GIMMA LA ROSSA di Angelo Appiotti

GIMMA LA ROSSA LE SCONOSCIUTE REGIONI DELL'OVEST GIMMA LA ROSSA La terra promessa - Oro e diamanti in enorme quantità nella zona del fiume Zulumamù? Due milioni di ettari di foresta (DAL NOSTRO INVIATO) GlMIMA, -gennaio. Una sinfonia di rosso e di verde. Il verde cupo della foresta che ci ha seguiti da Abeba a queste regioni dell'Ovest per centinaia di chilometri con la sua distesa immensa, impenetrabile; paurosa di alberi alti come campanili, enormi come le colonne di una cattedrale; il rosso infuocato della terra sgombra, il rosso ardente, sanguigno, abbacinante delle piste serpeggianti nel bosco come arterie vive nel corpo limano. Così ci è apparsa Gimma giungendo dall'alto alle sue tende e alle sue capanne di bambù; una visione di sogno, un mare di verde solcato da torrenti di brace; tutto quasi irreale, tutto soffuso in questa terra e fra questi uomini che appena conosciamo di una atmosfera di leggenda. L'areoplano si era fermato sul piccolo campo ove l'erba è alta come per una falciatura imminente e l'Africa ci ha immediatamente preio nel suo abbraccio da cui il nostro cuore non potrà sciogliersi più; l'Africa vera, non l'Africa artefatta delle città costiere coi suoi alberghi di lusso e le .piccole false cose della nostra vita lontana; l'Africa con le nomadi tende e le capanne di fango; coi bimbi nudi in fuga come belvette nere fra i cespugli della giungla che s'arresta sulla soglia del tucul e riprende subito dopo con l'intrico delle liane e le scimmie pendute come orologi a dondolo dai contorti bracci degli alberi; l'Africa austera solenne severa che non concede tenui sentimenti, che si farà amare o odiare ma che comunque rimarrà nella tua memoria in un ricordo incancellabile. Gimma, il primo lembo" di questo paese che noi abbiamo di un subito amato come una cosa nostra, come una creatura di cui da anni si conosca la voce e si intuisca il passo oltre i confini del tempo e dello spazio; una terra ubriaca di bellezza, che profuma ■ dai suoi legni preziosi e dai suoi fiori malati come un incensiere, che ha per ogni sua foglia una tonalità, per ogni sua parvenza una fisio nomia, per ogni sua donna uno sguardo di lusinga trapelante dal l'occhio nero aperto come una luce fra le ciglia mobili e lunghe. Fascino • Gimma, altro di te non vorremmo dire che questo; del tuo fasci no che noi abbiamo subito come un tormento tanto è vivo e profondo; del tuo verde, del tuo oceano di verde, di questa barriera insuperata di fronde che ti cinge, ti soffoca, ti domina in un imperio cosi assoluto da annullare ogni tua personalità, da diventare te; della tua vita rude, della esistenza che tu imponi agli uomini che si sono sul loro cammino soffermati in questa terrà primitiva e sotto la volta dei tuoi sicomòri hanno elevato gli effimeri padiglioni delle loro tende.- Ci sia perdonato tanto fervore di parole; questo volevamo evitare, qui giunti a conoscere di questo paese la meno romantica delle fisionomie, quello che produce e quello che non produce, il grano che prorompe dai suoi solchi, l'oro che affiora tra le sue sabbie, il legno che si addensa a miliardi di metri cubi nelle sue foreste, il platino che serpeggia nei freddi filoni delle sue sconosciute montagne; ma il cuore ha vinto sulla volontà, il sentimento ha sconfitto la ragione. S questo linguaggio da innamorati veramente come una parola d'amore ci è fiorito spontaneo sulle labbra; tanto bella, Gimma, ci sei apparsa quando siamo balzati dalla stretta carlinga sull'erba delle tue praterìe che il vento caldo del sud piegava in dolci ondeggiamenti e due struzzi goffi e superbi protendevano fra gli steli il lungo collo glabro verso il loro immenso compagno, già immoto sul¬ e e e e o o i ; , a i i a l ¬ le grosse ruote. Ci hai accolto così, con volto di poesia; e con spirito di poesia ci hai accompagnato in queste prime ore tue. Il grande dono Tutta la tua realtà è poesia. Questo dono, che è privilegio delle terre elette, tu, Gimma, subito hai condiviso con noi al primo contatto con uno degli uomini più rappresentativi del tuo governo. Sentite, al sesto