Un intenso periodo addestrativo culmina nelle tradizionali gare

Un intenso periodo addestrativo culmina nelle tradizionali gare Al campo, con i dragoni di Nizza Un intenso periodo addestrativo culmina nelle tradizionali gare Ci telefonano da Brughiera di Selvabella: Il periodo dei campi reggimentali volge ormai alla fine e fra pochi giorni, come tutti sanno, si inizia la radunata per le grandi manovre cui tocca quest'anno, come terreno d'operazioni, il Piemonte, che fu, in tempi non ancora cancellati dalla memoria, teatro di dure e sanguinose guerre, di fulgidi episodi di eroismo, onde si affermò contro il secolare nemico della nostra libertà e dei nostri diritti, la potenza militare sabauda, continuatrice della gloria di Roma. Se un periodo di grandi manovre è la grande periodica prova di frtaSacodimziunufgcsopabiniral'idosctocollaudo,"'la messa a puntò di tut- prta la macchina militare, in vistai"di un eventuale prossimo cimen- Ve a e e , o a to ed impegna tutti, dal supremo comando ai servizi civili, metten do uomini e mezzi a paragone del la dottrina sulla quale la Nazione dovrà giuocare le supreme sorti, epperò attrae irresistibilmente su di sè l'attenzione delle masse ben più modesto, ma anch'esso essenziale e sempre in funzione dell'obiettivo maggiore, è il compito dei campi reggimentali ove si persegue un allenamento intensivo di uomini, sul terreno più propriamente tattico, una loro più intima messa in contatto con gli odierni complessi mezzi. Alle grandi manovre si vedrà se la dottrina tro va rispondenza nel presupposto strategico, nella configurazione del terreno, nella preparazione degli uomini, nell'industria che provvede le armi, nella sistemazione a difesa, nei servizi; al campo, unico problema da risolvere è quello di avere quadri e uomini in perfetta forma. Savoia e Nizza Quadri, uomini ed anche cavalli, perchè qui siamo al campo di « Nizza Cavalleria », uno dei due reggimenti — l'al'.ro è « Savoia >:■ che custodiscono e tramandano una tradizione di fedeltà che nessun trattato, nessun compromesso nessuna rinuncia più o meno imposta dalle circostanze politiche poteva cancellare e difatti non ha cancellato. Nicaea fidclis è il motto di questo bel reggimento, che reca il numero uno: Savoie bonnes nouvelles è il motto di « Savoia » e queste bonnes nouvelles le aspettiamo davvero, come italiani e come piemontesi. La festa al campo è una tradizione del nostro Esercito, una di coTreglisamcldBagteSviviPBrocadr4.i vidatecoteunvee cotiqulucipffZtSi^SSI^e » e a re, ln a ni il ce lsso ua r6; re a ce zra tì. te zo no nal zse sII ra ry a io ni rzi ti di dì nti a, da la ui o, I I più ma danno alla vita militare. La festa al campo è sempre aspettata con impazienza dagli amici del reggimento ■— ognuno di essi ne ha un vero stuolo, a cominciare dal parenti di coloro che, cadendo in faccia al nemico, hanno Indissolubilmente legato il proprio nome allo stendardo, sino agli ufficiali in congedo, lieti di indossare ancora una "volta l'uniforme per trovarsi fra i camerati — nonché da tutti i villeggianti della zona, dagli abitanti dei casolari vicini. E', naturalmente, festa d'armi: e poiché la prima arma del cavaliere non è né la lancia, né la sciabola, né il moschetto, ma il cavallo, il fedele cavallo che gli permette di attraversare qualsiasi terreno, di spingersi fra le maglie della vigilanza nemica, di portare fulmineamente l'offesa là ove è una mala giuntura dell'avversa difesa, così la festa d'armi d'un reggimento di cavalleria diventa necessariamente una festa di cavalieri, ci riconduce ad una tradizione di valore e gentilezza che il Fascismo ha fatto sua. Erano In programma, al campo di Nizza Cavalleria — che si svolge quest'anno nei pressi di Romaguano Sesia — quattro gare ippiche, dotate di importanti premi, e cioè: il « Premio Neghelli », istituito a ricordo dell'eroico ufficiale del reggimento caduto in Etiopia e decorato di medaglia d'oro (corsa ad ostacoli attraverso campagna per cavalli non di puro sangue iscritti nel ruolo cavalli di truppa, montati da sottufficiali che avessero preso parte alle esercitazioni col