La salma di Sandro Sandri nella pace di Bellagio di Sandro Sandri

La salma di Sandro Sandri nella pace di Bellagio La salma di Sandro Sandri nella pace di Bellagio Commosse onoranze di autorità, camerati e popolo a Venezia - L'odierna estrema cerimonia Venezia, 24 - gennaio. La salma di Sandro Sandri ha toccato ieri mattina il suolo della Patria. Il piroscafo Conte Verde, che l'ha trasportata da Sciangai, per tanta tratta di mare, l'altro ieri notte navigava l'Adriatico, e ieri alle 8 entrava nella Laguna di Venezia, attraversava il bacino di San Marco, sfilando in quel prodigioso panorama dalla Riva degli Schiavoni al Palazzo dei Dogi, alla piazzetta di San Marco, al Palazzo Reale e la Dogana e la Chiesa della Salute; e inoltrandosi per il Canale della Giudecca, si ormeggiava alle Fondamenta delle Zattere, al pontile del Lloyd Triestino. Era una di quelle mattine invernali di Venezia più teneramente compenetrate di luce, sereno il cielo, calmo lo specchio delle acque; e per ovunque diffusa una sfumata colorazione perlacea, con riflessi rosei e cilestrini e dorati che impregnano l'atmosfera, che trasfigurano e alleggeriscono ed ancor più illeggiadriscono le sontuose architetture, aureolano cuspidi, cupole, guglie, e conferiscono alla stupenda visione di questa incomparabile città un senso di irreale, un che veramente di sogno. Scenario più magnifico non sarebbe potuto esistere per la mesta e solenne cerimonia; o forse, a contrasto1 di essa, ns faceva più risaltare il cordoglio e l'austerità. La bara infiorata Quando il piroscafo ebbe finite le operazioni di sbarco dei passeggeri, la bara che contiene i resti mortali di Sandri fu sollevata dalla stiva di prora, dov'era depositata, e trasportata in un corridoio di ponte, in corrispondenza del portello, da cui sarebbe stata calata sulla banchina. La bara, i-ostruita in legno di mogano, severamente sagomata e cesante, era coperta della bandiera tricolore, su cui erano denosti i fiori già recati a bordo a Brindisi dalle rappresentanze locali dei Fasci di Combattimento e da' giornalisti pugliesi, orimi, l'altro ieri, a porgere il saluto reverente. Nessuno fu lasciato salire a bordo, in fuori dei familiari, del Federale di Como, dei rappresentanti del giornale La Stampa e dei Sindacati dei giornalisti. Sul . pontile di sbarco, sotto bordo, intanto, s'erano andate schierando, con la banda della Federazione fasciata di Venezia, una centùria di allievi della Scuola navale Marco Foscarini, manipoli di Giovani fascisti e di tiremarinari in arme, un reDarto di allievi della R. Scuola Meccanici. Le prospicenti Fondamenta delle Zattere erano invase di popolo, una fitta folla che si estendeva davanti alla facciata del Palazzo del Lloyd Triestino, e, per lungo spazio, dall'uno e dall'altro lato. Verso il Ponte Lungo s'allineavano a perdita d'occhio le formazioni delle organizzazioni del Partito, dei Sindacati e le rappresentanze delle Associazioni combattentistiche e d'arma, e di associazioni, istituti, enti diversi. Sullo schieramento emergevano e si spiegavano gagliardetti labari e bandiere. E gremite di gente le finestre "dei palazzi e delle case, che dilungano da questo lato sullo specchio del Canale della Giudecca, animato dal trafiico incessante dei vaporetti e dei motoscafi, di lance e velieri e gondole e svariate imbarcazioni. Alle 11 precise, un folto gruppo di autorità era radunato sul pontile; mentre, davanti al carrello a mano su cui sarebbe stata deposta la bara per il trasporto, si disponevano coloro che portavano a braccia le numerose" corone. Il sole ora sfolgorava abbagliante. Mons. prof. Puggiotti, cappellano della Regia Marina, in camice e stola, seguito dal chierico che gli portava l'acqua benedetta, sali a bordò, a