LA FIRMA AL KREMLINO del patto di non aggressione

LA FIRMA AL KREMLINO del patto di non aggressione Im'A C CORnO TEDESCO - SO VI E TI CO LA FIRMA AL KREMLINO del patto di non aggressione "Nessuno dei due contraenti aderirà ad un gruppo di potenze diretto contro una delle due parti,, venuto tra i delegati, si è svolto in uno spirito molto amichevole. La conferenza è ripresa nel tardo pomeriggio per compilare il testo della risoluzione che è stata resa pubblica in serata. Ecco il discorso del Sovrano: « La dichiarazione di cui ho l'onore di dare lettura è fatta al Palazzo Reale di Brusselle, alla presenza dei Ministri degli Esteri e a nome dei Capi degli Stati del Gruppo di Oslo. Il mondo vive in un periodo di tensione tale che ogni collaborazione normale fra gli Stati rischia di diventare impossibile. Certe grandi potenze prendono misure equivalenti alla mobilitazione delle loro forzr> armate. Le piccole potenze non dovranno forse temere di essere vittime di un conflitto eventuale nel quale sarebbero coinvolte loro malgrado, nonostante la loro indiscutibile po-1 litica di indipendenza e la loro j ferma volontà di neutralità ? Non I sono esse esposte a diventare og-1 trascinati. getto di sistemazioni intervenute all'infuori della loro volontà? « Anche senza l'apertura di ostilità, il mondo è minacciato dal crollo economico. La sfiducia e il sospetto regnano ovunque. Sotto i nostri occhi si formano accampamenti militari, si radunano le armi. In Europa si prepara un'orribile lotta. « Il nostro Continente sta forse per suicidarsi in una guerra spaventosa che non vedrebbe nè vincitore nè vinto, ma nella quale si sommergerebbero i valori spirituali e materiali creati da secoli di civiltà? La psicosi di guerra invade i focolari e, benché coscienti dell'inimmaginabile catastrofe che la conflagrazione costituirebbe per la umanità intera, l'opinione pubblica si abbandona sempre più all'idea che ad essa siamo fatalmente « Occorre reagire contro una rassegnazione cosi funesta. Non c'è un popolo — e l'affermiamo « Formuliamo il voto solenne che gli uomini da cui dipende il corso degli avvenimenti ricorrano a negoziati aperti in uno spirito di cooperazione fraterna. Ecco perchè il Re di Danimarca, il Presidente della Repubblica di Finlandia, la Granduchessa del Lussemburgo, il Re di Norvegia, la Regina dei Paesi Bassi, il Re di Svezia ed io. ognuno di noi d'accordo col suo Governo, esprimiamo la speranza che gli altri Capi uniranno la loro voce alla nostra, preoccupati della pace e della sicurezza dei loro popoli. « Domani, centinaia di milioni di uomini saranno col loro cuore con noi per arrestare la corsa alla guerra. Coloro nelle mani dei quali è posta la sorte del mondo rispondano a questi sentimenti, realizzando il desiderio da loro più volte manifestato di regolare in pace le difficoltà che li separano e sia cosi evitata la catastrofe che minaccia l'umanità ». nettamente — che voglia inviare i propri figli alla morte, per togliere alle altre nazioni quel diritto all'esistenza che rivendica per sè medesimo. Certo, gli interessi degli Stati non sono tutti uguali. Ma esistono forse interessi che non possonr essere conciliati infinitamente meglio prima che dopo la guerra? La coscienza del mondo si risvegli. Il peggio può ancora essere evitato; ma 11 tempo stringe. L'evoluzione degli avvenimenti può ben presto rendere ogni contatto diretto ancor più difficile. Nessuno s'inganni. Il diritto di vivere deve appoggiarsi su una base solida. E la pace che noi vogliamo è una pace nel rispetto dei diritti di tutte le nazioni. Una pace duratura non può essere fondata che sull'ordine morale. La saggezza non comanda forse una tregua alla guerra di parole, agli eccitamenti e alle minacce, perchè sia accettato di discutere I problemi che si impongono ? Mosca, 23 agosto. Ribbentrop alle ore SZ si è recato al Kremlino per continuare le trattative. Queste sono terminate con l'accordo per la conclusione germano-sovietico che è stato firmato da Ribbentrop e Molotof, presenti Stalin e l'Ambasciatore di Germania Schulenburg. Ecco il testo del trattato: « I Governi tedesco e sovietico guidati dal desiderio di consolidare la pace tra la Germania e la U.R.S.S. e basandosi sopra le prescrizioni fondamentali del-trattato di neutralità, del 1926, hanno decretato: Art 1. — Le due parti contraenti si impegnano di astenersi da ogni azione di aggressione e da ogni aggressione sia individuale che comune. Art. 2. — In caso di attacco di una terza Potenza l'altra parte contraente non asseconderà sotto qualsiasi jorma questa terza Potenza. Art. 3. — I governi contraenti rimarranno in avvenire in contatti consttltativi per informarsi sulle questioni che colpiscono gli interessi comuni. Art. 4. — Nessuno dei due contraenti aderirà ad un gruppo di potenze diretto contro una delle due parti. Art. 5. — In caso di divergenza di vedute o di conflitto tra le parti contraenti sulle questioni di qualsiasi genere, le due parti regoleranno le questioni per via di scambi di vedute amichevoli ed in caso di necessità a mezzo di una commissione di arbitraggio. Art. 6. — Il presente trattato è concluso per la durata di 10 anni con la clausola che se uno dei due contraenti non lo denuncia prima dello scadere di questo periodo la validità del trattato verrà prolun gata autoìàaticamente per altri i anni. Art. 7. — 71 trattato attuale sarà ratificato nel più breve tempo possibile. Gli strumenti della ratifica saranno scambiati a Berlino. Il trattato entra in vigore al momento della firma. Il trattato è fatto in due origi nali in lingua russa e tedesca edatato da Mosca 23 agosto~Ì939~E' firmato da Von Ribbentrop perjil Governo del Reich e da Molo- _.• < „ ~ tof con pieni poteri per il Gover- no sovietico. Alle ore una di stanotte Von Ribbentrop ha annunciato al FUhrer la firma del patto di non aggressione. Von Ribbentrop ripar- SSS* CrproLr^sa^:berg dove farà^o Gli « Stati di Oslo » La conferenza chiusa lo alla pacecon un Brusselle, 23 agosto. La conferenza degli Stati delgruppo di Oslo è cominciata sta-mattina alle ore 10,15. La primaparte delle conversazioni è stata dedicata all'esame della situazione internazionale. I Ministri degli Esteri di Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda e Svezia erano stati ricevuti poco prima al Ministero degli Esteri, dal Primo Ministro Pierlot. La prima seduta è durata tre ore. Il presidente Pierlot ha dichiarato ai giornalisti di non poter dare loro alcuna informazione utile sulla discussione svoltasi sulle questioni poste all'ordine del giorno della riunione. Egli ha sog-giunto che lo scambio di idee av-iiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiu illuni imi (jfmI visita a Vienna la Mostra d'arte italo-tedesca

Persone citate: Ribbentrop, Stalin, Von Ribbentrop