reggimento; peso libero, distanza 4000 metri circa) ; il Premio « Nizza Cavalleria », corsa con ostacoli attraverso campagna per cavalli di ogni età, qualificati di puro sangue, che avessero partecipato alle esercitazioni col reggimento, peso libero, distanza 4000 metri circa; il Premio «S. È. la Contessa Calvi di Bergolo, Principessa di Savoia », corsa con ostacoli in campagna, per cavalli d'ogni età, razza e paese, non di puro sangue, iscritti nei ruoli di servizio, di proprietà, carica o servizio, montati da ufficiali che avessero preso parte alle esercitazioni; ed infine il « Premio Neghelli », gara per pattuglie, una per ogni squadrone, composta di un graduato capopattuglia, un secondo graduato e quattro dragoni. Questa gara per pattuglie si svolgeva in due tempi e cioè: marcia di 20 chilometri circa, percorso al galoppo di 3000 metri in campagna con ostacoli. Completava il programma una esercitazione di mitraglieri, consistente in una prova di marcia, un percorso al galoppo con ostacoli, un percorso al galoppo con rapida postazione, fuoco a salve, percorso del cavalli smontati durante il tiro, ritorno a cavallo, proseguimento sino al traguardo d'arrivo. Terreno ideale Luogo dell'esercitazione, la brughiera, il terreno ideale del cavaliere, quello sul qua'e ogni comandante di squadrone si augura di operare e più precisamente la brughiera di Selvabella, vasta distesa ove brevi radure si alternano a boschine e dove, se i profili noti delle Alpi non stabilissero un preciso punto di riferimento, sl potrebbe avere l'impressione, tanta è la pace selvaggia che regna, di essere lontani le mille miglia dalla vita di ogni giorno, in chi sa quali lontani paesi cui i nostri bei dragoni dal bavero cremisi abbiano pur ora recato la ferrea legge di ftoma. Senonehè, a rompere l'incanto, d'improvviso fischia una vaporiera ed un modesto « merci » passa sbuffando fra le boschine. mPètzacbsLe gaie hanno inizio poco dopo le nove. Sono sul posto, giunti ap-positamente da Torino, il generaleGamaleri, comandante dclln Di-visióne, ed il generale BaihasetU di Prun. comandante della Scuola Idi Guerra, cu le autorità locali, fra le quali notiamo il rappresentante del Federale di Vercelli, dott Sandri, il Preside della provincia comm. Busca, il colonnello brigadiere conte Ceriana-Mayneri, comandante della Scuola di Applicazione di cavalleria di Pinerolo con uno stuolo di ufficiali, numerosi ufficiali in congedo, fra 1 quali il gcn. Gauthier di Confiengo e personalità. Dopo lo sfilamento in parata, eseguito al trotto impeccabilmente dagli squadroni, i dragoni appiedano e danno saggio corale, eseguendo l'inno a Roma e l'inno dei giovani fascisti; subito dopo ha inizio il « Premio Francesco Azzi * cui sono iscritti quattordici sottufficiali. Si classifica primo il sergente maggiore Petri"1: dp,1 3.0 squadrone, su cavalla Viscida, secondo il maresciallo Ja cobellis, del reparto Comande, su Totino, terzo il sergente maggiore Tinetti, dolio squadrone mitraglieri, su Umbria. Seguono le due gare per ufficiali, che acquistano un carattere assai significativo perchè nella prima, « Premio Nizza », è primo classificato il comandante stesso del reggimento, colonnello conte Barbò di Casalmorano, il quale si aggiudicherà, nella gara seguente il secondo premio. Ecco le graduatorie: Premio Nizza: 1. col. Barbò, su Scrolla; 2. s.tcn. Predcn ;, su Monviso, del col. Barbò; 3. cap. Corvino, su Occiniano. Premio Contessa Calvi: 1. ten. Pentimalli, su Capriolo; 2. col. Barbò, su Zucchero; 3. ten. Zuccaro, su Aer. Nella gara delle pattuglie tocca il primo premio al l.o squadrone, il secondo al 2.o; il terzo al 4.0, il quarto al 3.o. Le coppe ed i premi sono stati consegnati ai vincitori dal generale Gamaleri, dal gen. Barbasetti e dalla contessa Pia Barbò di Casabnorano, consorte del colonnello comandante. Particolare assai simpatico: una vera folla di contadini, convenuti da tutti i centri rurali e dalle cascine vicine ha assistito con passione alle gare, facendo il tifo per questo o quel cavallo, per questo o quello squadrone e salutando con lunghi applausi i vincitori. Massimo Escard