Sullo schermo: Pietro Micca, di A. Vergano.

Sullo schermo: Pietro Micca, di A. Vergano.Cinema e Concerti Sullo schermo: Pietro Micca, di A. Vergano. gngfovane anmosoaoreenostro teatro di prosa, Luigi Mottura, s'è fatto produttore; da buon piemontése ai è sùbito vagheggiato alcuni dei soggetti che la sua terna gli poteva suggerire; e la scelta, non poteva non cadere supiù popolare: ^Pietro Micca. Ma attorno all'eroico episodio campeggiano e sovrastano ore cruciair per la nostra storia: una svolta decisiva nella guerra di successione di Spagna, l'assedio di Torino, .il riunirsi di Vittorio Amedeo II e del principe Eugenio, e soprattutto l'alba df regno che sulla sconfitta deLa Feuillade sorge per i duchi dSavoia; tanto che piccoli grandpresagi se ne ebbero anche necanti fioriti durante l'assedio: A TUrin j'i 'n bel glnrdln He di 1-rarisa a i voi tan bin: S a pódèissa andélo a pie A farla Re di Franua He di Fransa Riardine.- Priniil Gènio a Vi riva Con dés-mila grano, tic1: Jlè soldo, fé-ve curhge, Alaman o Piemunteis! Guaringn'ruina la batiija E bat'ruma 'stl Fransèis. La foltissima, corrusca materia '(che tra l'altro offre l'episodio dMaria Bricco) è stata dal Mottura affidata a un direttore di produzione esperto come Eugenio Fontana e a un regista al suo,esordio: Aldo Vergano. E' un giovane che si è silenziosamente preparato in anni di lavoro: quello della sceneggiatura. Non so quanti dei nostri film non abbiano avutodirettamente o.indirettamente, l'opera sua, nella non facile fase in cui il film è preparato e studiatoo dovrebbe esserlo, a tavolino, Per quanti sostengono che la sceneggiatura è una vera e propria preresia, l'esordio del Vergano è una buona conferma. Il film è star to Inscenato senza economie; enel campo della nostra recente produzione, dev' essere considerato come uno degli sforzi più complessi e difficili e dispendiosiOttenuto il contributo di alcuni reparti, dell'esercito, lo scrupolo, degli inscenatori è giunto a mobilitare molte delle armi contenute nel Museo d'artiglieria della nostra Cittadella; eli stessi scrupoli sono evidenti nelle ricostruzioni ambientali, molto felici, dovute a Carlo Levi, Italo Cremona, Carla Mollino; e la cittadella d'Alessandriacon i suoi spalti ancora intatti, ha offerto una serie di scorci davvero... inimitabili, per una cittadella subalpina del 'settecento. La vicenda è stata tratta dal noto romanzo di Gramegnà I dragoni azzurri, e poi liberamente rielaborata dallo stesso Vergano, dall'Amidei e dal - Margadonna. Casi e vicende di quell'epoca sono talmente noti da non farci indugiare; noteremo piuttosto che la sceneggiatura s'è proposta l'andamento parallelo di'quattro o cinque vicende (Pietro Micca, Vittorio AmedeoMaria Bricco, La Feuillade, lo spione Bruriet), senza volutamente dare uno spicco particolare a questo o a quell'elemento. Gli attori alternano nomi nati ad altrquasi ignorati: Mino Doro, Renato Clalente, Camillo Pllotto, Rossana Masi e Guido Celano, tuttefficaci, s'accompagnano alla Camarda (un' esordiente, assai promettente), all'Ange™ (un altro esordiente, assai fotogenico), aTorrigianl, al Mlnottl, al Bagolinlal Petruzzelll e ad altri ancorauna piccola folla, policroma e varia. La fotografia, ottima, è dun altro giovane: Ugo Lombardi; e il commento musicale è dFederico Ghedini. Un commentdavvero esemplare, per il suo cauto inserirsi nell'azione, per il supronto e sicuro e vivido predominare nelle pause salienti, per l'intelligente contrappunto con l'immagine e la battuta; la firma deGhedini dovrebbe apparire sovente, sui nostri schermi. ■ ■ ' m. g.

Luoghi citati: Spagna, Torino