Sullo schermo: Labbra sognanti, di P. Czinner.
Sullo schermo: Labbra sognanti, di P. Czinner. Cine - Teatri - Concerti Sullo schermo: Labbra sognanti, di P. Czinner. mva considerato su due piani. Il prtefó è' quello della vicenda, cosi come essa si presenta. Tratta da Melodramma del Bernstein, poche sceneggiature furono più sbagliate di questa. Ciò che al ,mol« quadri del Bernstein dà un unità, e un modesto accento patetico, è l'ultimo episodio, nel qua le, sia pure molto artinclosamen te, 11 marito e l'amante accoratamente... commemorano la donna che si è soppressa. Nel film, qué st'ultimo episodio • manca; la vicenda si chiude con la scomparsa della donna nejle acque del Tamigi. Ce ne sarebbe d'avanzo, se il susseguirsi della vicenda fosse stato talmente angoscioso, talmente inevitabile, da giustificare, come l'unica, quella soluzione. Ciò però non appare, che la sceneggiatura, pur avendo alcuni tratti delicati o azzeccati, non ha urta sua intima forza drammatica; cosi l'epilogo giunge come un per finire, dopo parecchie svolte che avevano dato, nell'artificioso ò nel superfluo, i > Ilaecondo piano sul quale il film devlessere considerato è quello dell! interpretazione di Elisabetta Bergner. Bellissima. Per chi rifletta all'inutile o al posticcio di parecchie' di queste situazioni,. là lotta che questa esile dònna,' e non più tanto giovane,.- affronta per ravvivarle con tutte le risorse del suo vivido ingegnò e della' sua arte complessa è tale da avvincere 'chi sappia il valore di un gesto, .di una .bàttuta (anche se la voce che le hanno affibbiata non le giovi, carta a vetro com'è). Il film si risolve, allora in un incontro fra la Bergner e l'assurdo melodrammatico del Bernstein e dei suoi infelici riduttori; e la Bergner, alla fine del faticoso incontro, dev'essere proclamata vincitrice < ai punti ». Alcuni suoi abbandoni di gattina che vuol essere viziata, di povera donna che non sa nè può resistere a ciò che distruggerà la sua vita; ' la tenera scontentezza di quel mediocre marito, abilmente dissimulata, ma non troppo; queir inconscio protendersi verso il più forte, quasi in una vergognosa umiltà, ma inevitabilmente; e quella fragilità tutta femminea, nell'inganno e nella menzogna, per un abito e per uno sguardo: tutto ciò è dal 1 attrice assai nervosamente espresso m. g.
Persone citate: Bergner, Bernstein, Elisabetta Bergner
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