Ulteriori provvedimenti precauzionali adottati in Italia

Ulteriori provvedimenti precauzionali adottati in Italia Ulteriori provvedimenti precauzionali adottati in Italia Berlino, 29 agosto. Giornata di attesa per il pubblico, ma di gTande attività per la diplomazia; attesa accompagnata dalla sensazione crescente di ora in ora, di minuto in minuto, che ci si avvicina al punto culminante e risolutivo della crisi in un senso o in un altro seppure non ci si è già entrati in pieno, nel qual caso questo prolungarsi sarebbe un buon segno. Di ora in ora è anche sempre andata crescendo l'impressione, nell'assenza di qualsiasi informazione in proposito, che il viaggio di sir Neville Henderson abbia rappresentato e rappresenti un punto estremamente importante, forse addirittura il punto decisivo di questo drammatico sviluppo da cui indubbiamente dipendono in definitiva le sorti di Europa e del mondo. La risposta di Hitler Nell'assenza di qualsiasi comunicazione o indiscrezione di ufficio o di stampa sullo svolgimento di questa fase diplomatica, che trattiene il respiro del mondo, le ultime 24 ore sono state in definitiva caratterizzate da una alternativa estremamente drammatica di voci, spesso contraddittorie, ma tutte alla fine convergenti nell'Indicazione del prolungarsi della fase dei contatti, prolungarsi che è parso confortevole, senza per questo nutrire o autorizzare a minime illusioni. Si era sparsa la voce sul principio della giornata che sir Neville Henderson stesso, non appena fosse elaborata la risposta tedesca, avrebbe ripreso il volo per portarla a Londra a conoscenza del suo governo; poi questa diceria è stata corretta in quest'altra che Invece sarebbero partiti i due funzionari del Foreign Office che egli ha portato con sè ieri sera da Londra. Poi anche questa voce è stata messa in mora e si è appreso senz'altro che la risposta sarebbe comunicata a Londra semplicemente per filo. Non possiamo garantire nessuna di queste ipotesi; ma una cosa è certa e cioè che l'elaborazione della risposta tedesca che ha preso tutta intera la giornata, unitamente alla nottata precedente, costituisce tutto insieme la indicazione di un documento estremamente meditato. Alla fine della giornata si apprende che il Fuhrer e Cancelliere Hitler alle 19,lr ha ricevuto l'ambasciatore d'Inghilterra sir Neville Henderson al quale, alla presenza del Ministro degli Esteri del Reich von Ribbentrop, ha consegnato la risposta tedesca alla comunicazione dall'ambasciatore stesso ieri sera portatagli da parte del Governo britannico. All'atto della consegna del documento scritto, l'ambasciatore britannico ha anche ricevuto dal Fuhrer alcune comunicazioni esplicative da comunicare verbalmente al suo governo. La risposta tedesca sarà — a quanto si afferma .— portata a Londra per aeroplano domani mattina. Nemmeno nei circoli giornalistici esteri si apprende la minima indiscrezione o la minima autorizzata impressione sia circa il contenuto del documento che circa l'andamento di insieme della trattativa, il cui prolungarsi, in ogni modo, è parso ad alcuni un buon segno sebbene non manchino coloro i quali vi vedono invece un segno di una estrema difficoltà, la quale consigli alle due parti accurate fissazioni di responsabilità. Il riserbo dei circoli tedeschi è assoluto ed è pari soltanto alla completa astensione di qualsiasi professione di ottimismo. In ogni modo si è concordi nell'attribuire alla missione Henderson una fondamentale importanza nello svolgimento della crisi, come del resto già si era previsto ieri sera al primo momento quando un comunicato informava che la risposta britannica consisteva in un documento scritto accompagnato da diffuso spiegazioni verbali dell'ambasciatore; e la medesima impressione del resto si ricava anche oggi dalle considerazioni degli organi di stampa più autorevoli. L'importanza della trattativa Tra questi è la Frankfurter Zeitung, la quale occupandosi della missione Henderson, scrive all'ultima ora, cioè nella sua edizione di domani mattina, di non essere ancora in grado a quest'ora di dire quello che l'ambasciatore britannico abbia portato ieri a Berlino e conseguentemente quello che possa