I tre Campioni d'Italia: Vicini, Mazzarello e Fondi

I tre Campioni d'Italia: Vicini, Mazzarello e Fondi I tre Campioni d'Italia: Vicini, Mazzarello e Fondi I vincitori delle singole gare: Bizzi, Coppi e Scatragli (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Varese, 14 agosto. Questa che si potrebbe chiamare la giornata nazionale della bicicletta o di investitura dei campioni italiani o di banco di prova degli « azzurri » o di collaudo dell'organizzazione dei campionati del mondo ci ha occupati dall'alba al tramonto, un po' interessandoci e appassionandoci, un po' lasciandoci indifferenti e talora annoiandoci, dicendoci cose liete ed altre meno, da certi punti di vista convincendoci e da altri lasciandoci sospettosi e allibitosi. Ce stalo, insomma, un po' di tutto nel giro di queste tredici ore — in verità alla fine pesantìicce anziehenò — e nel volgere delle tre prove in programma per il poderoso complesso di 5^0 chilometri; sì che, a voler raccontare e comvientare ogni cosa a dovere, ci sarebbe da riempire una pagina di vario colore e sapore. Invece lo spazio mi obbliga a limitarmi alla trama della cronaca c all'essenziale dei rilievi che riguardano dilettanti e professionisti. La corsa più bella La corsa che ha laureato campione il non ancora ventenne Fondi — un altro bel prodotto toscano — è stata indubbiamente la più bella, la più viva, la più persuasiva, anche se. vinta da chi non oserei d-re che abbia dimostrato d'essere il migliore. Perchè, attraverso le sue vicende, sempre movimentate e incerte, col suo tono mai fiacco e sbiadito, con le sue chiare risultanze, ha pienamente soddisfatto le esigenze sportive e quelle tecniche dei suoi osservatori, primo fra tutti il C.T. Rodoni, che non deve aver avuto dubbi nella compilazione della lista dei cinque « azzurri ». La media, del resto, superiore nettamente a quella delle altre due categorie, parla di per sé molto chiaro. E' la inedia primato sul percorso ed è frutto di un instancciùtle e generoso impegno, di un ininterrotto accanimento, di una smania, oltre e più che di vincere, di convincere. Il che. non saprei dire dei professionisti... Non c'è da stupirsi che la gara sia stata dominata e vinta dai ragazzi in maglia bianca, e che uno di essi si sia guadagnata quella tricolore. Rodoni aveva saputo ben selezionare e guidare i suoi uomini per mesi e mesi e ha vo luto da essi la gara-collaudo per il campionato del mondo. Oggi ho rafforzato l'opinione che, si vinca o si perda, questa prova suprema avremo la certezza di esservi stati rappresentati da quanto di meglio si poteva coltivare e raccogliere in quest'annata in campo dilettantistico. Tutti e cinque gli « azzurri » scelti sono giovani solidi e buoni arrampicatori, ricchi d'iniziativa e di coraggio, cioè perfettamente adatti a onesto percorso e al tipo di gara dal quale uscirti il campione del mondo. Per questo possiamo guardare con fiducia — non dico con sicurezza — alla competizione del 3 settembre. Per quanto riguarda il campionato italiano, il titolo sta bene a Fondi, come sarebbe stato bene a Ronconi: questi lo ha perso, si può dire, a Forlì per una foratura e quello ha corso, come vedrete, il pericolo di perderlo oggi a Vare evcQSmicdtalse per lo stesso banale motivo.Quando si dice la fumosa garanzia della