Un grande amore di Bismarck

Un grande amore di Bismarck uhi iiihii min mimmi il iiiiiiiiMiiiinimi iniliili ti iiiinHMMiMiiiMMiMiMiMiiiiuiiuiMiiiMiiiiiiiitiiiiuiiiitiimiiMiiiuiMin mimi lumini! Un grande amore di Bismarck In un periodo di abbattimento e di scoraggiamento, il grande uomo di stato conobbe la giovane principessa russa, Caterina Orloff, che, con la sua grazia affascinatrice, gli infuse nuova forza per continuare la sua missione Il 1862 fu un anno critico nella vita di Bismarck. Il Re Guglielmo I era alle prese con il governo liberale di Prussia. Alcuni suol consiglieri gli raccomandavano di cedere alla volontà, degli avversari, ma il Re rispondeva che avrebbe preferito abdicare. Altri | gli proponevano di mettere Bismarck, l'« uomo di pugno * dell'epoca, alla testa del governo, per avere ragione del parlamento. Sorse una lunga discussione e parve che gli avversari di Bismarck avessero la meglio, poiché questi non fu nominato capo del governo, ma fu invece mandato come ìiuii iu iiuiiin»™ ".f« uc. g«»«-| ^««^*Vr^^Sambasciatore a Pang , lontano dal teatro della battaglia. Certamente nessun ambasciato- re fu mai cosi infelice sulle rlve | ;della Senna. L'incertezza dell'av- venire tormentava Bismarck. uRe avrebbe abdicato, distrugger do cosi i sogni della carriera cuiiambiva, o sarebbe stato chiamato a Berlino ner ingaggiarvi la lot Ita contro' il Parlamentò e contro |la costituzione? Fuga alla noia n nuovo ambasciatore non trovòIriposo nel sontuoso palazzo di Rue de Lille. L'antica dimora di Beauharnais fu per luì un vero infer no. Per tre volte cambiò camera! _ da letto, abbandonò la prima, per-mche era tappezzata di verde, co-Slore che lo rendeva nervoso; quan- ; to alla seconda, trovò che la scala ! che vi conduceva era troppo stret- ta per le sue spalle da lottatore; ;.,n., fi ci ,.o :. n .1 i t«alla fine si rassegnò a dormire In |una sala al pianterreno Una noia mortale si impadroni di lui durante il suo soggiorno a Parigi. Tentò di sfuggirvi, raccontando in lunghe lettere a sua moglie tutti i più piccoli difetti del palazzo dell'ambasciata, corredando persino queste sue lettere di numerosi disegni. Per colmo di sventura, il mese di giugno di quel 1862 fu eccezionalmente freddo a Parigi. « Faceva più caldo a Pietroburgo... » scriveva il diciotto di quel mese a sua moglie, continuando cosi: « ho dovuto decidermi oggi, dopo parecchi giorni di riflessione, a fare scaldare il mio appartamento. La sera è assolutamente impossibile uscire ». Per passare il tempo, Bismark fece un viaggio di qualche giorno a Londra. Questa escursione a Londra, non doveva calmare la sua inquietudine interiore: « E' una graziosa città, Londra — scriveva a sua moglie — ma i ministri inglesi ne sanno ancora meno sulla Prussia, che sul Giappone o sulla Mongolia. Del resto non sono più ini ni t^onh ila, n n „, »i „ intelligenti dei nostri ». Le lettere dei suoi amici da Berlino non gli erano cagione di alcuna tranquillità. Il Re rifiutava di nominarlo capo del Governo, ostinandosi tuttavia a non metterlo in congedo. Continuò perciò a gelarsi e ad annoiarsi a Parigi. Finalmente ottenne il congedo. Si recò subito sulla spiagga di Trouville. « Anche qui mi annoio a morte, e il pensiero di dovervi passare qualche settimana mi è insopportab'"-. — scriveva a sua moglie. — C'è qui la graziosa contessa dl Pourtalès, ma sono a tal | punto oppresso dalla noia, che non sono neppure capace di innamorarmi di lei >. Lasciò Trouville, e, passando per Blois, andò a Bordeaux, Bajona e San Sebastiano. A Medoc fece onore alle attrattive del paese, ma!non vi si fermò. I Pirenei e il mare ;lo attiravano troppo. « Forse nonisi può dire che io mi annoi, ma ho continuamente l'impressione di!essere in esilio... » A Biarritz non doveva sentirsi !meglio. Arrivandovi, aveva Hnten-|... Li „i lzione di tratt enervisi soltanto al- | i _i0 j e e-odersi il mare eI ™^3^ sarebbe b^?