Il sogno di Ciang Kai Scek

Il sogno di Ciang Kai Scek Sandro Sandri racconta... Il sogno di Ciang Kai Scek «Un sogno che pare svanito: la potenza del Dittatore è finita con la sconfitta di Sciangai e lo saia vieppiù domani con, l'occupazione di Nanchino » NANCHINO, dicembre. Qui, in questa città, appaiarlo nitidi due aspetti della Cina in questa momento, drammatico della sua storia: lo sforzo fatto dal Generalissimo per risollevare il suo popolo; e l'apporto formidabile che questa guerra dona al Paese, ■ceelerandone l'unificazione nazione. Nanchino è la rivoluzione cinese. Non importa se tre quarti dei suoi edifici portano l'impronta americana; se le sue vie, ampie e diritte, il telefono automatico, gli impianti per l'acqua potabile, le radio, lo stadio, i campi d'aviazione, le piscine, confermino la convinzione che tutto, o quasi, fu copiato dall'America, quando . si trattò di fabbricare di sana pianta la capitale; non importa se il suo tenore di vita abbia subito la influenza della moglie del Dittatore, creatrice e sostenitrice di quel « movimento di nuova vita » cui si deve la moralizzazione forzata della Repubblica, secondo, precetti strettamente protestanti assimilati e restituiti con ortodossa convinzione; il risultato è che Nanchino esistè, cinese al cento per cento, con aspetti ultramoderni, capitale del Paese più antico e tardo della terra. Mosca e il Kuomintang Ventisei anni dopo il suo inizio la rivoluzione cinese ha creato questa città, che ha un decennio di vita, in cui tutte le teorie, le buone intenzioni e le esperienze de gli « studenti ritornati », si sono fuse,' sia pure in un trionfo del cattivo gusto, ma dimostrando che al vertice della piramide il fuoco arde, mentre il corpo principale di questa si inabissa nell'oscurantismo pia tardo. La storia dirà domavi del Dittatore grandi o piccols cose non importa; tuttavia, qur.ndo si pensi al •materiale che quest'uomo ha adoperato per costruire quanto oggi appare, alla resistenza pas siva che ha incontrato nel corso della sua dura fatica, non si può non provare per lui, al tramonto, un senso di profonda ammirazione. Egli è qui in questi giorni, con la moglie. Tutti. i capoccia del Kuomintang sono fuggiti verso Han-Ku, e oltre, abbandonando la capitale che egli ha giurato di difendere sino all'ultimo^ Le sue armate ' cercano di' trattenere come possono i trecentomila nipponici che avanzano con ritmo accelerato, ma egli non dispera, In' fondo'difende la sua opera, la sua creazione, il capolavoro della sua vita ohe altri, non lui, hanno messo in pericolò scatenando U conflitto. Egli ha resistito per dodici anni al sordo lavorio politico dei suoi nemici che forti oggi dell'appoggio bolscevico hanno finito per isolarlo donando una tarda rivincita ai tre inviati di Mosca, cui egii doveva il potere: Borodin, Blucher e Karakan, gli Stesai che egli aveva poi ridotti a fuggire nottetempo dalla Cina, tra il rimpianto delle correnti bolscevizzanti in omaggia alle teorie del profeta Sun Yan Ben, e che oggi hanno molte colpe dell'attuale situa zione. Se vincesse, se i giapponesi venissero arrestati e battuti nelle piane aquitrinose della regione dei laghi, dove si trovano mentre stanotte io scrivo queste righe, forse egli riuscirebbe "ancora una volta a cancellare Ja vergogna caduta su di lui dopo il colpo di Statò del Bian, durante il quale fu impri' gionato dai generali antigiapponesi' e che ha segnato irrimediabilmente la sua caduta, e potrebbe riprendere in pugno quel potere che gli sfugge di ora in ora, ma questa eventualità è'assai difficile. Dove tutto è possibile... / giapponesi entreranno a Nanchino e Ciang Kai Scek dovrà abbandonare per sempre il bastone del comando. Lo dicono gli strani fenomeni politici che il conflitto ha creato, e che sino a ieri si ritenevano impossibili. Tutti i suoi nemici più acri, quelli che egli aveva combat-tufo strenuamente per anni, e le cui guerre gli erano servite per creare l'esercito, il suo esercito, hanno fatto causa comune col Kuomintang, compresi i comunisti del Gian Si. f generali che verso di lui èrano divisi da un profondo ■ odio .personale hanno tutto dimenticato, in quest'ora, mettendo le lóro armate al servizio del PaeSe in pericolo, soltanto perchè la potenza del Dittatore è finita con la sconfitta di Sciangai e lo sarà vieppiù domani con l'occupa¬ zione giapponese di Nanchino. La Cina si unifica senza di lui; il grande sogno della sua vita si, compie nel giorno stesso in cui egli, esautorato, deve abbandonare il comando, e si compie agli ordini di Mosca. Stasera due fatti hanno ispirato questo mio articolo: la presenza in un albergo dei piloti sovietici, che oggi con i loro e Rathas » erano nel cielo della città, e una riunione di generali cantonesi al la quale per caso ho assistito. Se il Sud difende Nanchino il Dittatore è finito, per la stessa ragione che porta i bolscevichi di Sta (in un'altra volta qui, dove Ciana Kai Bcek li aveva vergognosa* mente cacciati dodici anni or sono. Scrivevo una settimana fa da Sciangai che tutto è possibile in' Cina, anche un accordo col Giappone nel nome dette < Nazioni so rette y> sul continente asiatico, accordo fatto da uomini nuovi, che, caduto il Dittatore, comprendessero l'utilità del motto «'l'Asia agli asiatici » coscienti dei nefasti che la dinastia delle « Tre sorelle » ha recato al loro Paese. Questo sogno giapponese, che i giapponesi cercano di realizzare cori la forza delle loro armi, e che segnerebbe la fine della influenza dell'uomo bianco in Estremo 0riente, appare qui come una lontana nebulosa. Questi uomini occhialuti, sorridenti, enigmatici vestiti in divisa kaki senza alcun.segno del grado, ci appaiono in tutta la .violenza dell'orgoglio interiore che' li divora e li consuma. Hanno perduto le cinque Provincie del nord; stanno per perdere la capitale della Repubblica; sono costretti a rifugiarsi tra le montagne della vallata dello Yang Tèe, ma questo fatto non li turba menomamente: la guerra continuerà. La distruzione di Sciangai non li riguarda: Bciangai era l'Occidente accampato in terra cinese; l'occupazione di Nanchino ha una importanza relativa: Nanchino era feudo personale di Ciang Kai Bcek: la Cina è immensa, ha inesauribili riserve, e con • l'appoggio russo vincerà, giapponesi sarebbero padróni pericolosi, prepotenti, imporrebbero un ordine militare cosi in contrasto col temperamento cinese, mentre i russi si possono sempre facilmente cacciare, come avvenne nel 1925... E domani ? Che al di là di tutto questo esista il popolo cinese che subisca passivamente i danni delia guerra e la paga di tasca e di.persona non contadi fini del cinismo di questa gente, ciò che conta è non procurarsi un padrone e lo stesso Ciang Kai Bcek lo èra, e rigidissimo: se ne sono liberati! Attorno al Kuomintang si polarizzano cosi oggi tutte le forze della Cina sino a ieri disperse dalla Dittatura, che controllava quattordici Provincie su ventinove poiché nei vari « Yuan » c'è posto per tutti gli appetiti e per tut te le ambizioni, Questa — pud proclamare ii Kuomintang — è la prima puerra nazionale della nuova Cina e dalla quale il Paese uscirà unificato. Ma — si pud chiedere — con {quante Provincie di meno ? E quale sarà il nuovo volto della Cina di domani ? Non avverrà di dover ripetere ciò che si disse in Germania quando Guglielmo licenziò Bisrriark: «tolto il masso sono: apparsi i vermi? ». . Il processò di unificazione è senza dubbio in atto per il solo fatto che i cantonesi sono qui a braccetto con quelli dello Bciantung e dello Cian-Bi, per il solo fatto che l'armata di Ciang Kai Bcek combatte oggi un nemico ohe viene dall'esterno, alleata con i suoi nemici di ieri, ma quanto costerà questa se tenuta a battesimo da Btalin in odio Tokio? Questo è l'aspetto, del conflitto cino-giapponese visto da Nanchino alla vigilia dell'ingressa dei giapponesi nella cerchia delle mura della capitale della Repubblica Ancora oggi il Generalissimo afferma che la città, la sua città, sarà difesa dai suoi soldati sino all'ultimo uomo e /'ultimo eartuc eia; ma ohe difende? Il suo sogno di patriota in buona fede minato dalle cricche degli affaristi bolscevizzanti vissuti all'ombra della sua potenza e che hanno finito per prevedere. Per queste ragioni trecentomila giapponesi che avanzano verso Nanchino, silente e de serta, potranno rappresentare la vera salvezza del Paese e del popolo cinese se vittoriosi, quando avranno, cioè, saputo non solo vincere la guerra, ma imporre la pace Sandro Sandri GLI EFFETTI-DI UNA DELLE BOMBE che colpi la cannoniera americana « Psnay » a bordo della quale era II nostro Sanérl e «ho naufrago, esili note. cJrcMtwiza nello. Vjnfl Taè Mang.