OGGI E DOMANI di Antonio Antonucci

OGGI E DOMANI ■DA GENOVA NEI* MONDO OGGI E DOMANI Nove nuove unità potenzieranno tra breve il massimo raggruppamento armatoriale italiano che Unisce la Penisola alle due Americhe '(Dai, nostro Inviato) GENOVA, gennàio. Gli antichi. Egizi trovavano qualche difficoltà nel!'esprimere i numeri ih segni e più salivano in entità' più erano ingombranti; ma il milione era tradotto semplicemente con la figura di un uomo che agitava le mani al di .sopra della propria testa' quasi a significare lo stupore per l'esistenza di un simile numero. Oggi, invece, là parola milione non stupisce più nemmeno 1 bambini, tanto si è abituati'al grande 0 ci si è trascinati-dalle circostanze. La storia delle nostre compagnie di navigazione é una ridda di milioni.incassati, creati,.dispersi, ripresi; la più gr.ande,"17taKa/ con 1 suoi 500 milioni di capitale, è nata ieri sulle glorie e le rovine di altri gruppi eroici, intraprendenti, trascinati verso la grandézza dagli stessi mari che solcavano. Nel 1840 Faffaele Rubattino fondava la Società di navigazione Rubattino con un piroscafo; poco dopo, a Palermo, la ditta «Florio» cominciò a' esercire servizi marittimi con piroscafi di cui, se'non erro, il più grande raggiungeva le 400 tonnellate; ma nel 1881 le due compagnie erano già costrette a fondersi ' nella Waviaaatone Generale italiana con un capitale di 100 milioni. Cento uomini che agitavano le braccia al di sopra della, propria testa Il progresso in cifre A Torino, nel giugno 1906, nasceva il < Lloyd Sabaudo » con 24.000 azionisti e sei milioni di capitale. Dopo pochi anni, il capitale era salitò a 60 milioni e dopo la guerra a cento. - Su per giù identica è la cronaca di altre società che, insieme al proprio tornaconto occasionale, miravano ad aumentare il'-prestigio della Nazione partecipando alla gara di potenza sugli oceani dove la- parola d'ordine era « Sempre più, sempre più... ». Nel magnifico palazzo della N.G.I. a Genova oggi sono scomparse anche le sigle, e l'eredità — sia dal lato duro che da quello nobile — è assùnta dall'Italia che gestisce i servizi con le.due Americhe mediante:.37 navi per un. complessò di 456.824 tonnellate di stazza lorda. Esse vanno da un massimo di tonn. 51..061 del Rex a; uri minimo di 4.404' dell'Atlanta. Balza naturale.il ricordo della nave ammiraglia Santa Mario con la quale Cristoforo Colombo inaugurò 1 servizi.con l'America (passeggeri e merci), lun ga trentaquattro metri e di centoventi tonnellate. Il Rex è lungo 268 metri. Le undici navi, tra grosse e piccole, che portarono Cortez alla conquista del Messico avevano complessivamente 109 uomini di equipaggio; oggi, ■ ognuno dei supercolossi ne chiede da cinque a seicento. Espresso in cifre, il progresso è altamente istruttivo. Ma più si sale nella scala della grandezza, più' è indispensabile allargare e rinforzare' le basi. Anticamente bastava un fóndaco con un uomo di volontà e pochi garzoni per armare una' nave, disarmarla, arricchirsi o finire in miseria. Il commercio era relativamente semplice, il turismo inesistente o all'infanzia. Là si registrava un'abbondanza'di un certo prodotto richiesto altrove? Una nave correva a prenderlo. Centinaia e centinaia di fili,'per lo più sottilissimi, tenevano in vita lo scambio di prodotti anche non necessari ma caratteristici di questo o quel popolo. A fine d'anno, i bilanci non davano: vertigini. Si direbbe che la terra, producendo modestamente, favorisse lo sforzo d'egli, uomini per dividersi l risultati. .... . Non. è. che il dopoguerra, abbia esageratamente aumentato la quantità dei' prodotti j (fórse il -10 per cento) ma li ha accentrati di più; abbandonato lo scambio alla libertà assoluta, essi rischierebbero di trasferirsi a mo' di valanga, ingorgando i mercati e rovinando il lavoro locale. D'altra parte, .limitazione e disciplina comportano intralci e interferiscono nei.rapporti politici; le valute non hanno misura certa e le correnti di scambio — una volta precalcolabili —vanno a zigzag. L'alto grado di civiltà rende costosa la mano d'o pera e ne complica l'utilizzazione per la giusta distribuzione dei tur ni. Il tempo del fondaco con l'uomo di polso è in agonia. Oggi è l'ora dei palazzi con una rete di cervelli e di competenze specializzate. La velocità Il pianterreno della, sede dell'* Italia » offre al pubblico i più svariati servizi e lo attira con molteplici allettamenti attraverso la pubblicità di dieci grandi vetrine; altri cinque piani ospitano il numeroso personale che muove le navi da terra o, per lo meno,, ne prepara il movimento; è una gamma di valori altrettanto indispensabili che vanno.dal direttore a un tecnico d'imballaggio. La nave moderna- non affronta il mare alla cieca; ha bisogno di pratici, di politici, di poliglotti, di fotografi, di statistica, di .psicologia, di telegrafo, di telefono;. Cristoforo Colombo impiegò un mese per giunger» alle nuove tèrre non compresa la sosta alle isole-Canarie) e due per .tornare: Oggi, il Rex va da Genova a New-York in otto giorni, nove- ne impiegano il Conte-di 8avoia e il Roma; da Trieste, la Vulctmiu e la Saturnia impiegano quattordici giorni ma carbone e nafta, sostituendovi venti e remi, hanno soltanto spostato l'ordine delle difficoltà. Oltre quel le elencate, non