La nuova Romenia
La nuova Romenia La nuova Romenia Ebrei e minoranze in dichiarazioni di Goga, Cuza e Codreanu e o : a e i l n n Roma, 17 gennaio. Un rapido quadro del nuovo momento della Romenia è tracciato oggi in alcune interessanti dichiarazioni dei maggiori esponenti del movimento nazionale rumeno, Goga, Cuza e Codreanu. Attraverso queste dichiarazioni sono sinteticamente inquadrate le basi della azione che il Governo è chiamato a svolgere: lotta al comunismo, questione ebraica, riconoscimento dei diritti delle minoranze. Gli Intervistati hanno tutti concluso mettendo m rilievo la grande portata del Ravvicinamento del loro Paese all'Italia ed esprimendo la loro grande ammirazione per Mussolini. L'amicizia coll'Italia Ottaviano Goga, dopo aver rilevato come in Italia il Duce ha salvato la Nazione con una superba mobilitazione spirituale, politica ed economica, ha detto tra l'altro: « La gente ebraica ha invaso ormai tutte le ramificazioni della nostra vita. Essa è indesiderabile dal triplice punto di vista della sicurezza statale, della economia e della integrità spirituale della Nazone. Essa ha oggi in gran parte il dominio economico e-finanziario della Nazione, fi peso di questo dominio si rivela nella differenza catastrofica tra i prezzi delle derrate agricole, che sono quelli del contadino romeno, e i prezzi dei prodotti dell'industria che appartiene in gran parte agli stranieri. E' evidente che questo antisemitismo in .Romenia non è un movimento di xenofobia dottrinaria; è la naturale espressione di una reazione nazionale. Che cosa vogliamo t Nessuna xenofobia. Riconoscimento dei diritti di tutte le minoranze. Ma vogliamo che si conservino le basi della vita dello Stato. E queste basi devono essere soltanto romene. L'elemento tedesco avrà la possibilità di un libero sviluppo culturale. Rispetterò per i magiari tutti i diritti politici, l'individualità etnica, Io sviluppo culturale. Sono il primo uomo politico romeno che ha affrontato apertamente il problema della conciliazione fra i romeni e i magiari con un incontro avvenuto già dieci anni fa in Transilvania, « Quanto alla politica estera, il nostro piano è quello di allargare la cerchia delle nostre amiciaie senza pensare ad alterare profondamente le antiche alleanze e 'i patti di amicizia > già esistenti Abbiamo già avuto un patto di amicizia con l'Italia; è mio fermo proposito di ricostituirlo. E questo proposito traduce quel che fu sempre il mio spirito e la mia attitudine verso l'Italia. «Devo aggiungere che ho una ammirazione sconfinata per il Duce: grande italiano e grande europeo. Egli unisce alla sua cerebralità creativa, un illimitato coraggio e un profondo spirito di umanità. « Il riavvicinamento della Romenia all'Italia — ha concluso il Primo Ministro romeno — non può essere considerato come il risultato di una iniziativa personale. E' la realizzazione di un sentimento comune a tutto il popolo romeno ». S. d. N. società degli ebrei A sua volta 11 capo del partito cristiano nazionale, ministro senza portafoglio del nuovo Governo, Alessandro Cuza, ha dichiarato: « La Romenia non può dipendere dagli ebrei quando figura di governarli. Questo è il problema vitale. Se non lo si risolve, avremo la sollevazione delle masse. Già nel 1887 vi è stata in Romenia una rivolta provocata dagli ebrei. .Che gli ebrei non si facciano illusioni. Dappertutto essi sono stati cacciati, quando hanno raggiunto il limite estremo dello sfruttamento di una Nazione. Si tratta, dunque, oggi solo più, di scegliere: o la eliminazione degli ebrei per le vie legali, o la cacciata violenta per insurrezione popolare. E' impossibile tornare indietro. Il governo si troverebbe contraria tutta quanta la Nazione romena. La Nazione non può neppure dimenticare-che il movimento comunista in Romenia è stato tutto esclusivamente ebraico. Lo stesso va detto del movimento viassonico. « La Società delle Nazioni è lu società degli ebrei costituita pei' dominare le Nazioni. Considero la Società delle Nazioni come un morto che non ha avuto la sua sepoltura », Infine il colonnello Codreanu, comandante della « Guardia di ferro », ha còsi tracciato la sua azione: « Il mio programma è di costruzione. Penso alla più grande e difficile costruzione: quella dell'uomo nuovo. Non soltanto dell'uomo ■fisico e intellettuale; esso è già presente in Romenia. Ma dell'uomo che ancora ci manca. « In quanto ai bisogni di grandi riforme, sono contrario all'attuale organiszazione dello Stato. Ed è dal Corporativismo che vedo sorgere la futura forma dello Stato romeno. Verso il Governo Goga la « Guardia di ferro » mantiene una benevola attesa. Anm, la collaborazione. « Questo non è un Governo della rivoluzione nazionale romena; è soltanto un Governo nazionalista. Ma poiché io sono un nazionalista, non posso né colpirlo, né combatterlo. Faccia esso quanto può. Il resto lo faremo noi. Aggiungo che in politica estera sono contro la Piccola Intesa, contro la Lega Balcanica e contro la Società delle Nazioni, nella quale non posso credere. Crediamo, invece, nell'asse Roma-Berlino e verso di esso orientiamo tutto il nostro spirito », ctpursnct
Persone citate: Alessandro Cuza, Duce, Goga, Mussolini, Ottaviano Goga
Luoghi citati: Berlino, Italia, Roma, Transilvania
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