formula in più prove! Il vincitore Scatragli non è stato uno degli eìejnenti più in visto durante le fasi più tempestose della corsa, ma ha avuto il merito di risalire alla distanza e di tenere in serbo per il momento decisivo poche gocce d'energia per alimentare la velocità quando gli altri non ne avevano proprio più.Il primo episodio notevole della gara (dopo un accenno di fuga a sei) è una caduta nella quale ' immischiato anche Cavolo, uno«sceltoti che avrebbe potuto aspi-rare alla maglia azzurra e chepoi, obbligato a un estenuante evano inseguimento, si e dovutorasseqnare al ritiro. La primascalala di Grantola fu animata daRonconi, Raffoni e Baito. ma pas-sò liscia per tutti. Appena termi-nata, il piccolo friulano Buian nb-bligò gli altri ad inseguirlo per una mezza dozzina di chilometrima tutto tornò calmo, meno che l'andatura, a Gamia e il passaggio al primo giro segnò il « nulla di fatto ». Ma si era marciato fortissimo, che la media raggiungeva quasi i 36. La trama del secondo giro fu una fuga di Donetti, Musini e Arcetti, che riuscirono a mettere aloro attivo sino a un minuto. MaPrima di 8. Ambrogio anchDonetti fu ripreso. La discesa deBrinzio ci fece assistere a unospettacoloso inseguimento di Magni che, appiedato in principio, sricongiunse prima della fine. Asecondo attacco di Grantola scappò Malabrocca; la sfida fu raccota da Ricca, Pedevilla, PedronBrotto e Ronconi che raggiunsere misero in difficoltà il fuggitivsconvolgendo il grosso, presto rcomposto. Ma a Ghrla fu la votà dt darsela a gambe di FagginColli e Malabrocca, che passar»no al terzo giro con 40" di vanfaggio su Bogara, Baito, Anloline 'Marangoni'e con 1' sugli altriAlla controffensiva partirono Ronconi e Ricca, che presero e lasciarono Marangoni e Rogora e trascinarono dietro Baito. mentrAntolini raggiunse i primi tre Brinzio. la salita di Grantola sgretolò questo guadagno, che Pedevilla, Pedrom, Magni e Baito, mentre itrio di testa andava a pezzi peil distacco prima di Vanni e podi Arcctti, fecero riavvicinare la formazione che li riassorbì tuttprima del passaggio al secondo giro. Qui la media ira ancora d35 e me. Otto contro quattro La fuga cominciava a diventapericolosa; ma lo fu meno quandFaggino, appiedato, tolse ai compagni l'ausilio della sua impetusa azione. L'ultima scalata Gruntoia vide impegnati a fond Il gruppo del professionisti ancora compatto attacca per la quinta volta la salita di Gramola e di villa conservai «bianchi» Pede:Magni, Pedroni e Ronconi,coni, Magni, Pcdroni e FondiQuesti ultimi furono raggiunti daScatragli, Ricca e Fumagallimentre i primi quattro formaronoil quartetto d'avanguardia. Eranocosi, otto contro quattro e l'esito del duello non pareva dubbio, data la qualità e la quantità deglavversari. Invece fu durissimo per la strenua resistenza degli inse- levano approfittare delle sue fo-\rature. L'atleta romagnolo è in| rà un «azzurro» che non cadrà col fiato in gola. Bartah, ormai rinunciatario aila maglia tricolore e sicuro di quella azzurra, si è comportato con sicurezza, ma senza audacia. Da lui ci attendevamo il tentativo a fondo, l'azione di sgretolamento; non ce l'ha voluta dare forse nel timore di non riuscire. Ma questo timore non dovrà piti legarlo il giorno della maggior prova. Comunque, egli è apparso trasformato dal Giro del Lazio; e potrà migliorare ancora. Bizzi, come ho detto, ha corso per la volata finale; e ha raggiunto il suo scopo. Ma anche nei momenti in cui bisognava impegnarsi appieno egli non ha mai accennato a piegare. Ora è il miglior Bizzi che abbiamo conosciuto. 