LONDRA SOTTO L'INCUBO

LONDRA SOTTO L'INCUBO LONDRA SOTTO L'INCUBO della situazione di Estremo Oriente Rinnovati tentativi di creare una solidarietà anglofranco-americana per fronteggiare la vittoriosa espansione giapponese n a d o e o u à e i o a o e e Londra, 31 gennaio. Oggi c'è stato Consiglio dei Ministri. Nessun dubbio che durante la riunione si sono riesaminati 1 piani governativi in vista della ripresa parlamentare di domani e che si sono distribuite le parti per fronteggiare l'offensiva dell'opposizione. E' certo però che si è ancora una volta parlato della situazione internazionale e di tutti quei problemi casalinghi che sono o per. un versò o per l'altro connessi alla politica estera. Eden avrà fatto un resoconto della sua breve sosta a Ginevra, dove ha lasciato il Sotsotegretario lord Cranborne; 1 Ministri della Marina e dell'Aria avranno riferito sul contatti con i rappresentanti della flotta americana e dell'aeronautica francese; il Cancelliere dello Scacchiere avrà spiegato come costruire corazzate da 45 mila tonnellate costi un terzo di più che .per quelle da 35 mila e che trovare denari è un problema difficile per tutti. I giornali hanno continuato ad occuparsi largamente di queste mastodontiche navi sostenendo che la colpa è del Giappone. E' ormai un mese e mezzo che battono su questo chiodo e bisogna riconoscere loro che sono riusciti a preparare bene l'opinione pubblica. Oggi l'uomo che va in autobus è persuaso che se ogni nave costerà quattro milioni di sterline in più non c'è.che prendersela con l'Ammiragliato di Tokio; e a questo proposito, a nói osservatori, tocca ricordare che una quindicina di giorni addietro si è annunciato che l'Ambasciatore britannico in Giap pone aveva ricevuto istruzioni di chiedere a quel Governo se fosse vero o non vero che la Marina nipponica aveva in costruzione navi superanti le 40 mila tonnellate. Finora non si è saputo nulla circa l'esito di tale indagine amb'asciatoriale; questo silenzio ci pare sintomatico. Mentre si parla di nuove e maggiori costruzioni britanniche, si continua, con una psicosi difficilmente definibile, a turibolare incenso ai piedi del Presidente Roosevelt per essersi egli deciso a chiedere al Congresso quasi un migliaio di milioni di dollari per gli armamenti. E naturai mente, mentre si soffia in questo pallone, si sparge cenere sulla forte opposizione che in America si è subito delineata e prontamente organizzata. Sotto silenzio assoluto è passato finora un certo incidente che si può chiamare navale, o meglio, di etichetta navale. E' successo a Singapore dove net giorni scorsi sono giunti, tre incrociatori americani per partecipare all'inaugurazione di quella base navale. Gli Stati maggiori e gli equipaggi delle tre navi hanno avuto l'impres sione di essere stati accolti in modo tutt'altro che amichevole. Prova di questo si ha in quello che stampano due'giornali del luogo: uno di essi il Singapore Free Press -scrive che « la • flotta britannica non aveva desiderato la presenza delle tre navi alle cerimonie» e che esse cnon sono altro che in- trusi ». L'altro giornale, lo Straits Times si mostra molto tiepido circa questa visita dei cugini americani. I giornalisti americani del luogo sostengono che questo atteggiamento della stampa è ispirato dal Governo-locale, perchè il comando della piazzaforte ha del risentimento contro l'ammiragliato di Londra per avere questo invitato le tre navi americane senza consultare le autorità in loco. I telegrammi giunti questa sera da Washington aggiungono che tali informazioni sono stampate su tutti i giornali del gruppo Hearst. Anche questo è un parti- colare che ha la sua importanza data la potenza giornalistica di tale gruppo; e non c'è dubbio che la pubblicazione di tale fredda accoglienza