benedire la bara. Le trombe squillano l'attenti, le formazioni armate presentane le armi, autorità e popolo salu tano romànamente. Per il portello, spalancati 1 battenti di ferro, la cassa viene appoggiata sulle scalandrone applicato tra la nave e il pontile; e 1 marinai del Conte Verde, al segnale del nostromo, la fanno lentamente discendere per il piano inclinato. La banda intona l'Inno dell'Impero., del maestro Blanc, grave come una preghiera. E' un momento di intensa, irresistibile commozione Molti hanno gli occhi gonfi di lagrime. Il padre di Sandri, 11 prot Giacomo Sandri, s'appoggia va cillando alla spalla d'un amico, si preme la mano sulla bocca per soffocare i singhiozzi. I due figliuoli presenti del povero'Sandri si stringono l'una all'altro, la sorella al fratello, con volti contratti di' spasimo; mentre il pianto riga le loro gote, divenute color di cera. La bara, coperta d'un drappo di velluto rosso frangiato d'aro, e. della bandiera, viene posta sul carrello. La banda suona l'Inno della. Rivoluzione, « Giovinezza >. E si forma e muove il corteo. Precede un drappello di vigili del Comune; poi viene la banda federale col reparto della R. Scuola Meccanici. Indi i Giovani fascisti che portano le corone: prima quella del Segretario del Partito S. E. Starace: un fascio littorio composto di garofani color di fiamma. Poi la corona d'alloro, del Ministero della Cultura Popolare; le corone diel Municipio di Venezia e di quello di Udine — la famiglia Sandri è oriunda friulana, e il povero Sandro, come è noto, era nato a Codroipo, in provincia di Udine; — la corona del Sindacato dei giornalisti di Venezia, un'altra del giornale La Nazione di Firenze, e altri omaggi floreali. Indi, spinto a braccia, il carrello col feretro. Reggono i cordoni il Prefetto di Venezia gr. uff. Catalano; il Federale di Venezia conte Foscari, e il Federale di Como dottor Ernesto Carugati, che entrambi rappresentano il Partito; il gr. uff. Gherardo Casini, direttore generale della Stampa italiana, in rappresentanza di S. E. Dino Alfieri ministro della Cultura Popolare; l'on. Umberto Guglielmotti, segretario del Sindacato nazionale dei giornalisti; e il. consigliere dell'Ambasciata di S. M. l'Imperatore del Giappone a Roma, signor Hajime Matsumiya. Dietro il feretro Dietro il feretro seguono i gagliardetti del Gruppo fascista La Stampa e del Dopolavoro « Federico Bresadola », e i familiari: il padre dell'estinto, i figli . u.n e Silvia, pi iii Borsetti e Zanòn di Udine. Poi il direttore de La Stampa dott. Alfredo Signorettl, il direttore amministrativo gr. uff. Cesare Fanti, le rappresentanze della redazione, dell'amministrazione, della tipografia, d*. ogni reparto di maestranze del giornale: l'altra famiglia del povero Sandri, nostra solidale famiglia di lavoro. E poi l'elenco si prolunga, per une stuolo' di autorità e di rappresentanze: il dott. Mezzasoma, membro del Direttorio Nazionale del Partito e vice-segretario dei Guf; il - gr. uff. Lido Cajani, segretario del Sindacato dei giornalisti di Roma; il prof. comm Giovanni Vincenzo Cima, segretario del Sindacato di Torino; il collega comm. Remo Fasani, fiduciario del Gruppo fascista « Fabio Filzi » di Milano, e in rappresentanza del Federale di Milano, dott. Rino Parenti;, il comm. Ravasio, segretario del Sindacato giornalisti lombardi; Gino Damerini, direttore della Cassetta di Venezia e segretario del Sindacato dei giornalisti di Venezia; Gino Rocca, direttore del Gazzettino, e tutti i giornalisti di Venezia; lo scrittore Giannino Omero Gallo; il comm. Carlo Tigoli in rappresentanza del Sindacato dei giornalisti della Venezia Giulia; il comm. Davide Chiossone, direttore del Secolo XIX di Genova e in rappresentanza del Sindacato di Genova; il