Le ripercussioni politiche dello sciopero alle «Goodrich»

Le ripercussioni politiche dello sciopero alle «Goodrich» Le ripercussioni politiche dello sciopero alle «Goodrich» Un'iniziativa di Chautemps Parigi, 7 gennaio. o i e a a o o o o , i I i n i i r i Il conflitto delle officine Goodrich è sempre in alto mare. Stamani la posizione degli operai dinanzi all'arbitrato di Chautemps, restava'sempre la stessa. Accettazione delia sentenza, In linea di massima, ma opposizione completa ad ogni sanzione per fatti inerenti allo sciopero. Per tradurre in modo esplicito la volontà di non mollare, gli scioperanti, durante alcune riunioni tenute ieri, avevano deciso di fare piantonare Io stabilimento da gruppi di operai « volontari ». Il progetto è stato messo In esecuzione stamani. Verso le sette circa 500 scioperanti si sono recati a Colombes ed hanno circondato le officine col proposito di proibire l'entrata a chiunque volesse passare. Alle 9,30 però, poiché nessuno si era presentato, il comitato di sciopero dava loro ordine di disperdersi e sul posto rimanevano soltanto alcuni picchetti di guardie. Circa le prospettive di soluzione del conflitto, al momento In cui telefoniamo, nulla di preciso è ancora conosciuto. Gli scioperanti nel pomeriggio hanno tenuto una seconda riunione ad Argenteuil, sotto la presidenza dell'operaio Rlvinoff, 11 cui licenziamento e causa dell'agitazione, n delegato Carasso ha dichiarato che un disaccordo al era prodotto in seno al Comitato di sciopero, a proposito della ripresa del lavoro. Egli ha precisato la natura di tale disaccordo, aggiungendo che essendo la questione uscita dall'ambito locale fier divenire un problema nazlonae, non era conveniente continuare a persistere nelld sciopero ostacolando l'azione del governo. Come era da aspettarsi, queste parole hanno suscitato un pandemonio Incredibile. Tuttavia nessuna decisione è stata presa. Gli scioperanti attendono 11 ritorno del segretario della Federazione del prodotti chimici, che si trova In questo momento all'Hotel Matignon per pigliare una decisione. Intanto 11 Presidente del Consiglio, preoccupato dal continuo imperversare degli scioperi, ha deciso di afferrare il toro per le corna ed ha mandato una lettera al presidente della Confederazione del padronato francese ed al segretario della Confederazione dèi lavoro, oltre alle associazioni delle piccole industrie. In questa lettera egli tiene a dichiarare che « è Impossibile lasciar prolungare una tate situazione ». Chautemps quindi prosegue proponendo al rappresentanti qualificati dal padronato e dalla classe operaia francese una « spiegazione larga e leale per la ricerca In comune di ima convenzione generale e disposizioni legislative suscettibili di evitare i conflitti 0 di ridurne il numero ». La proposta ha Incontrato In linea di massima l'approvazione della confederazione del lavoro. I segretari confederali non si sono opposti all'Idea di discutere di nuovo con la delegazione del datori di lavoro, ma, questa discussione, non deve durare molto. SI pone pertanto In evidenza che la «responsabilità di una nuova legislazione non può Incombere che al Governo ed al Parlamento e che se le consultazioni sono legittime non è 11 caso di parlare di accordo fra gruppi, qualunque siano gli interessi che essi rappresentano, o che pretendono rappresentare ». In questo punto di vista si deve vedere la prudenza di gente che fiuta il tranello e non vuol cadervi? Si è tentati di crederlo leggendo quanto scrive stasera sulla Liberté Doriot: « I comunisti vogliono prolungare 11 conflitto Goodrich, — afferma il capo del partito popolare francese, — e scatenare lo sciopero generale di solidarietà e di protesta contro la stretta applicazione della parola d'ordine e contro l'organizzazione padronale e la sua intransigenza. Già le organizzazioni comuniste si sono riunite a questo proposito prima e anche mentre 11 Presidente del Consiglio arbitrava l'affare ». Doriot prosegue Informando che « mercoledì nei principali centri della regione parigina i militanti del partito comunista si riunivano e studiavano le misure da prendere per generalizzare 11 conflitto. A Lione alla stessa ora i dirigenti comunisti studiavano le possibilità di organizzare durante la prossima settimana lo sciopero di solidarietà con quelli della regione parigina. E' verosimile che le altre regioni comuniste sono state ugualmente avvisate. Lo sciopero è dunque deciso in linea di massima dal partito comunista ». Per quanto concerne gli altri movimenti, lo sciopero dell'alimentazione continua e si hanno poche speranze di giungere a una soluzione rapida. Nessuna conversazione ha avuto luogo da mercoledì Un certo numero di depositi restano tuttora occupati. La situazione continua ad aggravarsi nel porto di Rouen, dove 39 navi sono attualmente immobilizzate con tutto il loro carico, per lo sciopero degli iscritti marittimi. Ricordiamo che gli iscritti marittimi protestano contro 11 mancato reimbarco di cinque loro compagni.

Persone citate: Carasso, Doriot, Goodrich

Luoghi citati: Argenteuil, Lione, Parigi