IL DUCE VISITA

IL DUCE VISITA IL DUCE VISITA la Fiera della pesca di Ancona L'arrivo da Riccione al volante di un motoscafo - L'importanza della Fiera in rapporto al problema dell'autarchia alimentare rilevata da Mussolini • Travolgenti acclamazioni di popolo al Fondatore dell'Impero Ancona, 31 luglio. Ancona ha avuto oggi l'altissimo onore di una visita del Duce, giunto inaspettatamente da Riccione in motoscafo. L'accoglienza è stata, entusiastica e travolgente. Alle 11,20 il motoscafo pilotato da Mussolini approdava allo scalo Vittoria Emanuele. Ne scendeva subito il Duce, il quale prendeva immediatamente posto in automobile, rimanendo qualche minuto in pie- ■ ài sulla vettura, circondato dai marinai e dai lavoratori del porto che, avendoLo riconosciuto, Lo acclamavano con commosso, spontaneo fervore. L'automobile si dirigeva verso la Fiera della, pesca, mentre, sparsasi in un baleno la lieta novella per la città, marciapiedi e balconi si gremivano di folla festante, che acclamava il Fondatore dell'Impero al Suo passaggio. All'entrata della Fiera erano venuti a rendere omaggio al Duce il presidente, il segretario della Fiera e le autorità cittadine, mentre le sirene delle navi ancorate in porto, e le campane delle torri civiche confermavano al popolo l'annuncio dell'arrivo del Fondatore dell'Impero. Il Duce dichiara alle Autorità giunte nella Fiera di essere venuto ad Ancona per dimostrare agli italiani l'importanza della Fiera della pesca in rapporto al problema dell'autarchia alimentare. Attorno al Prefetto, barone La Via, al Federale Vicari, al Podestà Andriani e al Preside della provincia conte Leopardi, si accalcava una folla sempre più fitta e più enttisiasta. Il Duce si è recato alla Mostra del Ventennale dei Fasci, compiacendosi dell'importante documentazione di venti anni di lavoro fascista. Passava poi a visitare i vari padiglioni n in quello del Ministero dell'agricoltura e delie foraste, che è una sintesi di tutto i! problema peschereccio italiano, ha sostato lungamente. Passato poi nel padiglione dei motori, il Duce ha espresso il Suo compiacimento per la costruzione del motore italiano da pesca, ricordando che, appena tre anni addietro, non esisteva ancora un motore italiano adibito a questo scopo. / vari padiglioni dì Milano, Ravenna, Genova, Porto San Giorgio, San Benedetto e il padiglione dell'ente scuola marinara, sono stati pure visitati dal Duce. Giunto al padiglione della città di Ancona, Egli si è soffermato per ammirare la mostra delle tre epoche della città: l'antica, la moderna e la futura, ed a questo proposito è stato informato dal Podestà dei vari problemi edilizi cittadini e dei relativi progetti. La folla, intanto, continuava ad accalcarsi e ad acclamare, cercando continuamente di avvicinarsi al Duce, e man mano attorniandoLo al grido ripetuto di «Duce! Duce! Duce!». Salito quindi in automobile scoperta, il Duce compieva il giro di tutto il quartiere fieristico, rispondendo, visibilmente compiaciuto, col saluto romano alle ovazioni incessanti ed entusiastiche della moltitudine. Attraverso via Marconi e via 29 Settembre, sino allo scalo « Costanzo Ciano », due fittissime ali di popolo hanno gridato ancora al Fondatore dell'Impero il loro entusiasmo vibrante di devozione e di passione. Anche le imbarcazioni, che avevano tutte alzato il gran pavese, erano gremite di popolo. Raggiunta la banchina, il Duce scendeva nel Suo motoscafo e si voltava ancora a salutare la folla col braccio levato. Subito dopo, alle 12,20, il Duce, al volante, si allontanava, voltandosi ancora più volte a salutare romanamente la cittadinanza adunata, dalla quale si levavano altissime grida di saluto e di omaggio. Il presidente Colombati e il segretario Lagalla della Fiera della pesca hanno così telegrafato al Duce, a Riccione: « Esultanti per la Vostra ambitissima visita che consacra l'importanza della Fiera di An cona, fissa i problemi prescritti e traccia le mète future della pesca italiana, esprimiamo a Voi, Duce, la nostra profonda gratitudine che vuole anche essere la gratitudine dei fedeli del mare per i quali da oggi Istituiamo una fondazione secondo le Vostre alte direttive s Un ciclo di esercitazioni della Marina e dell'Armata aerea Strettissimo affiatamento aeronavale nelle operazioni sul mare - Una Missione tedesca e una spagnola hanno assistito . alle importantissime prove Taranto, 31 luglio. Dal 24 al 30 corr. ha avuto luogo un ciclo di importanti esercitazioni, alle quali hanno partecipato non solo, nella qua¬ •SSlSISIIISIIIIIlllllSSISIIIIlllllllSilllllllllllllllflSIIISISSIil si totalità, le navi ed I sommergibili della flotta e gli aerei dell'aviazione per la marina, ma anche larghe formazioni dell'armata aerea. Le esercitazioni, ohe si sono evolte nelle acque comprese tra la Sardegna e la Sicilia, le isole del nostro possedimento egeo, le coste della penisola e quelle delle province dell'Africa settentrionale, hanno dimostrato non solo la piena efficenza delle singole unità e dei complessi navali ed aerei, ma anche il perfetto funzionamento dei co¬ llSllSllllSi1ISIIIIIISIIISIIIIIIMI1ISIlllSIIISI(lll1IIIISIIIIISIIII mandi e l'affiatamento strettissimo raggiunto fra Marina ed Aeronautica nelle operazioni sul mare. ■Ieri, 'sul « Pola », che batte la insegna del capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Cavagnarl, è stato da lui tenuta la riunione conclusiva. Vi hanno partecipato, oltre gli ammiragli ed I comandanti delle maggiori unità navali, anche il sottocapo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Pinna, ed i comandanti delle forze aeree di ciascun partito. Assistevano inoltre gli ufficiali più elevati in grado della Missione tedesca, con alla testa l'ammiraglio Grassmann, ed il oapo della Missione spagnola, comandante Regalado. Le esperienze raccolte in queste esercitazioni, che, per ampiezza di teatro di azione e per numero di navi e di velivoli, sono le più importanti eseguite finora, hanno permesso di raccogliere gran copia di dati sperimentali e di dedurne interessantissimi insegnamenti. I1IIIISIISIISIIIIIIIIItllllSIII1IIIIIISIIISIltlllllllf1lt]tflll1tr