I colloqui di Grandi al Foreign Office di Leo Rea

I colloqui di Grandi al Foreign Office I colloqui di Grandi al Foreign Office Un'altra giornata di intensa attività diplomatica Londra, 8 febbraio. Altra giornata di intensa attività diplomatica: il' conte Grandi ha avuto due colloqui al ministero degli esteri, uno con sir Alexander Cadogan, nuovo segretario permanente al Foreign Office, l'altro con. lord Plymouth. Entrambe le conversazioni sono questa sera largamente' commentate nei circoli diplomatici e giornalistici. Particolare importanza si annette alla prima di esse che viene messa in relazione col lavoro diplomatico di preparazione delle tanto lungamente rinviate conversazioni italo - britanniche; domani poi l'Ambasciatore avrà un altro colloquio con Eden.' Iniziativa nettamente inglese Parallelamente a questa senza dubbio intensa attività diplomatica, la giornata odierna è stata abbastanza -sapientemente sfruttata dalla stampa sul terreno politico. Tutti i giornali hanno stampato in proposito molte notizie e molte informazioni, ma tra esse poche sonò verosimili e tutte mirano a tirare l'acqua al mulino di Downing Street, ' cercando di centrare il fatto del giorno sulla possibilità che il comitato di non intervento riesca a risolvere i nodi che Maiski e soci hanno fatto venire al pettine di lord Plymouth, e in secondo luogo a fare tutt'uno dei problemi che hanno mantenuto dal 1935 in poi.anormali le relazioni tra Italia e Inghilterra, e di conseguenza a trovare o meglio cercare una soluzione unica di essi. Del fatto e dell'idea che il riconoscimento della sovranità italiana sull'Abissinia, per esempio, è un problema che va trattato indipendentemente, da quello del Me-'' diterraneo o della propaganda per radio, non c'è alcun cenno. Di nuovo nell'atteggiamento di questa stampa c'è tuttavia da rilevare che oggi c'è qualche ammissione di un fatto preciso: che l'iniziativa di quello che si sta facendo o tentando di fare è completamente londinese. Da notare inoltre che i giornali di qui non parlano più della cosi detta propaganda antibritannica della stazione di Bari, o se ne parlano, ne parlano quasi favorévolmente, come si vedrà più sotto nella breve rivista della stampa. Oramai tutti i giornali inglesi si sono messi in linea e hanno dato ai propri lettori le informazioni pubblicate dal Sunday Times di domenica e. dal Daily Telegraph di ieri. Oggi il Daily Herald, il Times, il Manchester Guardian e il Daily Express (uno per colore) si sono decisi a stampare tali informazioni. Questi quattro giornali, sia pure in misura e per ragioni diverse, impostano la questione come fa comodo a loro. Quello che le spara più grosse .è il Daily Express, un giornale che per quanto in fatto di tiratura sia un peso massimo, il valore della sua poli' tica è calcolato leggermente infe' .riore a quello di un peso minimo. E' un giornale che si vanta e si preoccupa di arrivare sempre primo con notizie e informazioni — vere o sballate che siano non im porta — e se qualche volta, come in questo caso, è preceduto da qualche altro giornale, allora ci si arrabbia e per rimediare al buco editoriale (e amministrativo) mette dei rappezzi politici che sono dieci volte peggiori del danno. E come il Daily Express fanno i giornali della sera — segnatamen te (lo Star — ma anche in questo caso si tratta di fattori editoriali e amministrativi piuttosto che politici; i giornali della sera debbono dare al pubblico della roba sensazionale; chi stampa più colonne di tale roba vende' di più, chi vende di più incassa più sterline dalla pubblicità. Le conversazioni continuano Gli altri giornali, in forma ancora più chiara che ' nei giorni scorsi, continuano ad esprimere il compiacimento per l'adesione italiana alle proposte britanniche per il servizio di pattuglie nel Mediterraneo, e da questo spunto, richiamandosi ai colloqui avuti dall'ambasciatore Grandi col ministro Eden venerdì e sabato, si occupano diffusamente della possibilità che si avviino finalmente le conversazioni italo-inglesiLa Yorkshire Post scrive che il colloquio annunciato per domani fra Grandi ed Eden dovrebbe fornire occasione di chiarire la situazione e rendere possibile un miglioramento generale delle relazioni italo-inglesi. A questa informazione il giornale' fa seguire la seguente nota: «L'ambasciatore Grandi ha avuto due lunghe conversazioni col segretario agli esteri durante la fine di settimana. Si è potuto sapere che durante tali colloqui non sono state discusse soltanto le questioni inerenti alla Spagna e al Mediterraneo, ma sono stati esaminati e discussi tutti gli altri argomenti che formano parte decomplesso delle relazioni fra i due • Paesi. Si ritiene che tali conversazioni possano offrire un punto di partenza per un sostanziale e generale miglioramento delle relazioni fra Italia e Gran Bretagna ». Parlando di quella che era stata qui definita la «guerra della radio», il giornale più oltre scrive che a Londra si considera ora che le diffusioni da Bari si sono da qualche tempo in qua attenuate. E conclude dicendo che dopo la pronta adesione dell'Italia alle proposte inglesi per l'indurimento degli accordi di Nyon-Parigi e in previsione di un'intesa del cpmitato di non intervento, sia possibile tra breve dar vita a quelle / ' conversazioni previste nello scambio di messaggi Mussolinl-Chamberlain. Il collaboratore diplomatico del Manchester Guardian, dopo aver dato notizia che il conte Grandi ha avuto due lunghe conversazioni col ministro Eden alla fine della settimana scorsa, e dopo aver detto la soddisfazione per la pronta, accettazione italiana delle proposte inglesi per le pattuglie navali, scrive: « Vi sono ora speranze che quelle conversazioni, che avrebbero dovuto iniziarsi dopo la firma del gentlemen's agreement, possano aver luogo invece ora>. E dopo aver espresso la speranza che si riesca a concludere qualche cosa alla prossima riunione del Comitato di non intervento (riunione che però non avrà luogo, come si era detto, questo venerdì) scrive: « A Londra si ritiene molto desiderabile che la tensione italoinglese abbia fine giacché essa tiene immobilizzati, per la Gran Bretagna, navi, aeroplani e uomini che sarebbero Invece necessari altrove ». Anche il redattore diplomatico del Daily Mail scrìve: «I negoziati ufficiali e amichevoli fra l'Italia e la Gran Bretagna, possono cominciare da un momento all'altro: ciò' è il risultato della pronta collaborazione italiana al rafforzamento degli accordi di Nyon ». Infine il Ttt?ies, in un editoriale scrive che « quando l'Italia nello scorso autunno aderì a partecipare al servizio di pattuglie navali nel Mediterraneo, tale decisione fece nascere la speranza che anche in altri campi si potesse iniziare una collaborazione diretta a diminuire la frizione internazionale e a ridurre il pericolo che il conflitto spagnolo uscisse dalla penisola iberica. « Tale speranza — dice il giornale — è oggidi ravvivata dal pronto modo con cui l'Italia ha dato la sua adesione alla azione britannica. Il fatto che l'Italia ha riconosciuto tanto prontamente lo interesse comune di una collaborazione difensiva nel Mediterràneo, è stato molto apprezzato in' questo Paese dove si è onestamente convinti che l'Italia e l'Inghilterra hanno molti interessi in comune e che tali interessi hanno tutto da guadagnare da una mutua -colla □orazione ». Leo Rea

Persone citate: Alexander Cadogan, Chamberlain