L'offensiva democonferenziale trova pronta reazione in Germania di Giuseppe Piazza

L'offensiva democonferenziale trova pronta reazione in Germania PAN2ICA E L'EUROPA L'offensiva democonferenziale trova pronta reazione in Germania La connessione geopolitica della questione della Città Libera con quella del corridoio Berlino, 16 agosto, La battaglia di stampa per Danzica si svolge in pieno, e reca oggi due fatti o episodi tattici nuovi, che bisogna registrare : e cioè anzi tutto un allargamento del fronte strategico, corrispondente a un allargamento o piuttosto a una precisazione e messa a punto degli obiettivi da raggiungere; e in secondo luogo alcune necessarie rettifiche qua e là di posizioni nemiche, e azioni di arresto di tentativi di imboscate avversarie, sventate senza possibilità di illusioni o di equivoci. Questione geopolitica L'allargamento del fronte, sia detto subito, riguarda il corridoio.Abbiamo già detto trattarsi plut- tosto che di un allargamento, di una precisazione e di una messa a punto; e tale effettivamente è. E' noto infatti come fin nelle prime]proposte tedesche alla Polonia clic hanno aperto la crisi, e dalla Polonia malauguratamente, sotto il consiglio e la malefica istigazione dèi suoi pretesi protettori respinte, fesse già compresa una striscia di comunicazione fra la Prussia orientale e il resto del Reich. In questa più che giusta e ragione vole rivendicazione era già virtual-'mente e di fatto compresa dunque fln da principio la questione del corrideio, l'esigenza cioè impre- scindibile per il regolare sviluppo della normale vita geopolitica del Reich di un'unità territoriale- fra le sue varie parti, unità terrlto- riale che assurdamente la cecità versaglista aveva creduto di poter negare, creando, cosi, come ha I fatto, una pel-manente ragione di disordine e un fomite perenne di.nuovl conflitti: e indebolendo anche gravemente la propria opera e cau-, sa, dappoiché se c'è .•■-iato un assetto territoriale in tulle le paci diplomatiche del morn'n che abbia raccolto il più ginn numero di eloquenti condanne da parte delle opinioni pubbliche dei paesi stessi che ne furono autori, questo assetto è sta;o indubbiamente quello del famoso eorridoio. Associando dunque oggi, come fa unanimemente alla stessa voce e al medesimo diritto 11 corridoio a Danzica nell'unità irreducibile delle esigenze tedesche, la stampa del Reich non fa e non dice propriamente alcunché di nuovo, ma ripete soltanto un'esigenza che è stata sempre viva e in primo piano nella coscienza pubblica di tutti i tedeschi, non meno che del resto in quella di tutti i ben pen-1 santi del mondo. I A sostegno e a documentazione di tale precisazione, i giornali tutti aggiungono oggi una serie di fatti e di episodi, presi per ultimo dalle cronache stesse del terrorismo polacco di queste ultime settimane contro l'elemento tedesco, fatti i quali dimostrano l'insostenibilità di un'artificiosa situazione mfbMtlcome quella del corridoio, che non | è affatto in grado di assicurare al Reich quella tranquillità e garanzia delle proprie comunicazioni interne che i trattati stessi, a paro- le, gli garantirebbero La restau- razione dell'unità territoriale del Reich — ne conclude la stampa tedesca —è un'esigenza nella qua-,le compromessi non sono possici- jli, è di cui l'opinione pubblica del Reich fa una rivendicazione pe-rentoria e irreducibile, non soltan-to nell'Interesse politico ma inquelo dell'onore stesso del Reich.Di proprio, taluni giornali aa-sai efficacemente aggiungono alla cniara impostazione della neces- saria restituzione dell'unità nazio naie e territoriale del Reich, le esplicite condanne pronunziate da una serie di personaggi dei paesi stessi versaglisti a quel punto del trattato che quest'unità aveva distrutto. Confessioni e condanne Fra questi preziosi censori di Versaglia, viene per esempio registrato anche il famoso epistolografo inglese « al caro lettore tedesco » per conto del ministro britannico Halifax, signor King Hall, il quale in tempo relativamente recente, al momento preciso cioè della crisi cekoslovacca e della marcia polacca nel territorio di Teschen, arrivò a pronunziarsi per 1 assurdità dell'assetto versaglista del corridoio. I giornali tedeschi si domandano se il signor King Hall parlasse anche in quel momento per conto del ministro Halifax. Fra altri nomi la Deal sche AlUjemeine