Chambertain contessa la sorpresa britanica

Chambertain contessa la sorpresa britanica Chambertain contessa la sorpresa britanica di fronte al patio firmalo a Mosca // problema delle responsabilità nel discorso del Primo ministro inglese - Sopravvive la speranza nella possibilità di una tregua in vista di un regolamento pacifico Londra, 24 agosto. Unità nazionale di spirito e di propositi; ecco come si definisce qui la seduta odierna del Parlamento dove hanno pronunciato ' i loro discorsi il Primo Ministro Chamberlain e il Ministro degli Esteri lord Halifax. Ma bisogna dire che gli inglesi hanno un modo speciale di celebrare questa compattezza nazionale perchè a Westminster non si vedevano che facce scure. Timori e speranze La gravità della situazione ad ogni modo giustifica tale partico lare. Le stesse fotografie di Cham berlain che esce da Downing Street per andare alla Camera sono di verse dalle solite; il Primo Mini stro mostra una contrazione delle labbra che tradisce una tensione di nervi insolita. Si deve riconoscere tuttavia che se vi è turbamento interno — ed è logico che sia turbato interiormente un popolo il quale sa che in caso di guerra vinta o perduta perderebbe più di tutti gli altri appunto perchè oggi possiede più di tutti gli altri popoli — questo turbamento è gelosamente custodito dentro pelle. Al di fuori non si vede che rassegnazione al peggio. Pure le speranze in una soluzio. ne felice della drammatica situazione presente, speranze che sono riposte in Roma, in Mussolini, nel Papa non vengono apertamente confessate inquantochè si teme che sottolineandole troppo si darebbe l'impressione di avere trop- ndssanspzMpvpcndddpscndpststlassescdchmtisipa paura Chamberlain ha parlato I SSrirf nericalo irxmpriintn eri hn ™-1 stdi pericolo ir-rnediato ed ha vo luto scaricare la responsabilità e sclusiva sulla Germania. Egli ha riaffermato il proposito di mantenere gli impegni presi verso la Polonia. Ha fatto vedere insomma che la guerra potrebbe non farsi aspettare molto ed ha sia pure indirettamente collegato la tensione acutissima di oggi al fallimento dei negoziati con i Sovie. ti e alla conclusione del patto di non aggressione tedesco-sovietico gfesodlopprddMa il suo discorso contiene pure itla parte finale che è un appello — alla maniera inglese — alla pace; contiene l'affermazione che la catastrofe non è ancora scoppiata e che tutto non è quindi per- sfiarlarduto. Si deve da ciò dedurre che i Gl'Inghilterra sia pronta a collabo-1 brare alla ricerca di una soluzione? ipIndubbiamente la risposta è in dsenso affermativo. Senonchè l'effl- ccacia della collaborazione dipende- 3rebbe dalla natura del contributo ; se se esso dovesse limitarsi a chie- mdere senza offrire si tratterebbe ndi un contributo privo di qualsiasi : nI P] tvalore. La popolazione di Londra era ben rappresentata oggi dinnanzi , alla residenza del Primo Ministro, ì^dinnanzi al palazzo del Parlameli to e nelle gallerie delle due Carne re. Le tribune dei diplomatici erano affollate; mancava però uno dei frequentatori più assidui dei Comuni, l'enigmatico Maisky, lo ambasciatore dell'Unione sovietica, e pochi si sono invero meravigliati di questa sua inconsueta assenza. I deputati erano numerosi ma tuttavia a giudicare dal voto si deve dedurre che un buon terzo del loro numero non ha considerato l'occasione odierna sufficentemente importante per interrompere le vacanze. Quando il Primo Ministro si è alzato, un silenzio di tomba si è fatto istantaneamente nell'aula. «L'inatteso è avvenuto» Egli ha esordito dicendo che, quando la Camera si sciolse pochi potevano prevedere che, dopo poc.o tempo,, si sarebbe dovuta riunire. Sfortunatamente l'inatteso è avvenuto e il governo è stato costretto a convocare il Parlamento per prendere nuovi e drastici provvedimenti richiesti dalla aituazlo- èpqmnsfnCsgactvbaslpibbnrGztt ne. H Primo ministro ha ricordato di avere detto il 31 luglio che la situazione di Danzica doveva essere sorvegliata attentamente e di avere aggiunto che, a suo parere, non vi era questione che non potesse essere risolta con discussioni pacifiche. La