Cerco un orso sulle Alpi

Cerco un orso sulle Alpi Rinfrancatosi dopo il pauroso Incontro, Il piccolo « bocia » mostra la pelle dell'agnellino il cui odore aveva eccitato l'orso a lanciarglisi contro u joqliame l'orso chino sul corpolgeila mia pecora. Era grigio di-pe/a»ie, tale e quale come la poi-',vere di granito che mi vedete sul-;e p,(ircin. Si drizzò in piedi, altoìcome un uomo, le zampe levate e. col muso tutto imbrattato di san gue, fece un versacelo, brrr, nella in ia direzione. Io, manco a dirlo, ."7'*'".' f(i-COT:..:-'UJ" ^*C':Iho seguito. Quattro o cinque co/-Ite andai a ruzzoloni, ma poi che'mi pareva H'aver l'orso addossò, pizie tra buche e forre del bosco che neppur ricordo la strada che\ria di nuovo a correre con tnttafa velocità- delle mie gambe. Inquella mia fuga disperata diedi dicolpo con l'occhio contro un ramo e per poco non mi acciecai. Oggi ancora, a otto giorni di distanza. mi forca curarmi con degli im-pacchi di latte tiepido... Persi la mia roncola nella corsa e alloradite sriorni dopo, rimessomi dallospavento, tomai su a cercarla. Econ la roncola trovai sul postotutto l'ossame della mia povera lpecora, la spina dorsale, le costo le, il cranio, tutto spolpato e pu- ', lito, come se dopo l'orso fosseroìpassate le faine...». \ì \Lo vedrò stanotte? A Ceto, nella fumosa osteria del . paese, stanno riuniti i pastori, ap-}ISf"!!..l"!..".-0"^-,,?Jf.t'Ht?."0!Ini, tutti affittuari dei pascoli C«e'il comune di Ceto-Cerveno ha in Val Pagherà e in Val Verde, dove dell'orso. I fratelli Apollonio, Bat-\\tista e Giuseppe, Faiferri Giovan- tengono oltre un migliaio di pe-'core, lamentano la scomparsa di'" wm 19 capì. Sì tratta di un dannorilevante e stavolta l'orso lo sentoHI ri l e r) i >■ <i .1 n »■ Jn , - . ■ r-. ,- IP* A*, I —' maledire per datu-ero. E' dal pri-rno giugno, mi raccontano, c/iei/'orsó ha cominciato a attaccarsi ai greggi di Val Pagherà. Un gior-'no'improvvisamente quando le be- 'stie erano ancora nella zona bo-E .leniva, in attesa che i pascoli alti o si liberassero della n*ve, si accor- ,gono che mancano due pecore. Ri- futta la conta tre awrn, dopo, neltmanca una terza. Si stava cercan- ; ddo nei burroni e ne;//i nn/r«ffi de7 sbosco. dove si pensava che fossero, mandate a finire, quando una .sera;ssulVnnbrunire messer orso viene\!scoperto nel momento in cui stava \assonnando tino dei più bei capi, j tPm-i d'anni, i pastori doverfero j caccontentarsi di minacciarlo col\lbusfotte, ina con scarso risultatohperchè la sua preda l'orso se la sportò via lo stesso. La notte dopo,' sentendo ugolare i cani. Battista ' tApollonio esce coi suoi aiutanti edalla tenda drizzata sulle Malghe csuperiori di Val Pagherà e riesce da dirigere la luce della sua lam- pada ad acetilene su di un bestione] grosso come un con »ia.?fi>io che se ne trottellò via, facendo dei ver. sacci minacciosi, con un'altra bel- j la pecora in bocca... E cosi di se-nione'Vuol vedere anche lai l'orso B fa bene Tanto male non ali fa ra perchè l'orso'non s'attacca alla aitilo: ora contro i greggi di Val\ Verde, ora in Val Pagherà. Ho l'aria di stupirmi che un orso di proporzioni ridotte, dunque] un formigarolo tanto per inten-. derci. possa far tanto danno. E al-\ Jora Bafrisra Apollonio s'infuria. Col viso paonazzo per il gran -, . ■ i , i vociare e per il gran