-eL fnaai\rspfllitlltn da ^vU. terr'., nola- | Partire dopodomani per Pau. » Co non fossi perseguitato da questa Ho l'intenzione di ;qì ai Bonrimpvn ir. una lettera rlel 31 .f esprimeva in una lettera dei vette agosto; ma indomani tutto | era trasformato: il paesaggio, gli iuominl e Bismarck stesso: «Dopo «S™ ba^n°; senf° un an"0 d» men0 IP^are sulla mia vecchia testa e |3e riU3frò a rimanere qui fino alla fine del mese, finirò col ritrovarmi Izione che non mi mancassero che'ad essere lo studente di Gottinga... Sono restato una mezz'ora nell'àc- qua e, uscendone, avevo la sensa-1le ali per volare. » Bismarck restò a Biarritz. Quale era stata la ragione di ! questa stupefacente trasformazio- _ me? Cerne mai quella città si era Scambiata per lui da un giorno al-1 ; l'altro in una autentica sorgente dì j ! giovinezza, per lui cinquantenne ' dai capelli grigi? Il miracolo si ; era operato grazie alla giovane i : — /-,„*- —: rwin«p À: | principessa Caterina Orloff, di ap-|i a i a pena ventidue anni, fermatasi percaso all'albergo «Europa», dove abitava anche Bismarck, accompagnata da suo marito, ambasciatore dello Zar a Brusselle. Chi era Chi era Caterina Orloff? Figlia unica del principe Troubetzkoi, I cui salotti furono a Parigi, verso la metà del diciannovesimo seco-Io, un vero centro liberale dove siriunivano pensatori ed artisti cheavevano fuggito il regime dispo- tico dei loro paesi. Tourguenieff, il conte Alessandro Tolstoi e La-martine erano frequentatori abi-tuall dl quel salotto, come anche 1 poeti tedeschi Moritz Hartmanne Ludwig Bamberger, due rivolu-zionari del 1848. Le belle giornate dell'agosto 1862, Bismarck le passò dalla mat-tuia alla sera in compagnia degli Orloff. Due volte al giorno si re-eava sulla spiaggia, e, durante in- terminabili passeggiate, battezza-rono con nomi fantastici tutti l meandri sconosciuti, dove 11 spin- 1 » a a l gevano i capricci del caso. Il loro terina suonava al piano Mendels-sohn e Beethoven e Bismarck ti- schiettava per accompagnarla. Le lettere a sua moglie scritte in quel periodo, tradiscono il suo amore crescente per la giovane donna. « Tu conosci certamente la principessa, che devi aver veduta a Pietroburgo. E' gaia, fresca e naturale ». Poi in un'altra lettera: «Tu conosci il principe. Essa ti piacerebbe altrettanto, poiché usto artistico li accomunava. Ca-jdivide con te la tua avversione per la corte e per i salotti»; e,qualche giorno più tardi, dopo r una lunga passeggiata notturna tra i Pirenei: «Trascorro tutto il mio tempo con gli Orloff, il cui arrivo ha messa in fuga la mia solitudine. Mi ricordo della tua grande simpatia per lui, e adesso !ml vendico un poco, poiché trovo ;la moglie assai graziosa e at-iitraeme »• Ormai non può più seri-" vere a sua moglie senza parlare !di Caterina. « Ho al mio fianco la più bella di tutte le donne e sonoj !sicuro ,che le vorrestl un gran be-, |"eQ fot/aJ0"0^3!"-s- In un'al-j l.tra lettera: « Kati è la donna cheI c""" ul *"u ai lno"uo' saivo, L^"»; m» a 3Ua sore,la' nellois stesso periodo, scriveva più seria-, io amo di più al mondo, salvo, m""1" h<»»c, mi suno iiaaca. innamorato della princi |_ ^ „„, _ „:i a.: Pnnw mente: «Dall'arrivo degli Orloff|vivo con loro come se fossimo soli j in questo paese; mi sono franca-;pessa... Tu sai che ciò mi capita, di tanto in tanto, senza tuttavia irecare mai offesa a mia moglies.',Tu sai che ciò mi capita| Cancelliere i ! 'amore per la bella inglese Isabel-j A Biarritz, Bismarck era ridi-; ventato il giovanotto di vent anni 1P™a, ,^l_f»®_.■fSSS!.