parallelo, al trentacinquesimo meridiano nella zona del fiume Zulumamù, nella regione che lar carta al milione dell'Istituto Geografico Militare pone nel settimo quadrante, foglio di Magi, gli ingegneri d'una grande società mineraria italiana hanno in questi giorni, non so, ieri, ier l'al'ro, dieci giorni fa, accertato, stabilito enormi giacimenti d'oro e di diamanti. Non ha questa breve Marna notizia i motivi lirici d'una strofa f Sembra che questi primi accertamenti, condotti con intransigente serietà e con vastissimi mezzi tecnici da -uno dei gruppi industriali più noti e potenti d'Europa, abbiano dato risultati sbalorditivi. Ci siamo corazzati volutamente di scetticismo mettendo piede a Massaua qualche mese fa, diretti alla conoscenza esatta di quest'immenso paese che Mussolini ha donato all'Italia; e il lettore che ci ha seguiti nei nostri articoli questo certamente ha compreso, qualche volta forse non approvato. Abbiamo voluto bandire sin dall'inizio dai nòstri scritti ogni facile ottimismo, ci Siam fatti critici oltre ogni evidenza; tanto ci faceva e ci fa orrore l'asserire verità non dimostrate, il trarre in inganno senza nessun giustificato motivo — e motivi a ciò non esistono mai — i tanti degni italiani che leggono questo foglio. Ma oggi il nostro linguaggio muia, anche noi siamo presi dalla più lieta speranza. Non possiamo, mentre scriviamo, dire di più e meglio; ma presto, siamo certi, ciò che asseriamo sarà convalidato da ben altre voci e di ben altra autorità. Tuttavia noi amiamo pensare che questo sia il dono, il primo dono, a "noi offerto da questa terra bella e ferace; che essa abbia voluto accoglierci con una buona grande novella, noi qui soli estranei di questo mondo lontano eleggendo a partecipi del memorabile evento. Per cid vogliamo bene a Gimma che abbiamo; conosciuto poche ore fa e che sentiamo già nostra e vicina al nostro cuore. Gente àrnica Piccola cosa il nostro cuore, anche se immenso, di fronte a questa terra! Trecentottanta mila chilometri quadrati, grande cioè più che l'Italia; due milioni d'ettari di foresta, oltre due milioni di abitanti. Nei governo dei Galla Sidamo si cammina con queste cifre. Si calcola tutto al centomila, al milione, tutto ha proporzioni gigantesche, tutto è enorme. E' la regione più bella, più fertile, più ricca dell'Impero. E" anche fra le più buone, poiché la sua gente, che ha tradizioni guerriere formidabili, ci ha accolto e ci riguarda con cuore aperto, è lieta, dopo decenni di barbarie e di vassallaggio abissino, del nostro dominio. Dal giorno in cui la colonna Princivalle e la Divisione Geloso, l'eroico generale che può dire, come Ce¬ o n i e a i i a i o e o e i e — o o o n e o n e a a e a o à a ù i . l a ù a , a o l o ¬ sare delle Gallie, d'aver conquistato questo paese con la punta della sua spada, misero qui piede e stabilirono in Gimma il governo dei Galla Sidama, pochi colpi di fucile, se non agli elefanti e ai leopardi, furono sparati. Se pensiamo che le nostre forze, nella quasi, totalità formate da truppe di colore, che presidiano questa regione, vasta, abbiavi detto, più che l'Italia, non arrivano ai trentamila uomini, bisogna ammettere che le popolazioni ci siano profondamente amiche per permetterci di vivere in tanta beata serenità; e ciò in un paese che manca quasi totalmente di strade, che ha poche centinaia di chilometri di pista percorribile in auto. Si va in auto da Addis Abeba a Gimma e da Gimma a Bonga; in auto si va sino ad Agarò e a Cossa; ed è tutto. Per raggiungere Lekempti e Gambela via terra bisognerà fare il giro di Addis Abeba; a Gore, a Magi, ai Grandi Laghi si arriva, Dio volendo, soltanto a dorso di cammello. Naturalmente dappertutto in aereo, poiché ogni località di un certo rilievo demografico economico o militare ha il suo piccolo o grande campo di aviazione. Ma, è noto, un paese non si tiene con i trimotori, nessun aeroplano renderà possibile la vita a residenti e a presidi di venti uomini attendati a decine di giornate di cammino dalla capitale quando le popolazioni non siano amiche e solidali. Il panorama politico del Galla Sidama è colorito