DIETRO LO SCHERMO

DIETRO LO SCHERMO DIETRO LO SCHERMO Vita di un Istituto - L'Enciclopedia del cinema • Gershwin scolaro - Ripresa del cinema tedesco - Bel Ami, la Sand e De Musset Con a SIuto Internazionale del Cinema Educativo, ha nella sua sede romana concluso la sua. esistenza. Sorto, ai suoi inizi, come emanaione — almeno statutaria — ginevrina, rapidamente era giunto a una sua vita autonoma, collegaa a Ginevra da fili sempre piìi enui; presa però la decisione, dal Governo italiano, di abbandonare a Società delle Nazioni, era inevitabile che l'Istituto cessasse la ua vita. In realtà l'Istituto aveva rmai compiutoti suo ciclo. Quando sorse, l'importanza del cinema come mezzo educativo era da moli ignorata, da ■moltissimi misconosciuta; e l'azione dell'istituto, diretto con animoso fervore da Luciano De Feo, fu sùbito di propaganda generica da un lato, e di un'azione precisa e concreta dal'altro. Data la complessità d'una materia. continuamente in via di sviluppo e di trasformazione, sarebbe stato assurdo subordinare quella propaganda è quell'azione a un soia organo centrale. Ed ecco allora, per impulso dell'Istituto stesso, costituirsi in dodici Nazioni enti nazionali, collegati all'Ente centrale da norme precise; negli altri Paesi, creata una fitta rete di comitati nazionali, con varie organizzazioni per il film scientifico', igienico, agricolo, ecc.; assunta l'organizzazione (193S-1934) delle due prime Biennali Internazionali del Cinema al Udo; molte pubblicazioni, fiancheggiate' da una rivista; «jn congresso, nel 19$k, che fu come una grande parata .delle migliòri energie che al l'appassionante problema s'erano dedicate nei varii Paesi; promossa e attuata una convenzione do ganale che rendesse più spedito il cammino al film educativo attraverso le frontiere; azioni per disciplinare e indirizzare la scelta del formato più razionale, fra varii formati minori; iniziato e sviluppato uno schedario centrale di tutta la cinematografia didattica; promossi proiezioni e scambi innumerevoli. Così, quasi ormai in ogni Nazione, t ^problemi dall'Istituto proposti e dibattuti, sono diventati di comune dominio nel campo dell'insegnamento; età ormai ora di sostituire alle troppo vaste e sotto molti aspetti dannose intese collettive gli accordi diretti fra Stato e Stato, per un maggiore incremento delle singole cinematografie educative. Ma se l'opera ampia e molteplice dell'Istituto, creazione italiana, retta e servita da uomini e da mezzi italiani, lascia frutti innegabili, ora che l'Istituto ha chiuso i suoi battenti' ne prosegue però l'impresa pia significativa, ponderosa e difficile: l'Enciclopedia del cinema. I lavori di preparazione e di.raccolta, dei quali in diversa riprese furono informati i lettóri, sono durati esattamente quattro anni. Decine e decine di collaboratori, scelti e sollecitati in ogni Paese, hanno saputo radunare, disciplinare, sintetizzare V enorme, nuovissima materia. Non vi è regista-degno di questo nome, o attore, o produttore, o scrittore, o film, o dato storico, o procedimento tecnico, che"nell'Enciclopedia non avrà la sua « voce », informatissima e aggiornata. E' un'impresa alla quale poteva accingersi soltanto un uomo ■ dall'entusiasmo e dall'attività inesauribili d'un Luciano De Feo. Tutte le enciclopedie, generali o parziali, hanno, ai loro inizi, peri compilatori, un innegabile duplice vantaggio: le preesistenti enciclopedie, e fonti facilmente reperibili e raffrontabili. Per il oìnema il terreno,era quello d'una foresta vergine; e, tanto per averne gli indispensabili punti di orientamento, li si dovette creare creandone una sistematica. La materia stessa, suddivisa