RASSEGNA DELLO SCI EUROPEO GARMISH

RASSEGNA DELLO SCI EUROPEO GARMISH RASSEGNA DELLO SCI EUROPEO GARMISH Dobbiamo curare il salto - Come si corre in " bob Lo stile nuovo dei discesisti tedeschi e austriaci II primo articolo di questa, ras.1 segna è stato pubblicato no «La Stampa» del 13 c. m. Enrico Silvestri, nostro inviato a Lathi, trar■ ra dai campionati mondiali, ai ' quali partecipano gli « azzurri », particolare e interessante materia di esame sullo sci nordico. Il premio d'onore del «FUhrer» è toccato al norvegese Heggen, che, forte del nono posto conquistato nel fondo, si è attenuto durante la gara di salto ad una tattica prudente, senza troppo arrischiare. ,Con questa vittoria i norvegesi hanno ancora una volta riconfermato di essere sempre all'altezza della loro fama nella classifica della combinata nordica. Ma il dominio non è più cosi incontrastato e sicuro come per 11 passato. I due tedeschi' Meergans e Burk, che 'si sono classificati. al secondo e al terzo posto, insieme al polacco Maruzarz, che ha vinto la prova di salto è che si è classificato quarto nella combinata, hanno contrastato fino all'ultimo la vittoria al norvegese. Se i fondisti Italiani, che si sono aggiudicati il miglior punteggio nella classifica del-fondo e che sarebbero particolarmente favoriti per questo genere di gare, curassero il salto, non vi è dubbio che avrebbero molte probabilità di affermarsi anche in questa specialità, che i nordici e i tedeschi dimostrano di tenere nella massima considerazione. Siamo sicuri che Nogler, che ha spiccate attitudini per il fondo e per.il salto, potrebbe prendere il posto di Severino Menardi. Qualche cosa di più che delle ottime promesse per la combinata sarebbero, inoltre, senza parlare d'altri, Giovanni Perenni e Maculotti. Il polacco Maruzarz malgrado le mediocri condizioni di visibilità, ha effettuato il salto più lungo della giornata, toccando, con un volo perfetto come stile e compostezza, i 74 metri. Si è preso il lusso di battere' il norvegese Sorensen, che non è certo più il saltatore che era nel 1936, quando stabiliva il record della pista olimpica con 84 metri. Grandi progressi hanno dimostrato di aver realizzato i tedeschi, con un Bader Toni e un Marx assolutamente sicuri e ben impostati stilisticamente. Abbiamo, però, riportata l'impressione che Bader, che. ha raggiunto complessivamente nella somma dei due salti la lunghezza di 05 metri, sia stato un po' favorito dai giudici nelle note di stile a danno di Marr, di Sollid e di Eisgruber, che hanno raggiunto tutti e tre i 98 metri. Di quest'ultimo saltatore è notevole la grande potenza e il lavoro in aria per tirarsi in avanti con le braccia in modo da allungare il salto più che gli è possibile. La gara dei bobs Degli otto • equipaggi che si sono lanciati giù per la celebre pista olimpica del Riesersee, che era stata accuratamente preparata e che si presentava in magnifiche condizioni, gli inglesi si sono dimostrati nettamente i migliori sin dalle prime pròve. Il folto pubblico che gremiva le tribune erette nei punti più difficili della pista e che era sopratutto ammassato intorno alla curva bavarese, la più im- fissionante e pericolosa, ha polito ammirare il perfetto sincronismo dei movimenti del corpo e degli spostamenti del peso del l'equipaggio inglese.. Gli uomini sembravano tutti uniti e compatti come un blocco di ghisa. Quando il bob entra in curva tutta la squadra deve buttarsi verso la pistacaricando il pattino interno, e al-3erendo il pattino estèrno, in o che possa alzarsi senza frenare,'slittando lateralmente sul ghiaccio. L'equipaggio deve cercare di' far salire il bob più in alto che gli è possibile, perchè più ssale e meno si perde in velocitàArrivati al centro della curvaquasi sul limite massimo del bor do, gli uomini devono buttarsi con tutto il peso del loro corpo sul Eattuto esterno, per discendere in asso. Il bob inglese, con una manovra tecnicamente perfetta, descrivendo un ampio giro armonioso, ha ripreso la rincorsa senza perdere affatto velocità. Invece gli americani in questa curva non sono riusciti a frenare spingendo sufficientemente il carico sul pattino esterno. Il bob ha continuato a Ldlire è ha urtato con un pattino contro l'orlo strapiombante della pista, che impedisce di volare fuori della curva. Immediatamente, persa la stabilita, il bob si è rovesciato, lasciando qualcuno molto malconcio. Spettacolo impressionante per un pubblico avido di emozioni! I tedeschi, che avevano nel popolare Kilian una guida espertissima, che .è stata due volte campione del mondo nel bob a quattro posti e una volta nel bob a due e che è stato terzo a S. Moritz e a Lake Placid, non sono riusciti a spuntarla contro gli inglesi, perchè la squadra era di recente formazione e non ancora ben affiatata,. Gli italiani che hanno preso parte alla gara, terminando onorevolmente al sesto posto, hanno sfoggiato sulla difficile pista del Riesersee sicurezza e regolarità in tutte' le prove Approfondendo la conoscenza della pista di gara 'con una lunga permanenza sul posto, crediamo che possano portarsi sulla linea dei migliòri. La discesa della Kreuzech La pista della Kreuzech o Meuner, ' dal npme dell' ex-campione germanico, vincitore del Kaudakar, che l'ha scoperta, ha dimostrato a sufficienza, con le numerose disgrazie a cui ha dato luogo negli anni passati e .sopratutto quest'anno, di essere troppo pericolosa, perchè continuamente veloce e ripidissima, anche nel'passaggi più difficili in mezzo al bosco. La pista