La Polonia teme un'annessione di fatto

La Polonia teme un'annessione di fatto D A X ZIC A E IIm REI CU La Polonia teme un'annessione di fatto Varsavia, 5 agosto, [pLa polemica per Danzica con-1 ptinua aspra e violenta. La stampa < rpolacca fa la voce grossa e mi- j dnaccia chissà mai quali complica-1 lzioni nel caso in cui il Senato del- ! mla Città Libera non desistesse dal- < tla politica finora seguita e che, a | dcetta dei polacchi, conduce diret-: ctamente all'annessione della Città I tLibera al Reich. Si sciolgono, uno dopo l'altro, tutti i vincoli che le-'sgavano Danzica alla Polonia. : I .....u: ..Iti... ...I «..„„„ I glUllei SQffianO SUI fUOCO II timore che viene manifestato da questi ambienti politici, vignar- jda soprattutto la possibilità del ' . ì.?2£22?. affini»i» H«nf frS" Ina sanzione ufficiale, della fi ontie-,ra doganale tra il territorio della,Città Libera e la Germania. In ef- fotti nuoi o-inrnr, l'annossinno «a fetli. quel giorno lannessione sa- rebbe compiuta anche se non pro-clamata. La Polonia non intende ammettere onesta nossihilità che ammettere questa possibilità, cjne Se7efp"eenderee Tarmi ^StoclK che ancheleati. Si crede infine una soluzione germanica del prò blema di Danzica, che volesse con- ciliare gli interessi economici del- la Polonia con la volontà del po-polo danzichese di riunirsi al Reich, equivarrebbe a scacciare ìa'Polonia dal Baltico. Gli organi dell'estremismo na-zionalista e democratico levano alte grida d'allarme per il minac-ciato crollo del regime doganale polacco a Danzica «che signifi- cherebbe l'attuazione dei piani an- nessionlsti tedeschi e il primo pas- so verso la spartizione della Po-ionia». Infatti, costoro partono dal principio che chi domina la foce della Vistola possiede le chia-vi della Polonia. I giornali si af-fannano a dichiarale che i piani tedeschi non si arresterebbero sol-tanto a Danzica poiché compren- derebbero anche il corridoio, e cheperciò è vano puntare su un pos- sibile isolamento della Polonia. In-fatti il quotidiano Gcicefu Polska,che notoriamente rispecchia ilpensiero di questo Ministero degliEsteri, scrive oggi che non è pos- sibile isolare la Polonia dall'In- ghilterra e dalla Francia, cornenon è possibile supporre che Lon- dra e Parigi non interverranno ilgiorno in cui la Polonia ritenesse opportuno di prendere le armi persalvaguardare la propria indipen-denza. Questo diffuso allarmismo vie ne aggravato anche dalla propaganda giudaica la quale continua a soffiare sul fuoco nella speranza di poter trascinare le Potenze de-mocratiche in una guerra che gli ebrei non esitano a. definire la « lo- ro guerra ». Si assiste quindi ad una ridicola sarabanda giudaica con accompagnamento di proteste I di fratellanza e di simpatia per il ì popolo polacco nella lotta comune I contro il germanesimo. In effetti va notato che rantisem:tismo in ; Polonia ha subito una battuta d'arresto e che soltanto qualche gruppo politico che ha la perfetta co scienza dell'entità del pericolo ebraico, non cessa dal ricordare al popolo polacco quanto sia rischio- so avere negli ebrei degli alleati poiché essi, al momento del pencolo, saranno sempre pronti a tradire. Vi è chi non ha dimenticato il subdolo atteggiamento degli ebrei nel 1920 quando le orde bolsceviche marciavano su Varsavia. In tutti i centri occupati, i bolsce-vichl trovarono già costituito il Soviet locale comnosto esclusiva- boviet loca e. composto esclusiva- mente di giudei i quali ne aPP™" fittarono non soltanto per fare ope- ra di spionaggio, ma per met ere in atto le loro vendette su polac-chi del luogo. « Sostenere come fanno a'c"niìalista A.B.C. - che bisogna mettere da parte l'antisemitismo perchè è ne- cessano allearsi agli ebrei contro la Germania, è ingenuo e idiota Gli ebrei non cesseranno mai dal- l'essere i nemici più acerrimi del popò o polacco 1 v 1 '"-LO>- ili