contenere l'odierno documento del governo del Reich. Ma siccome il governo inglese, dopo aver fatto annunciare ieri che avrebbe oggi, subito dopo la sua consegna, dato pubblicazione alla risposta inglese, ha deciso oggi invece di astenersene nell'interesse stesso della negoziazione. Da ciò il giornale deduce che tutto ciò non sarebbe stato certamente necessario se lo scambio di lettere Chamberlain-Hitì...' non contenesse altro che quello che già conteneva lo scambio di lettere Daladier-Hitler, il quale è stato pubblicato. La differenza — dice il giornale tedesco — può essere importante dappoiché fra l'altro lo scambio di lettere Daladier-Hitler ha avuto una origine puramente casuale e contingente. Mussolini e l'Asse Tutto quello che per ora si può dire della missione Henderson e delle sedute di gabinetto Inglese a cui egli ha preso parte è che la loro importanza è evidente. L'autorevole giornale di Francoforte svolge quindi la tesi che la pace di cui ora si va in cerca non è e non può essere una pace cosi semplicemente; ma deve essere una « pace migliore >, cioè una pace con giustizia. Particolarmente interessante è a questo punto quello che il giornale scrive a confutazione di talune « grottesche » illazioni fatte da un organo britannico, il « Manchester Guardian :>; questo giornale ha scritto che Mussolini, il quale nella politica dell'Asse sarebbe stato indotto da una cricca radicale del partito, contro le Sue con vinzioni, potrebbe essere forse indotto a liberarsi dall'attuale cricca dominante, che sarebbe total mente votata a Hitler, per farsi dirigere verso il campo occiden tale. « Anche senza un assiduo e lungo studio della situazione italiana — cosi risponde l'organo tedesco — noi saremo certo in grado di poter assicurare il collega britannico che davanti a simili semplicionerie dell'organo inglese, tutta l'Italia scoppierà in una allegra risata; dappoiché ogni bambino in Italia sa che il Fondatore e l'inflessibile campione della politica dell'Asse in Italia è stato niente altro che Mussolini stesso. L'immaginazione che il Fascismo o Mussolini personalmente possa e voglia rinunziare all'idea imperiale, a un'idea che ha motivi reali come reali .conseguenze per gli interessi di vita dell'Italia, mostra un cosi grande talento per gli equivoci e le incomprensioni che aiuta a spiegare a poco a poco tutta la quantità di errori commessi negli ultimi tempi da certi circoli britannici ». Il giornale a questo punto osserva come per quanto riguarda tutte le generali questioni europee non è la Germania sola, ma è la Germania e l'Italia che sono interessate a una completa revisione di Versaglia sia nel senso politico che nel senso economico, e che tutte e due le nazioni non riposeranno fino a che una più giusta e ragionevole pace non sia posta al luogo della ingiusta e irragionevole pace precedente, « Il continuo e intimo contatto — così conclude il giornale — fra i due governi dell'Asse e la urgente richiesta italiana, non già semplicemente di una pace, ma di una pace migliore e più giusta, possono fornire al mondo la prova fino a quale misura l'amicizia italo-tedesca si è anche in queste giornate decisive collaudata, cosi per i nostri due popoli, strettamente legati l'uno all'altro, come per tutti quelli che hanno interesse a una Europa bene ordinata ». « L'onore tedesco » La stampa continua, accompagnando lo svolgersi della fase diplomatica, a illustrare le rivendicazioni dell'* onore tedesco » quali 11 FUhrer le ha definite nella sua lettera a Daladier. Il Voelkischer Beobachter scrive che l'onore tedesco, il quale non pesa nulla di meno di quello francese o di quello inglese, comanda ai tedeschi di toglier di mezzo il torto che è stato loro fatto, la cui insopportabilità è stata tante volte affermata dai circoli occidentali stessi. «I dettati di Parigi avevano creato una serie di questi focolai di crisi in Europa — cosi dice il giornale — i più dei dei quali il FUhrer ha saputo eliminare senza venire a complicazioni guerresche; e ciò perchè sempre stette e sta a lato della Germania quell'altro diritto che nessun trattato estorto con la violenza può abolire, e alla cui potenza convincente non si possono