è spesso ghiacciata nella parte inferiore del percorso per il gran numero di sciatori che la percorrono e per la cattiva qualità della.néve'. E' tutta un susseguirsi incalzante-di onde, che mettono a dura prova la stabilità del discesista, che è- costretto spesso a girare in uno spazio molto stretto. Se uno prende, per qualsiasi ragione, eccessiva velocità, come, è accaduto a Pass et, o se deve voltare sul ghiaccio, come è accaduto a Sertorelli. all'imbocco del canalino «Seelos Schluf» (giova ripetere che il nòstro campione non andava affatto.troppo forte quando è saltato fuori della pista, ' nel punto dove altri come' Voerndle, Lantschner, Nogler e Zanni èrano passati più velóci) rischia di essere sbalzato in mezzo agli alberi. Per queste ragioni è probabile che il percorso venga cambiato. Il Reichsportfuhrer Von Tschamer-Osten parlava di modificare il profilo troppo ripido della pista aggiungendo alcuni tratti di falsopiano, per dar modo ai concorrenti di riposarsi o, almeno, di riprendere fiato in qualche momento. Bisognerà, ad ogni modo, tener presente, per evitare nei limiti del possibile disgrazie, e per avere maggiori probabilità di riuscita nella ■ discesa della Kreuzech, che sarà conveniente inviare i corridori sul posto una quindicina di giorni prima della gara. Questa pista, che è una delle più difficili che si conoscano, richiede più di qualunque altra un allenamento graduale e una grande conoscenza prima che un discesista, sia pure di classe elevata, possa arrischiarsi a percorrerla in gara il più velocemente ' possibile. Nuova tecnica di discesa Una delle cose più interessanti che: abbiamo, avuto la fortuna di rilevare assistendo alle gare di Garmisch è l'orientamento Impresso allo stile di gara dai migliori discesisti tedeschi e austriaci, che possiamo oggi, sulla base dei ri- suacausssmssslectumladrAloslosmncinPLcpctNpdsectnlanczTimspgdlsserdgscdg.stm ultati ottenuti, considerare alla avanguardia della moderna tecnia di discesa. Sènza parlare addirittura di una rivoluzione nel campo del dicesismo, (nulla di nuovo sotto il sole) possiamo considerare di essere di fronte ad un perfezionamento di formule tecniche sorpassate e di. un decisivo indirizzo verso uno stile che tende a divenire empre più efficace ed incisivo. Saremo portati a dire che sono e ripide discese tipo Kreuzech, he abbondano a Garmisch, con utti quei passaggi obbligati in mezzo al bosco, che hanno creato a necessità nel campioni tedéschi di adattare la loro tecnica al terreno per poter.girare rapidamente. Anche nel segnare le piste di «slaom » sulle pendici del Gudlberg, si segue lo. stesso indirizzo, che vaorizza al massimo l'abilità dei discesisti tedeschi. Porte piccole, molto' vicine, su un pendio continuamente ripido, che costringe il corridore a girare continuamente n velocità. I tedeschi Baver Toni, Woerdle, Pertsch e gli austriaci Schwahl, Lantsehner e Kneissl, sono quelli che ci hanno maggiormente impressionato. Degli italiani quello che si avvicina di più alle caratteristiche stilistiche dei tedeschi è Nogler. Tutti questi atleti, che vanno per la maggiore, seguiti e imitati da un gran numero di ottimi discesisti tedeschi, tengono il corpo esageratamente proteso in avanti, come se volessero toccare la punta degli sci con la testa.' Anche nella fase finale e conclusiva dele voltate sono sempre molto in avanti per essere pronti a girare nuovamente senza allargare nelle curve, perchè la mancanza di spazio spesso non lo consentirebbe. Tenendo le ginocchia ben piegate, in modo da poter molleggiare al massimo, premono con tutto il peso del corpo sulla punta e sulla pianta del piede, per mantenere gli sci aderenti al terreno e impedir loro di « saltare » nelle ondulazioni della pista. Nessuna pressione sul tallone, per guidare gli sci. La guida viene effettuata esclusivamente con la metà anteriore, vale a dire con quella parte dèlio sci che si trova davanti alla ganascia dell'attacco. Girano quasi sulle punte dei pattini, scaricando le code del peso e sollevandole per effetto della trazione diagonale. . Quando le porte dello «slalom » sono molto vicine, come nel «pettine», o quando sono situate in modo da richiedere di voltare quasi ad angolo retto, il discesista scatta in avanti col corpo, tende le ginocchia con grande energia, girando con « cristiania » saltati. Nelle voltate le anche si muovono pochissimo e il lavoro è tutto di spalle. Quando, per esempio, lo sciatore deve girare a sinistra, porta la spalla destra in avanti come se volesse dare un pugno, imprimendo a tutto il corpo un movimento di rotazione energico ed efficacissimo. Siamo perfettamente d' avviso che non tutte le caratteristiche della nuova tecnica costituiscono novità in via assoluta. Ma è il complesso del sistema di discesa che abbiamo visto largamente adottato a Garmisch dai migliori, che è nuovo ed originale e che presenta del vantaggi quando si debba girare velocemente, in uno spazio ristretto. Bisogna riconoscere che il fatto di guidare con la mieta anteriore dello sci, anziché .con la pressione del peso sul tallone, come si insegna ancor oggi comunemente, costituisce un progresso tecnico di tale importanza da non poter essere assolutamente trascurato o ignorato. Le ripetute e meritate vittorie tedesche nella discesa e nello «slalom » consacrano l'eccellenza del nuovo sistema e ci indicano chiaramente, senza possibilità di dubbio, qual'è la via da seguire nel campo della tecnica di discesa più moderna e redditizia. Enrico Silvestri P1A