11 sagli impossibile la riparazione, «ite « redivivo », che si riprometteva]fatCini forava la seconda volta. Ri- 1 glmanerò col toscano Bizzi, Cottm-j che Marabelli. Vicini ebbe di nuovo l'aiuto di Generati. Albani, Masarati e anche di Cinelli, coi quali ritornò in testa alle Grotte. Anche questo pericolo era, dunque, superato, e molto brillantemente. Nella terza discesa del Brinzio tentarono un colpo Rimoldi, Mara l'el'acafuavchqu « Bervadei, ma lo fallirono per la pronta reazione di Vicini, Cottur, Marabellì e Cinedi. Nulla fu fatto su Grantola e al quarto passaggio 19 corridori erano insieme, a media men che mediocre. Bartali effettuò un altro debole e vano attacco su. Grantola; ma il gruppo si ricompose quasi subito. Bartali tornò all'attacco al sesto giro (il quinto passò calmo calmo), sempre su Grantola; lo sostituì audacemente Marabelli, e questa volta Vicini accusò leggermente il colpo. In testa rimasero Bartali, Mara Adsdbciad—èct,lbelli, Cottur, Bizzi e Cafferata. Mal3Vicini, con altri dieci, si rwongiun-isse a Ganna. Pareva, ormai, che non dovesse succedere altro, quando a tre chilometri dall'arrivo, Cottur partì come una folgore su un tratto in leggera salita; piese 100 metri di vantaggio, ma Marabelli lo andò a prendere. All'inizio del rettilineo finale sopraggiunsero gli altri in tempo ver partecipare alla volata, che fu attaccata fulmineamente da Bizzi, irresistibile nel suo scatto. Cosi Bizzi vinse la sua ultima corsa in maglia tricolore. Almeno per quest'anno... Ho detto che la giornata voleva anche essere un collaudo dell'organizzazione per i campionati del mondo. Solo chi conosce a fondo la grandiosità di simili manifestazioni sa le difficoltà inerenti. Per questo i camerati della Binda meritano sin d'ora il più vivo elogio per quanto hanno fatto. Si son visti oggi i frutti della loro improba e appassionata opera. Uno dei principali è l'entusiasmo della folla varesina. Frutto sqìiisito, ma... anche pericoloso. Il problema oggi non e di suscitare, ma di contenere questa fiamma di passione. Bisognerà provvedere a tener sgombra la strada dalla gente, liberò il varco per i corridori, garantita la regolarità delle gare. L'esperimento d'oggi ha certamente insegnato quello che si dovrà fare. E si può essere certi che gli ospiti non avranno che da elogiare l'organizzazione della F.C.I. e della <t Binda », maestra in materia. Giuseppe Ambrosini La prova degli indipendenti (DA UNO BEI NOSTRI INVIATI) Varese, 14 agosto. La prova degli indipendenti, per quanto concerne l'assegnazione del titolo di campione italiano della categoria, si è conclusa, giusto le previsioni, con la vittoria di Mazzarello, del corridore, cioè, che, classificatosi undicesimo, a l'52" dal vincitore, Patti, nella prima prova; aveva dominato il campo a Pontedecimo, sede della seconda prova, e si era insediato al comando della classifica. Il tortonese era, oggi, in certo qual modo, tranquillo in quanto la sua posizione era buona: scomparso il più pericoloso e diretto suo avversario, Destefanis (ch'era a soli l'5" di distacco), ferito in una caduta lamentata otto giorni or soino a Vallemosso ed unposSibillU- to, perciò, a partecipare alla gara e varesina. Mazzarello veniva cosi ad avere un vantaggio di 4'52" sul corridore che immediatamente - lo seguiva nella classifica: Patti, ii Ed il piemontese, presentatosi a oicorto di allenamento perchè, cau-\sa una caduta della quale fu vit. Orna al Giro dell'Umbri.