La figura dell'ebreo Pekelis

La figura dell'ebreo Pekelis La figura dell'ebreo Pekelis capo d'una banda di imbroglioni Roma, 10 agosto Abbiamo dato notizia dell'arre sto avvenuto il 5 agosto a Firenze del giudeo Raimondo Pekelis, nato a Odessa il 25 gennaio 1907, in esecuzione del mandato di cattura spiccato dal giudice Istruttore presso il nostro Tribunale. Il giudeo deve rispondere di truffa aggravata e di falso in scrittura privata per avere, nel dicembre 1937, a Roma, insieme ad un altro indi viduo, tratto in inganno l'ing. Ma rlo Muricchio col prospettargli un ; vantaggioso affare consistente nel- l'acquisto di titoli giapponesi, in-1 ducendolo a versare trecentomila ; llre. Naturalmente i denari furono ' incassati dal giudeo ma i titoli non j vennero consegnati. In Roma, che fu il teatro delle gesta criminose del Pekelis. costui prese alloggio in un elegante albergo, e conducendo una vita dispendiosa e atteggiandosi a intenditore di cose d'arte, cercò di penetrare nel campo dell'industria cinematografica. L'ebreo, che si dichiarava inoltre proprietario di preziosi dipinti esposti in gallerie italiane e straniere, dopo la truffa consumata In danno dell'ing. Muricchio, levò le tende da Roma e tornò a Firenze, dove fu arresta- to. Ancora non è stato tradotto a Roma perchè 11 suo difensore ha chiesto che il suo cliente sia con-1 dotto in traduzione speciale. II giudeo ha commesso le sue malefatle con l'assistenza di coni-! plici e le indagini istruttcrie sono appunto dirette a precisare le re-1 sponsabilità di quest'ultimi. La; istruttoria prosegue alacremente, I e con la massima segretezza, e si ritiene che sarà chiusa nel periodo feriale che termina il 30 settem-| bre, e subito dopo espletati alcuni aspetti specifici. _,. , . , T IGli elementi che fanno sospettare!La donna nel burrone il delitto Alessandria, 10 agosto. Nessun positivo elemento chiarificatore è finora emerso sulla tragica fine della contadina Maria incerti in Volpara, di 65 anni, rinvenuta cadavere la settimana scor-1 sa in fondo ad un burrone sul greto del torrente Boiro, in territorio di Casaleggio. Secondo i rapporti pervenuti all'autorità in- ! quirente. tre indizi sono al vaglio | delle indagini per stabilire se trat tarsi di delitto oppure di disgra zia: le abrasioni riscontrate ai poi- ! si della donna e che potrebbero essere attribuiti ad una colluttazione; la scomparsa del denaro destinato al pagamento delle imposte — circa mille lire — cucite nella sottana e fissate con una spilla da balia; il rinvenimento del fagotto portato sul capo della donna, non più annodato ed in ordine, ma disciolto e con gli indumenti sparpagliati a distanza, come se qualcuno l'avesse in precedenza aperto e frugato come per I accertarsi se contenesse denaro. I ! ———»>m ITruce delitto di un diciottenne .S. „ . i . ». . Lecce, 10 agosto. | A Neviano duc^povani lavora-] toli dei campi ebbero giorni or sono un diverbio, a proposito di alcuni pezzi di ricambio di una bicicletta. Il più anziano, il diciottenne Vito Caroppo, si credette defraudato dal compagno, tale Simone, e decise di vendicarsi. Infatti lo invitò a recarsi con lui a; San Nicola; ma giunto in aperta campagna e addentratisi per una strada deserta, il Caroppo. tolto di tasca un rasoio, vibro al compagno un colpo alla testa, recidendogli le vertebre cervicali e staccandogli di netto il capo dal busto. Pei nascose il cadavere in un vigneto, tolse dalle tasche le duecento lire che il Simone portava con sè, e tranquillamente se ne tornò in paese, ove, in compagnia di una allegra comitiva, mangiò dei meloni, rincasando sul tardi e consegnando alla madre le duecento lire, perchè glie le conservasse. La morte di un operaio travolto da una frana di tufo Roma, 10 agosto. In una cava di tufo sulla via JTiburtina, mentre alcuni terraz! zieri erano intenti al lavoro, inv provvisamente si staccava dall'alto un enorme masso di tufo travolgendoli e seppellendoli. Alcuni compagni di lavoro riuscivano ad estrarre di sotto le macerie due operai, i quali presentavano varie ferite, per fortuna non molto gravi, in diverse parti del corpo. Ma vani riuscivano 1 tentativi di ricerca di un terzo operaio, rimasto sotto la frana. Soltanto poco dopo i vigili, chiamati d'urgenza sul posto, riuscivano ad estrarre dalle macerie il cadavere del poveretto, certo Riccardo Scorsela. Come un sacerdote è sfuggito a un tentativo di truffa Reggio Emilia, 10 agosto. In una via cittadina, due giovani dai modi cortesi si avvicinavano al parroco di Gavassa, don Domenico Beccar!, dicendosi latori per lui di una lettera, che gli consegnavano, del parroco di Cacciola, don Fassinetti. La lettera j , Par nciIDPrara il ronnolln |1 cr ' ,tuPer*re 11 Cappello precipita e si uccide ! f Verbania, 10 agosto. n cinquantacinquénne Umberto consegnarsi ai latori, somma che a don Fassinetti occorreva per compiere un'opera buona nei con-1 fronti di un suo parrocchiano. Don j Beccari non aveva seco la somma,. e dovette recarsi in una banca per, ritirare il denaro. i Ma uscendo dalla banca don Bec- cari scorse dall'altra parte della strada don Fassinetti in persona. Gli corse incontro giulivo, sventolando i cinque biglietti da cento, mentre auello lo guardava con tanto d'ocefii. Il mistero fu chiarito: don Fassinetti dichiarò di non avergli mai chiesto quel denaro ed allora i due sacerdoti andarono a denunciare il fatto in Questura. La Questura identificò i due lestofanti per Corrado Cingi e Guerrino Corradi, che, collo stesso truc. co, avevano giorni prima estorto una somma ad altro sacerdote. Ucciso dal proprio cavallo Varallo, 10 agosto. Lungo la strada Agiate-Contur- Fussata Pietro di 43 anni, di Varallo Pombia, veniva travolto e calpestato dall'animale, trovando atroce morte per schiacciamento del cranio. 8TTCTBonino, di Croslneìlo, mentre tran sitava lungo una sponda del torrente Strona, essendogli sfuggito il cappello in una folata di vento, si sporgeva dal parapetto per riprenderlo, ma perduto l'equilibrio precipitava da un'altezza di 30 metri, sfracellandosi.

Persone citate: Beccari, Cacciola, Caroppo, Casaleggio, Domenico Beccar, Gavassa, Guerrino Corradi, Raimondo Pekelis, Riccardo Scorsela, Vito Caroppo