alla lunga sottrarre nemmeno gli altri popoli. Anche oggi 11 caso è lo stesso. La revisione doveva venire, come ha scritto il FUhrer nella lettera a Daladier, che i giornali continuano a citare come uno dei capitali documenti della crisi di cui bisogna tener con-, to, perchè il trattato di Versaglia era intollerabile; e queste parole esprimono lo spirito e la convinzione fondamentale che anima anche gli uomini di Stato dell'altra parte, ai quali, in definitiva, il procedere della Germania ha risparmiato il difficile compito di rispondere davanti ai loro popoli di questa necessaria revisione. Ora — dice a questo punto il giornale — l'ultima pietra sulla via di una nuova formazione di Europa, corrispondente a un alto sprito di giustizia storica, è il regolamento della questione dei confini tedesco-polacchi. Danzica e il Corridoio devono ritornare al Reich e la « balcanizzazione » dei nostri confini orientali deve aver fine com'ha detto anche il FUhrer nella lettera di ieri, aggiungendo però che purtroppo egli non vede per quanto riguarda la Germania, Il modo di indurre la Polonia, ubriacata com'è dalla famosa garanzia britannica, ad una soluzione per le vie pacifiche. « Da questo risulta la chiara e doverosa indicazione per la Francia e per l'Inghilterra e i loro uomini di Stato, se veramente mirano alla pace, di fare essi l'opera di persuasione che è necessaria ormai e urgente suUa Polonia, che se invece si insiste sulla via dell'accerchiamento si mostra allora di avere come obbiettivo vero non già la pace, ma altri obiettivi segreti e ineonfessati davanti ai quali essi troverebbero allora la resistenza di un grande popolo che nulla potrà distogliere dalla estrema battaglia per la conquista del suo diritto». La nevrosi polacca Cè poi, anche se la fase diplomatica si prolunghi e la pace debolmente respiri ancora, qualche altra cosa cui bisogna porre men te perchè potrebbe da un momen to all'altro mozzare quel tenue respiro; e ciò è sempre la pericolosa situazione ai confini creata dalle provocazioni polacche. L'allarme che i giornali tedeschi levano al riguardo questa sera è urgente ed è da segnalare, con ogni insistenza, agli uomini che lavorano per la pace affinchè provvedano a non farsi eventualmente, ad un tratto, recidere in mano dalla nevropatia polacca il tenue filo su cui lavorano nell'interesse di tutti. La guerra dei nervi ha già sconfitto completamente i nervi polacchi; ed è questo forse il maggior pericolo del momento. « Colà la situazione è ormai insostenibile — cosi leva l'allarme la Boersen Zeitung. — Questa insostenibilità viene sempre più avanti sulla scena, sia dal lato politico che da quello militare. I preparativi di guerra polacchi, non meno che il ripetersi degli eccessi e delle violenze, aumentano in maniera nettamente provocatoria: e in molti punti essi sono di natura chiaramente offensiva. Dalla minaccia delle divisioni di attacco alla preparazione delle artiglierie verso il confine tedesco, fino all'organizzazione di una truppa di polizia pronta per Danzica occupata, tutto ciò forma un complesso cosi enorme di provocazioni che la pazienza tedesca non può a meno, da un momento all'altro, di essere messa a dura prova e di trovare la sua fine ». Uno degli episodi di terrore che più oggi destano le commosse proteste della stampa, è quello che viene segnalato da Landsberg, nel Corridoio, dove mentre cinque tedeschi tentavano di salvarsi a nuoto attraverso la Warthe, per passare in territorio tedesco, sono stati scoperti dalle guardie di confine polacche e uccisi a fucilate in acqua. Anche la Deutsche Allgemeine Zeitung, commentando questa orrenda strage, eleva alto l'allarme che vuole essere sentito nelle capitali dove si lavora, se cosi è, per la pace, e pronuncia la parola insopportabile. E' la « macedonizzazione » in atto, cioè la «balcanizzazione » insomma, come ieri Hitler l'ha chiamata nella sua lettera a Daladier, e alla quale bisogna porre urgentemente fine. Gli abitanti del Corridoio — cosi conclude il giornale — che nel 1919 subirono il tradimento della promessa di Wilson e di Lansing e che gli avvenimenti odierni mostrano al mondo come dei senza diritto, vedranno