-*., non gli - era stato possibile curare, poi, la . ; preparazione, s'è difeso con i den- -Iti. Ha beneficiato del compiacente i \e palese aiuto prestatogli da Coppi -\e. segnatamente, da Zuccotti. Ma. - jspecie durante i primi giri. £ stato -jattivissimo, ha rincorso molte vol- sdsctctPmnpasmggptdscd te i vari fuggitivi e si è anche fatto vivo al comando, ~ magna glia tricolore per modo di dire, per che egli ha ricevuto, pallido per l'emozione e per essere giunto al l'arrivo provato, una maglia bianca coi bordi tricolori alle maniche. Mazzarello, però, arrivando confuso in mezzo al gruppo, non ha avuto, sul traguardo gli applausi che spettano ad un vincitore. I quali, viceversa, sono andati ad Angelo Coppi, al giovane pupillo di Cavanna che, rivelatosi nel corso della seconda prova del Trofeo dell'Impero vinta in modo superbo da Bartali, dov'egli si classificava terzo assoluto e primo degli indipendenti, aveva confermato, in altre successive prove promiscue, d'essere un promettente" elemento La odierna gara del tortonese — anche Coppi, come Mazzarello, è di Tortona — è risultata un pie colo capolavoro di accortezza, oltre Che di saggia distribuzione del- le proprie forze. Egli, pur non le3inan<^0 u suo contributo, quando s-erSi trattato di rauciuneere au¬ r a e , " a o a o a o a a - a i " e , a i a - e i . o - s'era trattato di raggiungere au daci fuggitivi, non aveva, viceversa, sprecato energie in tentativi, Nel corso dell'ultimo giro, pochi chilometri fuori di Varese, portò l'attacco in modo talmente de ciso ed efficace, da sgominare letteralmente gli avversari. Invano Patti, oggi insolitamente legato nei movimenti, certo in non felice giornata, cercò di lasciare il gruppo per raggiungere il fuggitivo. Gli avversari gli furono sempre addosso. Per il che, al siciliano non rimase che disputare la volata col gruppo che immediatamente seguiva Coppi e nel quale si trovava pure Mazzarello. La gara, che è stata organizzata, come no.o, dalla « Binda », cioè da sportivi capaci e competenti, è stata tutta sussulti e non ha avuto che pochi momenti di pausa. Fin dalla partenza, data dal Federale, alle 6,45', c'era stata una fuga di Gentile, Zaffaroni e Montobbio, annullata al Brinzio. Indi, nel corso dello stesso primo giro, fuggivano Salani e Colombara; quesli rimaneva solo e non veniva acciuffato che a metà del secondo giro. Subito dopo ancora Montobbio e Gentile, unitamente a Edgardo Scappini e Amadori s'involavano. La fase era seria e portava il quartetto ad avere, ad un certo punto, 2' d\ vantaggio. Dopo circa sessanta chilometri, però, anche questa fuga veniva resa vana, in seguito al de ciso intervento di Coppi, Mazza rello, Torchio e Silvesiri. Era in conseguenza del rallen Lamento, motivato da tale ricongiungimento, che si verificano molte riprese Ma, dopo pochi chi lometri di tregua, sullo strappo