A colloquio col generale Homma

A colloquio col generale Homma A colloquio col generale Homma j resrzonaa saranno mantenute j B*n g;ano JjMipaii oncessone fino a che i malintesi - rapporti con l'Asse immutati (DAL NOSTRO INVIATO) Tien Tsin, 26 luglio. generale Homma, Jl 11 a o [ n -\dante supremo delle forze giapi portesi di Tien Tsin, ha fatto al a vostro inviato speciale dichiara- j zioni la cui portata è indicata dal- ] la circostanza che in ultima anti-iiisi saranno le autorità militari n ; che avranno il dovere di applicare -1sul posto gli accordi di Tokio. e! jt generale ha premesso che la e ! jnje.,a d; Tokio in certo senso ap- pare vaga dopo la comunicazione di Chamberlain al Parlamento che ; la politica inglese in Estremo Oriente nun muterà. In secondo luogo l'ambasciatore inglese Cinigie hu detto a Tokio ai giornalisti che l'intesa Ltutta intera. Inoltre al Parlameli- a - to britannico vi è tuttora una cor- \ rente favorevole alla concessione rfl ""or* crediti al governo di iCl""'/ Kin'J: "e 9"ca" crediti sa ''a""° concessi l'accordo si dimo-'-0? " ricofumcoconcerne so'uàntò'lè tibione cinesi sottoposte al controllo f"giapponese, mentre il Giappone <'"parte dal concetto che augello del- ge/« discuoiane sia stata la a»,, la discussione sia stata la Ouml^strerà automaticamente inutile. Comunque siasi, ti Tokio si è parlato di principi di carattere generale e saranno le autorità militari giapponesi di Tien Tsin direttamente interessate a trattare sul luogo quanto si riferisce all'azione che la polizia intraprenderà contro gli elementi sospetti di at-\ tìvìtà comunista e antigiapponese. Le trattative con l'Inghilterra si riassumono in tre fasi: nella prima fase sono stati esaminati iprincipi generali; nella seconda la questione particolare di Tien Tsin ed ora viene la terza fase, quella dell'applicazione degli accordi sul posto. •r Non toglierò le restrizioni alla Concessione inglese, ha dichiarato il generale, fin quando tutto non sia deciso e le ragioni di sospetto ! non siano tutte scomparse ». Sicché a Tokio, ho risposto io, avete in sostanza concluso che i l'Inghilterra si è arresa al Giap' pone con un armistizio che non ri Ioboli.ua a sospendere le opernzU)-' j ni di carattere militare sul luogo fino a quando l'Inghilterra non abbia accettato anche Je condizionidi pace >. * Precisamente *, ha detto il generale; indi io aggiungo: < L'Ambasciatore Craigie sostiene che la politica inglese in Estremo Oriente non debba mutare perchè l'Inghilterra non ha mai fatto nulla contro il Giappone ». « La nostra opinione, ha commentato Homma, è diversa, e l'accordo viene Ida noi Interpretato nel senso che gli inglesi in avvenire dovranno osservare la più stretta neutralità., Ne deriva che gli altri Stati non' vengono a risentire di queste in- i tese in nessun modo. I nostri rap-1 porti con Roma e Berlino, ha aggiunto il generale, restano immutati. L'obiettivo che ci ha ispirato, è stato quello di tagliare le relazioni fra l'Inghilterra e Ciang Kai Shek per affrettare il ritorno j della pace in Cina >. Il generale poi ci ha invitato atener presenti la vastità degli interessi tnalesi tn Estremo Oriente', e la molteplicità delle questioni da \ risolvere. La diplomazia inglese ha la mano abile e bisogna stare accorti. In Inghilterra qualcuno si illude che la posizione di