mannvrp tpHacrho iiidiiuvig icimuiE Lammassamento delle truppe tedesche per le. grandi manovri-, serve di pretesto per alcuni orga-ni con alla testa il Kurwr Potófc,; portavoce dell'industria pesante, per affannarsi ad agitare lo spauracchio di una minaccia armata della Germania alle frontiere polacche. Si giunge perfino ad aft'ermare che la Germania avrebbe intenzione di intavolare trattative dirette con Varsavia facendole accompagnare da un vasto concentramento di armati alla frontiera polacca. La psicosi di guerra che si è impossessata ormai di alcuni ambienti e che nelle masse ebraiche si manifesta con un senso di vero e proprio panico, fa vedere Per ogni dove dei pericoli e delle ^^JS^tStevla che ^a nolato tuttavia che nslnlnvantlsrv;(. neg 1 ambienti più responsabili di Var-;savia si ritiene che il Governo pò- !]acco ^ A àer/ìa : c ... ' n?ano daf\ ambienti estremisti e che quindi e da prevedere che nes- ; : "1 nrerinilom vtrrà intra '™£™ pSto VehUla^ P'eso'. 11 Progeuo venutalo a L,on clra clrca la possibilità di inviare anzica un co[.no di nolizia in- Urna^ «rie riserve. Innanzitutto!!Varsavia si rende conto che tale passo precipitoso non potrebbe che l'immediata i provocare immediata reazione )della Germania la quale non sa|rebDe disposta a tollerare che la | popolazione tedesca di Danzica sia isottoposta alla sorveglianza di un I corP° e'1 polizia anglo-franco-po- |lacc°. ed irl secondo luogo la Po (Ionia non ritiene che la soluzione idei problema di Danzica possa es 'sere facilitata ria un intervento di ! elementi estranei. j ; A Varsavia si sostiene infatti j che se una possibilità di soluzione I.ancora esiste, essa è raggiungibile! soltanto attraverso trattative bi-j laterali. 1 Domani, dopo la rivista di Ora,covia, alla quale parteciperannoj ìoltre le rappresentanze dell'eser- ì cito, le organizzazioni dei Legìo-. W nari e dei premilitari, il capo su- !premo dell'esercito polacco prò- ! nuocerà un discorso che verrà ra-l diodiffuso in tutta la Polonia e]nel quale sarà precisato l'atteg-igiamento di Varsavia nella pre-: sente situazione politica interna- ;zionale. v . , n A , . i cgisto L»e Anareis ■ 1 f jj f) ; « LG SPCrallZC 01 ralliTl | 1 jj 3pp||f|t3IIO SEIIiprB 111 M0SC3 Parigi, 5 agosto Le dichiarazioni dei due Amba- sciatori nipponici dopo il conve gno di Cernobbio sulla adesione 1 del Giappone al Patto d'Acciaio vengono considerate dalla stampa parigina come l'annuncio antici- pato di un evento che sta per realizzarsi e, ad ogni modo, come una pressione esercitata da Tokio su Londra. Ma questa pressione, a Da Londra a Tokio l'Inghilterra non si lascerà per nulla distogliere dagli affari d'Eu ropa. ."1 °cc»Pano di politica es era m Ì°nano ' °r° commenti al nuovo discorso di Chamberlain passando Q silenzio il convegno di Cernobbio e ,e dichiaraziogni dei d dlplomaticl giapponesi alle fatta * ^ una jn. 1 ^ giudizio dei giornali, è destinata |a rimanere senza effetto, poiché!non riuscirà a togliere Chamber- :lain dalla linea di condotta espo-1sta nei suoi discorsi, in particolarmodo in quello di ieri, in quanto Alla conferma di questo capo-saldo della politica britannica: < l'Europa prima di ogni altra co- sa », i due organi della sera che ri o n A Hi nnlitiAo ani ai-n i vi diretta allusione. Dal Temps del <!:fl0;.iap^ i cenata dell Inghilterra e della ! Francia è cosi definita: « E' una : politica fatta alla luce del sole — scrive l'organo del Quai d'Orsay I— ma che non tollererà in nessun caso che l'ordine internazionale Si «sere isconvolto come lo possa esseie scon\cito come lo ! scorso anno da metodi d'intimida- |zione e di violenza che non avreb- bero nessuna scusa». Sulla questione della situazione in Estremo Oriente — problemaiche in questo momento interessa 'maggiormente l'opinione britan- i re e nica ed al quale le controversie istituitesi circa le informazioni relative