CATASTROFE AVIATORIA presso Marsiglia

CATASTROFE AVIATORIA presso Marsiglia CATASTROFE AVIATORIA presso Marsiglia Quadrimotore postale che urta contro una diga decollando e si fracassa incendiandosi - Otto morti e sei feriti Parigi, 9 febbraio. Un terribile accidente si è prodotto stamani all'aeroporto di Marignano, presso Marsiglia, il cui tragico bilancio è di otto morti e sei feriti di cui uno in stato grave. Verso le 7,30 i meccanici dell'in. Air France » si affaccendavano attorno ad un idroplano della linea Marsiglia-Ajaccio-Tunisi, che stava per spiccare il volo. L'apparecchio era uno di quelli utilizzati normalmente sulla linea, cioè un quadrimotore. Disponendo l'aeroporto di un piano inclinato, l'apparecchio fu collocato su di un cari-elio speciale ed i meccanici si disposero a mettere in marcia i motori quando l'apparecchio sì trovava ancora a terra. Nel frattempo l'eqtiipaggio ed i passeggeri prendevano posto sul quadrimotore. Vi erano nove passeggeri: i coniugi Emin, i coniugi Lecourt ed i signori Walbaum Rodrigo, Langlois e Yana che si recavano a Tunisi, nonché il signor Guasson che doveva sbarcare ad Ajaccio. I membri dell'equipaggio erano in numero di cinque: il capo pilota Burella, il secondo pilota Parizot che stava per compiere un volo di allenamento, il marconista Maury nonché il meccanico Le Stradic con Barmann Joubert. Quando i motori ebbero raggiunto il loro regime, venne dato l'ordine di partenza. Il carrello discese sul piano inclinato e quasi subito l'apparecchio si pose a galleggiare regolarmente. Una folta nebbia si estendeva su tutta la regione, -cosicché non si distingueva neppure la diga situata a 500-600 metri dalla costa, pa rottela alla riva. Il pilota mise pieno gas e l'idrovolante, lanciato a tutta velocità cominciò a sollevarsi dall'acqua. Fu allora che la catastrofe si produsse. L'idroplano si diresse verso la diga, che il pilota credette senza dubbio di poter sorpassare senza inciampi. Con un gesto rapidissimo egli fece impennare l'apparecchio, ma non potè, tuttavia, evitare l'irrimediabile. L'idrovolante andò ad urtare con estrema violenza contro la diga. Una parte dei rottami affondò nelle acque, il resto si incendiò. Dalla riva non. si era veduto che un chiarore improvviso, seguito dal rumore prodotto dall'urto. Ma siccome ad ogni partenza o ad ogni arrivo di idrovolanti una « vedetta » veloce incrocia nei pa raggi, i passeggeri dell'imbarcazione che avevano assistito all'accidente giunsero immediatamente sul luogo del disastro, riuscendo a soccorrere e a salvare sei persone: i coniugi Emin, i signori Guasson e Walbaum, il secondo pilota Parizot e il cameriere Jouber, Tutti erano più o meno gravemente feriti o ustionati e dopo avere rice¬ vvMstrpattftsvBssdrgdsVigill vuto le prime cure all'infermeria venivano ricoverati all'ospedale di Marsiglia. Per le altre otto persone ogni soccorso era inutile: esse erano tutte perite. La tragica notizia, diffusasi, con rapidità fulminea a Marsiglia, ha prodotto enorme emozione. Coti una certa apprensione si è assistito, mezz'ora dopo, alla partenza di un idrovolante che sostituiva l'apparecchio perduto. Il Ministro dell'Aria, appena informato della catastrofe, ha inviato sul posto il capo aggiunto del suo gabinetto e il direttore dell'aviazione civile che sono partiti dal Bourget alle 11,15 con l'apparecchio di linea. n pilota essendo rimasto ucciso, le cause dell'accidente non hanno potuto essere stabilite.- Si ha però la persuasione che la nebbia che scendeva fino al livello dell'acqua ha nascosto al pilota la diga in co struzione. Un testimonio che. si trovava presso il buffet dell'aero porto quando l'idrovolante di Tu nisi ha decollato dallo stagno, ha dichiarato che i motori giravano regolarmente. Egli ha seguito con gli occhi l'apparecchio che sembrò deviare leggermente verso la de stra. Improvvisamente udì una Violenta esplosione e nello stesso istante vide fiamme enormi sprigionarsi dall'estremità del molo in costruzione. Egli corse fino al luogo della catastrofe. L'idrovo laute, la citi chiglia era spaccata, affondava lentamente nell'acqua. Una donna, la signora Lecour, con i capelli in fiamme uscì dall'apparecchio e cadde in mare. Il barman Joubert, malgrado le ferite riportate, riuscì ad aprire la botola e ad aiutare i quattro passeggeri ancora in vita a sgombrare la cabina in fiamme. I RESTI DELL'AEREO MARSIGLIA-TUNISI che decollando nella nebbia si è fracassato contro la diga di Marignano. (.Telefoto).

Persone citate: Barmann Joubert, Bourget, Emin, Joubert, Langlois, Walbaum, Walbaum Rodrigo

Luoghi citati: Ajaccio, Marsiglia, Parigi, Tunisi