Le nostre ricebezze forestali nei possedimenti dell'Egeo

Le nostre ricebezze forestali nei possedimenti dell'Egeo Le nostre ricebezze forestali nei possedimenti dell'Egeo Prima dell'occupazione italiana: vandalismi e superstizioni - L'opera del Governatorato per la difesa e la valorizzazione del patrimonio boschivo RODI, luglio. In occasione del recente viaggio d'istruzione compiuto nell' Egeo Italiano dagli Ufficiali dell'ultimo anno dell'Istituto Superiore di Guerra, il Governatore Quadrumviro De Vecchi li accompagnò quotidianamente in tutte le visite da essi compiute tanto nell'isola di Rodi quanto nelle altre dove sostarono. Questo viaggio che il nostro massimo Istituto Militare ha fatto compiere per la prima volta ad uno dei suoi corsi, oltre ad avere avuto il migliore e più soddisfacente degli svolgimenti, è stimlesi—vrsfsggztocriuscito anche di Indubbia utilità'sper una sempre più approfondita conoscenza della realtà economica di queste isole e delle imponenti realizzazioni ivi compiute dal Fascismo. Se la visione della formidabile attrezzatura militare e delle grandiose opere pubbliche attuate in questi ultimi trenta mesi (cioè dopo la venuta in Egeo del Quadrumviro piemontese) entusiasmo i graditi ospiti, gli aspetti dell'attività spiegata dalla nuova politica fascista nei campi politico, economico, sociale, culturale ed artistico furono tali e tanti da lasciare sbalorditi anche i più preparati. E dalla conoscenza diretta dell'opera valorizzatrice e potenziatrice svolta, ne è derivata naturalmente — una immediata visione anche di quelle che sono le ricchezze naturali di queste isole, l%™^t^W^$£%™£ cne „„i„„erru;^f^™o esmlapladptspinlceipmptdrmserdclgrdnmddrupgTna_ gdoile'fo I"'tò, in anni ancora recenti, come luoghi di placidi ozii. ma di nessuna possibilità economica intrinseca. Tra queste ricchezze, una che ha potuto essere ampiamente esaminata specialmente durante le lunghe escursioni compiute nell'Interno dell'isola di Rodi, è ■— ad esempio — quella forestale. Altra volta già si disse come, tra gli innumeri pregi d'ogni natura che presenta il Castello di Rodi —■ ora riedificato sontuosamente da S. E. il Conte di Val Cismon —, vi è quella di essere una realizzazione totalmente autarchica tanto nei materiali impiegati, quanto dal lato finanziario. Tra i materiali impiegati specie per soffitti, telai di finestre, porte e portali, ecc., primeggia il legname che in questa costruzione ha appunto trovato uno dei suoi più larghi impieghi dal punto di vista della valorizzazione autarchica delle foreste delle Isole italiane dell'Egeo, cioè per la più gran parte reste di Rodi. Il i bi Il pino bruzio , ,Come e noto, il clima dell'Isola mè caratterizzato da una persisten- tate siccità estiva. La vegetazione. cspontanea èxerofda sempreverde ;inmed appartiene alla cosidetta, in termine botanico, sottozona del tipico luurentum mediterraneo, i cui alberi caratteristici sono l'ulivo ed il cipresso. Le differenti condizioni del terreno nelle varie parti dell'Isola, danno luogo a notevoli differenze di sviluppo. Così che in alcune zone si ha addirittura solo bassa macchia stepposa, e nel terreni di formazione arenarla (ftysch), ciottolosi, calcarei con terra rossa, ecc., si trova invece in condizioni favorevolissime il bosco di pino e di cipresso. Nelle zone vallive si incontrano, presso gli annosi oliveti (che pure costituiscono una delle pre- .ziose ricchezze dell'economia del possedimento) degli estesi tratti quercia vallonea.. utilissima per l'industria conciaria, per la pasciona dei suini ed anche per il legname da lavoro. Ma il vero bosco, la cosidetta fustaia, è formata da vasti comprensori di pino nuvmslsadddssiqrc|£ Hui si associa nei terre !BruZ10' a CUI 31 associa nel terre ;ni più freschi ed a preferenza nel-1 ile '"°itagne "1 calcare ben disgre- ?at0 11 ciPresso orizzontale che:ti forma anche boschi a sè di consi-ltderevole estensione. Il pino bruzio, che è la C .. . -, . . caratteristica di questi boschi, sijf Ru°■ mettere alla pari col larice d u. cìrmolo, il cedro del Libano, il in ... 4..™., »... >..»