situazione internazionale, ha continuato il Primo Ministro, è andata a mano a mano peggiorando tantoché ora ci troviamo di fronte ad un imminente pericolo di guerra. Dopo avere ricordato le trattative tra la Polonia e Danzica sulla questione delle dogane egli ha aggiunto: « Questa non era una questione di grande importanza. Più gravi difficoltà sono state sistemate nel passato in condizioni molto più tese. Mentre le discussioni, incominciate a Danzica la scorsa settimana erano in corso, la stampa tedesca ha aperto una violenta campagna contro il governo polacco. Essa ha dichiarato che la questione di Danzica non poteva prestarsi ad un compromesso ma che la città avrebbe dovuto tornare in seno al Reich immediatamente e senza condizioni. La stampa tedesca è andata anche oltre, ed ha connesso Danzica con la questione del corridoio. La stampa ha anche accusato il governo polacco di maltrattamenti ai tedeschi viventi in Polonia. Io credo che tutti siano d'accordo di fronte a tale stsat|mnCdnrqeabusaclmnpdshgra SSSa^ le dl^^ml d^U « statati polacchi hanno dimostrato !agrande calma e moderazione », Chamberlain ha proseguito affermando che i polacchi, mentre sono rimasti fermi nella decisione di resistere ad ogni attacco alla loro indipendenza, non l'hanno provocato e, ha soggiunto, « sempre sono stati pronti e, sono sicuro lo sono tuttora, a discutere le divergenze con il governo tedesco ». « Essi volevano essere certi che tale discussione fosse condotta senza minaccie o violenze e nella fiducia che si giungesse ad utili accordi e che le clausole sarebbero rispettate sinceramente sia nella lettera che nello spirito. Preparativi militari sono stati fatti in Germania recentemente e su tale 1 base che il paese è completamente ipreparato per la guerra. All'inizio della settimana abbiamo saputo che $ruppe te?e85^f.^™iSra 3SSS5Jr^&aS^ffiS"PSSf^S ; stesse preparando una crisi di pri ma grandezza. Il governo britan nico ha deciso allora che era ve : nuto il momento di chiedere al I Parlamento l'approvazione per ul] tenori misure di difesa. « Io non cerco di nascondere , ì^SS patto" russo-tedesco è giunto al Governo come una sorpresa molto spiacevole. Quantunque vi fossero state voci di un imminente mutamento della situazione nelle relazioni sovietico-tedesche, nessun accenno era stato fatto di ciò né a noi né al Governo francese ». Come è «scoppiata la bomba» Dopo aver ricordato quafhto disse il 31 luglio sull'invio delle delegazioni militari inglese e francese, a Mosca, il Primo Ministro ha ricordato le dichiarazioni di Molotof il quale disse che non sembrava vi dovessero essere insuperabili difficoltà per giungere ad un accordo politico, qualora fosse stato raggiunto un accordo militare. « Le discussioni militari — ha proseguito Chamberlain — erano in corso a Mosca, quando la bomba è scoppiata. E' molto perturbante apprendere che conversazioni segrete procedevano contemporaneamente con le nostre, tra la Germania e la Russia, per negoziare un accordo che nella sua na¬ tura appare contrario agli obiettivi della politica estera sovietica srnnqptgpcctnts cosi come noi l'avevamo compresa. Io non mi propongo di emettere un giudizio definitivo su questo fatto: ciò è prematuro, finché non ci saremo consultati con il Governo francese circa il significato e le conseguenze dell'accordo. « Quali sono gli effetti di questo accordo, se ve ne sono, sulla politica inglese e francese? A Berlino, con estremo cinismo, si è inneggiato all'accordo con la Russia, come ad un avvenimento che ha rimosso il pericolo di una guerra poiché si è detto che noi non sia|mo più in grado di adempiere i nostri impegni verso la Polonia. Crediamo sia nostro primo dovere disperdere tale pericolosa illusione. La Camera ricorderà che la garanzia alla Polonia è stata data prima che si fosse parlato di un qualsiasi accordo con la Russia ed essa non fu affatto condizionata ad un accordo con la Russia. Dobbiamo ritornare a riconfermare una obbligazione che abbiamo cosi spesso ripetuto? Il nostro primo atto è stato quello di dichiarare che i nostri obblighi verso la Polonia rimangono