|la Lorraine. E quando gli Orloff, lasciarono Biarritz egli U accom-,pagnò attraverso i Pirenei Tutti j » contìnue passeggiate, sia di notte che al levar del sole, una l 1ascensione al Pie du Midi, poi una. j gita m barca sul laS° dl Liichon, : ' « dove abbiamo cantato canzonet- ; te francesi e una romanza <J>iMendelssohn ». | Bismarck descrive 11 viaggio in|'una lunga lettera a sua^ moglie, i ! parlandole j Orloff, che continuamente degli aveva intenzione di accompagnare fino a Ginevra. Tuttavia ad Avignone dovette separarsene, dopo essere stato in loro compagnia per sei settimane. La lettera che scrisse a sua in smoglie in quell'occasione, non | contiene neppure una parola su-, g'i addil- E' brevissima: «Mia ca- |ra, non ti mando che una firma ,i dalla città dei Papi... se Dio vuo- e, le stanotte dormirò a Lione, e do- ; mani potrò scriverti lungamente, da Parigi ». ; -j Questo breve biglietto, eloquen-j1 te nel suo mutismo, fa intrave- J e dere la malinconia che doveva es-:nJsersi impadronita di Bismarckj-, dopo la separazione. Sei settima- ] jne di felicità senza nuvole erano jo | finite. Bismarck ne conserverà i -i più minuti ricordi, racchiusi nel[i i suo portasigari, dai quali non sii-! separerà mai: un ago, un tìorel-l- lino giallo, un poco di muschio -1 verde, e un ramoscello d'olivo, che lessa gli aveva dato ad Avignone, -'al momento della separazione. E J . . ... , . o I fino al giorno della sua morte, -: l'orologio un medaglione d'onice - '■ che la principessa gli aveva re- e o e a a e a é galato. A Parigi Bismarck non doveva] restare, dopo il suo ritorno, che, -j Bismarck porterà alla catena del- ■ due giorni. Un dispaccio l'aspet- tava già: doveva partire per Ber-!lino, subito, per mettersi alla te-1sta del nuovo Governo di Prussia, iNon ebbe tempo di scrivere a sua;moglie, ma potè tuttavia fare una .visita alla madre di Caterina, nel e : castello di Fontainebleau, e scn-i,|vere una lunga lettera a Caterina!olstessa. i . , J ,, „ „ Otto giorni dopo «gli era il Pre-sidente del Consiglio di Prussia. I 30 settembre 1862, pronunciava ilsuo celebre discorso inaugurale: «Non sono i discorsi e 1 voti chedecideranno 1 grandi problemi delmomento, ma il ferro e il san-igue... >. E dalla sua tribuna egli"'-- . •. trasse di tasca il ramoscello d'oli-|vo che gli aveva regalato Cate-|Ho coIto questo ramettoLjd'olivo ad Avignone — disse --, per offrirlo al partito popolare inJj segno di pace Vedo però che momento non è ancora venuto¬ li , «--uai, seconuo ia teoria ai ocenanai i isul rfamo dl Salisburgo, BismarckI, trasformava il piccolo pegno d'a- , Cosi, secondo la teoria di Stendhal 'i"|more in una reliquia storica j Dopo la separazione, lo « zio » e ;la « nipote », cosi infatti Bismarck , bievolmente, restarono in relazio- \ ine per mezzo di un assiduo scam-''bio di corrispondenza. MalgradojBismarck .,e Caterina si chiamavano scam- j | bievolmente, restarono in relazio-j i le sue gravi occupazioni, trovava sempre «tempo di scri-(! vere a Kati, soprattutto durante le j alla principessa Orloff, ;sessioni del Parlamento, dove, fin- gendo di scrivere i suoi appunti,; |?„5^^™-_^_^!Ìtà scnveva|, Nelie sue lettere, la giovane!,principessa sì ricordava volentieri j dei gi0rni passati insieme. «Non1 posso più suonare Mendelssohn,, l senza pensare a mio zio che mii. accompagnava fischiettando cosi| : graziosamente... ». ; ; Un giorno la principessa Orloff iinvitò Bismarck ad un ballo alla ambasciata russa a Brusselle. Non |potendo andarvi, il Cancelliere le i scrisse questa lettera: «I miei pensieri correranno1ugualmente verso Brusselle in quel giorno, come del resto fanno as-1sai spesso, soprattutto mentre fac- ciò la mia quotidiana passeggia- 'ta a cavallo lungo i sentieri più solitari della campagna berlinese, | Aspettando, mi consolo aprendo il , miQ portasigari, dove trovo seni- : pr6| in3ieme a una delle vostre ,grosse spiiie, un fiorellino giallo colto a Super-Bagnères, un po' di muschio colto nel porto dl Vena- !, squez e un ramo d'olivo della ter-: ; razza di Avignone. Sentimentali- jtà tedesca, direte voi. Non fa nul- J [a : avrò un giorno la soddisfazio- :ne di mostrarvi questi piccoli ri-jcordi di un tempo felice, al quale ] i0 penso come ad un paradiso per- : jduto». Bismarck tentò in tutu i modi [dl provocare un nuovo incontro, iper eaempio «mi sono fatto man- luare ((al mio medic0 _ scriveva a Caterina, _ una