Oggi si canta un Te Deum nell'antica pieve di Borgovercelli

Oggi si canta un Te Deum nell'antica pieve di Borgovercelli Vgm*so gli angusti sponsali Oggi si canta un Te Deum nell'antica pieve di Borgovercelli Storia della chiesa fondata nel 950 ■ Quando pervenne il diritto di patronato ai conti Alliaga di Ricaldone - Come il tempo h a tessuto la trama gentile Ti nostro inviato Angelo Nizza, cicomunica da Borgovercelli: La famgilia dei Conti Alliaga di Ricaldone, la cui figlia Maria Luisa sta ora per contrarre illustre matrimonio con il Duca di Genova, vanta, fra gli altri suoi titoli, un diritto di patronato e di nomina del pievano nella chiesa parrocchiale di Borgovercelli. Ci siamo recati nel piccolo Comune della plaga vercellese, il cut storico nome di Bulgaro, mutatosi solo verso la fine del secolo XIX, spesso ricorre nelle cronache piemontesi anche più antiche, per ricercare le origini di tale storico diritto patronale. La chiesa parrocchiale di Borgovercelli, sebbene l'apparenza esterna e Interna non lo rivelino palesemente, è antichissima. Essa fu eretta nel 950 dalla famiglia Bulgaro che si intitolava appunto al nome del piccolo borgo fortificato. Sorse aliora, proprio nel luogo ove oggi esiste la chiesa, una Cappella intitolata ad un Santo delta famiglia Bulgaro, il famoso Pietro Levita che fu segretario di S. Gregorio Magno e le cui spoglie sono venerate ancora oggi nella chiesa di Salussola. Nel 1176, Papa Alessandro III, con sua Bolla, assumeva sotto la protezione della S. Sede, la chiesa prepositurale di S. Maria di Vezzolano presso Vercelli, prepositura della quale faceva parte anche la chiesa di Bulgaro. Questa stessa chiesa, con Bolla pontificia di Urbano III veniva eretta in pieve nel 1186. Il titolo di pieuonta le rimane ancora oggi. La vecchia. Cappella, diroccata per gli assalti del tempo, venne ricostruita nel 11,53 da Paolo Facino, signore di Bulgaro, e ultimata dallo stesso nel 11,99, come ricordano due lapidi murate fin da quel tempo nella storica pieve. Come risulta dall'archivio civico di Vercelli, dall'archivio comunale di Borgovercelli e dalle carte conservate dalla nobile famiglia Ricaldone, il diritto di patronato degli Alliaga ha queste origini. Gabriella Teresa Bulgaro fu Giovan Battista, sposata ad un Alliaga di Montegrosso, "era l'ultima discendente della famiglia in questione. Nata nel 1108, la con tessa Gabriella mori dopo una una lunga malattia e senza lasciare discendenti maschi. Il marito, commendatore Arco Accettino Alliaga di Montegrosso, riuniti in sè i beni degli ultimi Bulgaro e quelli del quattro benefica religiosi, « costituì con questi, dicono le cronache, nel luglio 1151, con strumento rogito del notare Ravicchìo, segretario della Religione, una commenda dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro, della quale rimase investito' con diritto a trasmetterla agli eredi». Egli in quarto il suo stemma con quello dei Bulgaro, stemma che figura in un affresco della pievania. In molti atti della comunità egli è chiamato Alliaga Bulgaro di Montegrosso. In seguito però, e verso la fine del secolo XVIII, si estinse anche questo ramo e nel diritto di patronato gli successero i conti Alliaga di Ricaldone, i quali ne sono ancora attualmente investiti. Maria Luisa Alliaga fu più volte con le sorelle a visitare la vecchia pievania, il cui titolare, don Giovanni Cavriolo, è stato nominato solo lo scorso anno, dando modo appunto agli Alliaga di esercitare il loro diritto di patroni. Stamane, appunto, nella pieve di Borgovercelli, in onore dell'avvenimento festoso per la nobile famiglia patrona, sarà celebrata, secondo un'antica consuetudine, una solenne funzione e cantato un Te Deum di grazie. LA SIGNORINA MARIA' LUISA GIOVINETTA

Luoghi citati: Genova, Montegrosso, Vercelli