immutati. Il comunicato emanato dopo la riunione del Gabinetto dell'altro ieri, parla anche di alcune misure di difesa che noi abbiamo preso. Bisogna ricordare che la Germania ha un immenso esercito di uomini già sotto le armi e che la preparazione militare tedesca è stata accelerata su larga scala. Le mi «««e che noi abbiamo preso sino !a.d oggi sono di carattere difen¬ o » e, n e a o a ¬ a sivo e precauzionale. Io desidero respingere energicamente l'insinuazione che tali misure implichino un atto dì minaccia. Niente di quel che abbiamo fatto o ci proponiamo di fare minaccia i legittimi interessi tedeschi. « Vi è un'altra misura presa oggi nelle sfere della finanza. I deputati avranno visto l'annuncio che il tasso di interesse della Ban ca d'Inghilterra è stato aumenta to al 4 per cento. Questa è una normale misura protettiva adottata allo scopo di difendere le nostre risorse finanziarie in un periodo di incertezza. Tutti i cittadini dovranno a questo riguardo dare il loro contributo. Il pubblico può cooperare nella maniera migliore, riducendo al minimo gli acquisti dì valuta straniera e osservando rigorosamente la richiesta del Cancelliere dello Scacchiere che il capitale britannico non dovrà per il momento essere mandato fuori del paese e infine col non trattare più valuta straniera in misura maggiore di quel che sia normalmente richiesto per scopo di affari. Il messaggio a Hitler « In vista dell'atteggiamento della Germania a cui mi sono già riferito, il governo si è sentito in dovere di non lasciare alcun dubbio nei governanti tedeschi e perciò l'Ambasciatore britannico a Berlino è stato incaricato di chiedere un'udienza al Cancelliere tedesco per presentargli, personalmente, un messaggio del Governo britannico. L'oggetto di questa nostra comunicazione al Cancelliere tedesco era quello di riaffermare '.a nostra posizione e far sì che non vi fossero malintesi. Il Governo ha creduto che questo fosse maggiormente necessario, date le notizie di movimenti militari in Germania e del progettato accordo tedesco-sovietico ». Il Primo Ministro ha quindi proseguito: « Io ho perciò messo in chiaro che, se ve ne sarà il bisogno, il Governo britannico è deciso e preparato ad impiegare senza ritardo tutte le forze che sono in suo possesso. In numerose occasioni io ho affermato la mia convinzione che la guerra è la più grande calamità. Secondo questo principio io informai il Governo tedesco che, dal nostro punto di vista, non vi è nulla — nella questione polacco-tedesca — che non possa e non debba essere risolto senza l'uso della forza, ammesso che pselctsestpvtredrlnqnscrclttlcrncegtsacar i o à n a o a ì l o , i o l o o e o o n e a e possa essere ristabilita una atmosfera di fiducia. Noi abbiamo espresso la nostra volontà di collaborare nel favorire il sorgere di condizioni propizie all'inizio di trattative. Il presente stato di tensione crea grandi difficoltà. Io ho espresso il convincimento che se vi potesse essere una tregua di tutti gli incitamenti bellicosi, si potrebbero stabilire condizioni favorevoli per negoziazioni dirette tra la Germania e la Polonia. La risposta del Cancelliere germanico equivale ad una riaffermazione della tesi tedesca, e cioè che l'Europa orientale è una sfera in cui la Germania sola deve avere mano libera e che se noi, o qualunque altra nazione, che abbia minori interessi in tale zona volessimo interferire, la colpa per il conflitto che ne risulterebbe sarebbe nostra. Questa tesi mette completamente in una luce falsa l'atteggiamento del Governo britannico. Noi non cerchiamo di ottenere una speciale posizione nell'Europa orientale nè chiediamo che la Germania debba sacrificare i suoi interessi nazionali; ma noi non possiamo aderire alla tesi che gli interessi nazionali possano essere assicurati solamente spargendo sangue e distruggendo altri Stati. La risposta del Fiihrer «Il Cancelliere tedesco nella sua risposta si è riferito di nuovo alla situazione di Danzica e del corridoio ed alla sua offerta fatta al principio dell'anno, di sistemare il problema a mezzo di nego ziati. Io ho ripetutamente respin to l'accusa