Meritala vittoria di Cottur Bergamaschi e Destefanis ai posti d'onore

Meritala vittoria di Cottur Bergamaschi e Destefanis ai posti d'onore Combattività e buono sport nel Siro dell'Umbria Meritala vittoria di Cottur Bergamaschi e Destefanis ai posti d'onore (DAL NOSTRO INVIATO) Perugia, 24 luglio. Assente il capo delia squadra col quale domenica scorsa aveva sbaragliato il campo nel Giro del Lazio, Cottur ha, ieri, da solo, offerto ai colori « bianco-verdi » una nuova vittoria ed a se stesso la soddisfazione di confermare il successo casalingo del Giro d'Italia, e, con tutta probabilità, la maglia azzurra per il Campionato del mondo. Il luogotenente di Vicini, inzaffi, già compreso nella rosa di coloro sui quali Binda ha posto occhio per la grande prova di Va- mstsslagDlianed4vrese, anzi, degli otto che saranno\tufficialmente iscritti, ha fatto, in pquesta gara, così buona impres-*d sione aZ Commissario Tecnico e lo ha cosi convinto dei suoi mezzi e della sua forma attuale, da essere considerato più probabile azzurro effettivo che supplente. Ragazzo di valore prC22scsE la scelta, sono certo, a par- jte ogni considerazione tecnica, sa-yrebbe accolta con favore da tutti," perchè il triestino è uno de, no- sstri giovani che nel mestiere e nel-\ala lotta porta pm fresco e sanoEspirito combattivo, più seno sen- ]deserio so di lavoro, più sémplice e mode sto e tenace proposito di riuscire. Cottur non è. intendiamoci, un corridore completo, jierchè manca di velocità; preferisce il monte al piano e ieri egli si è distinto appunto quando l'aspra danza si svolgeva tra il mareggiare delle colline umbre ed ha vinto sulla salita che conduceva al traguardo di Perugia sgretolando il gruppetto di testa, piazzando a tempo il suo dsaaddsforzo e regolando all'ultimo^un\sgLzuomo più veloce di lui quale Bergamaschi. Ciò al termine di una corsa che, lungi dal risentire nel suo interesse e nel suo tono agonistico dell'assenza degli « assi », ha tratto da essa più libero ed ampio respiro, più vivace ed incerto ritmo di svolgimento. Dei tre settori in cui si può dividere la corsa nessuno e stato grigio e vuoto e, se il centrale è apparso più pieno e colorito di materia interessante, l'iniziale è stato adattato ad introduz.one e quello finale, serrato epilogo del confronto tra gli arrampicatori in ca m po Il primo di questi settori com-\cp.anucua u gnu avi L,ugo irasi- dinetto, gnosi cento chilometri che cpararono da Perugia e vi ritor- anavano, prevalentemente piani, in fprendeva il giro del Lago Trasi 3 ci" " Perugi snte . e,*!, quindi, l'iniziativa spettava sagli uomini del passo e della sor- epresa. Una diecina di costoro cn-j gtrò in azione al bivio per Magione'a- i (km. 18). con un tentativo" che Randò a monte in una ventina di pchilometri e fu ripreso al traguar- adodi Castiglione quando, sulla lvolata di Bisio, scapparono Rogo-,dra, Pasquini, Favalii, Bergama-'Bsdii. Laudi, Fanciulli e Patti. Co- storo lasciarono il grosso a circa : 2 , obbligando ad un duro insegui- mento Leoni e Bini, elle avevano forato, e Cottur, che era stato at- tardato da noie al cambio. Nel frattempo si erano ritirati Gene-,rati e Romanatti, per guasti di'■niacchina. Il maggior impegno dei fuggitivi porto il distacco ad ol- tre 4', al termine del primo setto-' re, cioè al passaggio da Perugia.\Da notarsi, però, che Cottur era ;riusc.to a ricongiungersi al grup- po e st preparava a dare la eoe- eia tn salita a Favalli. Pasquini,]Paftt, Bergamaschi, Landt e Ror gora, insieme a Ricci, Arcangeli^Coppi, Del Concia, Balli e §fmo- nini che costituivano il secondo,nucleo formatosi al rifornimento.,La durissima salita del Piccionelsconvolse queste formazioni. In\testa Pasquini e Patti piegarono \Landi e Rogora, mentre Favalli si staccava per noie di macchina; dietro si formava un gruppo con Benente, Simonini, Marabelli, Magni, Del Cancia, Cazzulani, Balli, Coppi, Rimoldi, De Stefanis, Cottur e Mollo. Il più energico ed irrequieto di questi era Benente, al cui ennesimo strappo il plotoncino si frantumò; tra i ritardatari si rotarono anche Simonini, che accusava male alle gambe; Cottur, che non poteva usare il rapporto adatto; Ricci, che aveva forato; Magni, che non sembrava nelle migliori condizioni. Al fraziona-, mento degli inseguitori faceva riscontro la compattezza del trio di testa, che vano era l'attacco di Pasquini, Patti e Bergamaschi, cosicché i tre toccarono la vetta della salita di Casa Cenci insieme, seguiti a 55" da Benente, a 58" da Destefanis, ad l'45" da Mollo, Balli e Marabelli, a 2' da Del Concia, a 2'15" da Coppi, a 2'SO" da Simonini, Caffcrata e Cazzulani, a 8' e J/5" da Magni, a S' da Ricci, Landi e Mara, a S'40" da Cottur ed a 4' da Mealli, Rimoldi, Leoni e Servadei. Sui saliscendi successivi Benen- te e De Stefanis raggiunsero la pattuglia di testa che al termine della discesa su Guggio (km. 137) precedei;» di l'45" il quintetto Mara, Balli, Mollo. Cafferata e Del Cancia; di 2'15" Cazzulani, dì 2'20" Simonini, di 2'40" Cottur, di 2'55" Magni. Come si vede, gli inseguitori incalzavano, meno Ricci che aveva forato e Marabelli che scompari non so perchè. La seconda parte della salita si j „, neUa stretta rocciosa yicandosi dj bba • bba $mpennate durissime. Fu que st 7 £lnmento in clli Cottur dieao „„.,„„, cM del , Elljjtli,odJmnsu1 dj B(,nj' e poi f,.