Una stalla moderna

Una stalla moderna A ZONZO PER LA CAMPAGNA Una stalla moderna n e o in un antcoeuoe'rneata 270 mucche in un solo locale più lungo di piazza San Carlo — 4600 litri di latte produzione giornaliera — 200 vitelli all'anno ! Dinanzi a noi, allogate nella | 'stessa stalla, e su due fila, sono |duecentosettanta mucche. Sulla 1 soglia del locale luminoso, che si [stende in una imponente fuga prò'spertica in cui gli archi che si susìseguono costituiscono un'armonio'sa decorazione, ci fermiamo stu!piti. Quella specie di ampio corri doio che risuona di muggiti, è più lungo di piazza San Carlo. Misura 'esattamente 207 metri. Abbiamo 1 già vedute parecchie stalle mo jderne quale ad esempio quella dei I l'Istituto Bonafous, ma è la pri ima volta che vediamo un cosi gran 1 numero di capi di bestiame raccoliti in un solo locale, i Iniziando queste visite a fondi irurali ci siamo abbozzato un prolgramma e fedeli a questo abbia |mo aperto la serie delle nostre (cronache con la visita al fittavolo pcsunfnfzuussuqmjd JLingiardo di Cavour, l'agricoltore s | che si è specializzato nella produ-!mizione granaria da semina, l'attivo lu j dell'Unione Provinciale degli Agri- lavoratore che si è meritato lo idscorso anno il primo premio, peri le medie aziende nella battaglia ldel grano. A questa intendevamo tappunto dare seguito con una visi- ita ad un produttore di latte ed il marchese d'Emarese presidente 1 coltori, al quale ci siamo rivolti 1 per consiglio, ci ha indicato la te> nuta « La Molta», a Candiolo. Ec- ; co perchè ci troviamo qui dove ci i a ha accompagnato il segretario del'a presidente dott. Emiliano Mar- tina. |e II proprietario della tenuta ing. e ■ Rodolfo Sella si mette a nostra di- i sposizione per quanto intendiamo - chiedere circa la sua industria. Percorriamo il vasto corridoio che divide l'una dall'altra le due Ale di lettiere sulle quali sono le mucche. Al nostro passare queste volgono le grosse teste e a guisa di saluto muggiscono. Sono tutte ! belle bestie, complesse, dalle mam o jmelle turgide, tanto quelle pezzate i!nero e bianco, tipo olandese, quani ito l'altre di razza svizzera di tipo - ; alpino. E brave sono poiché esse a | forniscono la bellezza di 4600 lie tri di latte al giorno che contn-|buiscono all'approvvigionamento - di Torino. Alle 10 del mattino una dici bovari le mungono ed i ma- stelli di latte sono poi portati in ai un locale «ove sono modernissimi -! macchinari per filtrare, raffredda- ] re fino a 4 gradi il latte e imbot- tignarlo. - ' Lo stesso personale provvede due - ; volte al giorno a lavare e strigliare le mucche ed ecco perchè Ile troviamo così linde, col raso wPe'0 !ucid0 «-'he ci fa ricordare lel» pelliccio che le signore preferiva-1o ino un paio d'anni fa. Sulle let- ■-ltiere di fresca paglia, con dinanzi ,e 'ia mangiatoia ricolma di trifoglio, '-;gUarclando con gli umidi occhi le - ampie finestre che si aprono oltre - ia mangiatoia dove è pure un al- l tro corridoio. Le buone bestie tra- e scorrono in tranquillità le loro giornate. Giornate di assoluto ri- ,poso rotto solamente nell'ora del- 'a passeggiata per andare all'ab- beveratoio che è fuori della stalla e e nel quale l'acqua proveniente daa r e, pozzi artesiani profondi una set- tantina di metri si rinnova peren-jnemente. Un possente toro che insieme ad altri due suoi confra| telli è il signore del luogo ci guari,, da in modo tutt'altro che bene-1 volo mentre ci attardiamo ad ac, carezzare dei