Missione di Gesuiti italiani bombardata dai cinesi a Pengpu

Missione di Gesuiti italiani bombardata dai cinesi a Pengpu Missione di Gesuiti italiani bombardata dai cinesi a Pengpu Gli edifici del Vicariato, sui quali sventolava la bandiera italiana, colpiti da undici bombe - Anche un convento di Orsoline danneggiato - Numerosi Padri col Vescovo colpiti ("DAL NOSTRO INVIATO) ' Sciangai, 12 febbraio. Sei aeroplani cinesi di costruzione russa hanno bombardato stamane, circa alle ore 10, i fabbricati del vicariato di Pengpu, sul quale sventolava una vistosa bandiera italiana. Pengpu, centro delle attuali operazioni è occupata dai nipponici. La missione gesuitica sorge presso la ferrovia Tien TsinPulcao e i suoi giardini fiancheggiano il binario. A.pachi chilometri dai fabbricati scorre l'ormai famoso fiume Huai, di cui i cinesi distrussero i ponti, ritirandosi. L'opera della Missione / cinesi, pur essendo pessimi bombardieri, non hanno potuto confondere la missione con un altro obbiettivo bellico. La stazione di Pengpu, distante un chilòmetro, è ormai un mucchio di macerie; le colonne nippòniche non si trovano nei dintorni del vicariato, avendo da più giorni superata là resistenza in tale zona. Oli scopi 'del bombardamento non si possono confóndere con quelli del combattimento. Tutti i missionari italiani, dislocati nei vicini centri di Fengyang, Wuhu, Seciou, ove hanno imperversato terribili combattimenti, sono restati al loro posto, dando altissimo esempio di fede e di eroismo. Oli apparecchi cinesi volavano in formazione di combattimento jd /tanno lanciato undici bombe sul recinto della missione e sul convento delle Orsoline. Dopo il lancio delle bombe, gli aerei cinesi sono scomparsi rapidamente. Le bombe hanno preso in pieno la missione, sede- del vescovo Cipriano Cassini, ligure, e del procuratore padre Biancolini. Fanno parte del Vicariato nel quale si trovano sei padri gesuiti e nove fratelli tra cui un novizio cinese, una chiesa parrochiale e una scuola media, e vi risiedono anche dieci suore orsoline del Sacro Cuore di Gesù di Parma, con una scuola per ragazze chiamata « Stella del mattino », e un ambulatorio. Diciassette « cristianità » raccoglievano diecimila .convertiti, tremila catecumeni, e la Chiesa cattolica allargava, annualmente la luce del Cristianesimo. Non si conosce ancora nè il nu mero e neppure i nomi delle vit Urne, fortunatamente assai minori che nelle prime notizie che ne davano ventinove. Ogni comunicazione è tagliata con Pengpu e si attende con impazienza l'arrivo delle lettere per via fluviale o or- dinaria. Corre insistentemente vo- ce, però, che lo stesso vescoiìo Cipriano Cassini sia rimasto ferito. Mons. Cassini Come si ricorderà, Pengpu era stata occupata pochi giorni fa da reparti di fanteria giapponese; essa, non era, quindi, ancora'attrezzata perfettamente con batterie antiaeree e collegamenti con i campi d'aviazione. La sola difesa contro l'incursione di stamane, è stata, perciò, rappresentata dalle mitragliatrici e da colpi di fucile sparati dai giapponesi. Pengpu si trova fra il Fiume Giallo e lo Yang-Tse, quasi a mezza strada dal punto nel quale la ferrovia attraversa i due fiumi. La città propriamente detta è capoluogo di una delle più grosse, e popolose Provincie cinesi e conta centocinquantamila anime. Il territorio della missione ha una vastità pari a quella di Piemonte e Liguria messi insieme. Dato lo sviluppo preso dalle Afissioni e l'incremento verificatosi in questi ultimi tempi, la Chiesa stabili che Pengpu fosse sede di Vicariato apostolico, cui presiede mons. Cipriano Cassini, che nella piccola chiesa — in funzione di cattedrale — fu consacrato il giorno 11 aprile 1937. La figura di mons. Cassini è notissima in Italia e particolarmente a Torino. Egli è nato a Perinaldo di Ventimiglia nel 1894 e fin da ragazzo si recò a Torino, entrando nella Compagnia di Gesù nel 1911. Egli ha compiuto suoi studi a Chieri ed è stato ordinato sacerdote a Torino nel 1926. Poco dopo, nel 1928 egli partiva per le Missioni della Cina e assegnato quindi aXla 'Provincia Torinese di Pengpu, ni espletava opera attivissima, organizzando villaggi e centri di attività, scuole, infermerie ed ospedali, sicché verso la fine del 1936 il Papa deliberava di eleggerlo Vescovo assegnandogli il Vicariato campo della sua fruttuosa attività. Tra i Padri Gesuiti che si trovano in questo periodo a'Pengpu, sono, secondo le prime informazioni, il Padre Martignone, il Padre Biancolini, il Padre Gherzi, il Padre Rovella, il Padre Dutto, U Padre Sacchettini ed altri. Due altri, dei quali risulta il nome, sono il Padre Barmaverain e il J°adre Marchesa. I due 'Padri più giovani e più di recente arrivati a Pengpu, sono gli studenti Giuseppe Saggioro e Natale Sobrero, che erano partiti da Venezia il 2 settembre del 1937 ed arrivati perciò da poche settimane. Ernesto Quadrone 1 cinesi accusano gli aviatori russi Sciangai, 12 febbraio. / cinesi cercano di togliersi ogni responsabilità sull'incidente di Pengpu, affermando che gli aeroplani non volevano bombardare la Missióne, ma soltanto la ferrovia, e che d'altra parte gli aviatori non erano cinesi, ma stranieri venuti ad aiutare la Cina. Esiste infatti nella zona delle operazioni una legione straniera, recentemente costituita e composta sopratutto da russi. I cinesi annunciano inoltre che una ditta inglese ha fornito or sono due giorni alla Cina 250 aero plani, che verranno trasportati da Hong-Kong ad Hankoui. Questi apparecchi non sono, che l'avanguardia di una fornitura assai più considerevole. Il vivo dolore alla Curia Generalizia Roma, 12 febbraio. (G.C. ). La notizia del bombardamento cinese sulla missione dei gesuiti italiani a Pengpu ha profondamente addolorato gli ambienti di i Propaganda Fide > e la Curia generalizia della Compagnia di Gesù. Al Segretariato per le Missioni della Compagnia le ultime notizie ricevute risalgono a circa un mese fa perchè le comunicazioni sono diventate difficili. Stamane, non.appena avuta la triste notizia, il segretariato ha subito telegrafato chiedendo ulteriori informazioni, ma' in giornata ha appreso che le linee telegrafiche sono interrotte e che il dispaccio non giungerà a destinazione perchè fermato a Hong Kong. Tanto a « Propaganda » quanto alla Curia generalizia si spera ancora che le prime informazioni non siano del tutto esatte, almeno per il numero dei missionari che risulterebbero feriti. Si crede che 1 missionari siano caduti vittime delle bombe cinesi nell'atto stesso in 'cui, incuranti della propria personale incolumità, si affaccendavano a prestare opera di soccorso al feriti affluiti alla sede della Missione. erqstcnCnzt La stelletta indica la regione in dei Gesuiti Italiani cui si trovava di Peng Pu. la missione