nelle sue branchie fondamentali, minacciava poi di debordare a,ogni nuova voce, tanto incalzanti e talvolta catastrofici (come estensione) ne erano' gli sviluppi. La più grande difficoltà per un'opera del genere, era quella di trovare delle proporzioni accettabili: non striminzite da sommario repertorio, e non ospitali al punto da trasformarsi in quelle di un misericordioso, sconfinato zibaldone. Quattro volumi ospiteranno l'opera completa, con centinaia d'illustrazioni; primi due vedranno entro l'anno la luce. Si è Iniziata la lavorazione di Totò N. e (titolo provvisorio), per conto della «Titanus Film».agli studi della Farnesina. Il soggetto è di Campanile, la sceneggiatura di Gaetano Campanile Mancini Margadonna e Bragaglia, regista Carlo Ludovico Bragaglia. Fra glInterpreti, Antonio de Curtis (To tò), Luisa Ferida, Ll'ly Hand, Ca listo Beltramo; bozzetti di Gasto ne Medln e Nino Macarones. — Il fu Mattia Pascal continua con ò l e a , o i , o a e i . o successo la serie delle sue apparizioni all'estero; l'ultima è stata al « Cinema de Paris », a New York, con accoglienze assai favorevoli. — Sta per iniziarsi la lavorazione de L'argine, dal dramma di Rino Alessi. Regia di Corrado D'Errico, bozzetti di. Gerardo Cinti, fotografia di VacTav Vich. Tra gli interpreti, Luisa Ferida, Gino Cervi, Rubi Dalma, Olga Capri, Luigi Al mirante, Gemma Bolognesi; musiche di Balilla Pratella, esterni in Romagna: — Sta pure per entrare in cantiere Hanno rapito un uomo, dà un soggetto di Alessandro De. Stefani, regia* di Gennaro Righelli, con Vittorio De Sica e Maria Denis. — La stampa cinematografica italiana conta da oggi un nuovo settimanale, Film, diretto da Mino Deletti, edito dal Tummlnelli, Nel primo numero, un articolo di Vittorio Mussolini, « Anno nuovo vita nuova », una confidenza di Ugo Ojettl, le prime risposte di Maurois a un referendum sulla critica, la prima pun- tata del « servizio » di Mino Dolerti inviato speciale al seguito della lavorazione di Luciano Serra pilota, profili d'attori e d'attrici, e rassegne settimanali di cinema, radio e teatro. Con la scomparsa di Gershwin il film musicale americano ha perduto uno dei suoi pi& brillanti collaboratori. Il binomio GershvoinTVfciteman trionfò cori II re dejazz; e » diritti d'autore di «A rhapsody in blue », riprodotta nefilm, salirono per Gershwin a cin quantamila dollari. Era un uomo timido e meticoloso, incurante depropri affari; quei cinquantamila dollari li dovette all'intervento desuo legale,- da lui non sollecitatoe quando li ebbe incassati dichiarò che gli sarebbe.stato assai gravoso scrivere musica su commissione, e soprattutto per film. Naturalmente dovette presto venimeno alle sue affermazioni, con l'albo di motivi per Shall we dance; e quando venne a mancare lasciò incompiuto un tentativo dmusica satirica, volto' alla satira del mondo americano degli affarteatrali, Broadway e dintorni:, iséguito a un primo accenno chegli aveva delineato in una canzone notissima, Canto per te. L'i m I I[mancabile aneddoto? Eccolo. Strawinsky aveva appena finito di dirigere ut\'suo concerto al Carnegie Hall di New York, quando ricevette un telegramma di Gershwin che gli chiedeva quanto costassero le sue lezioni, che voleva diventarne l'allievo. Strawinsky: stette a quello che credette uno scherzo, chiedendogli a sua volta telegraficamente quanto egli guadagnasse all'anno; e non appena giuntagli la risposta (150.000 dollari), s'affrettò a telegrafare di rincalzo: « Attendavi, venite subito darmi lezioni ». * * Il cinema tedesco sta Intensamente lavorando per riconquistare quella posizione di egemonia europea che ebbe per un non breve periodo, dopo origini