lettera nella quale gU ho fatto giudjCare il ma-re di Biarritz indispensabile per la mia salute e me ne sono valso]per preparare tutti a questo viag che settimana... ». ] , Scaramuccie , , „ . „ , ■ gl0 e alla mia assenza per qual- „ „ ... _ , , Infath nell'ottobre del 1864, Bismarck fu di nuovo insieme agh!Orloff a Biarritz. Sono di quella1 epoca queste sue righe alla mo- iglie: „ E' come un segno: davanti ;a me il mare e nella camera di .sopra Kati che suona Beetho- ven. E gaia come uno studente »ie seguitava scherzando: «Se non!mettono giudizio a Berlino, finira iche me ne andrò in Spagna con gli Orloff, e invece di acquistare il castello di L-ubben in Pomera nia, troverò qualche cosa vicina a l[Dax ». Un nuovo appuntamento fu fta-, sato per l'ottobre del 1865. Se- condo una proposta deUa prtad-, pessa, Bismarck si riserbo una ca-imera nell'albergo nel quale di so- lito alloggiavano gli Orloff. Ma quando arrivò a Blarritz con sua |mo lie e sua ftgila> gU Qrloff ave if0 modliicato u loro pr0gram|ma ed erano rtm per rlnghii_ |terra aenza avvertirlo. Bismarck dette llbero corso aUa sua indi->;gnaziono m una aerie di violentis-'!gime lettere cne Caterina poi, in , , ' rte distrusse Egli li avrebbe |gertamente segmti jn Inghilterra |Con sua m0gije e COn sua figlia,, Le avesse saputo a tempo del cam-1blamente, dell'itinerario degli Or- J,off Caterlna gU rispose con unaì i b rdt di arrecargli tan- Ifo^^™™ ^.cM.^Sefta voi- L ,„%ìn ' <£ „ Biarritz da lettera un poco canzonatoria, nel- ila quale gli diceva che non avreb-jbe mai creduto di arrecargli tan-ta, lo zio veniva a Biarritz da \gnon per \ f^a abbandonato i^un'isola de-1'serta e sono cosj demoralizzato, jcne aua3j quasi preferisco Berlino a Bìarritz Sapete — scriveva —\bravo padre di famiglia » Senza Caterina Biarritz non .aveva più alcuna 'attrattiva per j Bigmai-ck «Ho la sensazione di j esaere abbandonato in un'isola de-1(cne Biarr|tZ| in fondo offre ben .. hanno un to metailico, la ; ' è senza frescura, il ghiaccio |manca del tutto, i letti sono trop- corti e cigolano. Siamo mal !£erviti e mal Striti. Cercavo qua fontana della giovinezza, e mi 1^ sono invecchiato di dieci anni». , Biamarck se ne andò da Biar- iritz appena gli fu possibile, per |Ilon ritornarvi mai più. Quei tre ; soggiorni a Biarritz costituirono I tutto il suo romanzo d'amore. Or mai lo «zio» e la «nipote» non dovevano più rivedersi che assai d; rado e brevemente. Egli fu a,poco a poco totalmente Preso dal1 la Dolitica; essa divenne madre, Ma la corrispondenza continuò, 1 Bismarck scriveva sempre in fran cese a Caterina — era la lingua ' che avevano parlata insieme — e sono le sole lettere personali che il Cancelliere abbia mai scritto in tale idioma. : Durante la guerra del 1870 Ca- terina pregò il Cancelliere di far rispettare la casa dei suoi geni tori Bismarck trovò il tempo di ! risponderle e di mandarle un or: dine speciale che esentava il ca-1 stello di Bellefontaine da ogni re- ! quisizione. Dopo la guerra Caterl- • ; na andò di nuovo a Biarritz da |dove scrisse allo «zio», descrlven-! dogii j ricordi che quel soggiorno, : suscitava in lei. Gli Parlò pure del piccolo Ottone, figlio del guardia- no del faro, del quale erano stati padrino e madrina e che infatti ] portava il nome del Cancelliere: II nostro figlioccio ha nove all ni. La vita è stata dura, quest'in1 verno, per quel povero bimbetto ». I C'era un'ombra di rimprovero per ] il padrino in quella frase. Bi smarck, commosso, inviò una somma ragguardevole a quell'innocente vittima della guerra. La principessa Orloff mori assai giovane: a trentacinque anni ; appena. Bismarck mandò al prin- , cipe vedoVo una commovente letilera. t ia perdita di una donna lcome Caterina è come l'estinzio|ne di un rao-=-io di sole che per ; bontà di DiS%ra stato dedicato particolarmente a voi, ma che ne„0 stessQ t animava e ras!Berenava tutti coloro che avevano nila f0rtUna di subirne il contatto ai j Orio Massucci