..:•>apianta ' mpino di Aleppo. Fino a ieri tra-12scurato, esso dimostra — attra-.imverso quanto ci riferiscono gli desperimenti dei tecnici e le sue \ cattuavi applicazioni pratiche — dil possedere ottime qualità per gli'1usi più svariati, riuscendo a so-:mIstituirsl vantaggiosamente, ad : cj esempio, all'importazione di tra-|fjvatura e di segato di abete stra-; nmero. T 1 Plu recenti rilievi danno unajè^superficie boschiva che sta tra an150 ed i 60 mila ettari, di cui circa |nfinpDcEla metà costituita da alto fusto e l'altra da macchie di specie sempreverdi con novellarne nascente di pino. Si ha quindi una percentuale boschiva del 30% della su, perfide totale, davvero notevole !qUando si pensi che a Cipro, per esempio, è intorno al 18% e no,i'Anatolia costiera sta appena sul hn%. Nelle fustaie si calcola che \i's$% della superficie sia occupa to dal pino ed il 15% dal cipresso. I Molte altre isole del Possedi-1 i| mento vantano pure notevoli He. S chezze forestali. Cosi, ad esempio, ! N circa 1300 ettari boscosi dell'ho- ola di Simi sono quasi per intero .m'costituiti da pini e cipressi, Ni- ; t:siro è ricca di quercia vallonea p1 mentre la piccola Yali ha abbon- H1 danza di novellarne di pino. La so-1 [a Scàrpanto ha oltre 8600 ettari ricoperti da foreste fittissime, do Ve predominano il pino (5000 ha.) ej novellarne di pino (1800 ha.), eoo ha pure una buona quantità di cipressi. Prima dell'occupazione italiana ,ed ancora non molti anni or so 1 no, quando non era stata organizìzata un'attiva sorveglianza — co lw « dIi dptsì"èspÌica oralll'corpo deìTeKli guardie forestali che fannorigidamente rispettare le provvide be severe disposizioni governato- - »' -- 1 riali — il bosco, essendo conside- rato una vegetazione dannosa al-il'agricolturaf veniva bruciato per rlcavure terreni da sémina fecon-!dati dalla cenere. Nonostante que-j st'opera vandalica largamente at-l tuatasi nei secoli, sia per ragioni) di riproduzione naturale, sia peri la loro grande estensione, sia co-' o I me accadde ad esempio sul Monte l te! eP~'fa «e™81, ITgìJJ? Mei3uperstizio.il popolai aie taceva- i ™ rispettare . boschi in certe zo- - ne, »',sP^"2noo?a ' a\e 0^/'"^ ^ i!a;' essere ancora ai nostu S'oi-ii,111 particolarmente importante. e' niujoinnp (ipllp 7nnp i- umioiuiio ucuc «.uno ae! Uno dei primi atti di governo-i di S. E. De Vecchi fu appunto - quello non solo di difendere il pa-is-jtrlmonlo boschivo delle isole, ina!a di valorizzarlo mettendolo in con- a|dizioni di poter far raggiungere ni nel più breve tempo possihile Ia,r autarchia del Possedimento in que-|s per una sua patriottica iniziativa Piacenza, 31 luglio. Una recentissima fotografia del Duce, con firma autografa, è stata consegnata dal Prefetto a mons. Ettore Morisi, arciprete di Bettola, ideatore del monumentale mmw, Sw^SlStf^-SS^d^SS^Sl Nure Come è noto il Duce aveva offerto per l'ultimazione del detto monumento ottantamila lire pori tributo che è stato iaccolto dX popolazione con manifestazioni di Hconosoenza àll'lndlrSlo^iel S-n^ ■ conosc.en?a au indirizzo del Fon datore dell'Impero. Il contratto pei dipendenti dalle industrie delle acque gasate Roma, 31 luglio. Tra le due organizzazioni competenti sono state riprese le trattative per la stipulazione del conKra"o di lavoro per i dipendenti 'le„ ^"f'ne "elle acque gasate, bu7a'( fr?.d(l° e maIto; Le trattative procedono regplar1 niente, in u:i atmosfera di collabo- II tenore Manurtta amputato di due falangi Sassari, 31 luglio. Come è noto, il tenore Giovanni iFa!"one e si prevede una loro sol >ecita conclusione II contratto m!teressa circa 11 000 lavoratori, j l ) i ' l M»ìutóK M tre «Umane giun . _ .', Der trascorrere 111 g>™Xdfrtposo fn una sua ^ tenita^ Calangf^mfK0 nelTalìuira mentre si esercitava al tiro al bersaglio, per"l'improvvisa esplo isione del fucile, è rimasto ferito aua mano destra. In una clinica -l'artista, è stato prontamente sot toposto ad un atto operatorio: gli isono state amputate due falangi, !ed ora è .