„sci„0 aj/a eia dei primi che Benente aveva lddg"tussdisperso a metà salita. Bergamaschi. Pasquini. Patti e Destefanis (anche quest'ultimo impossibilitato ad usare il rapporto adatto) avevano ceduto nell'ordine all'attacco del « bianco nero », il quale alla fine della salita, a Madonna della Cima, precedeva Destefanis di 15", Patti di l'io", Pasauìni di 11,0", Camerata. Mealli. Balli di l'BO", Del Cancia e Cottur (que sti semine a causa del cambio aveva in ultimo riperso terreno! di 2'SO". Mara di S\ Simonini di 4'5": Mollo di 4'iO". Cazzulani. Magni. Servadei e Leoni di 4'S5", Ricci di 6'50". Entra in scena Cottur In discesa Benente forò, cosicché il comando della corsa fu preso da Destefanis, seguito da Patti e, poi, da Del Cancia, Mealli, Caffèrata, Balli, Benente, Pasquini, Cottur e Bergamaschi. Seguivano Magni, Simonini, Servadei, Cazzulani, Leoni e Mollo. Questa era la situazione all'inizio del terzo settore; situazione rdsctcvidentemente instabile, perchè i due uomini di testa ognuno per conto suo non potevano resisterei all'incalzare degli inseguitori. /«. fatti, dopo una strenua difesa, De-1380 da Patti, e tutti\ stefanis fu preso e due furono assorbiti dal gruppo (che aveva perso primo Mollo appiedato e finito in compagnia di; - -, 1- : -1.1. 1 i.. Ricci, col quale poi abbandonò) poco dopo Nocera (Km. 186), jna| anche il secondo gruppo vide la luce — preceduto da Mealli, prima dì Foligno, dove Leoni, Servadei, Bergamaschi e Magni tentarono un colpo di sorpresa. . . : Allora i 15 uomini ritennero pru dente astenersi da ogni iniziativa sino all'inizio della salita che por tata a Perugia. Qui, dopo un at tacco di Pasquini e Simonini, ne ,portò uno ben più serio Benente, 'parato a tempo da Cottur e Ber comaschi; ma anche Destefanis, Balli, Patti, Del Cancia, Simonini, ' Servadei poterono rìaqnuantare\Benente, il quale si rassermò ai ; rinfoderare le armi ed a dilen-' dersi. Al telone dell'ultimo chilo- metro. tutto in salita, le sorti e-]rano ancora incerte. Destefanis dava fondo alle ultime risorse, ^Cottur avanzava minaccioso ed assumeua il comando con Ber,la,maschi a ruota , Quando /l( in vista jj teìone ros. lso d'arrivo il triestino accelerò; \Destefanis e Bergamaschi gli si \ strinsero ai fianchi, poi il primo ce¬ , dette qualche metro, mentre il secondo campi l'errore di cambiare rapporto nel momento in cui Cottur partiva a fondo. La decisione e la freschezza del giovane ebbero ragione per una macchina dell'errore e della tenacia dell'anziano. Destefanis fini vicinissimo; più staccati Balli, Patti, Servadei, De! Cancia e Simonini. Umbria ospitale Nonostante la brillante e sfortunata prova di Benente (che gli ha valso la designazione pel Giro della Svizzera), la temerarietà del minuscolo Destefanis, la prodigalità del solido Patti, la resistenza ammirevole di Bergamaschi (che ha anche saputo superare un momento ben diffìcile), la strenua difesa di Servadei, i bei momenti di Del Concia, i luminosi sprazzi di Marabelli, la generosità dell'atletico Pasquini, le riprese veementi di Leoni, la tenacia del menomato Simonini, si può con certezza affermare che ha vinto chi più se lo meritava. E si può aggiungere che la gara, anche senza gli «assi» sfiancati o svogliati, è stata, una bella dimostrazione della potenzialità atletica e della volontà agonistica dei nostri «omini di secondo piano. E' stata anche la prova del fuoco, magnificamente superata, degli organizzatori perugini, entusiasti ed ospitali, e la miglior occasione per constatare come, se l'Umbria non dà al ciclismo italiano grandi campioni, gli dà, in compenso, il calore del suo entusiasmo e la purezza della sua passione. Giuseppe Ambrosini Ecco l'ordine d'arrivo: 1. Cottur Ciordano, km. 243.200 in 7,34', media- km. 34 2. Bergamaschi, a una ruota; 3. Destefanis (l.o degli ind.): 4. Balli; 5. Benente; 6. Patti; 7. Servadei; 8. Del Tancia; 9. Simonini; 10. Leoni.. Cottur nella sua energica azione in salita