bere, mi si fa | sotto il naso, lanciandomi un mi- moccioso ; « l'ho da saper si o »io io- se l'orso mangia le formiche o non piuttosto le pecore f... ». Peggio ! ancora Quando gli dico che vorrei andare su in Val Pagherà per /o-'tografarlo, l'orso. E quasi si flni-\rebbeper attaccar ile sul MMa smterpone il fratello, Gltuep- pe Apollonio: «71 signore ha ra- |gente. Posso ben dirlo io che l'ho \visto oid due volte e i nostri in- *MIU J/K* OIIB TOIte e l nOSm in- ]COMtlI sempre Sono stati calmi... ». Ecco Vuomo che fa per me- non"0 intensione di scontrarmi beJH-||calnio rtda aver mòdo di "fa cusilìnenie con l'orso e anche il mio incontro con V(ll.,.ei che /oMer a- ao le maire montaane Volete ac ! zvonare a dovere la messa a fuoco. «Non conosco la strada atlruver..compararmi in Val Pagherà e tla scendere in Val di Fumo, se- \guendo così a ritl0/,0 ,-j percorso _ - \fatto dalVorso per venire nei cois(rj paesi - ». . .t li.uamo' un gigante, si alza e mi ?C n,ano: s"''°'" e : i, .vi*.!, wm/a Pp/rfirp "/orio iri vaìpn he I " caonera »• [ Guido Tonella Cerco un orso sulle Alpi Gli ursidi non sono scomparsi dalle valli alpine : V esemplare ucciso nel 1899, creduto l'ultimo, avrebbe lasciato dei discendenti, che fanno strage di greggi nella vai Camonica , impressionanti sulle malefi compiute in quel di Val Camonica !da una belva, classificabile, in ba i se alle concordi testimonianze racCeto (Val Camonica), agosto. |Non era peranco asciutto l'in-\chiostro dell'articolo che avevo consacrato all'ultimo orso delleAlpi (ucciso, secondo le mie'informazioni fin dal 1899 nel-'la Svizzera Italiana in Val Mesol-Ì iCina) che ecco apparire su tutti i giornali delle notizie sempre più.,impressionanti sulle malefatte!I coire, come appartenente per l'op-1 punto alla specie degliUrsldl. Pun-\{to sul vivo, dal momento che an-'che La Stampa, a ventiquattro ore \ di distanza dal mio suddetto arti-ìcolo in cui facevo l'elogio funebre dell'Ultimo orso, mi aveva fatto il. 'grosso dispiacere di dare credito .' 1 sidi, jjiù o meno legittimi discen-\ | denti del grande orso bruno della \Alpi, ancora tùvono nelle solitarie'ìvalli trentine che si irradiano at- torno ai possenti massicci dell'A-'alle notizie riguardanti la stupe-'< facente ricomparsa dell'orso in ValiCmmanica... ho voluto procedere ud1un sopraluogo tra queste monta-\gne, deciso a sfatare la leggenda,\se leggenda vi fosse, pronto a rico-inoscere lealmente la verità in caso] contrario. E già all'inizio di questa j inchiesta, devo dire di essermi con->vinto che in contrasto con quantoì credevo finora di sapere, degli ur- damello, della Presanella e del • Brenta, da cui uno sarebbe oggi passato in Val Camonica. I | M mm |Venti pecore e Le notizie che due vitelli ■ ìsi sono nvutr. circa Ja sua improvvisa ricompar-'.sa hanno dato la stura a tutti i;raccontatori di epiche storie dijcaccia, vecchie magari di un buonìmezzo secolo, ma tuttavia bene'accette a chi oggi è lieto di poter] vantare un'ascendenza di caccia-, fori di orsi. ,E si parla d'orsi fin giù sulle placide rive del Lago d'Iseo, a Lo- rere, doi-e Ving. G. non ha affat-,to Varia di stupirsi che io mi pre- senti nel suo studio per chieder-notizie di questo bestione, an-zichè domandargli un preventivo iper una villetta da costruirsi in Quest'angolo di paradiso. Nellasua