«tato dimesso dalla eli nica. N'ori appena ristabilito. Ma nUrtta terrà un concerto a Sassa,ri. a beneficio delle Opere Assi|ste:i2iali, e uno a Carbonia. sto campo. A tale scopo, ne ordinò immediatamente il piano generale di assestamento. Il piano economico del terreno silvo-pastorale dell'isola di Rodi —- ora pressoché compiuto — prevedeva la delimitazione delle zone riservate all'agricoltura da quelle stabilmente riservate all'economia forestale; l'accertamento dello stato di queste, della loro provvigione e del loro accrescimento legnoso, delle possibilità di utilizzazione, del metodo di trattamento, dei necessari miglioramenti colturali, e la progettazione delle strade di esbosco. Con i tagli previsti nel piano economico si arriva ad una ripresa annua di 20.000 me. di legname, che viene poi aumentata con la legna da ardere e da carbone proveniente da regolari tagli della macchia predisposti nei terreni demaniali di bosco di protezione, per cui si giunge ad eliminare tutta l'importazione dei prodotti boschivi, di cui il Possedimento era prima tributario all'estero. Verso la metà del 1937 si sono iniziate le regolari lavorazioni del legname in apposite segherie meccaniche Impiantate dal Governo, e p' co dopo si è potuto iniziarne il regolare commercio. Nel 1938 è pure stata fatta una vasta sperimentazione per la resinazione del pino, che ha dato ottimi risultati, ricavandosi una media di kg. 3 di resina per albero. Nuovi metodi di coltivazione Prima dell'impianto delle segherie per la lavorazione del legname, naturalmente occorreva disporre di maestranze capaci di eseguire le lavorazioni boschive a regola d'arte. Di qui la nascita del villaggio forestale di Campochiaro, ad una quarantina di chilometri dalla città di Rodi, sorgente in una posizione amena e ricca di acque sorgive, all'incrocio delle più importanti strade interne dell'isola ed in vicinanza dei maggiori comprensori boschivi, dove — in una cinquantina di linde case coloniche — vivono delle robuste famiglie montanare, per un complesso di circa duecento persone, fatte appositamente giungere dalle Provincie di Bolzano, Trento e Belluno. All'atto della nostra occupazione delle Isole, oltre a non venire affatto praticata alcuna pianta gione di boschi, ne erano distrut" in media per 10 mila ettari annui di superficie. Oggi, le distruzioni per incendio si limitano a qualche ettaro all'anno che saranno, forse già da quest'anno, total- mente annullatile vengono pian tati e seminati annualmente cir. ca 120 eltari di ^sco in terreni ;incoltl e denudati. In un domani molto vicino, tali impianti saran- i n o l a n e l e - l i r no elevati a 200 ettari. Le provvidenze del Governo da un lato e l'esempio dei nostri bravi montanari e contadini qui Immigrati, infondono lentamente ma sicuramente in queste popolazioni la nuova coscienza agricolo-forestale che dà un nuovo indirizzo ai metodi di coltivazione, Con la integrale applicazione di questa vasta politica attuata dal Governatore conte De Vecchi di Val Cismon ed il progressivo sviluppo del patrimonio boschivo, si può con certezza affermare che in un domani non molto lontano queste isole dell'Egeo Italiano saranno il centro forestale per eccellenza di tutto il Levante. Raffaello Romano Considel it Considerevole incremento traffico marittimo del 1 Roma, 31 luglio. Secondo le rilevazioni dell'Isti:tuto Centrale di Statistica, duranlte il primo semestre del corrente . , jfronto al corrispondente semestre dell'anno scorso. Si è registrato, infatti, un movimento di tonnellate :•>*.«•»» ««< " —• - -•' anno il traffico marittimo è au ' mentato considerevolmente in con¬ 123.433.891 di merci sbarcate ed .imbarcate contro tonn. 21.834.737 del 1938; e di viaggiatori 4.135.179 \ contro 3.949.030. l Durante il primo semestre del '1939 è stato registrato anche il :maggior impiego di naviglio mer : cantile nazionale, e quindi una af|fermazione dell'autarchia anche ; nell'importante settore marittimo, Tradotto in cifre, tale incremento jè stato di circa due milioni di tonaneliate, mentre la bandiera stra |niera ha perduto, nel nostro traf- fico, circa mezzo milione di tonnellate. Il Duce a un sacerdote

Persone citate: Aleppo, De Vecchi, Duce, Ettore Morisi, Sassa, Simi