quasi... occasionali. Nel 1917, infatti, alla propaganda antltedesca, che in quel tempo aveva raggiunto la sua fase più acuta, 11 generale Ludendorff pensò di contrapporne un'al- tra, essenzialmente imperniata sul cinematografo. Nasce cosi un nucleo di produzione, dal quale deve poi presto sorgere la « Universum Film Aktiengesellschaft », ovvero l'U.F.A., che tutti conoscono. In séguito alle ultime vicende 11 cinema tedesco ha oggi due fondamentali elementi su cui poggiare la sua ripresa: la «Deutsche Kinotechnische Gesellschaft », che è il vero centro scientifico-tecnico per quanti dedicano al cinema la loro attività (un organismo paragonabile all'americana . « Society of Motion Picture Ingineers ») i « Consigli superiori », formati da personalità eminenti nell'arte e nella tecnica, preposte cosi alla vigilanza e alla direzione dei prùv cipali organismi di produzione. Per comprendere 11 formidabile sforzo dovuto affrontare, e oggi alla vigilia delle sue nuove affermazioni, basterà pensare che anche dal cinema tedesco .furono banditi gli ebrei, che ne erano la parte di gran lunga predominante. Non è semplice, provvedere da un giorno all'altro a sostituzioni su vasta scala; 11 cinema tedesco vi ha dovuto provvedere esattamente in queste proporzioni, come risultano dai dati esposti a Monaco: nel 1930 su 29 ditte di noleggio 23 erano di ebrei (79%), e disponevano di 102 film su 112 (91%). Per la produzione, nel 1930, su 63 produttrici 44 erano dì ebrei (70%), con 128 film' su 146 (87 %). Dei 146 film del 1930 erano di autori ebrèi 96 (65%) delle 146 regie furono di.ebrei 48 (32 %), e dei 101 commenti musicali 60 furono di ebrei (61%). Non è esagerato affermare che gli stati maggiori del cinema tedesco, fino al 1931 avanzato, fu rono ebrei; si comprende quindi quale Immane sforzo abbia dovuto compiere quel cinema, per riformarsi i suoi quadri in una ricostruzione semplicemente quasi totalitaria. **# Minime. — Annfe Vernay, la giovanissima interprete di Tarakanowa (il film Italo-francese che vedremo presto sui nostri schermi) sarà con Pierre Richard Willm la interprete di Werther, regìa di Max OphUls. — In Francia si sta per avere un ennesimo sciopero: quello di tutte le sale cinematografiche', d'ogni categoria. — Sta per tornare Harold Lloyd in Professore, attenzione!. Due registi: Fred Newmayer e Clyde Bruckman. — / film a serie ritornano T La Columbia ne annuncia tre: I segreti dell'Isola del tesoro, Le grandi avventure di Wild Bill Hlckock, e II pilota misterioso. — Dopo parecchi annunci, Willy Forst sta per cominciare il non facile Bel Ami, dal romanzo di Maupassant. Dovrebbero seguire MarloI nette e Mizzi. — Fra pochi giorni Isarà presentato in Germania il [monumentale documentario sulle ultime Olimpiadi, che per il suo : montaggio è costato quasi duean a ni di lavoro a Leni Riefensthal. — Ramon Navarro riappare: sarà Lo sceicco, che già fu il trionfo di Valentino. — Il Ministero ungherese degli Interni ha emanato disposizioni perchè tutti i cinema ungheresi abbiano a proiettare un film nazionale ogni quattro; e perchè le località sprovviste di cinema, qualora le spese di un impianto normale non vi siano consigliabili, siano al più presto dotate, di un impianto a passo ridotto. Anticipazioni e tecnici saranno forniti dalla Società Telefonica Nazionale. — Ultima da Hollywood: Annabella sarebbe George Sand, al fianco di Tyrone Power-Alfredo De Musset, m. g, Una bella inquadratura di « Vittorie », di O. della Mostra Calandra e m. Colonie estive. Canonica, uno dei film vincitori goliardia attorno a Priscilla Dane, in «Invito alla danza».

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