattia costituisce la terza strada che la Lega Nazionale Belga si è tracciata nella sua lotta contro il cancro. E non è la meno facile. Tan t'è che il suo presidente mi dice: — Fino a quando non si troverà il rimedio specifico, le sole armi, di cui la scienza dispone per combattere il neoplasma, sono la chirurgia e la radiologia. Ma, affinchè diano risultati efficaci, occorre che i cancerosi vengano cu rati in uno stadio non troppo avanzato. Ora, la metà dei malati si presentano ai nostri centri con 7estoni molto estese. E questo non deve più avvenire. — E' possibile dal momento che il cancro è un male sornione, che si sviluppa nel silenzio, e, quando si fa sentire con dolori e con febbri, quasi sempre è molto sviluppato? '— Sì. E' possibile, perchè sintomi premonitori ne esistono sempre, come certe emorragie'che le donne registrano fuori periodo, esaurimenti, pesantezze, nervosità. Il pubblico deve convincersi della necessità di consultare subito il medico all'apparire di disturbi anormali per. anodini ch'essi siano e il medico deve pensare di preferenza alla possibilità di un cancro che ad altro e, di conseguenza, fare senza ritardo gli esami necessari. La biopsia, ossia il prelevare sul malato un fram■mento di tessuto leso per farne l'esame microscopico, deve generalizzarsi. Se la nostra propaganda fra il pubblico ed i medici circa la diagnosi precoce raggiungesse risultati soddisfacenti, benché nessuna profezia sia possibile in questo campo, io non temo di esagerare affermando che le morti, come le recidive, andranno sempre più diminuendo, soprat\tutto perchè noi abbiamo la for tuna di possedere quello che,, da solo o in unione alla chirurgia, costituisce fino ad oggi il migliore rimedio contro il cancro: iì radium. Questo è quanto si fa. in un piccolo paese, che ha la grande fortuna di possedere non solo scienziati illustri, ma il rimedio migliore contro il cancro: il radium. E in Italia? In Italia, abbiamo studiosi, clinici e chirurghi, che nulla hanno da invidiare agli stra nieri. Nei laboratori, nelle cliniche e negli ospedali, essi studiano e curano il grande flagello con te nacia ed abilità servendosi dei mezzi che le nostre possibilità e il nostro* innato senso di iniziativa mette a loro disposizione: la chi rurgia, i raggi X con stazioni di un milione di volta e l'emanazione di radium. Non possediamo che quantità minime di radium. Ma possediamo colui che ha compiuto i più significativi studi sulla ricerca e produzione del radium artificiale: Enrico Fermi. ' In Belgio, mi hanno parlato con ammirazione vivissima di .Enrico Fermi. Paolo Zappa IL PROF. MURDOCH, primario di radiologia all'Università di Brugselle. . —- edc IL PROF 8LUYS IL PROF. 8LUYS il radiologo che curò Puccini.

Persone citate: Enrico Fermi, Lovanio, Malattia, Murdoch, Paolo Zappa, Puccini, Roneo

Luoghi citati: Belgio, Brusselle, Francia, Italia