di rosa, nessuna preoccupazione, nessun pensiero per ciò che riguarda la sicurezza. Qualche brigantello anche qui c'è, ma in fondo è brava gante che fa razzia di bestiame e magari scanna l'indigeno che non vuol saperne d'esser derubato; ma questo fa per secolari abitudini di tribù e non spara mai allo zaptiè che viene ad arrestarlo. A chiamare ribelli questi disgraziati che ginocano con la Carabina per levarsi la ■fame ci va la malafede di certi giornali stranieri. Da questa gente non sorgerà mai un ribelle, felice com'è che siamo giunti noi a toglierla dall' odiatissimo dominio amara. Panorama Si sa come son andate le cose nel passato. Questa regione fu asservita da Menelik nella famosa marcia di conquista di quaranta anni fa. Eran terre che facevan gola a tutti gli abissini per la loro fertilità e per le loro donne. Conquistato il paese l'imperatore vi lasciò molti soldati e obbligò ogni famiglia galla a mantenerne uno; metodo spiccio che risolveva in un batter d'occhio molti problemi ma che non andò a genio a queste popolazioni; le quali cominciarono à massacrare quanti più amara potevano, confortandoli nel gran viaggio con quella operazione che conosciamo. Menelik e i successori alla loro volta massacrarono, e si andò avanti così per quarant'anni, massacra tu che massacro anch'io. Nel contempo i negus qui prelevarono le loro schiave più belle, il bestiame più florido, le messi più opime; da qui trassero i mezzi per le loro baldorie e il pane per il loro esercito. E' facile da questo capire come i Galla abbiano visto giungere le nostre truppe come una liberazione fpnsdppmc e ci siano oggi sinceramente fe deli. • Il panorama religioso è un tantino più aggrovigliato : vi sono, in gran maggioranza, mussulmani, vi sono copti e infinite tribù pagane. Ma nessuna religione ha mai fatto qui vittime. In tutta l'Etiopia c'è in sede religiosa una infinita tolleranza, ognuno segue il suo rito non credendo a quello degli altri, poco credendo anche al proprio. Si vive e si (ascia vivere per quanto riguarda il tempio la moschea o l'ara pagana che sorge come un mistero d'altri tempi nella foresta millenaria; e, tutto considerato, è saviissima cosa. Motivi per scannarsi ce ne son stati già troppi sino ad oggi e non si è sentito il bisogno di aggiungere anche.quello religioso. Il panorama economico. L'abbiamo lasciato per ultimo appunto perchè è il più importante, il più vasto, il più complesso; perchè questo articolo non è che una premessa a quelli, di schietto carattere economico, che seguiranno e nei quali ci proporremo di esaminare, sin dove ci sosterranno le nostre forze e ci accompagneranno notizie sicure, sotto il punto di vista agricolo forestale minerario, le tre grandi faccie della produzione della terra galla sidama. L'impresa è ardua e nessuno può oggi condurla compiutamente a termine. Perchè vastissime zone di questo territorio sono tuttavia ineT splorate e di quelle esplorate non conosciamo il sicuro rendimento; perchè l'oro il ferro il platino il rame il carbone e, oggi, diciamo anche i diamanti, son nascosti nel seno di montagne lontane come un miraggio e oi vorran decenni a tirarli fuori; perchè attorno al problema della colonizzazione camminano questioni assai gravi dalle quali non possiamo astrarre se vorremo giungere a resultati durevoli, da quella della mano d'opera nazionale e indigena, a quella sanitaria che non riguarda soltanto, gli uomini ma anche il bestiame, dalla possibilità di imìnissione di vaste masse italiane che non turbino l'equilibrio economico locale alla attrezzatura industriale adeguata al compito che ci proponiamo di assolvere. E' una impresa che fa tremar le vene e i polsi. Cercheremo di condurla a termine sopratutto con onestà. Angelo Appiotti dFselclfcrfifbadArfisaprglblmdtl[EtqAtbqsdsniidhsdmzt1pcLatcnlitcssaznlss S. E. IL GEN. GELOSO, Governatore del Galla Sidama. LA VIA PRINCIPALE DJ GIMMA, dall'Ingresso della villetta vlcereale. La citta sorge In un avvicendarsi continuo di cantièri, nel trascorrere degli automezzi, In un fervore generale di vita.

Persone citate: Cossa, Gallie, Mussolini, Princivalle