di S. Ambrogio Olona, avveniva la decisa fuga di Coppi, 11 quale veniva vanamente inseguito dal varesino Piotto, che, per mezz'ora, si manteneva tra fuggitivo e gruppo. L'energia del tentativo di Coppi si sintetizza in questi tempi: sulla sommità del Brinzio, egli aveva 50" di vantaggio; in fondo, alla tortuosa discesa, l'IO", aumento, cioè, del margine, il che Illustra la sua freschezza e sicurezza: a Grantola. sulla salita, ;1 vantaggio era di 3'20": all'arrivo ben 6'42". La volata degli inseguitori, confusa, con jnolti uomini nello spazio di pochissimi metri, vedeva prevalere Boffo, il veneto che fu campione italiano dei dilettanti iuniores, quando, a Padova, balte, Bartali, Bini e Mollo nell'ordine. ì Il Boffo, pur avendo la ruota po-jsteriore avariata, partiva lungo, I per evitare l'imbottigliamento e conservava un lieve ma netto van taggio su Silvestri, Sartori, Scappini e gli altri, identificati alla me glio dal giudice d'arrivo. R. R. cSPdr5?vteHQesatrvdtlamvzgsfpQdssepdqmqidsgRcGli ordini di arrivo Dilettanti 1. Soatragli Corrado, A. S. Roma Km. 144.8 in ore 4.9'30". media rhi lometri "J.asi; 2 Magni Fiorenzo, A C. Montecatini, ad una macchina; 3.) I Dall'alba al tramonto sul Circuito di Varese I mmiiiimmiiti minili munii nnimmimii imiiinn iiiinmmiinmmmi iiimmimiiimi nimiiiiimimiiiiiimiimniniimiim imimimimimiiiimiiiiimmii iminmimiimf jruiti, che dovettero abbassare bandiera solo a un chilometro dal traguardo. Non si rassegnò, invece, il varesino Colli, il quale, sul punto di essere riacciuffato, scattò di nuovo e prese una ventina di metri c/ie si affannò a d'fendere sul rettilineo d'arrivo. Vano sforzo! che gli altri gli tornarono addosso a cento metri dallo striscione e nel gruppetto ebbe la meglio Scatragli. Ma non solo per questo il finale fu emozionante; et si aggiunse anche una foratura di Fondi a cin-'= que chilometri dall'arrivo. Il capo || della classifica scese di macchina = con le lagrime agli occhi che vedevano all'improvviso annebbiarsi e scomparire la bella maglia tricolore, difesa appena da due minuti di vantaggio. La rip«r«sione|| e l'ijiseffuimento o/tene avrebbero ,=tgmmmpsBi fatto pèrdere di più f No; il losca-j|no riparò febbrilmente e inseguì || rabbiosamente; tagliato il traguardo seppe che aveva perso solo ì'39"; la maglia tricolore era salva! « Azzurri » in rassegna La prova dei professionisti mi ha lasciala la bocca amara; se non fosse stato l'antidoto dell'indomito comportamento di Vicini e dell'elettrico finale, me l'avrebbe addirittura avvelenata ed ora ne _ ] uscirebbero acerbissime rampogne j§ \contro i responsabili. |= ] Chi sono costoro f Un po' tutti.| = . meno, ripeto, Vicini, alla cui sfor-' (una, concretatasi in due foratu re, si deve se la corsa s'è salvata i dal naufragio con due interessanti astoni che son state due luci in _ tanta ombra. Ciò non toglie che'% i la gara abbia mancato all'attesa|S ; e l a e anche alle sue funzioni, che era no essenzialmente quelle di darc'a Binda elementi sicuri per oon-j frollare la forma dei probabili «azzurri». Se di questi elementi il Commissario Tecnico ha pot«to' averne, essi sono piuttosto nega- tìvi e riguardano specialmente Va/etti e Cinelli. La « maglia rosa » non è neppure oggi uscita dal mistero che la circonda dal Giro d'Italia. Per