alla eventuale trasformazione del patto anticomintern in alleanza militare germano-italiananipponica hanno impresso un nuovo, maggiore interesse — il Temps approva il Primo Ministro britannico per avere affrontato con molta franchezza la questione delle relazioni col Giappone e di aver posto la discussione sul suo vero terreno, dichiarando che il suo go- bttBtsfverno preferisce regolare le riiver-1 ;genze col Giappone per via di ne-:(goziati piuttosto che colla minac- . eia di un ricorso alla forza, ,■ Dnootn Hno-iiutrcrio i minilo doi 1 -;. Questo linguaggio è quello del, - !buon 8*n8° e de,,a raS,one » - °f a : serva il Temps - un linguaggio | 'rho fftmnnrta nov^ □lllinrliri77iì do le avvertimento - ; "B"u *** * ci cne llnghilterra non si lascerà al di là del limite fis- nrincini stessi della sua e say°.aal. principi stessi ciena sua - politica in Estremo Oriente, la- con ciò capire che la Gran o!Bretagna, potrebbe, se fosse ne- e e che comporta però all'indirizzo del i cessano, inviare delle navi in E stremo Oriente Ma il «. Journal des Débats » dubita che quest'ultima dichiarazione, che ha causato una certa sorpresa, produca grande effetto al Giappone, dove non si ignora che il rafforzamento della squadra di Estremo Oriente non potrebbe essere che molto limitato, avendo lo stesso Chamberlain riconosciuto Secondo lo stesso giornale, sa e aa a n o- e i cne sarebbe attualmente per la jGran Bretagna un grande errore ti j disperdere le sue forze, e I e! ii •. i nJ'n-P,„ ? -j Un ITIOniTO al UUdl Q UiSfly : ojt?"!r- «'"eras' Pr°P°n« ,dl mettere 1 Buo-. W.^^^S2S?^W??5S* u- f.*?' u"ar), a, \ ? ò- "ber* virtualmente compiuta e a-!che conta dl denunciare come una eìaSgressione °gnl reazione polacca, g-1\ questo proposito e da rilevare e-ì che "elle sue quotidiane nvelazio a- : Ja nota Genoveffa Tabouis par ,adi un ordlne che Hitler avrebbe |faUo Pervenire alla Wilhelmstrasse per essere trasmesso al- , l'ambasciatore tedesco a Parigi. «IQuesti dovrebbe dichiarare al Go- l Iverno francese che il Reich consi .dererebbe come un'azione diretta 3 -contro Berlino qualsiasi nuova mi a- ee o a i- aa u a sura militare che la Francia potesse prendere: ciò che induce il * Journal des Débats .? ad esprimere il timore che Hitler non abbia ancora capito che la situazione non è più quella del 1938 ed a chiedersi se i Governi alleati abbiano fatto tutto quello che occorre perchè egli sappia come stanno in realtà le cose, il maggiore pericolo di guerra essendo infatti r mvo o di ei le n. a |^ueI1° che risulterebbe da una speé! cle dl confusione che non si fosse r- : potuta dissipare, o-1 La conclusione di un accordo ari politico-militare con la Russia coo | stituirebbe per gli organi di estrema sinistra e per quelli filo-sovietici di destra, tipo « Epoque », la sola risposta adeguata alle dichiarazioni di Cernobbio, ma il guaio è che se i giornali parlano ancora di patto tripartito, lo considerano o-1 però come una eventualità molto a: | remota. Del resto nei circoli bene o- i informati non si nasconde che i e rapporU inviati a Londra ed a Pa- i i , *■ ■ . , . . . rigi dagli ambasciatori britannico e francese a Mosca sulle loro ultime conversazioni con Molotof non segnano una fase decisiva delle conversazioni. Le delegazioni militari francese e britannica che stanno già viag el j d , t Leningrado potranno approdare là dove i di-a £]omatici hanno finor„ nal, a g™0,' SOh han"° fl"°ra nau"— „„ovo m„„„ „„„„ . „ y Qul » sPera ™olto. suIla loron °Pera. che si svolgerà parallela-e mente a quella dei diplomatici, ma o come fidarsi dei Sovieti? o a- E pero vero che la speranza dib- vedere l'U.R.S.S. concludere un accordo, rinunciando così ad unae |neutralità che potrebbe fare di es- a: sa l'arbitra della pace, potrebbe a decidere le potenze democratiche n-.a consentire supremi abbandoni...

Persone citate: Chamberlain, Hitler