prestigio qui perduta possa essere recuperata; i giapponesi sono di altro arriso, anzi per molti di essi la lotta contro la Cina è stata indirettamente uno lotta contro l'Inghilterra. Simili situazioni non si[ vrCiseeCiogprcoI Ian|regimto modoattPevecadedestituioDPagiagde^»Sdi la nefrala svprTscol'inscTilagop„,,nalitniogla neTiprsaderiudenedicse nitte insio.traj to e e o o i con un semplice ac , | '-0? risolrotio cordo. Alla domanda cosa pensi dei futuri rapporti colla Russia, i/o»i-ima ha risposto che nei confronti coti la Russia sovietica, incompa- è tibile cul Gi<W<;«e, l'unica cosa da o f"re é prepararsi non potendosii e <'"n »» parlare ne trattare. II- generale scarta l'ipotesi che MO- Possa adesso tentare a Cikji vl^r disperutu ,mmo. s\ ' , ' i 1 j ', \ [ vra, e, interrogato in merito a\ Ciang Kai Scek, dice: — Ciang Kai Scek deve andar-1 sene a Montecarlo o in altra resienza che gli riesca più gradita. Ciang Kai Scek è liquidato e, in ogni caso, il suo posto non può prenderlo nessun nazionalista. Un | comunista forse. I Infine Homma ha ammesso c/ie'sanche le questioni monetarie da b|regolare a Tien Tsin sono wio/to|tt■ plIndi Limportanti, e, to del danno pur rendendosi con- a:/te potranno subire tmolte persone dalla scomparsa deli dollaro cinese, ha osservato c/.el Patti un paio di volte il governo di sPechino ha esortato i possessori di!dvecchia valuta a preoccuparsi de/itcambio in nuovi biglietti della Fe- j gdera? Reserve Bank. Nel concludere, Homma si é!zdetto lieto di aver potuto fare que- „ste dichiarazioni a un giornalista §ituIitiHo ed ha ricordato con pa- diole di grande ammirazione per il cDuce l'udienza da lui ottenuta a >Palazzo Venezia durante un viag- mgio in Italia. 1 eA queste dichiarazioni si può saggiungere anche che l'insistenza '. mdell'Inghilterra nei tentativi per g^^^^'^euTa'nlbhmtìl^»S %Zpp^esrL'atmosferù \zdi diffidenza circa la sincerità deh] la politica britannica. Viceversa lnegli ambienti inglesi si parla con, vfranchezza sempre maggiore de/-|nla sconfitta e della capitolazione,o6 ™o93taìè\*svolte troppo tardi oppure troppoI Cpresto, giacché l'assedio di Tien l rTsin può ben essere considerato 0cowie un simbolo dell'assedio dei- fl'intera Inghilterra. Solo più tardi,Itscrive il Peking and Tien Tsin;aTimes, surà possibile vedere se ledlagnanze giapponesi erano sincere ooppure un semplice pretesto ver „,,„'„.''" „ *_V- J"*™'" V^r gnascondere una pm vasta linea pò-Irlitica ostile agli interessi britan-^nici, jnLe delegazioni anglo-giapponesi moggi si sono occupate a Tokio del- ! rla questione deli'ordine pubblico • dnella concessione britannica di > bTien Tsin. I lavori sono talmente | tprogrediti che domani si potrà pas-.Asare alle, questioni J''""°!"!c'''r-'cUn rappresentante del Ministro degli Esteri nipponico alla solita \ riunione dei giornalisti a Tokio ha i ndella ne che dichiarato che l'esercito giapponese non ha ma, reclamato la sovranità sui territori cinesi attualm.°nte sotto il suo controllo; quindi, interrogato in merito alle ripercussioni dell'accordo di Tokio sul .trattato delle nove potenze, ha detj to che questo trattato è moribondo. gscS; d| sj aItalo Zingarelli j i l ri e ! s L'ambasciatore d'Inghilterra Tokio, air Robert Craigie

Persone citate: Chamberlain, Ciang Kai Scek, Ciang Kai Shek, Peking, Robert Craigie