comm. Armando Mazza, direttore del Resto del Carlino, in rappresentanza del Sindacato di Bologna; il dott. Beppe Pegolotti, in rappresentanza della Nazione di Firenze. Poi le autorità cittadine, il "Vice-Podestà di Venezia avv. Sandro Brass, in rappresentanza del Podestà, il primo presidente di Corte d'Appello gr. uff. Ronga, il Procuratore del Re comm. Pagani, il capo di Stato Maggiore del comando della Piazza, capi tano di vascello Catalano Gonzaga dei Duchi di Cirella in rappresentanza del comandante della Piazza, ammiraglio Salza; il magistrato alle acque gr. uff. ing. Miliani; il console della Milizia forestale dott. Rivera in rappresentanza di S. E. il Luogotenente generale Agostini, comandante la Milizia- forestale; l'ammiraglio Casanòva-Jersenich, il col. Bombina in rappresentanza del Gruppo di Legioni della R. Guardia di FRQcdgdaMpcctvctncMtsldtraasmndcszmbSsddrnGResMdgNIcmgacgctlcstgBqsglnftvcsmlamLaod2vstbtdcotlsseMudsptdct« Finanza; li vics-Questore comm. Rendina, in rappresentanza del Questore; il comandante di porto colonnello Timossi; il presidente del Lloyd Triestino gr. uff. Berghinz; il comm. Ferrucci vicedirettore per le costruzioni e gli armamenti navali; il console Martini comandante il XIV Gruppo Battaglioni Camicie Nere; il comandante del Presidio militare col. Cipriani e tutti i comandanti di Corpo del Presidio; il Sovrintendente all'arte medioevale comm, Gino Fogolari e altre autorità ancora. « Presente ! » La rappresentanza del Giappone si componeva, oltre che del consigliere d'Ambasciata Hajime Matsumiya, già citato, del segretario d'Ambasciata Mori zumi Tosatura, dell'addetto navale presso l'Ambasciata di Roma capitano di fregata H. Hiraide, dell'addetto aeronautico ten. col. Seizo Arisne; e del console del Giappone a Venezia gr. uff. Fusinato. E poi ancora fra le autorità e rappresentanze: il vice-preside dell'Amministrazione provinciale di Udine ing. Querinl, e il vice-podestà di Udine in rappresentanza della città; e i rappresentanti dei Fasci di Bellagio e di Carate Brianza, dove il povero Sandri fu primo segretario del Fascio di Combattimento, dal 1919. Il corteo, al suono degli inni, Srocede per le Fondamenta delle attere. E qua, lungo il percorso, sono schierate le rappresentanze del Partito' e delle organizzazioni dipendenti: i fiduciari dei Gruppi rionali, col gagliardetto e con numerose rappresentanze - dei Gruppi; e i feriti e mutilati della Rivoluzione; e le Donne fasciste e le Giovani fasciste; e rappresentanze di Avanguardisti e di Marinacettl. E le rappresentanze delle Famiglie dei Caduti in guerra e per la Rivoluzione, del Nastro Azzurro, dei Mutilati ed Invalidi di guerra; e delle Associazioni combattentistiche, d'arma, combattenti, volontari di guerra, fanti, alpini, bersaglieri, arditi, di cavalleria, di artiglieria, coi loro labari bandiere stendardi gagliardetti, che spiegano 1 vivi colori. Dietro questo schieramento si assiepa una massa di popolo; e in alto, per le facciate delle case, si vede gremita ogni finestra e balcone. Il" corteo - sfila dalle Fondamenta delle Zattere per il Ponte Lungo; e mette capo in Ponte San Basegio, dove sosta. Si forma un quadrato intorno al feretro. Monsignor Puggiotti recita le preghiere dei defunti, e impartisce la benedizione. Il Federale di Venezia, nel silenzio compunto della folla, chiama: — Camerata Sandro Sandri. Un solo grido, per mille voci, tonante gli ri so onde; — Presente! . La bara, fasciata "del tricolore, viene alzata e messa nell'autocarro funebre, che la trasporterà sul. Lago di Como, a Bellagio. La musica" suona l'Inno dell'Impero, le schiere armate presentano le armi, e la folla saluta romanamente. . Mario Bassi LO SBARCO DELLA SALMA DI SANDRI A VENEZIA DAL « CONTE VERDE»