qualità di presidente della iocale Sezione Cacciatori che rag-gruppo tre centurie buone di fu-cili, l'ing. G. mi afferma il suocomnneimento, indipendentemente dalle notizie di queste ultime set- titnane, che l'orso non sia mai scomparso in modo definitivo dalle montagne di Val Camonica e particolarmente dalla zona del Tonale, dove quasi ogni anno ai «irebbero avute le prove, impron-te sulla neve od altro, del pas- saggio della fiera. L'ing. G. pre- precise notizie. A Braone, linai frazione del circondario di B reno, da dove sono state diffuse tutte le ultime notizie riguardanti l'orAso, cado neanche a farlo apposta mette però che, secondo l'opinio-ne generale dei cacciatori di ValCamonica, si tratta di una sotto- specie dell'orso bruno, di prò por-~'»ni notevolmente ridotte, pocoP<ù * "» metro di altezza e del peso di una cinquantina di chili, cosidetto orso formigarolo co- ™e lo chiamano nel Trentino. Ma è più in su nella valle che colimene dirigermi per avere più in un crocchio di donnicciole che si sono precipitale fuori nelle sas-sose ritinse del paese non appena /tanno sentito il rombare di nna macchina. Chi mi può dire qual-cosa dell'orso f... Ma tutte ne san- m, qualcosa e tutte mi vorrebbe-ro rispondere e dare dei detfc</Jtsui suoi più recenti misfatti: è al- fo, nero come il carbone, ha giàmangiato venti pecore, sette ca-pre, due rateili... Un brav'uomo in camicia nera mi salva da quel profluvio di spiegazioni: «Nonstate a sentire quello che vi dico; no. Discorsi di donne. A voi oc-corre parlare con qualcuno che l'abbia visto realmente l'orso. Andate dalla levatrice... Si, per l'appunto, non c'è nulla di straordinario, perchè a casa sua, presso la stazione di Ceto-Cerveno, trovere te il marito, che l'orso deve averlo incontrato per davvero ». L 3VV6lltUr3 uBllO S03CC3DÌ6tr6 r " Ma anche il marito della levatrice l'orso non l'ha visto. Il suo raCconto è però interessante lo stesso. L'otto di agosto — egli mi dice — due ragazzi suoi dipendenti andavano in cerca di capre la- sciare al pascolo in Val Pagherà, su verso i 1500 metri di altezza, stavano fra di loro ragionando per l'appunto dell'orso e dei suoi colpi da brigante tra le greggi di versato il Passo di Campo o il va lieo della Rossola, venendo dui Trentino, Lungo la strada che mena a Ceto attacco discorso con uno Val Pagherà, quando eccoti che l'orso salta fuori per davvero da una boscaglia e si fa loro incoiitro... Ne ebbero una paura terri bile e scapparono giù di corsa, uìio di qua, l'altro di là, si che si\ ritrovarono assieme solo al bas- iso, giù in paese. Erano più morti • che vivi e il medico dovette mct- terli a riposo per curare lo spa-jvento. Quest'orso deve aver attru- spacca pietre che deve sgombera re il viottolo dai massi per darmi] il passaggio. E' un buon incontro, poiché costui l'orso l'ha visto sul, serio. E non inventa, nè si vantai l'eroe di questa avventura, Fac- chini Bortolo di Braone. il quale',non finisce dal ripetermi che una, paura come quella non l'ha mai'avuta... «Andavo su — mi rac-.conta — nelle Foppe di Braonej per vedere di alcune mie pecore'che avevo lassù al pascolo. Dtie\già ne avevo trovato e non riu-i acino a capire come mai la terza non fosse con le altre, quando dtjcolpo a venti passi vii appare tra\

Persone citate: Campo, Guido Tonella