Ibn Saud e l'Arabia

Ibn Saud e l'Arabia Ibn Saud e l'Arabia La pressione del fronte francoinglese sul Sovrano wahabita IL CAIRO, gennaio. La stampa, araba di Sirla e d'Egitto annuncia che l'Alto Commissario a Beirut, conte De Martei, o un alto funzionarlo francese, si recherà nel prossimo febbraio a Gedda allo scopo d'incontrarsi direttamente con Re Ibn Saud. I principali argomenti di discussione saranno: 1) il progetto di ricostruzione della ferrovia dell'Hegiaz, Damasco-Medina, al riguardo del quale il.Governo francese intende conoscere le precise ed ultime intenzioni del Sovrano wahabita all'infuori di ogni intermediario impreciso ed inconcludente; 2) l'atteggiamento dell'Arabia Saudia di fronte alla questione palestinese e al fermento nazionalista siriano a favore della causa araba, tenuto conto della stretta intesa esistente tra Francia ed Inghilterra per gli affari del vicino e medio Oriente in genere e per la situazione di Terrasante in particolare. Il piano di Londra i i i ' e i a n , e e e i l e a , E', noto a questo proposito che il progetto di spartizione della Palestina — progetto che ha origine dai criteri e dalle esigenze strategiche dell'Ammiragliato e dello . Stato Maggiore Generale britannico, mirante ad assicurarsi permanentemente! le due cerniere navali di Calta e Acaba e I centri di smistamento ferroviario stradale'ed aereo di Lldda e Rainieri, compresi dal progetto della Commissione Peel nella striscia di terreno formante 11 corridoio inglese da Gerusalemme al mare — è legato al progetto franco-Inglese, che risale al Patto SykesPicot e resuscitato in altre forme in questi ultimi mesi, prevedente la .creazione di una Confederazione araba sotto influenza inglese comprendente la Siria, la Tranagiordania e la parte araba della Palestina quale risulterebbe dalla spartizione, e a capo della quale verrebbe posto, ben s'intende, un Principe ligio ai voleri di Londra che potrebbe essere il noto anglofilo Emiro Abdalla di Transgiordania o il Principe egiziano Mohamed All, o un terzo. La creazione di questa Confederazione araba del nord, oltre a permettere l'attuazione del disegno britannico di un Dominion sionista nel Mediterraneo, oltre a liberare la Francia della Siria (la Francia conserverà il Libano cristiano che dal punto di vista polìtico e strategica militare acquisterà lo atea so valore di Stato cuneo che dovrebbe assumere lo Stato sionista rispetto al mondo arabo asiatico), verrebbe a modificare profondamente la bilancia dell'equilibrio oggi esistenze nella •Penisola arabica e verrebbe a modificarla a tutto danno del Regno saudita. Si tratterebbe appunto di dar vita ad un piano escogitato dall'imperialismo britannico per far fronte alla crescente e minacciosa fierezza di Ibn Saud che non solo s'è sottratto alla tutela inglese, ma rivendica anche terre, come la zona di Acaba, che attualmente sono controllate dalle truppe inglesi e sul cui poasesso.il Governo di Londra assegna la massima importanza. Ecco perchè il potente Monarca della Mecca si è subito opposto al progetto di spartizione della Palestina. V'è, si, una ragione dj fratellanza araba a sostegno degli autoctoni di Palestina lottanti per la Patria, ma c'è soprattutto una necessità di libertà e di esistenza che mette decisamente lo Stato saudita contro il progetto Peel. Il Regno saudita chiuso a nord da una Confederazione araba in funzione inglese si troverebbe strozzato; e precisamente la corda dell'impiccato sarebbe rappresentata dalle linee strategiche imperiali inglesi Caifa-Bagdad-Bassora ed Acaba-Maan-Amman-Rutba linee già guarnite da una collana di stazioni della Royal Air Force e lungo le quali i progettisti stanno studiando la costruzione di strade e di ferrovie. Si ponga mente che Ibn Saud non potrebbe tollerare una- chiusura del proprio Regno a nord in quanto è già chiuso a sud e ad est dal sistema di dominio degli Inglesi 1 quali, mentre sul Golfo Persico stanno riunendo in Federazione gli otto fimirati o Sultanati già sotto loro controllo — tra cui i principali Koweit con a capo Scek Ahmed el Gaber el Sabati noto fedele e zelante strumento britannico, tascate, Abu Dhabi, El Catr, Rai es Helma, le Bahreln — non meno attivi si presentano nel territori dell'Hadramut avendo messo le mani sopra i famosi nove Principati, tra cui i principali di Giafea, Laagh, Hauasceb, Sobeiha, Kotelh nonostante la rivolta di quelle tribù fiere della loro indipendenza, e in aperta violazione degli impegni assunti verso l'Iman Yahia con il trattato anglo-yemenita concluso a Sanaa l'ii febbraio 1934 e ratificato 11 3 settembre se guente, garantente lo statu quo dei nove- Principati contro ogni ingerenza britannica: mgrtpvMmddidpadcmaqGtmgdflsmSrs Il valore di Acaba ' La nota inglese, che sappiamo essere conciliantissima, risponde però evasivamente a certe perentorie domande, sia per. la questione della spartizione della Palestina che l'Inghilterra