Zeitung annovera quelli di Garvin dell'Obseruer, il senatore americano Thomas, il generale francese Weygand (il quale scrisse che il corridoio era una cosa inutile in pace e indifendibile in guerra) e — questo è da raccogliere veramente con le pinze — il noto uomo politico polacco e delegato polacco alla conferenza della pace Romano Dmowski il quale in suo memoriale a Wilson scrisse: «Se la Prussia orientale deve rimanere tedesca, allora è bene che la Germania abbia anche il corridoio. Per la Polonia il corridoio è senza valore ise non le si dà anche la Prussia i a orientale », A questa tesi dell'ex delegato polacco, che illumina di vivida luce tante attuali campagne di sciovinismo che l'acutizzarsi della crisi ha scatenato a Varsavia, il giornale tedesco osserva: « Il signor Dmowski ha perfettamente ragione e lo prendiamo in parola: non v'è possibilità dì compromessi in questa questione, e tanto meno possibilità che essa sia risolta in una conferenza qualsiasi ». Dappoiché l'altro punto che viene oggi a Berlino vivacemente Icontrobattuto è quella specie di j offensiva conferenziale che si è, L„iin ..iti». „, j,„„ , mnelle ultime quarantotto ore mani- festata nella stampa occidentale;!11 seguito ininterrotto delle fiori-! ture di voci che accompagnarono i I gl'incontri di Salisburgo e dii Berchtesgaden. Si tratta di un'of Censiva la quale, associata a una ]ripresa di fioritura di voci le più strampalate e le più assurde su pretesi piani della Germania, tende ad accreditare dicerie di una conferenza, a vari membri, con o senza, a seconda dei casi, la Polonia, nella quale si dovrebbe discutere l'intera materia delle rivendicazioni poste della Germania; e ciò facendo abilmente la- scia intravvedere, con addomesti cate informazioni, che il sugge rimonto segreto di tale idea ver 'ebbe precisamente dalla Germa-1 niu. A questa sottile e maligna manovra la stampa tutta del Reich energicamente reagisce, A che cosa si miri con questa! offensiva — essa nota — è chiaro, j da tutta la sinfonia di stampa oc-j indentale che l'accompagna, la quale non manca infatti di intonare nei suoi primi violini le acu te note a solo del diritto polacco, mentre non mancano sotto tutto possibilità di transazioni, certi accompagnamenti fondamentali di contrabasso come quello ad esempio del Times il quale crede, ad appoggio di questa offensiva conferenziale, di poter utilmente sottolineare il novello buon andamento delle trattative di Mosca, nonché il mantenimento della solita garanzia inglese alla Polonia. Tutto ciò è troppo chiaro dove miri, nota tutta la stampa tedesca; mira al compromesso. Ora è precisamente il compromesso che l'opinione tedesca recisamente esclude e respinge in questa materia. Qui si tratta di rivendicazioni perentorie e urgenti che la Germa- nia domanda con voce propria, sen , za bisogno di farsi prestar voce da una conferenza qualsiasi, e senzatcompromessi e di ' E le colonie ? Uno dei punti che più chiaramente illuminano lo spirito di tali! „, progetti e, nel già citato !^J£^ I dellorgano del Foreg^n Office, quello riguardante le quest on, co- lomali che anch esse non vi man- cano, dappoiché pare si tratti di uno zibaldone che contiene tutto olquasi tutto. Ma la questione colo-, male vi figura - rileva la stampa l tedesca - non già come ritorno alla Germania dei territori che le,sono stati rubati, bensì con mezzi « più moderni » di accesso al godimento dei beni coloniali, dappoiché Blm uro.".—» - '=| sono stati rubati, bensì con mezziK ., più moderni » di accesso al godi- mento dei beni coloniali, dappoiché , pare che al grande organo britan- j nico il possesso delle colonie ap- paia un godimento coloniale di ca-jjrattere medievale. l « Cosicché — nota ad esempio i la ^chHins,,abe — 1^Inghilterra: , « atterrebbe»n^ss»JMal «I ;**™^ a £e™aXcon l^teraSione del-; la spogiiazione coloniale. Grazie jI tante, ma grazie, no ». | La stampa tutta conclude liqui-|dando questa offensiva conferen-[e a ziale con l'osservazione che, se quello che si vuole è di imporre un'altra volta alla Germania un secondo « dettato» di Versaglia, ciò è segno che le Potenze occidentali non si sono ancora convinte che la situazione è mutata, e che esse hanno davanti una Germania la quale quello che domanda lo domanda per suo diritto, che è un diritto appoggiato dalla forza. Giuseppe Piazza

Persone citate: Garvin, King Hall