che sia stata la nostra garanzia alla Polonia a decidere 11 Governo polacco a rifiutare le proposte tedesche. La nostra garanzia è stata data solamente dopo che il rifiuto del Governo polacco era stato comunicato alla Germania. « In vista della delicatezza della situazione, io debbo astenermi da ulteriori commenti sulle comunicazioni che sono passate tra i due governi. « La catastrofe non è ancora venuta e dobbiamo ancora sperare che la ragione e la saggezza finiscano per affermarsi. La dichiarazione che noi abbiamo recentemente fatta e quello che io ho detto oggi riflettono* sono sicuro, il punto di vista del governo francavi con cui noi ci manteniamo nel più intimo contatto ». • Quindi, dopo aver accennato all'atteggiamento dei Dominions e dopo essersi augurato che il recente appello di Re Leopoldo del Belgio trovi ascolto, osserva come dalle sue stesse parole risulti come il governo britannico condivida is speranza che questo appello possa avere effetto. Il Primo Ministro ha quindi ricordato ed approvato il discorso' fatto da lord Halifax il 29 di giugno quando il Ministro degli Esteri disse che la principale base della politica estera della Gran Bretagna era la determinazione di resistere ai metodi di forza ed in secondo luogo il riconoscimento del desiderio di tutto il mondo e della necessità di una costruttiva opera per la pace. « La dichiarazione di lord Halifax secondo cui è sempre possibile discutere i problemi mondiali purché le intenzioni delle altre Nazioni coincidano con le nostre, è ancora valida. Noi vogliamo vedere ristabilito l'ordine internazionale e la fiducia ma non possiamo costruire tale ordine se es.*o non si conformerà ad un principio che è essenziale per il ristabilimento della vita e cioè alla osservanza degli impegni internazionali e alla rinuncia all'uso della forza nel sistemare le divergenze fra paese e paese. ii II governo britannico — ha continuato il Primo Ministro — ha assunto terribili responsabilità appunto perchè tali principi sembravano in pericolo. Se malgrado tutti i nostri sforzi per trovare una soluzione pacifica, saremo costretti ad iniziare una lotta destinata a portare sofferenza e miseria a tutta l'umanità e di cui nessuno potrebbe prevedere la fine, non combatteremo per le sorti di una città lontana in terra straniera, ma per la preservazione di quei principi di cui ho parlato e la cui distruzione significheranno la distruzione, oltre a tutto, della pace e della sicurezza per tutti i popoli del mondo. La decisione tra pace e guerra non sta a noi. Io ho fiducia che coloro che hanno tale responsabilità vorranno pensare ai milioni di esistenze umane che dipendono dalla loro azione. Per quanto riguarda la Gran Bretagna noi abbiamo un paese unito alle nostre spalle e in questa ora critica io Credo che la Camera dei Comuni starà unita e che oggi noi mostreremo al mondo che siamo disposti ad agire come pensiamo e cioè come una nazione unita» (applausi). La Banca <T Inghilterra eleva il tasso di sconto Londra, 24 agosto. La Banca di Inghilterra ha elevato il tasso di sconto dal 2 al 4 per cento. (Stefani). iLa chiusura a Wall Streat New York, 24 agosto. La sterlina ha chiuso a 4.68; il mercato dei valori ha avuto oggi una chiusura irregolare; anche i titoli governativi hanno chiuso in regresso. Hanno registrato invece aumenti il cotone da fi « 7 punti e la gomma da 6 a 9. (U.P.), La polizia federale ha sequestrato a Nuova York notevole quantità di fucili e fucili • mitragliatori;poi ha ordinato che il materiale bellico fosse gettato in fondo al mare e ben ai largo dalla costa lliiiiiillillllllllllllllllinillliiililiiiiiiiiliiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiliiilllilllllilllililllillllltMlllliiiiiiiiiillllilllliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Ululili llllllllllllllllllllllllllli Dopo la conferenza tenuta a Brusselle, tre dei delegati del gruppo di Oslo, ripartono in aeroplano: da sinistra a destra Erkko, Sandler e Koth ministri degli esteri di Finlandia, Svezia e Norvegia

Persone citate: Chamberlain, Hitler, Maisky, Mussolini, Re Leopoldo, Sandler