ben presto la realizzazione della loro volontà di autodecisione ». La Slovacchia in stato di difesa Circa i preparativi di guerra polacchi si apprende che i concentramenti avvengono su tre punti essenziali di attacco e di invasione del territorio tedesco. Questi tre punti sono: uno nella Pomerelia (corridoio) tra Konitz e Rakel, l'altro nella Prussia orientale verso Marienwerder, e il terzo in alta Slesia. In tutto sono due milioni di uomini pronti all'attacco. E si deve inoltre contare lo schieramento intomo a Danzica e quello ai confini dei protettorati, Le della Slovacchia stessa. A questo riguardo il governo del Reich ha naturalmente preso i suoi provvedimenti guarnendo immediatamente di truppe, come il trattato gliene dà diritto e gliene costituisce il dovere, il paese slovacco. Un comunicato ufficiale smentisce la notizia diffusa da un'agenzia straniera, l'Havas, secondo la quale alcune navi pescherecce francesi sarebbero state nel mare del Nord fermate da navi tedesche. La notizia non ha il minimo fondamento. Il malessere giapponese Importante, per quanto riguarda le ripercussioni mondiali della crisi, e precisamente le ripercussioni che essa ha avuto in Giappone, un articolo della Frankfurter Zeitung, tanto più da rilevare in quanto costituisce la prima autorevole manifestazione di pensiero tedesca di fronte alle manifestazioni reattive che in Giappone ha provocato l'accordo russo-tedesco. Queste manifestazioni reattive, che si sono espresse in propo sito di revisione politica e che hanno in parte anche motivato una crisi di governo, sono a Ber-i lino, dove si nutre per il popolo I giapponese la più sincera amici- zia e una immutata disposizione]ria attenzione che vi si dedica — \esmfdsdlMmpcome manifestazioni del primo momento a cui indubbiamente e sperabilmente altri più maturati atteggiamenti della politica del Giappone potranno seguire. Di questa opinione si fa eoo l'articolo dell'importante organo di Francoforte il quale premette che è certamente l'elemento della sorpresa che ha influito il Giap-j pone, ma questo elemento era ine-' vitabile dato il segreto assoluto! con cui le trattative con Mosca | hanno dovuto per forza essere circondate. Il giornale nota però come queste revisioni giapponesi non si possano ancora considerare definitive; e non è invece escluso che alla fine, come l'amicizia tedesca per il popolo giapponese si augura, « la politica nipponica finisca per vedere nel patto russo-tedesco!anche talune fruttuose possibilità per l'Impero estremo orientale >: Con evidente accenno alle divisioni interne e alle esitazioni recenti della politica giapponese nei riguardi di una definitiva sistemazione dei suoi rapporti con i suoi amici europei, il giornale nota di passaggio come in verità il Giappone si sia negli ultimi mesi lasciato sfuggire più di un'occasione di avvicinarsi ancora di più alla politica dell'Asse; ma gli uomini di Stato giapponesi — dice il giornale — in tutt'altre faccende affaccendati, e cioè in Cina e a Tien Tsin, non hanno avuto tempo di guardare troppo l'Europa. Tuttavia poco male, in sostanza; è questa l'opinione del giornale tedesco. Il fatto essenziale è che tra il Giappone e la Russia non vi sono di fatto ragioni di contrasto stabile permanente e che la Mongolia, la Manciuria e Sakalin sono questioni sempre contingenti; per quanto riguarda le differenze ideologiche si deve sempre ricordare che queste non hanno mai influito e non devono influire nelle relazioni internazionali. Ora, in quanto alle questioni sospese fra la Russia e il Giappone, il fatto è. che l'amicizia di un paese come lai Germania per tutti e due i paesi! in questione, non può che gran-i demente giovare alla soluzione dei loro contrasti in modo da promuo-! vere quell'avvicinamento russogiapponese da cui solo potrebbe! dipendere la stabilità di un assetto di pace continentale - oriente europeo, cosi come il trattato russo-tedesco ha eliminato ogni possibilità di guerra fra le due grandi potenze di Europa. Giuseppe Piazza La risposta dì Hitler corredata da chiarimenti verbali | Berlino, 29 agosto. // FUhrer ha ricevuto aite /y,/.11 l'ambasciatore Henderson con ili quale ha avuto un