graziosi vitellini che-j occupano uno stallo isolato. Sa-l iranno una dozzina: e hanno tutti -Io sguardo triste come se present jtissero la sorte che li aspetta. Più | di 200 ii allano aco questa stalla, Usciamo; fuori è una intermi nabile fila di fienili che si susse guono; ce ne vuole del foraggio per mantenere una così numerosa famiglia. Delle 550 giornate che costituiscono la tenuta ben 350 sono coltivate a prato e mercè una razionale irrigazione si ottiene un'ingente produzione. Un profumo d'erba tagliata di fresco è nell'aria. Ancora un istante ci fermiamo fra le rustiche costruzioni per dare un'occhiatina ad una stalla più piccola dove sono una diecina di cavalli da tiro, quasi tutti dal mantello bianco, bestie che si rendono utilissime in un'azienda di questa mole, benché qui tutto sia stato motorizzato e meccanizzato come ce lo dicono | due possenti trattori che attraver- sano una delle corti; poi ci avvia- mo verso quello che un tempo fUj un castello ed ora è vohitavinnnl laDuazlone dei proprietario. I Uno di quei pozzi, che formano la delizia Sei pittori e degli ama- tori di antichità, richiama per un istante la nostra attenzione ma su- bito dopo tutto il nostro interesse è richiamato dal bell'edificio sui cui muri l'edera e la vite vergine aggiungono una suggestiva deco razione che incornicia l'antico stemma gentilizio. Gli ingressi su i questo lato sono protetti da pic'cole tettoie sormontate da tegole, Il castello «: La Motta» costruito |nel 1200 fu un feudo dell'Ordine Militare di Malta, poi passò in j proprietà dei Sella di Valle Mosso, o Sui muri sono fissati resti di torn I be romane dissepolte nella tenu-e e i e e o e o ta; e vasi, anfore, ed altre sup pellettili ivi trovate sono raccolti nella prima sala; un'antica sala d'armi dove troneggia un monumentale camino. Trofei d'armi, ed anche una tromba che certamente servi a dirigere la caccia stanno a testimoniare della vita che con ducevano i castellani d'un tempoIl restante dell'edificio è del 1600ma esso ha accolto tutte le moderne comodità; compreso il riscaldamento a termosifone. Intorno si distende il giardino con aiuole fiorite e alberi d'alto fusto delle specie più rare. Ampi viali si distendono verso il mare dì verde che fa da sfondo, ed in questo scenario non stupirebbe di vedere comparire damine e cavalieri del '700; di sentirne i madrigali, sia sotto il pergolato di rose che si intravede dallo spiazzo, sia nei della fontana in cui l'ac- I pressi delia fontana in cui qua zampilla e canta. Sui viali lche si sperdono fra gli alberi sem1 bra ancora di udire il galoppare ■ 'lei cavalli l'echeggiare delle trom ,be 0 de> corni ed il latrar dei cani 'l'ei partecipanti a battute di cace eia. Ma a riportarci al nostro teme P° ecco disegnarsi fra le fiamman- li aiuole di salvia un gioco da ten- nis. col rosso terreno segnato da o bianche strisce. Del passato non - è rimasto che lo scenario, la cor-- nice, ora nel feudo dei Cavalieri- dell'Ordine di Malta si producea 'atte in quantità ciò che alla so-a!cieta è assai più utile di tutti gli- svaghi che si permettevano i ca-, stellani del buon tempo antico u. p. Il canonico Fino è guarito e e; il maestro ean. Giocondo fino sì e -1 ormai ristabilito dalle conseguenze dei grave incidente automobilistico di cuterà, stato vittima. Egli ha lasciato, inù'fatti, la clinica dova era ricoverato.

Persone citate: Cavour, La Motta, Rodolfo Sella

Luoghi citati: Candiolo, Emarese, Torino, Valle Mosso