bisogna dimenticare che 'là Velocità costa, le chiglie si logorano e le navi che dovrebbero vivere solamente venti anni sj vedono spesso prolungati i o a ù i o o a 0 i a o o o i e è i ù a ; a i a i e a to i o ti i limiti d'età, perchè 11 problema del loro ammortamento, dopo avere costituito un incubo per i proprietari, fu lasciato andare. L'accentramento dei servizi marittimi'avvenuto il l.o gennaio 1937 ha affrontato, in pieno le difficoltà per risolverle e c'è -riuscito. Vediamo nei particolari il ramo principale: l'« Italia ». L'« Italia » collega, la penisola con .le due Americhe attraverso servizi espressi, celeri e di sólo carico. Gli orari, prevedono,.dieci viàggi annui per il Sud-Pacifico, 10 per il Nord-Pacifico; 64 volte l'anno i nostri piroscafi toccano New-York e 34 Buenos Ayres; 16 viaggi compie la linea postale Genova - Napoli - Sud-America; otto viaggi toccano le Indie Occidentali e il Messico, dodici il NordAtlantico, nove il Sud-Atlantico. I nostri principali mercati sono gli Stati Uniti, l'Argentina e il Brasile. Una volta esportavamo verso quelle terre un'enorme quantità di braccia; oggi, non più. La emigrazione vera e propria è ridotta quasi à zero ma trasporti» mo ancora verso le stesse zone — in massima parte da Trieste emigranti polacchi, jugoslavi e, in minore quantità, cecoslovacchi. Il resto del ramo passeggeri è turismo. Turismo e merci H turista è un elemento difficile. Poiché si trasferisce da un continente all'altro a scopo di diletto, è pieno di pretese. E; per lui che gli armatori di tutto il mondo hanno profuso tesori nelle comodità del transatlantici; non bastano il letto soffice, il vitto ottimo; la cordialità e la nave senza buchi; occorrono svaghi, sensazione diffusa di lusso, minimo di beccheggio e rullio. Il turlsta.moderno non ama 11 brivido,, ma il sogno. A differenza delle rondini, non ha - stagioni migratorie nè motivi sicuri; da un momento all'altro si affolla o svanisce., E' sensibilissimo alla pubblicità, il varo del Rex ce ne portò una corrente, la stessa, forse,.che, dopo, volle provare come si andava sul Normandie o sul Queen Mary. Il segreto consiste nell'asslcurarsene un minimo stabile attraverso vantaggi solidi. Ed oggi, infatti, 11 turista internazionale preferisce i nostri transatlantici dov'è già sicuro in partenza d'incontrare un trattamento ottimo, di arrivare in orario, di non dover affrontare' le incognite delle agitazioni politiche e dell'odio di classe. ' Quanto a merci, noi importiamo dagli Stati Uniti cereali,' cotone, legname, rottami metallici, olii minerali e materiale vario; dal Brasile, caffè, cotone, carni fresche e congelate, semi oleosi, cacao; dall'Argentina, frumento, lane, semi oleosi, pelli, cotone, legname, carni fresche e congelate attraverso trattati e fabbisogni estremamente variabili. Gli Stati Uniti importano derrate alimentari, vini e liquori, filati e tessuti, maioliche e terraglie, treccie di paglia, feltri per cappelli e cappelli di feltro; l'Argentina importa tessuti di cotone, fibre artificiali, olio di oliva, riso, tessuti di lana, macchine e apparecchi, manufatti di lino canapa e juta, filati di cotone, marmo e alabastro, manufatti di fibre artificiali; il Brasile impòrta macchine e apparecchi, fibre artificiali, preparati farmaceutici, olio di oliva alimentare, seta greggia, vini, prodotti chimici! L'attuale volume di scambio è tutt'altro. che massimo; la folla di italiani che popola le due Americhe è un fattore capace di intensificate moltissimo il traffico, ri sultato al quale l'unità d'indirizzo della nostra marina mercantile porterà più agevolmente di qualsiasi caotico tentativo. Il primo anno di prova ne è già una conferma. E' vero che esso ha coinciso con l'intensificarsi del movimento in quasi tutti i settori del mare, tanto più sensibile in quanto che adagio adagio, il numero delle navi si era reso più proporzionato ai bisogni effettivi con una progres siva eliminazione del superfluo. I cattivi, raccolti del nord provocarono un ingente .spostamento di cereali dall'emisfero australe mentre la politica degli armamenti, la ricostituzione delle scorte e la 'speculazione favorita da particolari contingenze portarono a un notevole aumento di noli che raggiunsero le punte più alte in aprile e maggio. Ma, indipendentemente dai fatti occasionali, il nuovo raggruppamento- ha permesso di misurare per intero possibilità e bisogni. Cosi l'avvenuta constatazione della scarsezza del nostro tonnellaggio da carico e l'urgenza di aumentare la velocità delle nostre navi di linea hanno già pronto un programma-di costruzione per 250 mila tonnellate, di cui oggi.è datanotizia ufficiale e che Venne comunicato alla riunione degli armatori l'il novembre 1937. I servizi per le Americhe si avvantaggeranno dall'apporto dfc nove nuove unità, oltre il rimodernamento dell' Augustus e del Roma, che sceranno resi molto più veloci. L'avvenire è affrontato con largo respiro e con forti margini di sicurezza. Antonio Antonucci >Ji> \ * IL BAR DI UN TRANSATLANTICO DELL'«ITALlA»f la grande Compagnia di navigazione genovese che gestisce i servizi con le due Americhe e dispone di trentasette navi per un complesso di circa mezzo milione di tonnellate.!

Persone citate: Ayres, Cortez, Cristoforo Colombo, Florio, Queen Mary, Rubattino