La miracolosa guarigione di una suora di Sant'Anna

La miracolosa guarigione di una suora di Sant'Anna La miracolosa guarigione di una suora di Sant'Anna Dall'agonia alla salute perfetta - La grande gioia delle suore - Lo stupore dei medici Da circa 8 anni suor Maria Gisella dell'Istituto di Sant'Anna, era gravemente malata. La religiosa che conta 29 anni era stata dapprima colpita da artrite deformante e da cinque i medici le avevano riscontrato un altro ter- dribile male: il morbo di Fot. Con isuna esemplare rassegnazione suor|lMaria Gisella ha sopportato le sofferenze che di giorno in giorno, di mese jn mese, di anno in anno si sono fatte sempre più intollerabili. Dal 1935 era costretta a portare uno di quei busti ingessati che costituiscono, benché necessari,, un vero supplizio. Tutte le diagnosi dei numerosi medici che la avevano curata erano state concordi. Era proprio un caso disperato. Dopo essere stata degente alcun tempo all'Ospeda'etto di Santa Ficure del dott. Fi- 'lomena sotto le lippello, da circa cinque mesi era Iricoverata all'Ospedale del Cotto-1 lengo. Il dott. Scopel'o, il dott. [ Lanfranchi e il prof. Negro, l'avevano visitata, si erano prodigati in cure, ma chiaramente appariva l'impotenza della scienza contro gli aspetti del male che in un corpo ormai tanto debilitato da tanti anni di sofferenze, e denutrito non trovava ormai più resistenza. La preziosa reliquia La povera suora aveva ormai la rigidezza di un cadavere; non poteva più muovere alcun arto, al suo corpo che posava sul materasso senza alcun cuscino, erano attaccati dei pesi; aveva perduto l'uso della parola e le palpebre abbassate le impedivano di vedere chi le stava attorno. Riconosceva alla voce chi amorevolmente l'as-sisteva e alle parole di bontà e di incoraggiamento che le venivano rivolte altro non poteva rispondere che con un sorriso. Impressionante al sommo quel sorriso sul viso di una poveretta che ormai era considerata come morta. [ Suor Maria Gisella aveva accet- ! tato le sofferenze con una serenità, edificante; essa pregava, pregava semPre con rinnovata fede Madre EnricheUa Dominici la contonda-:tnce dell ordine delle Suore di SantAnna istituite, come e noto, dalla pietà cristiana dalla marche-1 sa Giulietta di Baro'.o. Madre En- Lrichetta è morta il 22 febbraio 1934 in concetto di santità, ed un processo per la sua beatificazione ^VStlfSS fu at°Sfma°e iSpirata collaboratrice della MarChesa che in lei riponeva cieca fiducia. •. 5 2 dPPena LorT nata d Roma subito accorse al Cottolengo. A suor Maria Gisella | erano già stati impartiti ì Sacra-jmenti; il respiro affannoso e in- j S*ÈTjiMSiS*l2ff^S*^2^ta^ ? Fi ,^PPU10 essa conserv a\ a m- tatta la conoscenza. Aveva nco- noSciuto alla voce la Superiora ge- nerale che si era chinata su di lei e con un filo esilissimo di voce le L'agonizzante teneva sempre su|^li se una reliquia di Madre Enn-|" riora Il giorno 6 cori; la Supe-1 generale dell Istituto .suor|Maria Adelaide stava per spirare. ! termittente annunciava la fine. In-jtorno al letto erano inginocchiate |Suore, anche del Cottolengo, a| aveva chiesto perdono dei possi1?!", torti che poteva avere verso ^aTre^ra^chTs'ofo li gone aveva perseguito, In quella stanza, su cui domi nava dalla parete soprastante le testata del letto la figura dolnrante dell'Uomo Dio; le suore atten devano con commossa compunzio¬ ». ^.timo^ne.ito della moribon-, modiare delle religiose fu rotto da una voce squillante. La moribon-! da il cui misero corpo era stato | scosso ila un fremito, che le pre-1 senti ritennero per l'ultimo aveva esc'amato alzando le braccia da tanto tempo immobili: « Madre j Enrichetta è l'ora! ». «Madre, sono guarita!» tata e non sapeva rendersi ra Il rantolo era cessato, suor Maria Gisella gli occhi spalancati, la bocca atteggiata al sorriso guardava come in estasi attorno a se; poi gettate le braccia al collo della Superiore la baciò come un figlia che ha ritrovato la madre che angosciosamente cercava. « Madre sono guarita! » — sussurrava fra le lacrime. Scena di indicibile commozione che le parole non sono atte a riprodurre. Una delle suore sì era precipitata fuor dell'uscio, aveva sceso le scale in un balenò ed in contrato il dott. Scopello gli aveva detto: — Dottore suor Gisella... — E" morta poveretta — concluse il medico che da un momento all'altro attendeva l'inevitabile notizia. — No, andate di sopra dottore — e la suora non ha potuto dir altro. Pochi momenti dopo il sanitario si trovava dinanzi alla risusci- io- ne di vano. cin [ E' che i suoi occhi vede- un corpo di legno che è diventato vivo *, ha mormorato il medico, poi subito conscio del suo dovere professionale sì è affannato intorno a suor Maria Gisella. Nel Cottolengo, che è la « Casa del Miracolo i> la guarigione in spiegabile con la scienza della re ligiosa, non ha prodotto eccessivo stupore, tutti l'hanno appresa con letizia e le preghiere si sono innalzate dìù fervide a Dio. Da quindici giorni la risuscitata ha lasciato il letto, cammina, mangia, dorme tranquillamente, riacquista giorno per giorno il flore della sua giovinezza; tra poco lascierà l'ospedale per riprendere il suo posto all'Istituto dove è il ritratto di Madre Enrichetta Dominici, la sua patrona spirituale. Essa è intanto oggetto di visite e controlli da parte dei medici, 'perchè si sa quanto sia scrupolo- ... dj Isa e rigorosa la Chiesa prima 1 ammettere il miracolo, [

Persone citate: Dominici, Enrichetta Dominici, Lanfranchi, Maria Gisella, Negro, Scopello

Luoghi citati: Roma