fa dipendere dalla volontà della Società delle N'azioni attraverso la figura del mandato, sia per la vertenza su Acaba per la quale Londra vorrebbe continuare su una linea provvisoria di compromesso come per il passato, presentando d'altra parte a Ibn Saud concessioni territoriali e politiche in altri settori dei suoi confini e notevoli facilitazioni — lusinghe enormi — d'ordine finanziario economico. La questione di Acaba, che appare oggi la maggior causa di discordia tra l'Arabia o gli inglesi, merita due parole a parte. Lo stretto lungo profondo riparatissimo Golfo di Acaba, centro strategico di prim'ordine dominante il Mar Rosso, chiave della penisola arabica e della vallata del Giordano, sito alla cerniera, dei conti¬ a i d a a o e l i r a a o l a a i d e i e o e i o i d e s nenti d'Africa e d'Asia alla confluenza di quattro frontiere, Hegiaz, Trahsgiordania, Palestina, Egitto, turba i sogni Dell'Ammiragliatò britannico. Nel 1906 Lord Cromer, che considerava il Sinai appartenente all'Egitto, non aveva esitato a mobilitare la flotta del Mediterraneo quando un distaccamento di soldati turchi si era spinto sino ad Acaba, restandovi come' in territorio appartenente all'Impero ottomano. Va qui detto che geograficamente ed etnicamente Acaba, verde oasi di palme specchiantesi in un canno azzunissimo specchio d'acque' infossato tra erti pendii di nuda roccia rossa e nera e chiuso da isolotti all'uscita del golfo, appartiene all'Hegiaz. L'Inghilterra da tempo, ma specialmente da due anni a questa parte, ha compreso l'importanza di Acaba come base militare per il dominio della via imperiale marittima e terrestre delle Indie. Durante la grande, guerra Acaba divenne base del turco-tedeschi, ma ben presto fu occupata dagli arabi insorti condotti da Lawrence che ne fecero il loro centro di operazioni contro i turchi, passando in tal modo sotto la sovranità di Hussein regnante alla Mecca II vecchio Hussein nel marzo del 1924 cedette i distretti di' Acaba e di Maan al figlio Ab dalla Emiro della Tranagiordania ciò su avveduto consiglio degli inglesi i quali erano già allarmati dalla vittoriosa marcia del nuovo puritano del deserto Ibn Saud, avanzante coi suoi cavalieri .del deserto dal centro dell'Arabia alla conquista dei'Luoghi Santi musulmani. Il 3 ottobre 1924 Hussein abdicava a favore del figlio All, il quale cacciato dalla Mecca e da Gedda dai wababiti, rinunziava a) trono non senza prima riconfermare, sempre su sollecitazione degli attenti inglesi, la cessione dei due territori di Acaba e Maan al fratello Abdalla. Ibn Saud nè al loia nè poi ha mai voluto ricono soere valida tale cessione. Nem meno il noto arabista britannico Sir Gilbert Clayton, che concluse il trattato di Gedda del maggio 1927, è stato capace di sormontare l'opposizione del Sovrano wa babita in quanto nel trattato stesso ha dovuto ammettere le rivendicazioni territoriali, di Ibn Saud, accettando; che la questione rimanesse in sospeso rimandandone la soluzione a più tardi. Scaduto il trattato il dicembre 1934, a nulla valsero gli sforzi della diplomazia britannica nè i buoni uffici del Principe Ereditario- Saud recatosi nel settembre del '35 a Londra insieme al Sottosegretario agli Esteri Fu ad Hamza Bey. Tutte le lusinghe, le promesse dei governanti di Londra si spuntarono contro la Irremovibilità del Sovrano arabo. E il nuovo trattato anglo-saudita firmato a Gedda nell'ottobre 1936 contiene nuovamente esplicita riserva del Monarca della Mecca circa l'appartenenza delle terre in questione. Dopo di che gli avvenimenti precipitarono, spinti anche dalla tragedia palestinese. Ibn Saud non ha voluto disturbare la solennità del mese di digiuno musulmano del Ramadan e ha tenuto in sospeso ogni decisione per Acaba e la Palestina, impedendo anche la pubblicazione de) fetua, o decreto religioso islamico, emesso dagli Ulema a Riad e condannante la politica inglese agli occhi di tutti i musulmani ì quali venivano invitati alla guerra santa Ma il 3 dicembre scorso 11 digiuno ha avuto termine, e giusto in quel giorno il Sovrano con 1 Principi e la Corte ha fatto solenne ingresso alla Mecca, accolto da insolite dimostrazioni d'entusiasmo da parte dei propri sudditi e dei fedeli musulmani che cominciano ad affluire ai Luoghi Sa2ri dell'Islam per la stagione de) pellegrinaggio. Gli arabi attendono ora le decisioni del più influente ed ascoltato dei Sovrani arabi. Tutte le speranze sono rivolte a lui, l'unico che sia temuto dall'Inghilterra per non essere ai suo) ordini. L'Inghilterra, padrona dell'Egitto, della Tranagiordania e dell'Irak, vuole legare le mani anche alla Siria circa il problema palestinese. Ed ecco la messa in azione dell'intesa coloniale franco-inglese, di cui il viaggio preannunciato del conte De Martel a Gedda sarebbe un aspetto. Fronte unico verso Ibn Saud. Ma questi piegherà? Antonio Lavato toletdrirbttpcfvdpzGznenlnvevcdcpgmsispmtgngvfdnvgcstlnaf