me, veramente, non ritenga che Valetti paghi ancor, cari gli sforzi del Giro — ma per\chi lo vede, da maggio in poi, ri-\tirarsi sempre per un motivo o|\per l'altro, dopo prove insignifi-\canti, che contrastano con la fi-\dacia che meriterebbe il vincitoredella più beltà corsa a tappe ch'ioricordi, la cosa può sembrare une, enigma. Anche oggi Valetti ha l, avuto lo spunto da una foraturao] (la cui riparazione gli è costata- più del normale) e di un inutileiunsegiiimento per abbandonare ilh rampo, dopo aver mancato d'oJ--\tnrci la prova di quell'energia che-'si ha ragione di pretendere da un iAuomo della sua classe e da un ai- o* tensore dei colori nazionali. o, Cincin si r. battuto con corao- i-Uno; ha ceduto più volte, e si è ri-i-, preso, ma alla finr. lui dovuto pieo.] gare e non ha potuto intervenire »-, a dire la sua parola in velocità. Il n- bei corridore dì Ghelfi mi pure non ni ancora rimesso e provato dalla ri. nasi re a - si tratta di un mistero — perche l r i a i o i re do modi do aura stagione. Data 1 assenza di Simonini e labuona prova, sia pure pruden-■:iale e giudiziosa, di Bizzi, Bindaaveva paco da scegliere. Certo cghsarò in questo momento pentitodt non aver preferito Marabelli azioni. Ora \l problema da risol-vere rimane solo quello della ri-serva. E sarà risolto dopo l alle-namento collegiale. Vicini ha fatto una grande ini-pressione, anche se alla fine hapalesato gli sforzi compiuti perdifendersi dalì'attnrrn. più vio'ento che insistente, di coloro che vo momento è buono, « Morino », per farsi onore. Cottur ha fatto la sua corsa, senza preoccuparsi del capo. Tat tica pfa cke iogica, da lui svolta con potenza e continuità. Nel finaje ^ tentato il colpo gobbo. Non „fj £ riuscito per poco. Il ■'/ seftembre potrà essere un aiutante ideule. Questi i rilievi per quanto riguarda il campionato del mondo, Per queu0 italiano dovrei ripetere quanto scrissi da Roma, dato r;le 0lj(JX je posizioni non sono camu^te Si può discutere se Vicini ,,ja proprio il miglior corridore che 0ggi possediamo; ma non si può non essere lietissivii che il tncoiore fasci le reni di un atleta che meglio di ogni altro rappresenta ;0 sport inteso alla maniera fa scisto. Trama Ai rnrea I alJUlM» ut luiaa l(.vi(/nori commissari, avevate di-', mentirato l'art. 1S del regolamento a,uu ,.„,•*„ / / Generati, Masarati e . u,ndi, ,,oi Albani, cioè tutta la > inquadra, meno Cottur. Ma sui!» \salita di Grantola Vicini, forzan- o '.do, rimase solo, mentre avanti siaipartivaaspron battuto, e il orosso-Ijj riducete a IH uomini. Vicini ra--. strellò nell'inseguimento Gotti. - j Canavesi, Rogora e se li portò die- (ro fin che a Ghirla riprese i pi i mi. - Intanto, sul piano aveva forato Va-a letti, perdendo quasi tre minuti r nella riparazione. Passando la se-- rond-i volta per S. Ambrogio, Mar- -l'aito cadde e ruppe una ruota; re-La rorsa è presto tracciata. Nulla di notevole nel primo giro. Nel secondo Vicini forò nella discesa Irl Brinzio. Si fermaitmo con lui mimiimiiiiiimimimiiiiMimnmiHmii imi III Giro del Piemonte » . e ; . , n . n ' . . . e , . . n n . 