rafforzerà l'opposizione che nel Congresso e fuori del Congresso si è delineata contro la nuova richiesta di Roosevelt. Lo stesso corrispondente del Daily Telegraph riferendo quanto sopra telegrafa: « Non occorre insistere per dimostrare quale sfortunato effetto ha provocato tale scortese trattamento sulla opinióne pubblica di qui». Tuttavia Roosevelt non si arrenderà; troverà modo di eccitare ancora una volta l'opinione del suoi amministrati, cercherà ancora e sempre di fare uscire l'America dall'ormai tradizionale isolazionismo per togliere la castagna inglese dal fuoco cinese. E' passato un mese da quando scrivevamo, riferendo l'opinione di colleghi bene addentro nella tattica degli inquilini della Casa Bianca, che Roosevelt ha ormai capito che l'unico caso in cui, alla scadenza del suo secondo mandato, potrebbe restare al potere, sarebbe il caso di conflitto. E da un mese a questa parte abbiamo dovuto ogni giorno riconoscere che quel colleghi avevano detto giusto. Leo Rea, s l l l . a e e o - Accordo anglo-franco-amerìcam per il controllo degli armamenti nipponici Londra, 31 gennaio. Negli ambienti navali britannici si afferma che è stato raggiunto un accordo fra la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Francia, in base al quale le tre Potenze si comunicheranno a vicenda tutte le informazioni di cui verranno, a conoscenza per mezzo dei rispettivi servizi segreti riguardo agli armamenti navali del Giappone. L'accordo sembra sia stato raggiunto dopo una riunione che ha avuto luogo al Foreign Onice fra il rappresentante della Gran Bretagna, il sig. Wilson per gli Stati Uniti e il comandante Datour, addetto navale presso l'Ambasciata francese a Londra. Contemporaneamente sembra che sia stata esaminata la questione del tonnellaggio d'elle navi da battaglia e che sia stato deciso di consultarsi con le altre due Potenze firmatarie del trattato di Londra prima di se» guire l'esempio del Giappone. (Stefani), Democrazie guerrafondaie Amorosi sensi di Londra per il riarmo di Roosevelt Berlino, 31 gennaio. Desta commenti la interessata lode tributata dal Ministro della Marina inglese Duff Cooper nel suo discorso di Birmingham alla decisione del Presidente Roosevelt di rinforzare la flotta americana, lode eloquentemente appoggiata alla questione che sono finiti 1 tempi della rivalità fra Inghilterra e Stati Uniti. I giornali rilevano le opportune critiche mosse dalla stampa italiana al messaggio di Roosevelt e all'atteggiamento laudativo della stampa britannica, significanti indizi l'uno e l'altro di quel che è lo spirito guerresco delle cosiddette democrazie pacifiste. La Boersen Zextung scrive: « Nel discorso del Ministro della Marina inglese, come nelle espressioni elogiative della stampa britannica fa chiaramente capolino il pio desiderio che gli Stati Uniti siano sempre pronti a impegnarsi attivamente per gli interessi inglesi. Si sa pero che questo desiderio è finora rimasto insoddisfatto. e che Wàshington, specialmente nel conflitto cino-giapponese, si è bene astenuto dalla compromissione da parte inglese desiderata. Che ora le trattative condotte recentemente in occasione della visita di un rappresentante della Marina americana a Londra abbiano potuto cambiare questa situazione, ciò è cosa da vedersi; il fatto è che or ora anche Hull ha un'altra volta insistito sul fatto che la politica americana nel conflitto orientale non subisce mutamenti. Non sembra dunque affatto, malgrado lo sbattere di sciabola che da qualche tempo va facendo 11 Presidente Roosevelt e che la stampa Italiana ha saputo cosi bene caratterizzare, che gli Stati Uniti abbiano voglia di lasciarsi trascinare in ingerenze cosi nel conflitto orientale come nelle cose di Europa», I PESCATORI DELLA S.A.P.R.I. RICEVUTI DAL DUCE jiTelefoto)»