Sullo schermo: Caffè Métropole, di E. H. Griffith.

Sullo schermo: Caffè Métropole, di E. H. Griffith. Sullo schermo: Caffè Métropole, di E. H. Griffith. e 1 Vicenda e dialoghi di questo film sono dovuti a Jacques De vai: il che significa Un gioco d'Incastri e di piroette, per la vicenda, che molto si ricordano del penultimo teatro francese; e, per i dialoghi, uno scoppiettare malizioso e discreto di trovate verbali di buona lega. Deval è tra gli « importati » di Hollywood;- ed è veramente rapido e calzante il ritmo al quale ha saputo assoggettare l'avvicendarsi delle sue battute, un ritmo cinematografico, da vera commediola per lo schermo. E' a ciò che il film deve la sua piacevolezza, scivolandosene via gaio e leggero. Cosi il buon figliolo americano, costretto. suo malgrado a fare il falso principe russo, sarà alla fine felice con la giovane miliardaria che egli avrebbe invece dovuto truffare, per imposizione di quel dannato padrone del Caffè Métropole; e la leggiadria di Loretta Young, e la disinvoltura di Tyrone Power, avranno alla fine il loro compenso. E' una coppia, questa, che 1 produttori tentano ora d'affermare nella commediolina assai leggera. L'abbiamo già veduta in L'amore è novità," e, dopo Caffè Métropole, dovremmo rivederla ne / due.mariti. XI. Power- è certo, attore al quale si potrebbe affidare qualcosa di più; mentre la Young, hi questi filmetti, non sempre è sbarazzina come dovrebbe, si costrin- f;e qua e là a più di. una sforzatira. Impeccabile è invece il Menico. Nelle vesti di Victor, questo ambiguo, elegante ed... elasticissimo padrone di ritrovo notturno, l'attore è pienamente a suo agio, forse torna a respirare l'atmosfera del boulevard natio. ì m. g. darrii

Persone citate: H. Griffith, Jacques De, Loretta Young, Tyrone Power

Luoghi citati: Hollywood