L'ipoteca socialcomunista nuovo governo di Concetto Pettinato

L'ipoteca socialcomunista nuovo governo Umm miniatolo BonnmiT L'ipoteca socialcomunista nuovo governo Parigi, 16 gennaio. Dopo una giornata di consultazioni, Bonn et si è deciso ad accettare ufficialmente l'incarico di formare il Gabinetto. Ma con** avvertimmo ieri sera, il fronte popolare non intende sparire ed il candidato Presidente del Consiglio deve fare i conti con esso. Socialisti e comunisti hanno dichiarato che il nuovo Ministero seguirà, le orme dei due precedenti e resterà fedele alle parole d'ordine della concentrazione popolare. I socialisti avrebbero in un primo tempo reclamata per se la direzione del governo. I comunisti si sono accontentati di esigere la convocazione della delegazione delle sinistre onde impedire ai radicali di isolarsi, la solitudine essendo cattiva consigliera. Dal canto suo però, il comitato nazionale della concentrazione popolare, riunitosi d'urgenza alla sede della .Lega dei diritti dell'uomo, ha affermato che « davanti alla minaccia fascista, interna ed estera, soltanto un governo di fronte popolare, deciso ad applicare il programma di questo, risponderà alla volontà del Paese' >. Quasi non bastasse, il comitato intersindacale dei servizi pubblici è entrato anch'esso nel ballo e fa sapere di non essere dispósto ad accettare se non un governo di fronte popolare, in mancanza di che inviterà i membri dei suoi sindacati a « passare all'azione >. Intanto la Confederazione generale del lavoro, riunitasi a sua volta per sorvegliare la crisi, le informazioni del pomeriggio la -mostravano • favorevole nientemeno che ad una partecipazione comunista al governo. E' in una atmosfera di questo genere che il povero Bonnet lotta per fare un ministero che rasai curi il Paese, che riattiti in Francia i capitali, che dichiari sacra e inviolabile la finanza classica e la libertà monetaria e che ottenga dagli operai la fine degli scioperi e un incremento di attività. Gli osservatori obiettivi esclamano che è come cercare la quadratura del circolo. H candidato Presidente ricevendo stasera i giornalisti ha detto loro, dopo i soliti complimenti air l'indirizzo dei radicali che lo circondano della loro fiducia e del loro affetto, di aver offerto la partecipazione ai socialisti e di attendere la loro risposta da un'ora all'altra, riservandosi di comunicarla domattina ai colleglli del partito. La situazione' è dunque come sempre sospesa al beneplacito di Blum e consorti, il che è quanto dire al beneplacito di Thorez e di Jouhaux, cioè a quello di Stalin e di Dlmitroff. ' Che cosa risponderanno i socialisti? Se consideriamo che durante la seduta di giovedì sera alla Camera l'accordo fra essi e Chautemps sulla questione dei cambi era fatto, dovremmo concluderne che una formula d'intesa fra Bonnet e Blum non dovrebbe' essere irreperibile. Ma i socialisti non sono in realtà se non le marionette di cui Mosca tira i fili attraverso gli agenti della Terza Internazionale. La crisi per quanto scoppiata male, come una di quelle rivoltelle che sparano semplicemente perchè sono cariche, offre ai Sovieti l'occasione desiderata per mettere al Qua! d'Orsay un uomo che faccia la loro politica estera meglio di quanto facesse Del boa e al ministero degli interni un uomo disposto a far ■altare in aria il regime se non viene fatta quella politica estera *1 -Un Ministero Bonnet sarà esso capace di rispondere a questa duplice esigenza? La risposta è dubbia. Il Ministro delle Finanze ha conferito oggi con Paul-Boncour, ma non è detto che l'uomo del patto a quattro debba essere, agli occhi di Stalin, lo strumento ideale per fare la politica di provocazione a oltranza che si vorrebbe affidargli. Bonnet, d'altra parte, aspira al ristabilimento immediato della concordia sociale e dell'ordine interno, e se questo scopo dovesse essere raggiunto, dove andrebbe a finire la forza del sindacalismo rosso, come macchina di sicurezza, per mantenere la Francia nella carreggiata che Mosca ha interesse a vederle battere? A lume di buon senso la risposta dei socialisti, se non può essere negativa per evidenti ragioni tattiche, implicherà dunque esigenze tali da rendere il compito di Bonnet estremamente duro se vorrà rimanere nella linea del fronte popolare, come una notevole frazione del partito radicale continua a consigliarlo. Evidentemente il Capo del Governo designato, potrebbe fare appello ad un'altra maggioranza e relegare i socialisti nell'opposizione. Ma abbiamo già riferite le minacce con cui la Confederazione del Lavoro e più ancora il comitato intersindacale, dei servizi pubblici, hanno immediatamente provveduto a diffidamelo. Il ripudio del fronte popolare da parte dei radicali potrebbe avere per conseguenza dall'oggi al domani la paralisi dei servizi pubblici, e non nella forma blanda in cui si produsse a Natale, ma in forma integralistica, ossia compresi l'acqua, il gas e l'elettricità. La sola carta buona di cui Bonnet Oisponga nel proprio giuoco, è il desiderio, di Londra e di Washington che la Francia mantenga la libertà monetaria e la loro fiducia che sia lui, al momento attuale, l'uòmo di Governo più capace di eseguire questa consegna. Camuffato da « fronte delle grandi democrazie > l'accordo monetario tripartito del 1936 è l'argomento di maggior presa per indurre Blum e Jouhaux a mettere dell'acqua nel loro vino. La risposta dei socialisti, giunta a Bonnet in fine di serata, equivale ad un rifiuto a partecipare al governo, sulle basi ed alle condizioni poste dal candidato Presidente del Consiglio. In queste condizioni spetterà domattina ai radicali decidere se fare un ministero appoggiandosi sul centro o rinunciare alla combinazione'Bonnet, per proporre ai socialisti un programma che essi siano disposti ad accettare. Concetto Pettinato

Luoghi citati: Francia, Londra, Mosca, Parigi, Washington