6. per dopolavoristi Cuneo, 14 agosto. Il Giro del Piemonte per dopolavoristi, è giunto stamane, con la terza tappa, a Cuneo. Il torinese Bcrtaina, che aveva conquistato ieri la « maglia bianca », ha saputo conservarla. Fra i 116 corridori che erano partiti ieri mattina, venti sono stati eliminati. Rimangono 96 concorrenti che, dalla media oraria sui 38 km. realizzata sinora rivelano buone doti atletiche. Il milanese Malausani, i torinesi Padovan, Lolli, Moretti, Ferugloi e Gariglietto, hanno movimentato la tappa di oggi e sono certo fra i migliori. l'eco l'ordine di arrivo: 1. Pirovauo Pasquale (l)op. Civico Milano) in 2,20'17'. inedia km. 35,235; 2. Malleoli Ivo (Bop. Montecatini) in 20*17"; 3. Gili Leo (l)op. H'cstiniihousc 'l'orino) 2.20*50"; 4. Goliliato Ilario ì Vetrai orco Venezia) 2.51*41"; 5. Ixilli Onorato (Bop. Lancia Torino); 6. Ceda ni; 7. Roberti; 8. Znnaga,; 9. Morando; 10. Pozzi. CLASSIFICA CENERALE 1. llertaina in 5,1'9"3'5; 2. Bcrton 5.1'49"2/5: 3. Mntteoli 5.2*4" ; 4. Bria no 5,2'14"l/5; 5 Zanaga. 5,3*85"; 6 Fava. 5,4*2/5; 7. Mastri, 5.4*4"; 8. Pi rovano. 5.4*56'*2,'5; 9. Rosi, 5,4'56"4/5; io. Cazzaniga, s.5'i2"2/5. Camellini ha vinto il G. P. della Costa Azzurra Nizza, 14 agosto. La seconda ed ultima tappa del G. P. della Costa Azzurra è stata disputata oggi sul circuito tracciato nelle vicinanze di Nizza. Ecco il risultato: 1. Camellini, 2. Damiano, 3. Proietti, 4. Gianne. Nella classifica generale Camellini è al primo posto, in ore 9,2'3", dinanzi a Proietti e a Damiani. llMIIMIllllllllllllllIMMIIIIIIIIIIIIIIlllllllMIIIIIIIIIIIIIIMII m imiiimm mimiminn imiimmi iimimIIBieca Angelo, IT. 8. Ausonia; 4. Malabrocca Luigi, Tlopol. rrsus; 5. Prdcvilla Domenico, Cicl. Sampirrdarcna; 6. Pcdroni: 7. Bratto; 8. Colli; 9. Ronconi;, lo. Anlolini. 4,9*37"; 11. Bizzozzero,'4.1 ri5": 12. Ferrarlo; 15. Ponili; 14. KiimaenlH. 4,11*26"; lfi. Vimini. 4,1314"; 16. l'npini; 17. Baito. 4.ir.' e 59"; 18. Cai raro; 19. Bollani; 20. Forni. Indipendenti 1. Coppi Angolo Fausto, Iiopol. Tortona, km. 181 in 5,24*4", lucilia km. 33,501; 2. Borro Giovanni, 0. R. fautore, a 6*42"; 3. Silvestri Renzo, Snc. T,a Patria, di Carpì: 4. Sartori Oreste. S.C.A. Binila; 5. Scnppini Kdgardo, li. K. Cantore; 6. Vegetti; 7. Zuccotti; 8. Montonino; 9. Gentile; lo. Riholdi; ti. .Mazzarello; 12. l'atti; 13. Fiotto; 14. Simonetta; 15. Ronchetti; 16. Boli» in 5.30*46"; 17. Zuppa, 0,34*41"; 18. Colombara. Professionisti 1. Bizzi Olimpio, km. 217.200 in ore 6.30*18". media km. 32.637; 2. Badali; 3. Iicnni; 4. Servarle!; 5. Cottltr; 6. Ma rnliclli; 7. Bailo; 8. ncrcn masrh i; 9. Crippn; 10. Mara; 11. Ricci; 12 Vici, ni; 13. Ciucili; 14. Balli; 15. pifferata; 16. Gotti; 17. Knmnnalti, lutti in gruppo. Le classifiche generali Dilettanti 1. Fondi, in 13.1653"; 2. Ronconi. 13,17*8". distacco 15"; 3. Pedcvillii, in 13.18*22", d. l'2Q"; 4. Carrara. 13.21' e 37". d. 4*44"; 5. Scatracli. 13,30'47". (i. 13*54"; 6. J!aito, 13.32*17", d. 1524". Indipendenti 1. Mazzarello in 15,26*16"; 2. Patti. 15.31'8", dist. 4*52"; 3. Gentile in ore 15,35'27". d. 9'11": 4. Zuppa. 15.36*0", d. 9*63"; 5. Montohliio. in.38'27", ilist. 12'11"; 6. Sartori, 15,4(1*8", d. 13*52*. Professionisti 1. Vicini, in 23,16*54 "• 2. HI molili in 23,28*31", din! 11*37"; 3. Marnhelli in 23.29'. d. 13'; 4. Balli. 23,21*26", (list. 13*; 5. Banali, 23.31*26", d. 15'32"; 6. Bizzi. 23,31*26", d. 15*32". lalaccptr3bsgtf1l2'ìOdr5nFridt3dlllllllllllllllllllllllllllllllllMIMIIIIIIIIIIllllllItllllllllllM