colloquio (/imito una ventina di minuti. Il Fiih-\ rer ha consegnato in questa occasione all'ambasciatore d'Inghil-\ terra la risposta del Governo del] Reich alla comunicazione rimes-ì sagli ieri sera da Henderson da\ parte del Governo di Londra. Hi-ì tler ha accompagnato la risposta| con alcuni chiarimenti verbali. Al\ colloquio era presente Von Rib-' bentrop. (Stefani) La situazione i I soluzioni concrete, altrimenti da un giorno all'altro il terreno po]franare sotto i piedi. Il di- \tllaminati allatto in proposito. Vi Altre ventiquattrore di attesa e di negoziati. Evidentemente non si potrà andare avanti così per molto tempo; ma intanto questa fase di trattative ha permesso di portare sul terreno di discussioni diplomatiche un problema che sembrava già affidato al giudizio della spada. E le discussioni sono serie: ne dà affidamento la loro continuazione pur nell'utMosfera arroventata delle misure militari; ne dà affidamento anche il riserbo osservato con una scrupolosità ignota ai paesi democratici dove tante volte delle buone occasioni conciliative furono silurate con tendenziose indiscrezioni. Ora, poiché ci si è potuti arrestare un momento dinanzi al baratro, bisogna arrivare a delle è ripetuto il ritornello degli impegni assunti verso la Polonia; ma tali obblighi non impediscono di far considerare a Varsavia i vantaggi di un regolamento pacifico di dissidi su posizioni sostenibili. Nè è opportuno riaj pr;rc sHua2ion; già regolate, come oggi si tenta da parte di Varsavia per far giuocare il Trattato di assistenza coli'Inghilterra ' ! | !significa /ens;one a proposito dell'ammassamento di truppe tedesche in Slovacchia; tale questione fu definita .nel marzo scorso fra Berlino e Bratislava e rigettarla nella fornace inasprire ancor più la Se mai la realtà dello schieramento tedesco lungo la frontiera meridionale deve spingere la Polonia a considerar le cose con sangue freddo: più presto si giungerà a soluzioni tanto le maggiori minacce saranno allontanate. Cosa pensano a Varsavia di quelle che potrebbero essere le intenzioni della Russia? Il tempo, anche misurato a giorni, non lavora contro Hitler. jn- piccoli Stati di vedere evitato un conflitto che si ripercuoterebbe sui loro organismi. L'atteggiamento di tanti piccoli paesi che hanno affermato in tale circostanza una neutralità senza riserve non cadendo nell'ingranaggio della propaganda democratica ha il suo valore benefico. CAIRO - La visita del nostro Ministro al Presidente del Consiglio egiziano ha avuto larga eco di commenti favorevoli. Noi siamo amici e sostenitori della libertà di tutti i popoli mediterranei; ma della vera libertà. TOKIO - » nuovo Gabinetto è entrato in funzione. Vive sono le discussioni in merito al Patto russo-tedesco che ha disorientato; ma appaiono ogni giorno più sintomi di comprensione. Degno di rilievo un articolo della « Frankfurter Zeitung » che colla massima franchezza pone a fuoco gli equivoci di interpretazioni. Quando avverrà la ratifica del patto tedesco-sovietico Truppe russe trasferite alla frontiera occidentale Mosca, 29 agosto. La ratifica del Patto russo-tedesco non avverrà prima del 1» settembre prossimo in conseguenza della decisione del Consiglio delle nazionalità di riunirsi insie me al Consiglio dell'Unione soltanto il 31 agosto, per discutere la nuova legge militare sovietica. Domani non vi saranno sedute. Si ha ragione di credere che la ratifica sarà una semplice formalità, ma in taluni ambienti non si esclude che il Commissario agli Esteri Molotof possa fornire in quella occasione alcune importanti delucidazioni. L'Agenzia Tass, rilevando che « taluni giornali stranieri, fra cui la Nette Zilrcher Zeitung, hanno pubblicato notizie su pretesi trasporti di truppe sovietiche dalla frontiera dell'Ovest alla frontiera dell'Est dell'U.R.S.S. e che si è parlato persino di 230.000 uomini spostati alla frontiera dall'Est, si dice autorizzata a dichiarare che si tratta di notizia senza fondamento alcuno. Al contrario, secondo quanto si apprende da fonte competente, sono stati trasferiti sulla frontiera dell'Ovest dei contingenti di truppe sovietiche, allo scopo di far fronte ad ogni possibile sorpresa ».